Venerdì 24 marzo alle 18 l'inaugurazione della mostra realizzata con il contributo del Consiglio
"Gli spostati" della Grande Guerra alle Gallerie di Piedicastello
In allegato, la cartolina-invito
Durante la Grande Guerra, furono più di 100.000 i trentini trasferite in forma
coatta dalle proprie abitazioni verso l’interno dell’Impero austro-ungarico e
verso il Regno d’Italia. Una mostra - attraverso fotografie, documenti ed
oggetti - racconta le lo storie. “Gli spostati. Profughi, Flüchtlinge, Uprchlíci
1914-1919” inaugurerà, con un nuovo allestimento, venerdì 24 marzo alle 18 alle
Gallerie.
L'esposizione fa parte di un vasto progetto
che ha visto nel 2015 la pubblicazione dell'opera in due volumi dal titolo Gli
spostati. Profughi, Flüchtlinge, Uprchlíci 1914-1919, con il contributo della
Presidenza del Consiglio provinciale, a cura del Laboratorio di storia di
Rovereto, ma frutto della ricerca di decine e decine di collaboratori, che hanno
permesso di recuperare i frammenti della memoria di quell’esperienza sparsi da
un capo all’altro dell’Europa.
Questo racconto pubblico e collettivo è
diventato una mostra (esposta per la prima volta nel 2015 a Rovereto) il cui
allestimento è a cura dell'architetto Giovanni Marzari mentre il progetto
grafico è di Giancarlo Stefanati.
Fra tutti gli oggetti che
accompagnarono i trentini nei loro viaggi di andata e ritorno verso e
dall'esilio, uno si mostra più degli altri: il baule. Perché chi poté averlo con
sé vi sistemò le poche cose sue e dei suoi cari, lo tenne in gran conto sui
treni e in terra straniera, lo riportò in patria, e lo conservò come memoria
materiale di quell'esperienza. Quel baule, quei bauli, proprio per questo, sono
oggi simbolo dei nostri profughi, impronte del loro essere e del loro andare;
così come gli zainetti che attraversano il mare assieme a chi li porta sono il
simbolo dei migranti di oggi.
Dentro furono conservate, e si trovano, le
altre tracce degli “spostati” di quella prima guerra mondiale: numerose,
indelebili, forti, nemiche di retoriche e strumentalizzazioni. Sono oggetti
d'uso quotidiano, ma soprattutto fotografie e scritture, grazie alle quali quel
“popolo scomparso” tentò di darsi ragione di un evento irragionevole che lo
trascinava via dalle proprie terre e case e lo mescolava ad altri milioni di
fuggiaschi da altre terre, ad altri popoli, ad altre culture, altre fedi, altre
lingue. Centomila furono i trentini esiliati dai due eserciti in lotta, quasi un
terzo dell'intera popolazione, verso le regioni più settentrionali dell'Impero e
quelle più meridionali del Regno; “scarmigliati” da un capo all'altro
dell'Europa, divisi, spaesati, costretti dalla guerra totale a vivere negli
immensi campi profughi (le famose “città di legno”), a vedersi trattati ovunque
con diffidenza, da stranieri in patria. Infine, a guerra conclusa, rientrati nei
loro paesi ormai ridotti a “cumuli di sassi e calce”.
Con quegli oggetti,
quelle scritture autobiografiche, quegli autoritratti, scampati alle insidie del
tempo e delle rimozioni, è costruita la mostra, così come il libro da cui è
nata. Frammenti di memoria, segni di esistenza e resistenza, recuperati
pazientemente e in ogni dove - dall'Italia all'Austria alla Boemia, in archivi
pubblici e familiari - dalle mani di decine e decine di collaboratori e
ricercatori; ricomposti e restituiti sotto forma di grande racconto visivo alla
comunità che li ha prima prodotti e poi custoditi. Mostra e libro ad ammonire,
anche, che fra gli “spostati” di ieri e quelli di oggi (che sono ormai più di
sessanta milioni) c'è un filo di ricordo e di dolore che li accomuna.
A
cura di Fondazione Museo storico del Trentino e Laboratorio di Storia di
Rovereto.
Con la collaborazione di Museo storico italiano della Guerra,
Comune di Rovereto, Fondazione Museo civico Rovereto.
Con il contributo di
Servizio Attività culturali della Provincia autonoma di Trento e Progetto
Centenario Grande Guerra.
INAUGURAZIONE
Venerdì 24 marzo
2017
ore 18
LE GALLERIE –
PIEDICASTELLO, TRENTO
24 MARZO – 3 DICEMBRE 2017
ingresso
libero
martedì – domenica, 9 -18
lunedì chiuso
info: 0461230482
www.museostorico.it