Assegnato alla Prima Commissione il disegno di legge proposto da Manuela Bottamedi
Reintrodurre nella scuola trentina il sovrintendente, figura tecnica autonoma dalla politica
Testo allegato
Sarà la Prima Commissione del Consiglio provinciale ad
esaminare preliminarmente, nei prossimi mesi, il disegno di legge 211 proposto
da Manuela Bottamedi (Gruppo misto) per reintrodurre la figura del sovrintendente
scolastico nel sistema educativo trentino. Bottamedi ricorda che fino a una
decina d'anni fa il nostro sistema scolastico faceva capo ad un’agenzia
provinciale per l'istruzione, denominata, appunto, sovrintendenza. La norma, poi
abrogata insieme alla legge provinciale 6 del 1989, attribuiva alla sovrintendenza
autonomia amministrativa e contabile.
Si trattava di una struttura distinta e
in un certo senso “esterna” al resto dell’organizzazione della Pat, anche perché
il sovrintendente scolastico era nominato dal ministro della pubblica istruzione
su proposta della Giunta provinciale. Il sovrintendente veniva scelto tra
figure professionali il cui requisito principale doveva essere la padronanza di
una competenza scolastica approfondita, acquisita sia sul campo sia attraverso
studi specifici. Competenza necessaria per rendere idonei a gestire e
amministrare un'organizzazione altamente complessa qual è il sistema scolastico
provinciale.
Secondo Bottamedi, se potesse nuovamente contare sulla sovrintendenza
la scuola trentina trarrebbe oggi elevati vantaggi in termini di
organizzazione, efficienza, professionalità e indipendenza. Questo perché l’autonomia
gestionale di cui la struttura godrebbe rispetto all'attuale dipartimento
interno, che con il suo dirigente generale dipende direttamente dall'assessore,
sarebbe tale da garantire indipendenza al sovrintendente. L’assessore, infatti,
mentre conserverebbe poteri di indirizzo e scelta in materia di politiche
scolastiche, non potrebbe però influenzare direttamente l'azione operativa e le
decisioni esecutive del sovrintendente. Le cui attività, dal punto di vista
tecnico e operativo, non subirebbe quindi condizionamenti politici.
A giudizio
di Bottamedi, quindi, la sovrintendenza scolastica andrebbe nuovamente introdotta
come agenzia nel sistema educativo trentino, integrando la legge provinciale 3
del 2006 (Norme in materia di governo dell'autonomia del Trentino) e assicurando
a a questa struttura "autonomia tecnica, operativa, amministrativa e
contabile".