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Sì al testo unificato che disciplina l’attività di vendita degli hobbisti

Dalla Seconda Commissione che ha anche "aperto" i ddl sulla panificazione e sui masi

Sì al testo unificato che disciplina l’attività di vendita degli hobbisti

Parere favorevole all'aumento dell'imposta di soggiorno in altri due ambiti turistici

Sì al testo unificato che disciplina l’attività di vendita degli hobbisti

​La Seconda Commissione del Consiglio provinciale si è occupata stamane dell'attività commerciale degli hobbisti approvando il testo unificato dei tre disegni di legge proposti in materia da Civettini, Cia e De Godenz. Ha poi avviato l'esame delle norme presentate da Tonina per la tutela e la promozione della panificazione trentina. A seguire l'organismo ha condiviso due delibere della Giunta che prevedono l'aumento dell'imposta di soggiorno negli ambiti turistici della Valsugana Tesino e dell'Altopiano della Paganella. "Aperto", infine, il disegno di legge di Lozzer sulla salvaguardia e la valorizzazione dei masi di montagna. L'esame è stato subito sospeso su richiesta dello stesso Lozzer che ha proposto di unificare il proprio testo con quello presentato da Baratter sul volontariato nelle aziende agricole di montagna (testo allegato). Idea condivisa dall'assessore Dallapiccola, che parteciperà al relativo gruppo di lavoro.

Via libera al testo unificato dei tre ddl sull'attività di vendita in forma hobbistica.

Con sei voti favorevoli e l'astensione di Degasperi (M5s), la Seconda Commissione presieduta da Luca Giuliani (Patt) ha approvato stamane il testo unificato dei tre disegni di legge proposti dai consiglieri Civettini, Cia e De Godenz per disciplinare l'attività degli hobbisti, modificando la normativa provinciale sul commercio del 2010. Gianfranco Zanon di Progetto Trentino, coordinatore del gruppo di lavoro con cui la Commissione ha elaborato il testo d'intesa fra i tre proponenti, ha evidenziato come la proposta di legge serva ad identificare più precisamente cosa significhi praticare l'attività hobbistica. Viene introdotto il tesserino dell'hobbista, valido per 4 anni, non cedibile e unico per la famiglia. Quanto alle giornate, il testo ne ha previste 14 all'anno, otto delle quali spendibili nei Comuni con più di 10.000 abitanti. Ancora, in base al ddl il valore totale della merce esposta dagli hobbisti sulle loro bancarelle non dovrà superare i 2000 euro e ogni prodotto non potrà costare più di 200 euro. Infine Zanon ha ricordato le deroghe previste nel testo per le associazioni, le scuole o altri soggetti senza scopo di lucro che potranno vendere occasionalmente della merce di modico valore al solo scopo di raccogliere fondi a sostegno di attività benefiche o per autofinanziamento.

Pietro De Godenz (UpT) ha sottolineato con soddisfazione l'accoglimento delle sue due proposte, la prima per l'aumento da 10 a 14 delle giornate da mettere a disposizione degli hobbisti, la seconda per permettere a scuole, parrocchie, centri di aggregazione giovanile o per anziani, ma anche ad enti e associazioni sociali, la vendita temporanea e occasionale di merci e prodotti anche alimentari di modico valore esclusivamente a scopo benefico o di autofinanziamento.

Anche Claudio Cia (Gruppo misto) ha apprezzato lo sforzo compiuto per conciliare le aspettative dei diversi soggetti interessati. Cia ha espresso tuttavia ancora qualche dubbio sul numero delle giornate nelle quali permettere l'attività degli hobbisti, che a suo avviso avrebbero potuto essere più di 14 oppure liberalizzate.

A nome di Claudio Civettini, Borga di Civica Trentina ha segnalato tre emendamenti da lui presentati e concordati con l'assessore.

L'assessore Olivi ha evidenziato che la Giunta si è limitata a coadiuvare dal punto di vista tecnico i consiglieri nel predisporre il testo. "Disciplinare questa attività – ha osservato – era indispensabile per adeguare le regole a questa pratica, distinguendo i professionisti e gli operatori economici da chi fa del commercio per hobby".

