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29/04/2016 - Incontri

Il Consiglio tra le vette. Aperta la mostra di Bonell

Palazzo Trentini uno dei momenti del 64° Trento Film Festival

Il Consiglio tra le vette. Aperta la mostra di Bonell

Gotthard Bonell

Chi conosce Gotthard Bonell, non mancherà la visita alla mostra “Le montagne della luce – Die berge des Lichts”, aperta oggi pomeriggio a palazzo Trentini. E chi invece non si è ancora imbattuto nelle tele del sessantatreenne pittore (e cantante di Lieder) altoatesino, sappia che si tratta di opere di grande maestria tecnica e impatto emotivo. Noto a livello mitteleuropeo come straordinario ritrattista e paesaggista, Bonell in questo ciclo racconta i monti della sua infanzia – lui è di Trodena – “quelli da cui si è allontanato – scrive Daniela Ferrari nel catalogo – per andare a studiare a Venezia prima e a Milano poi”.

La rassegna è ospitata da oggi pomeriggio a palazzo Trentini, contributo quindi della Presidenza del Consiglio provinciale alla 64ma rassegna del Trento Film Festival. Il presidente Bruno Dorigatti – all’affollata vernice conclusasi poco fa, presente anche l’ex presidente Luis Durnwalder – ha spiegato che la proposta si deve “alla squisita sensibilità di Gianluigi Rocca e del festival, che ormai da molti anni interagisce con l’istituzione consiliare, proponendo sguardi di grande intensità sull’arte legata alla montagna e al territorio”.

“Gotthard Bonell – ha poi aggiunto – con la sua potente “voce pittorica”, posta a scavalco fra culture e linguaggi che proprio fra queste valli si sono storicamente sempre incontrati, dice dell’importanza del dialogo, nella matura convinzione che i confini si dissolvono se gli individui non li avvertono come un limite, bensì come una risorsa”.

Del valore di Bonell ha parlato anche Reinhold Messner, che ha raccontato come nella sua serie di musei dedicati alla montagna abbia voluto sviluppare un racconto fondato su reperti alpinistici, su narrazioni dei protagonisti e poi appunto sulle interpretazioni artistiche. In questo modo Messner ha conosciuto Bonell – una sua splendida opera sta ad esempio a castel Firmiano - e la sua potente, moderna lettura di quello straordinario fatto culturale (e quindi nient’affatto solo sportivo) rappresentato dalle cime. “L’alpinismo è nato come aspetto intellettuale per opera degli inglesi nell’Ottocento. Oggi gli inglesi non arrivano più ed è per questo che io voglio l’aereoporto di Bolzano, per attirare visitatori sulle nostre fantastiche vette. Spero che Gotthard salga ancora più su – ha detto ancora il mito dei 14 Ottomila – e ci porti sulle tele altre emozioni, magari dal Brenta e dalle Pale. Lui è davvero forte, è un pittore-cantante. E come fece Mahler nei suoi soggiorni a Dobbiaco, attinge forza ispirativa dalle montagne che lo circondano”.



La mostra “Le montagne della luce – Die berge des Lichts”resta aperta a palazzo Trentini, invia Manci 27 a Trento, fino al 21 maggio, tutti i giorni dalle ore 10 alle 13 e dalle 14 alle 19. Lunedì 9 maggio e lunedì 16 maggio, orario 10-18.​