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30/11/2016 - In aula o in commissione

Icef per i servizi diurni per gli anziani, parere negativo del Consiglio

Espresso dalla Quarta Commissione

Icef per i servizi diurni per gli anziani, parere negativo del Consiglio

Walter Viola (Progretto Trentino), che ha presieduto l'organismo al posto di Detomas (Ual)

Icef per i servizi diurni per gli anziani, parere negativo del Consiglio

​Parere negativo della Quarta commissione con tre sì di De Godenz (Upt), Lozzer (Patt) e Borgonovo Re (Pd) e tre no di Viola e Zanon (Progetto Trentino), Cia (Misto), alla delibera dell'assessore alla salute e alle politiche sociali Zeni che estende l' Icef anche ai servizi diurni per gli anziani. Il no è stato determinato dal fatto che la Commissione è stata presieduta, in assenza (giustificata) di Giuseppe Detomas, dal vice Viola che come presidente, vista la parità, ha avuto a disposizione il voto di prevalenza. Sostanzialmente, ha detto l'assessore, la delibera introduce l'estensione dell'Icef, già sperimentata nei servizi domiciliari, a quelli diurni. Zeni ha ricordato che l'introduzione dell'Icef, da un minimo di 0,13 a un massimo di 0,40, non ha comportato un calo di utenza. Anzi, per quanto riguarda i servizi domiciliari, al termine dei sei mesi di sperimentazione, si è passati da 6221 utenti a 6348. Le entrate, ha ricordato ancora l'assessore Zeni, sono cresciute del 15% e, in media, il costo dei servizi è aumentato solo di 16 euro e 50 al mese a persona. In più l'introduzione di un tetto di spesa per i servizi agli anziani che, ad esempio, va da un minimo di 20 euro mensili per l'Icef di 0,13 a un massimo di 1300 euro mensili per una famiglia media di tre persone con un indice di 0,40, ha contenuto i livelli degli aumenti. Luca Zeni ha ribadito che l'Icef rappresenta un criterio di equità fondamentale per mantenere l'equilibrio finanziario dei servizi agli anziani e ha aggiunto che, prima o poi, si dovrà introdurre anche per le case di riposo.

Contrario alla delibera Walter Viola il quale ha ricordato che il livello delle tariffe dei servizi è tale che rischia di mettere fuori mercato il settore pubblico dell'assistenza agli anziani. L'Icef, ha aggiunto, finisce per gravare sulle famiglie medie per il peso nel calcolo che viene dato al patrimonio e al risparmio il quale, ha ricordato, è tutelato dalla Costituzione. Colpire la casa e i risparmi, tra l'altro, ha detto ancora Viola, ha riflessi negativi anche sulle nuove generazioni che trovano nel patrimonio familiare un ammortizzatore sociale. Infine, il consigliere di Progetto Trentino, ha affermato che l'Icef per le case di riposo interesserebbe la parte sanitaria che, essendo pubblica, dev'essere gratuita. Claudio Cia ha condiviso la posizione di Viola aggiungendo che la lieve crescita di utenti è causata dall'aumento dei bisogni di assistenza tra gli anziani e la scelta di abbassare continuamente i limiti dell'Icef verso le famiglie povere incrementa il mercato nero delle bandanti. Favorevole alla scelta di Zeni, perché si pone in una linea di equità, Donata Borgonovo Re.