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01/09/2017 - Dai Consiglieri e dai gruppi

Sui vaccini obbligatori la Provincia di Trento introduca come quella di Bolzano una fase transitoria

Seduta straordinaria in aula sulla mozione di Borga e altri sette esponenti di minoranza

Sui vaccini obbligatori la Provincia di Trento introduca come quella di Bolzano una fase transitoria

Testo allegato

​Sulla delicata e controversa questione dei vaccini, al centro del dibattito pubblico dopo la pausa estiva, il Consiglio provinciale si accinge a discutere, con una seduta straordinaria richiesta da otto esponenti di minoranza e sulla quale i capigruppo decideranno lunedì mattina, la mozione proposta da Rodolfo Borga (Civica Trentina) per sollecitare la Giunta provinciale trentina ad adottare la stessa linea della Provincia autonoma di Bolzano. L'Alto- Adige Südtirol ha deciso in sostanza di posticipare di un anno l'esclusione dalla frequenza delle scuole materne e degli asili nido per i bambini i cui genitori non rispetteranno l'obbligo introdotto dalla legge nazionale. La mozione di Borga, sottoscritta anche da altri sette consiglieri dell'opposizione – Civettini di CT, Degasperi del M5s, Bezzi di FI, Fugatti della Lega, Kaswalder del misto, Zanon di PT e Giovanazzi di AT – chiede che sull'applicazione della normativa la Provincia di Trento condivida la stessa posizione assunta dalla Provincia di Bolzano, che per l’anno scolastico 2017-2018 ha scelto di emanare direttive con cui permettere a tutti i bambini la frequenza di asili nido e scuole materne a prescindere dal fatto che siano stati vaccinati o meno, anche nel caso in cui i genitori non prenotino le vaccinazioni. Ciò significa che in Alto-Adige Südtirol le sanzioni previste dalla legge statale di conversione del decreto legge n. 73/2017, scatteranno solo a partire dall’anno scolastico 2018/2019.

Nella mozione Borga e gli altri consiglieri ritengono che questa decisione sia dettata dal "buon senso", e invitano quindi la Giunta trentina a seguire l'esempio di Bolzano, astenendosi almeno per quest'anno dal chiudere le porte dei nidi e delle materne ai bambini che non risultino vaccinati e i cui genitori non abbiano richiesto le nove vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge nazionale.

La mozione ricorda del resto come lo stesso Presidente Gentiloni abbia riconosciuto che in materia di vaccinazioni non sia in atto alcuna emergenza. Ecco perché per Borga sarebbe "saggio" anche per la Provincia di Trento "permettere ad alcune famiglie di posticipare di qualche mese una scelta che potrebbe avere pesanti conseguenze". Tanto più, aggiunge il consigliere, che nei prossimi mesi la Consulta potrebbe "bocciare" la normativa nazionale in questione, dando ragione a chi, come la Regione Veneto, ha presentato ricorso contestando la legittimità costituzionale dell'obbligo vaccinale. Secondo il consigliere varrebbe quindi prendersi anche in Trentino qualche mese di riflessione da deciare come a Bolzano ad una campagna di informazione, anziché applicare subito la legge statale. Si tratterebbe in tal modo di "convincere le famiglie ad adeguarsi spontaneamente a quella che ora appare a molti come un’inaccettabile vessazione". 

Con questi argomenti il dispositivo della mozione chiede al Consiglio di impegnare la Giunta ad introdurre anche in Provincia di Trento una fase transitoria di applicazione della nuova normativa in materia di obbligo vaccinale (Decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 20l 7, n. 119, recante "Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci), adottando le stesse modalità attuative introdotte dalla Provincia di Bolzano.​