Filippo Degasperi (5 stelle) ha motivato il proprio voto di astensione con la preferenza a suo avviso erroneamente accordata con questo testo alla strada della modifica della legge sul commercio, mentre sarebbe bastato un intervento sul regolamento attuativo della legge vigente. Per il consigliere, infatti, oggi esistono già gli strumenti per risolvere il problema dell'abusivismo, utilizzando la polizia municipale e la guardia di finanza. Queste nuove norme rischiano invece, per Degasperi, di penalizzare gli hobbisti che praticano quest'attività per passatempo rispetto ai furbi.

L'assessore Olivi favorevole al disegno di legge di Tonina sui panificatori.

La Commissione ha poi "aperto" l'esame del disegno di legge 148 proposto da Mario Tonina per promuovere e tutelare l'attività di panificazione. Nel presentare il testo, formato da 14 articoli, Tonina ha sottolineato come la proposta nasca d'intesa con l'Associazione panificatori del Trentino. E ha ricordato che altre regioni come Lombardia, Veneto e Sardegna hanno già legiferato in materia per valorizzare il settore della panificazione. L'obiettivo è rispondere alle esigenze delle imprese e dei consumatori, che occorre garantire con informazioni corrette sui diversi prodotti panari artigianali oggi in commercio. Mettendoli nelle condizioni di distinguere il pane fresco da quello congelato o surgelato, di cui spesso non si conosce il processo produttivo. Fondamentale per Tonina è evidenziare la tipologia e le caratteristiche del prodotto venduto nei panifici permettendone il riconoscimento attraverso un contrassegno o di qualità del tutto analogo a quello adottato per altri alimenti. Si tratta infatti di inserire anche il pane nella filiera dei prodotti tipici del Trentino. Il consigliere ha sottolineato inoltre l'importanza di promuovere il ritorno alla coltivazione del frumento e di altri cereali prodotti un tempo anche nella nostra provincia come il grano saraceno, l'orzo e il farro per la produzione di alcune tipologie di pane. Due i vantaggi che si potrebbero ottenere: un'integrazione al reddito degli operatori e un modo per valorizzare il territorio evitandone l'abbandono. In alcune zone del Trentino gli agricoltori hanno rilanciato queste coltivazioni d'intesa anche con i panificatori. E per Tonina questo disegno di legge potrebbe sostenere questa collaborazione con la regia della Provincia. Favorevole il parere dell'assessore Olivi, perché il ddl affronta in modo diretto un tema caro alle politiche della Giunta volte a rafforzare le filiere di prodotto valorizzando la professionalità delle maestranze impiegate in questo settore e che oggi rischiano di essere penalizzate dai nuovi processi industriali. Si tratta solo, ha aggiunto l'assessore, di perfezionare il testo per un miglior coordinamento con le norme esistenti. Olivi ha ricordato che già nella scorsa legislatura vi erano stati interventi a sostegno della panificazione, con incentivi per investimenti e la scuola dell'arte bianca a Rovereto.

Zanon (PT) ha apprezzato la proposta di Tonina soprattutto a favore dei consumatori, che hanno diritto di distinguere i prodotti panari trentini e il processo di lavorazione di cui sono frutto. Condivisibili sono, a suo avviso, "il ritorno al passato modernizzando le tecnologie produttive, il marchio che certifichi la salubrità del prodotto e la valorizzazione della professionalità degli operatori".

Tonina ha concluso rendendosi disponibile a concordare con l'assessore le modifiche al ddl suggerite dalla Giunta legge e a consultare poi in Commissione i soggetti interessati.

Sì all'aumento dell'imposta provinciale di soggiorno chiesta dagli ambiti turistici della Valsugana- Tesino e dell'Altopiano della Paganella.

