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24/03/2017 - In aula o in commissione

Riforma della cultura, per i musei si va verso un unico consiglio di amministrazione

La V Commissione ha iniziato la discussione del testo. Emendamenti entro aprile, in aula a luglio

Riforma della cultura, per i musei si va verso un unico consiglio di amministrazione

Il castello di Rovereto con il museo della guerra

Riforma della cultura, per i musei si va verso un unico consiglio di amministrazione

​​Completata l'operazione di ascolto di tutti i soggetti interessati, la Quinta Commissione permanente di Lucia Maestri ha dichiarato formalmente aperta la discussione generale sui disegni di legge 162 (Mellarini) e 135 (Baratter) in materia di cultura, avviata nella seduta di questa mattina. Hanno preso la parola, oltre all'assessore competente Tiziano Mellarini, Walter Viola e Lucia Maestri. La Commissione si riunirà in un gruppo di lavoro per armonizzare le proposte emendative di Giunta e consiglieri, elaborate alla luce delle osservazioni emerse dalle numerosi audizioni dei mesi scorsi. Si potrà prevedere una nuova fase di ascolto dei soggetti interessati per quanto riguarda i musei e il nuovo orientamento verso il cda unico.

Viola: la proposta del polo museale unico

Walter Viola (PT) ha esordito sottolinenado l'importanza dell'argomento perché "come trattiamo la cultura è significativo di cosa intendiamo per autonomia". In via generale il consigliere ha osservato che stiamo riformando una norma (la legge del 2007) mai del tutto attuata e sul testo ha espresso forti perplessità per il costante rinvio a delibere della Giunta provinciale, quasi mai sottoposte a parere preventivo della Commissione. Nello specifico, Viola ha illustrato alcune delle proposte emendative del proprio gruppo: a suo avviso non è il caso di passare dai quattro poli al consiglio di amministrazione unico: la proposta di Progetto Trentino è quella di un polo unico, come lo intende Franceschini nella revisione nazionale, che si muove in via organica sul settore. "Se il problema è il costo dei cda, facciamo come per le case di riposo", ha suggerito, ma aldilà dei costi parliamo di soggetti il cui protagonismo scientifico, culturale ed espositivo è di fondamentale importanza. Quindi, a suo parere è perseguibile l'obiettivo di efficientamento del sistema, tuttavia va scelta la modalità. Gli emendamenti proposti da Viola e dal suo gruppo vanno dunque oltre la frammentazione attuale: si prevede di istituire un polo unico con ruolo forte dell'assessorato e della conferenza dei direttori, lasciando uno spazio forte a soggetti fuori dalla Provincia, sul modello di quanto accade in Friuli).

Mellarini: un cda unico e un comitato permanente

L'assessore Tiziano Mellarini, ha replicato che nulla osta all'inserimento del parere della Commissione competente alle delibere della Giunta provinciale. Nello specifico ha aggiunto che andrebbe rafforzata la funzione della Conferenza provinciale sulla cultura, che oltre ad essere un momento che porta gli attori della cultura ad esprimere le loro proposte, dovrebbe impegnare a dare seguito alle stesse: per dare valore e peso alla Conferenza, sarà pensato un articolo bis che nell'arco temporale definito impegni anche all'attuazione dei progetti proposti. Sul polo dei musei, Mellarini ha chiarito che la proposta del cda unico anticipata dalla stampa nei giorni scorsi, non è legata all'esigenza di ridurre i costi. La proposta, ha chiarito, prevede un presidente con un ruolo dal punto di vista dell'amministrazione, lasciando ai direttori tutte le funzioni di attuazione delle scelte dei comitati scientifici. Prendiamoci un mese in più e confrontiamoci su questo punto, ha aggiunto. Per quanto riguarda i musei come quello della guerra e il diocesano, dobbiamo introdurre un Comitato permanente per la pianificazione annuale al fine di creare una rete di sistema che faccia dialogare i diversi soggetti tra di loro.

Maestri: il sistema culturale è un sistema territoriale di cui dobbiamo tenere conto

Lucia Maestri ha osservato come la legge abbia un impianto significativo ed innovativo, viene introdotto il concetto di impresa culturale, quello di economia della cultura: finalmente vediamo riconosciuti molti soggetti nuovi che danno cittadinanza al rapporto pubblico-privato e si scopre una nuova dimensione della cultura. Altro passo avanti quello della razionalizzazione delle reti (biblioteche, spettacoli, musei) che abbisognano di una strutturazione più efficace ed efficiente soprattutto nella possibilità di entrare in sinergia. Condivido, ha detto Maestri, che molte parti della legge Cogo non sono state attuate, come evidenziato dalle numerose audizioni che ci hanno consentito di prendere atto degli elementi di criticità.  La parte relativa alle linee guida, ha aggiunto, che delineano macro obiettivi e macro linee d'indirizzo che strutturano l'azione di governo, andrebbero ridotte ad una durata triennale. Accanto alle linee guida si dovrebbe prevedere una serie di interventi che consenta di capire l'articolazione delle risorse e favorisca un confronto consuntivo tra obiettivi e risultati.  Rimane aperto, infine, il nodo fondamentale, quello della rete dei musei. I poli non hanno riscosso molto successo e siamo ora arrivati ad una proposta che sarebbe il caso di formalizzare, magari avere un emendamento su cui riflettere. Noi non siamo contrari al modello dell'amministrazione unica, ha detto, che può essere la risposta alla domanda di razionalizzazione delle funzioni gestionali. Si tratterebbe di un ruolo amministrativo, naturalmente con una valenza politica, una figura che tiene la relazione tra le linee di indirizzo della Giunta e la loro declinazione museale, riservando ai consigli scientifici e ai direttori la funzione scientifica e tecnica. A patto che non sia il modello che chiude il dibattito attorno al tema museale, ha aggiunto. Abbiamo sul territorio una serie di musei che contribuiscono a comporre il panorama museale trentino e sarebbe miope in legge non normare la relazione biunivoca tra i nostri gioielli di famiglia e i musei di tipo non provinciale. La cultura ha una dimensione talmente pervasiva che non può essere esaurita nella sua interpretazione dalla Provincia: questo è stato, a suo avviso il limite della legge Cogo che va corretto e articolato sul tema museale, riconoscendo che il sistema culturale è un sistema territoriale a tutto tondo.

Gruppo di lavoro, eventuali nuove audizioni e in aula entro luglio

Si produrranno, ha anticipato Mellarini, un emendamento che riguarda i musei e uno che riguarda il Comitato permanente. Su questi particolari aspetti ci sarà un supplemento di riflessione anche con le minoranze, viste le proposte non troppo distanti di Progetto Trentino che si potrebbero armonizzare con quelle della Giunta. Apprezzata l'apertura non scontata di Mellarini, Viola ha anche concordato con Maestri, circa il cambiamento culturale in atto, di cui la Provincia deve tenere conto, accettando di mettersi in rete e fare politica culturale, ma non in via esclusiva: la vera sfida è anche la valorizzazione di progetti e proposte del territorio, ha concluso.

Su proposta della Presidente Maestri è stato creato un gruppo di lavoro allargato a tutti i commissari, che si riunirà il prossimo 10 aprile per costruire la proposta emendativa, con l'impegno di portare in aula la legge entro la prima sessione di luglio e valutare l'opportunità di procedere anche a nuove audizioni con i soggetti interessati sulla questione dei musei