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05/05/2016 - In aula o in commissione

Buona Scuola trentina. Sul disegno di legge della Giunta sentiti anche i genitori

Dalla Quinta Commissione che lunedì passerà alla discussione generale

Buona Scuola trentina. Sul disegno di legge della Giunta sentiti anche i genitori

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Buona Scuola trentina. Sul disegno di legge della Giunta sentiti anche i genitori

​​Prosegue l’operazione ascolto sul disegno di legge sulla buona scuola che a giugno approderà in Consiglio provinciale per l’esame. Data la delicatezza della materia, dopo avere ascoltato gli studenti, i sindacati, i docenti, Lucia Maestri e i componenti della Quinta commissione permanente, hanno incontrato nel tardo pomeriggio di oggi nella sala Rosa della Regione, i presidenti delle Consulte dei genitori del Trentino. “La legge sulla buona scuola del governo Renzi ha attinto a piene mani alla nostra legge del 2006”, ha premesso la Presidente della Commissione Maestri, “quindi noi partiamo da un livello di scuola al di sopra di quello nazionale”. Gli elementi più discussi, ha riassunto la consigliera del PD, sono il tema della valutazione dei docenti, il tema del dirigente manager, ovvero della possibilità del dirigente scolastico di assumere docenti su chiamata dentro un piano d’istituto, infine l’articolazione della settimana su cinque anziché su sei giorni.


Dai genitori la proposta di istituire la Consulta dei genitori. Perplessità sul dirigente manager e dubbi sulla settimana corta

I presidenti di 40 consulte dei genitori hanno espresso in un documento una “forte unitaria proposta di modifica”, oltre a generiche segnalazioni di principio. In primis un aspetto assente nella legge che appare per i genitori prioritario, ovvero la costituzione di una Consulta provinciale dei genitori che dovrebbe adottare come contenuto di indirizzo le linee guida delle consulte dei genitori che furono elaborate a suo tempo su incarico dell’assessorato. Altra richiesta: che l’elezione dei rappresentanti dei genitori possa avvenire all’interno della stessa Consulta, così come quella dei rappresentanti nelle singole istituzioni scolastiche. La qualità della scuola è un processo per il quale vanno costituiti gli strumenti dove la voce dei genitori deve essere fondamentale. Sul dirigente manager è stato espresso il timore che si vengano a determinare discriminazioni tra scuole di valle e di città. Problematiche organizzative e strutturali sono state evidenziate sia nei tempi che nelle metodologie scolastiche per l’introduzione della settimana corta.

Maurizio Freschi per le Giudicarie ha ribadito l’importanza dell’istituzione di una Consulta provinciale dei genitori. Sul superdirigente ha rincarato la dose delle perplessità: questa figura porterebbe ad un consiglio che dovrebbe ratificare le proposte e una situazione di forte squilibrio. Alle valutazioni e all’incentivo economico sarebbe preferibile una formazione aggiuntiva e qualificante.

Michele Da Trozzo per l’Istituto comprensivo Pergine 1, ha posto l’accento sull’importanza delle sinergie didattiche e il contatto tra scuola e territorio.

Nicola Tavonati per l’Istituto di Taio ha condiviso quanto osservato fin qui, aggiungendo un’osservazione sulla formazione delle classi che non andrebbe a suo avviso demandata ad un regolamento, bensì costruita su meccanismi che diano garanzia di qualità e di bontà della scuola, aldilà delle considerazioni meramente economiche. Fondamentale a suo avviso anche la valutazione dei docenti che dovrebbe avvenire da parte del dirigente: “se faccio bene non devo temere, se sbaglio devo saperlo”. A suo parere, la figura del dirigente manager può far paura, ma non è del tutto negativa: tutto sta nella professionalità, occorre tarare la forza che gli è attribuita. Sui cinque giorni occorre valutare, in ogni cambio c’è il timore del cambiamento, ma sta a noi voler cambiare metodologie didattiche. Sulla formazione delle classi la politica deve prendersi la responsabilità di chiarire in legge.

Su questo ultimo punto Maestri ha osservato che forse metterlo in legge sarebbe eccessivo: occorre demandare all’atto amministrativo, che è già previsto. Il Consiglio può rafforzare questo passaggio con ordini del giorno.

Pedron Umberto per Folgaria-Lavarone-Luserna, aldilà di alcuni punti già evidenziati, ha suggerito la riflessione sul sistema di valutazione per i docenti destinati alle scuole più decentrate: un docente che possa coadiuvare il dirigente anche per bilanciarne il potere. Ancora, sarebbe utile valutare degli strumenti per gestire situazioni al limite, come docenti che si dimostrano inadeguati in corso d’anno.

Alessandro Tamion per la Scuola ladina di Fassa si è espresso sul processo del plurilinguismo e a sostegno dell’emendamento del consigliere ladino Giuseppe Detomas sull’istituzione di corsi di alta formazione per i docenti.

Montalesi Alessandro del Liceo Da Vinci di Trento ha chiesto delucidazioni in merito alle valutazioni degli insegnanti: quale è il destino di questi strumento, qualora la valutazione fosse negativa cosa accade?

Altri genitori sono intervenuti infine a ribadire bene o male le stesse questioni, anche portando degli esempi concreti di situazioni vissute dai ragazzi. Sono state sollevate diverse criticità con riferimento alla continuità didattica, agli strumenti per la valutazione dei docenti, all’adeguamento di didattica e organizzazione scolastica nel caso dell’articolazione della scuola sui 5 giorni ecc.


Il consigliere della Civica Claudio Civettini ha osservato che, a parte i casi limite, in via generale la qualità dei docenti che operano nella scuola trentina è buona. Detto questo laddove non ci siano “patologie dell’insegnamento”, si è chiesto quali siano i criteri per valutare gli insegnanti.

Rodolfo Borga (Civica) ha chiarito che non arriva affatto il super dirigente così come descritto. Tuttavia, non c’è organizzazione sociale che funzioni senza una struttura gerarchicamente ordinata e senza qualcuno che si assuma determinate responsabilità. Il problema è certamente il merito, un problema di natura sindacale e contrattuale. Come fare infatti a misurarlo?

La Presidente Lucia Maestri ha rassicurato i genitori che il loro messaggio è arrivato forte e chiaro. Le istanze rappresentate saranno riprese all’interno della Commissione e se ne terrà conto. Raccogliendo le riflessioni emerse durante l’incontro, Maestri ha rilevato come nessuna particolare obiezione sia stata sollevata in merito al forte raccordo scuola-lavoro introdotto da queste norme.


Immagini
  • I rappresentanti dei genitori all'incontro con la V Commissione
  • La V Commissione durante l'incontro con i genitori