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23/05/2016 - In aula o in commissione

Via libera all’accordo finanziario tra Provincia e Università. Partito l’iter dei ddl sull’editoria

Quinta Commissione, parere favorevole alla delibera della Giunta sull'Ateneo

Via libera all’accordo finanziario tra Provincia e Università. Partito l’iter dei ddl sull’editoria

La storica sede di sociologia

​​La seduta della Quinta Commissione di stamattina si è aperta col parere favorevole (4 sì, tre astenuti) sulla delibera che detta i criteri dell'accordo Pat – Università. Delibera che  fissa il tetto alla spesa del personale al 65% di quella complessiva, anche se prevede elementi di flessibilità per le assunzioni attraverso quelli che vengono definiti i Punti organici equivalenti. L'elemento di novità, ha ricordato l'assessora Sara Ferrari, è la possibilità data all'Ateneo trentino di rivolgersi per gli appalti di servizio all'Apac e non solo al Consip. Centrale l'attenzione all'indebitamento: l'Università non potrà contrarre nuovi debiti e dovrà avere un bilancio per il personale fissato a quota 111 milioni. Le assunzioni saranno effettuate attraverso i punti organizzativi equivalenti: il turn over dei docenti verrà interamente coperto, solo per il  50% quello de personale amministrativo. I costi di funzionamento dell'Università, inoltre, non possono superare quelli anno precedente a favore della qualificazione della ricerca. Altro punto dell'accordo, la collaborazione dell'Università con le società di sistema della Pat.

Claudio Civettini (Civica Trentina) ha detto che ma non c'è il coraggio di confrontarsi col rettorato per fare scelte decise per sburocratizzare l'ateneo, per dare spazio alla ricerca, e quindi per dare opportunità di lavoro ai giovani collegando le facoltà con le aziende.  Lucia Maestri (Pd), presidente della Quinta, ha chiesto se si è fatto qualcosa per fare crescere l'accesso alla formazione universitaria dei giovani trentini e se la questione dei contributi dello Stato si è sbloccata. L'assessora Ferrari, da parte sua, ha affermato che l'idea di ridurre le spese amministrative per investire sugli studenti è condivisa e che ci sono segnali positivo sulle possibilità di impiego dei nostri studenti a 24 mesi dalla laurea. Ferrari ha proposto un'audizione con l'Università di Trento per discutere con profondità. Sul tema del basso numero di studenti superiori che non scelgono l'università, non solo a Trento, ma l'università in generale, tra i motivi c'è la maggiore possibilità di lavoro per i diplomati e il fatto che le famiglie credono meno nelle lauree. Anche se, ha continuato l'assessora, le statistiche dicono che la laurea dà più opportunità e la cultura universitaria, in generale, è fondamentale per la crescita. Per questo, ha aggiunto, si sta pensando a un piano di accumulo per le famiglie, in accordo con istituti finanziari, che inizia alla fine medie e che accompagna studenti fino alla fine delle superiori. Su questa iniziativa, ha ricordato Sara Ferrari, si è arrivati alla fase finale e si sta trattando con le banche. Sul finanziamento della quota premiale dello Stato, l'Università ha fatto ricorso ma in questo momento c'è un dialogo positivo col Governo per risolvere questa questione. I 150 milioni per la ricerca stanziati da palazzo Chigi, comprendono anche Università di Trento. Un segnale positivo, ma, rispetto alla questione di principio, ci sono in atto ragionamenti per interpretare la delega sull'Università in modo che partecipi al riparto di tutti i fondi. Il contenzioso, vista l'apertura al dialogo, ha affermato l'assessora,  è stato sospeso.

Marino Simoni (PT) ha detto che il rapporto con lo Stato dev'essere chiarito perché non si può continuare a navigare a vista e continuare ad andare avanti a trattative. Per quanto riguarda i giovani e il rapporto con l'Università, Simoni ha detto che nelle valli l'Università di Trento non è sentita come un patrimonio comune.

Ferrari ha concluso affermando che se il 60% degli studenti dell'Ateneo di Trento non sono trentini, significa che le nostre facoltà sono molto attrattive. Gli incentivi, ha continuato, devono esseri rivolti alle classe media trentina. Lucia Maestri ha ricordato che Bruno Kessler pensò l'università per la creazione di una classe dirigente trentina. Un'intuizione politica che, secondo la presidente della Quinta, andrebbe continuata.

Walter Viola (PT) ha ricordato che c'è un problema di controllo delle spese dell'Università che in alcuni casi sono state anche piuttosto "allegre". La dirigente Livia Ferrario, ha risposto affermando che l'Università ha già i suoi organismi di controllo e c'è quello esterno della Corte dei conti, ma, con l'accordo, anche la Provincia, nel rispetto della sua autonomia, può effettuare un'azione di vigilanza sulla spesa.

Editoria, verso un ddl unificato Giunta – Civettini.

All'ordine del giorno della Quinta Commissione anche i due ddl sull'editoria, quello della Giunta e di Civettini e quello di Lucia Maestri. Quest'ultimo ha accettato la disponibilità ad arrivare ad un ddl unificato. A patto che, ha aggiunto, che  non si vada a fare regalie a pochi e si punti alla tutela dei posti di lavoro.

Mellarini, accogliendo la disponibilità di Civettini, ha illustrato il ddl della Giunta ed è stato costituito un gruppo di lavoro.

Lucia Maestri, ha scelto di andare avanti col suo ddl sulla piccola editoria, perché riguarda essenzialmente la cultura e non l'informazione.