Il vicepresidente del Consiglio Viola con De Godenz e Lozzer per ricordare le vittime
Da Stava e dal Vajont un monito a difendere il territorio per prevenire la furia della natura
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Doppio appuntamento con la memoria oggi a Stava e a Tesero,
delle vittime del Vajont e di Stava. Si è svolta nel pomeriggio alle 17, presso
la Chiesetta "La Palanca" di Stava la cerimonia in ricordo del disastro del
Vajont, con la deposizione di un mazzo di fiori per iniziativa degli Alpini
delle sezioni ANA di Tesero e Longarone, al monumento dono delle popolazioni del
Vajont. A seguire, a 31 anni di distanza da quel tragico 19 luglio 1985 -quando
i bacini di decantazione della miniera di Prestavel ruppero gli argini
scaricando 180.000 m3 di fango sulla valle di Stava, causando la morte di 268
persone- si è svolta presso il cimitero monumentale di San Leonardo a Tesero la
messa di suffragio in memoria del disastro della Val di Stava, officiata
dall'arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi.
In rappresentanza del Consiglio
provinciale di Trento hanno preso parte alla doppia cerimonia il
Vicepresidente Walter Viola e il consigliere Pietro de Godenz. Si
è unito alla celebrazione presso il Camposanto di San Leonardo il consigliere
provinciale Graziano Lozzer.
In questo periodo in cui tragedie
ambientali e umane di susseguono con preoccupante frequenza, accanto alla
solidarietà alle famiglie delle vittime, il Vicepresidente Viola ha
invitato amministratori e politici ad "avviare una seria riflessione sulla
necessità di operare uno sforzo maggiore a difesa del territorio per prevenire
la furia della natura e la furia dell'uomo, a difesa dei valori del rispetto per
l'ambiente e per la vita umana.
Degodenz ha posto l'accento
sull'importanza della memoria e sul valore della responsabilità morale e civile
di una comunità per prevenire tragedie come queste. "Non si puó dimenticare" ha
detto il consigliere Pietro de Godenz -che ha ricordato i terribili giorni di
Stava e il suo primissimo mandato da consigliere comunale "quello che può
produrre l'incuria dell'uomo. Per questo occorre tenere alta la memoria e il
ricordo di questa tragedia, sopratutto presso i nostri giovani: è un preciso
compito della politica e di ciascuno di noi" ha proseguito Degodenz, che ha
annunciato il proprio impegno nel portare avanti i progetti della Fondazione in
memoria delle vittime e nel rafforzare sopratutto nelle scuole la conoscenza e
la sensibilizzazione verso la memoria di questi fatti che hanno cambiato il
corso della storia dell'intera comunità trentina.