Disco verde della Seconda Commissione a due delibere della Giunta proposte dall'assessore Dallapiccola, che prevedono l'incremento dell'imposta provinciale di soggiorno in due diversi ambiti turistici: la Valsugana-Tesino e l'Altopiano della Paganella. Dallapiccola ha  ricordato come la norma preveda che le realtà locali possono chiedere l'aumento della tassa di soggiorno. In questo caso l'ambito della Valsugana e Tesino ha optato per un aumento di 1,80 euro negli alberghi a 5 stelle o 4 superior,  di 1,50 negli hotel con tre stelle superior e tre stelle, di 1,20 per gli altri alberghi e di un euro per tutte le altre strutture ricettive; l'ambito turistico dell'Atopiano della Paganella ha deciso invece di incrementare di 2 euro l'imposta di soggiorno negli hotel da tre stelle in su e di aumentare di 1,20 la tassa prevista in tutte le altre strutture ricettive.

Ad oggi, ha segnalato l'assessore, quasi tutte e 14 le Apt di ambito hanno deciso di aumentare il valore della tassa di soggiorno rispetto a quanto fissato dalla disciplina provinciale. Risultato di cui Dallapiccola si è detto soddisfatto, "perché dimostra il superamento delle paure iniziali nei confronti dell'imposta". E perché, ha aggiunto, nel 2016 grazie al gettito di circa 14 milioni di euro derivante dal primo anno di applicazione di quest'imposta, è stato possibile tenere alto il volume dei finanziamenti destinati al settore turistico.

Un secco no alle delibere è venuto da Degasaperi (5 stelle), da sempre ostile all'introduzione della tassa, mentre Zanon (PT) ha motivato il voto di astensione con la contrarietà all'imposta, contrarietà temperata dal rispetto della volontà dei territori.

Lozzer propone di unificare il proprio ddl sui masi trentini con il testo di Baratter sul volontariato nelle aziende agricole di montagna.

Infine Graziano Lozzer del Patt ha illustrato alla Commissione il disegno di legge 169 da lui proposto per la salvaguardia e la valorizzazione dei masi agricoli trentini. Nel nostro territorio, ha spiegato Lozzer, oltre ai masi storici vi sono anche nuovi masi che documentano il desiderio di vivere e lavorare in montagna. I masi agricoli esprimono inoltre a suo avviso valori culturali importanti per il Trentino, perché spesso queste strutture conservano ancora l'attività contadina, la presenza della stalla e della zootecnica, svolgono attività agrituristiche, contengono cantine. Con il suo ddl Lozzer propone quindi di riconoscere questo patrimonio culturale e ambientale valorizzando i prodotti del maso, sulla falsariga di quanto avviene nel vicino Alto Adige. Il consigliere punta a sostenere in particolare l'imprenditoria femminile, perché le donne sono spesso titolari delle aziende agricole nei masi. Il testo prevede anche norme urbanistiche il riordino fondiario, volte ad impedire la perdita di altri masi, tenuto conto che i titolari di queste strutture di montagna faticano ad ampliare la proprietà. Il ddl prefigura anche la creazione di una rete dei masi agricoli trentini, la tutela dei capitelli storici. Lozzer auspica anche l'introduzione di un marchio di qualità per queste strutture, senza dimenticare la valorizzazione del legno e della pietra con cui i masi sono costruiti. "Più di 100 aziende agricole trentine sono masi – ha osservato Lozzer – senza che nessuna normativa identifichi queste realtà. Ecco perché anche solo la all'esterno dell'edificio di presenza di un'indicazione che permetta di distinguere i masi sarebbe importante per gli operatori. Come sarebbe opportuno prevedere che i masi stipulino convenzioni con gli istituti superiori di istruzione e formazione per rendere possibile realizzare anche in queste strutture l'alternanza scuola-lavoro. Lozzer ha concluso chiedendo di sospendere temporaneamente l'esame del disegno di legge per valutare subito la possibilità di unificare questo testo con quello proposto dal collega Lorenzo Baratter sulla disciplina delle attività di volontariato nelle aziende agricole di montagna. I due consiglieri ne hanno già parlato e sono favorevoli ad approfondire quest'ipotesi accolta favorevolmente dall'assessore Dallapiccola, deciso a collaborare per la predisposizione di un testo unificato attraverso un apposito gruppo di lavoro. A seguire si potranno definire le audizioni da effettuare.

Approfondimenti
Il disegno di legge di Baratter sul volontariato nelle aziende agricole di montagna
https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=idap&at_id=736014