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25/10/2016 - In aula o in commissione

Presto un concorso per gli insegnanti precari di religione. Un solo dirigente scolastico per Ala e Avio

Quinta Commissione alle prese con due petizioni popolari e l'attuazione di un ordine del giorno

Presto un concorso per gli insegnanti precari di religione. Un solo dirigente scolastico per Ala e Avio

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Presto un concorso per gli insegnanti precari di religione. Un solo dirigente scolastico per Ala e Avio

​​​La Quinta Commissione presieduta da Lucia Maestri ha verificato oggi con la dirigente del Dipartimento della conoscenza Livia Ferrario, l'attuazione di un ordine del giorno approvato nel giugno scorso dal Consiglio provinciale per la stabilizzazione degli insegnanti di religione, e ha poi ascoltato le ragioni dei referenti di due petizioni popolari: la prima  presentata per chiedere di evitare il previsto accorpamento degli istituti scolastici di Avio e Ala; la seconda sottoscritta per sollecitare la Provincia ad introdurre lo stesso contratto del personale in tutti i centri di formazione professionale.

Un concorso per stabilizzare gli insegnanti di religione.

Sullo stato di attuazione dell'ordine del giorno 210 approvato nel giugno scorso dal Consiglio provinciale, che impegnava la Giunta ad attivare iniziative per la stabilizzazione degli insegnanti di religione cattolica, la Commissione ha ascoltato stamane Livia Ferrario, dirigente del dipartimento della conoscenza della Provincia, affiancata dal coordinatore Ruggero Morando. "Entro quest'anno scolastico intendiamo bandire un concorso d'intesa con la Curia", ha annunciato Ferrario, "anche se non vi sono molti posti disponibili a causa del limitato numero di ore di religione. In provincia abbiamo 200 insegnanti di religione in ruolo e una trentina a tempo determinato. C'era stato un concorso nel 2013, con alcuni vincitori idonei e altri che non lo hanno superato. Per rispondere alle richieste di stabilizzazione di questi docenti il numero dei posti da mettere a concorso potrà superare i 30 previsti". Morando, ha precisato che occorre coprire anche spezzoni di orari "per i quali non è possibile costruire posti interi e servono quindi insegnanti a tempo determinato. Vi sono per questo 15 posti da mettere a corso-concorso, saturando in tal modo tutti i posti disponibili nei prossimi tre anni. Con la Diocesi abbiamo comunque attivato i contatti necessari per arrivare ad un accordo finalizzato alla stabilizzazione di questi docenti".

Mario Tonina dell'Upt ha espresso l'auspicio che gli insegnanti di religione precari possano ottenere il posto di lavoro a tempo indeterminato legittimamente richiesto, attraverso un corso-concorso riservato che tenga conto delle esperienze di aggiornamento e formative maturate dai docenti.

Claudio Civettini (CT), ha sottolineato che per questi docenti la stabilizzazione è doverosa, "visto che alcuni sono precari da 26 anni".

Petizione contro l'accorpamento degli istituti comprensivi di Ala e Avio. La dirigente Ferrario rassicura i rappresentanti di Avio: vi saranno più risorse e non si vuole ridurre né la qualità dell'offerta né l'autonomia, perché l'accorpamento riguarderà solo il dirigente.

La Quinta Commissione ha poi ascoltato i referenti della petizione popolare numero 15, che chiede di evitare l'accorpamento degli Istituti comprensivi di Avio a Ala, salvaguardando l'autonomia dei due plessi diversamente da quanto ha previsto la Provincia con la ridefinizione del quadro dell'offerta scolastica ed educativa. "Il clima scolastico e i numerosi progetti promossi dalla scuola di Avio offrono agli studenti un'alta qualità sia formativa che relazionale", ha evidenziato la presidente del Consiglio di istituto di Avio, Antonella Gatti, accompagnata da altri rappresentanti degli organismi dell'istituto (Francesca Pazzi, Sonia Galvagni, Ivano Creazzi e Daniela Salvetti). Il timore dei firmatari è che con l'accorpamento, dando vita a un unico istituto con più di 1.100 studenti, si potrebbero poi ridurre le risorse pubbliche necessarie per portare avanti i progetti messi in campo ad Avio a scapito della continuità educativa. Da questo punto di vista i firmatari della petizione hanno chiesto garanzie alla Provincia.

Garanzie che secondo la dirigente del dipartimento Livia Ferrario già esistono proprio grazie alla collaborazione in atto tra gli istituti di Ala e Avio, che da soli non potrebbero attuare i tanti progetti ricordati. "L'accorpamento – ha assicurato Ferrario – prevede esclusivamente che il dirigente dei due istituti sia lo stesso. Tutto il resto rimarrebbe invariato. Cambia quindi solo la governance, mentre le risorse destinate al nuovo plesso di Ala-Avio – ha preannunciato – saranno un po' superiori a quelle attuali". Ferrario ha assicurato che la Provincia non intende affatto "spogliare l'offerta scolastico del territorio dalle sue caratteristiche. L'accorpamento mira, anzi, a raggiungere la soglia di 1.000 studenti considerata ottimale per migliorare ed ampliare l'offerta coinvolgendo tutti gli studenti nei progetti d'istituto, cosa che una sola scuola non potrebbe attuare. L'unione darebbe più forza all'attività scolastica senza mortificarne l'autonomia, purché si individuino sinergie, anche economiche, allo scopo di potenziare la capacità attrattiva dell'istituto."

