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07/12/2016 - In aula o in commissione

Riforma legge cave: Olivi propone di affidare alle Asuc aste, concessioni, canoni e controlli

L'assessore in II Commissione s'impegna con Viola e Degasperi perché si voti in aula in gennaio

Riforma legge cave: Olivi propone di affidare alle Asuc aste, concessioni, canoni e controlli

L'asssessore Alessandro Olivi. In allegato i link ai tre disegni di legge

Riforma legge cave: Olivi propone di affidare alle Asuc aste, concessioni, canoni e controlli

​​​​«Visto che sulle cave le Asuc rivendicano piena titolarità e tutti i diritti, con il disegno di legge unificato si potrebbe prevedere di coinvolgerle fino in fondo». Come? «Affidando alle Asuc le aste, le concessioni, il canone e, di conseguenza, anche i controlli sull'utilizzo dei giacimenti». È stato l'assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi ad avanzare oggi pomeriggio la proposta, da lui definita "molto forte, che sposta il baricentro della legge", durante la seduta della Seconda Commissione presieduta da Luca Giuliani a palazzo Trentini. All'ordine del giorno c'era lo stato di avanzamento dell'impegno preso per unificare i tre disegni di legge volti a riordinare e rilanciare il settore estrattivo dall'assessore Olivi, da Walter Viola di Progetto Trentino e da Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle.

Testo in Commissione il 10 gennaio perché approdi in aula il 31.

Il tentativo ha prodotto per ora solo una bozza che ha bisogno di qualche tempo ancora per recepire nel testo della Giunta gli elementi più significativi degli altri due disegni di legge. A questo scopo, su proposta del presidente Giuliani, la Commissione si ritroverà il 10 gennaio a discutere e a votare il provvedimento che a quel punto sarà pronto, in tempo utile perché approdi il 31 gennaio nell'aula del Consiglio dove avverrà l'esame finale.

Olivi ha segnalato di aver già recepito nelle modifiche del testo di legge da lui proposto le osservazioni migliorative che la Commissione aveva raccolto con le audizioni dalle organizzazioni sindacali, dagli enti locali, dalle Asuc, dagli artigiani, dagli industriali e dal consorzio estrattivo trentino. E ha anticipato verbalmente alla Commissione l'ipotesi che, ferma restando la responsabilità della Provincia di riscrivere la disciplina sulle cave, siano poste in capo alle Asuc le gare, i provvedimenti di concessione e la vigilanza. Ovvio, ha proseguito l'assessore, che il canone spetterebbe di conseguenza esclusivamente all'Asuc e non al Comune. Resterebbe però salva la possibilità per l'Asuc di avvalersi del Comune. «Si tratta di capire – ha proseguito Olivi – se le Asuc saranno disposte ad assumersi questi poteri oppure no. L'alternativa a questa proposta – ha concluso – è ripulire il disegno di legge della Giunta da tutti i riferimenti alle Asuc, lasciando le cose esattamente come stanno, perché sul piano normativo il tema non riguarda le cave ma l'ordinamento degli usi civiciۚ». Sarà dunque quella, ha concluso l'assessore, la legge da modificare in materia di Asuc.

Degasperi e Viola favorevoli, De Godenz e Manica dubbiosi.

Filippo Degasperi ha condiviso la volontà dell'assessore «per migliorare – ha detto – una situazione che presenta delle criticità evidenti». Apprezzata dal consigliere, che aveva appena consegnato ad Olivi una nota con le sue osservazioni alla bozza di testo unificato, anche l'intenzione dell'assessore di valorizzare gli altri due disegni di legge. Quanto alle Asuc Degasperi ha chiesto tempo per poter capire, per discuterne e comprendere i problemi posti sul tavolo in modo inatteso da queste associazioni. Dal canto suo Walter Viola ha confermato il positivo lavoro portato avanti con l'assessore e il collega Degasperi, condividendo anche la proposta di Olivi sulle Asuc. Per il consigliere l'alternativa è molto secca: o spostiamo il baricentro della norma su questi enti o rinviamo tutto ad una modifica della legge sugli usi civici. Sulla questione Asuc anche per Viola serve una riflessione sia per capire le ragioni della loro contrarietà al ddl della Giunta sia perché gli usi civici sono fondamentali.

Pietro De Godenz (UpT) ha salutato con favore la disponibilità dell'assessore e le dichiarazioni costruttive di Viola e Degasperi per arrivare a breve ad un unico testo di legge. Quanto alle Asuc, mentre per il consigliere è giusto dare a questi enti la possibilità di gestire le aste e le concessioni, c'è a suo avviso motivo di dubitare che possano anche farsi carico dei controlli. «Occorre capire cosa si intende per controlli di cui – ha concluso De Godenz – sarebbe più opportuno che si occupasse la Provincia».

L'assessore Olivi ha ricordato che in base alla normativa attuale è il Comune a fissare e ad incassare il canone per le cave, mentre l'Asuc deve solo esprimersi sulla sospensione di uso civico se il bene ne è gravato. «A Lona Lases – ha osservato – tutto questo avviene sulla base di un accordo tra Asuc e Comune. A Pinè quest'accordo non c'è. Andate a sentire il Sindaco di Pinè sull'argomento», ha aggiunto Olivi «e capirete perché il ddl della Giunta abbia cercato di risolvere il problema. A quanto pare però lo sforzo non soddisfa e per questo propongo alle Asuc, che chiedono poteri decisionali di assumersi tutte le responsabilità – gare, concessioni e incasso del canone. Ne consegue che si occupino anche dei controlli. Se le Asuc considerassero eccessivo assumersi questi poteri, allora lasciamo le norme come stanno e sarà allora il Consiglio provinciale ad affrontare il problema di ri-tarare le cose intervenendo sulla fonte legislativa più pertinente».

Alessio Manica (Pd) ha condiviso la proposta di riconoscere il diritto decisionale alle Asuc che devono, quindi, incassare il canone. Ma ha espresso dubbi sulla capacità delle Asuc di sostenere con le loro strutture tutte le responsabilità gestionali, compresi i controlli, ipotizzate dall'assessore. Se però le Asuc dichiarassero la disponibilità ad assumersi queste responsabilità, allora per Manica sarebbe giusto anche prendersi l'impegno della vigilanza.