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30/04/2016 - Incontri

“Causa montana” da perseguire per l’identità e il bene non di un solo territorio ma di tutto il Paese

Il presidente del Consiglio provinciale Dorigatti al convegno di studio che ha ricordato Michele Gortani, studioso, senatore e padre costituente scomparso 50 anni fa

“Causa montana” da perseguire per l’identità e il bene non di un solo territorio ma di tutto il Paese

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“Causa montana” da perseguire per l’identità e il bene non di un solo territorio ma di tutto il Paese
​​«Uomo di scienza e "padre costituente", che ha speso la sua vita e la sua conoscenza per la valorizzazione di quella montagna che rappresenta non solo una parte importante del territorio italiano, ma anche la custodia di memorie e culture indispensabili alla costruzione di una più complessiva ed includente identità nazionale». Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale, ha descritto così la figura di Michele Gortani, senatore friulano scomparso 50 anni fa, intervenendo oggi al convegno di studio dedicato dal Trento Film Festival, nella sala don Guetti, alla "causa montana" perseguita da questo paladino delle Terre Alte non solo alpine.

Dorigatti: con Gortani lo studio delle montagne si è fatto atto politico.

Riflettere sulla figura e l'opera di Gortani è particolarmente opportuno, ha proseguito Dorigatti, in un anno come questo in cui ricorre anche l'anniversario del patto Degasperi-Gruber, che nel 1946 sanciva la specialità dell'autonomia trentina e sudtirolese. Specialità che è "della montagna e con la montagna". Gortani – ha evidenziato il presidente – era un geologo la cui ricerca ha riguardato vari territori montani all'Italia e all'estero. Uno scienziato, quindi, capace però di andare oltre l'accademia, che ha saputo trasformare il proprio lavoro di studio in atto politico. Questo per Dorigatti "è forse il merito maggiore di Michele Gortani e della sua lunga vita dedicata alla scienza ed all'impegno pubblico". Impegno strettamente legato alla consapevolezza che "la montagna determina un modo diverso, più lento, più umano di percepire la realtà".

Il sottosegretario Bressa: investire su una politica di sviluppo che parta dal basso.

Il convegno è stato aperto dall'intervento del sottosegretario della presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla mon​​​tagna Gianclaudio Bressa, che ha sottolineato la necessità di una nuova cultura per questi territori. Per attuare il comma 2 dell'articolo 44 della Costituzione voluto da Gortani e che recita "La legge dispone provvedimenti a favore delle aree montane", oggi ai molteplici territori di montagna del Paese– ha aggiunto Bressa – occorre investire sulle infrastrutture – tra le quali sarà fondamentale la banda ultra larga –, sui servizi e sullo sviluppo con soluzioni differenziate e partendo dal basso. "Le risorse ci sono – ha concluso l'esponente del governo – ma i progetti vanno definiti e realizzati con il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali".

Gerardo Bianco: dalla montagna lo spirito dell'unità d'Italia.

Dopo gli indirizzi di saluto portati anche dal sindaco di Trento Lorenzo Andreatta ("compito di chi vive in montagna è custodire il paesaggio"), dal primo cittadino di Tolmezzo – città natale di Gortani – Francesco Brollo ("dobbiamo fare lobby per la causa montana"), dal presidente della Provincia Ugo Rossi ("il terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione oggi ci consente di chiedere di poter esercitare nei nostri territori di montagna competenze in nome e per conto dello Stato"), ha preso la parola anche il presidente nazionale dell'associazione ex parlamentari della Repubblica Gerardo Bianco. Per Bianco, che ha parlato delle radici del dibattito politico sulla montagna, non si può considerare questo territorio solo dal punto di vista economico. In realtà dalla montagna – ha spiegato Bianco – trae origine lo spirito dell'unità d'Italia".

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Immagini
  • Dorigatti durante l'intervento
  • Dorigatti e il tavolo dei relatori con Bressa
  • Gianclaudio Bressa
  • Gerardo Bianco
  • La sala don Guetti durante il convegno