In ogni caso la dirigente ha ricordato che per tener conto dei timori espressi nella petizione, in deroga alla programmazione provinciale l'accorpamento di Ala e Avio slitta al prossimo anno scolastico. Ma già da quest'anno le due scuole avranno un unico reggente e potranno quindi verificare l'impatto del cambiamento.

Maurizio Fugatti della Lega ha osservato che quella di Ferrario "è una risposta tecnica apprezzabile, ma ora attendiamo anche quella politica del presidente Rossi. A Brentonico e Mori – ha proseguito – l'accorpamento degli istituti è già avvenuto e non mi risulta che l'operazione abbia soddisfatto tutti". In particolare per l'esponente della Lega non sono chiare siano le motivazioni economiche dell'accorpamento degli istituti di Ala e Avio, visto che non ve ne sono di tipo qualitativo. Infine Fugatti ha obiettato che questo percorso "va contro la volontà i territori" e prefigura tra 4-5 anni un accorpamento non solo dirigenziale ma totale dei due istituti. Replicando al consigliere Ferrario ha sottolineato che per Ala e Avio "siamo in una fase di proroga e io trasmetterò al presidente quanto è emerso oggi in Commissione".

E per fugare un'altra preoccupazione manifestata dai firmatari della petizione, la dirigente ha chiarito che Ala e Avio potranno programmare una rappresentanza paritetica dei territori negli organismi d'istituto.

Civettini di CT ha osservato che procedere ad un accorpamento solo per il dirigente "sembra poca cosa. Vorremmo capire – ha osservato – qual è il progetto politico sotteso a queste operazioni. Servirebbe un piano B in grado di tener conto delle preoccupazioni evidenziate dalla petizione".

Lucia Maestri del Pd ha invitato i referenti della petizione ad avere fiducia nella volontà della Provincia di non voler abbassare ma promuovere ancor più la qualità dei percorsi costruiti dal basso in queste scuole.

Gli enti della formazione professionale siano obbligati a rispetto unico contratto provinciale per evitare "devianze". La dirigente Ferrario: problema superato dall'accordo per il personale sottoscritto nell'aprile scorso dalla Provincia con i sindacati, che impegna gli istituti ad osservare alcuni principi senza imporre un'unica forma contrattuale.

Per presentare la petizione popolare che chiede di mantenere l'unitarietà del sistema trentino della formazione professionale, la Commissione ha ascoltato il referente, Raffaele Meo. Meso ha evidenziato che la mancanza di una contrattazione collettiva provinciale per il personale della formazione professionale, permette a certi enti come il "Veronesi" di Rovereto, di "deviare" verso una forma contrattuale che riflette il contratto nazionale penalizzando così i docenti neoassunti rispetto agli altri. "Noi chiediamo – ha precisato Meo – di rimuovere la discrezionalità lasciata agli istituti nel decidere a quale contratto attenersi. Per questo bisognerebbe imporre a tutti gli istituti il rispetto di un unico contratto collettivo provinciale per poter accedere al finanziamento pubblico. In assenza di questo contratto – ha concluso il referente della petizione – l'istituto di formazione professionale Veronesi ha assunto docenti a condizioni peggiori rispetto a quelle godute dai colleghi con più anzianità di servizio".

Maestri (Pd) ha ricordato che i contratti, pur diversificati, adottati dagli istituti, sono preventivamente concordati dagli enti con la Provincia.

La dirigente, Livia Ferrario, ha espresso stupore per il problema sollevato dalla petizione che ha suo avviso era già stato risolto dall'accordo contrattuale siglato nell'aprile scorso con tutti i sindacati. "L'accordo – ha precisato la dirigente – non poteva imporre lo stesso contratto a tutti gli enti della formazione professionale, alcuni dei quali sono parificati, ma esige che ciascun istituto rispetti i principi che sono alla base del contratto di servizio del personale, ad esempio sull'orario e la flessibilità. Solo a questa condizione l'ente può ottenere il finanziamento provinciale. Tutti gli istituti – ha proseguito la dirigente – hanno accettato di rispettare questi principi, e anche gli enti paritari hanno incorporato nei loro contratti i livelli essenziali concordati nel contratto provinciale di servizio". Ferrario ha ricordato che l'accordo di aprile ha permesso inoltre di stanziare più risorse per la formazione professionale e la stabilizzazione del personale.

Rinviato l'esame della petizione popolare contro la riduzione degli educatori nei nidi. Il 4 novembre incontro dei presidenti delle cinque Commissioni permanenti con il Tavolo di valutazione delle leggi

Rinviata, infine, la discussione della terza petizione popolare all'ordine del giorno, che sollecita la Provincia a non rivedere o aggiornare i parametri che riducano il numero di educatori e di personale ausiliario nei servizi socio educativi dell'infanzia allo scopo di non depotenziarne e abbassarne la qualità (oggi è previsto un educatore ogni 9 bambini sopra i 18 mesi di età e un educatore ogni 5 bambini al di sotto dei 18 mesi di età).

La Quinta Commissione ha infine discusso lungo degli obblighi informativi sull'attuazione delle leggi provinciali previsti dalle norme vigenti e di propria competenza. La Commissione verificherà con gli assessori il grado di attuazione delle leggi provinciale per valutarne gli effetti e formulare eventuali proposte di implementazione, modifica o soppressione delle norme. Su questo tema il 4 novembre, prima della seduta del Consiglio provinciale, il Tavolo di valutazione delle leggi, presieduto da Walter Viola, incontrerà i presidenti delle cinque Commissioni permanenti.

Allegati
Petizione popolare no accorpamento scuole Avio Ala
Petizione popolare contratto collettivo provinciale per formazione professionale