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08/02/2016 - In aula o in commissione

Trentino: il 40% dell’energia viene da fonti rinnovabili. Dighe sull’Adige, parametri non rispettati

In Quinta Commissione si è parlato di ambiente, piano idrico e di Istituto Marie Curie di Pergine

Trentino: il 40% dell’energia viene da fonti rinnovabili. Dighe sull’Adige, parametri non rispettati

Trentino: il 40% dell’energia viene da fonti rinnovabili. Dighe sull’Adige, parametri non rispettati

​In Quinta commissione, presieduta da Lucia Maestri (Pd), oggi pomeriggio si sono affrontati i temi delle fonti energetiche alternative. Il dirigente generale dell'Agenzia risorse idriche della Pat ha reso noto che in Trentino il 40% dell'energia proviene dalle rinnovabili (già superato il target del 35,5% fissato dall'UE per il 2020) e ha ricordato che il bilancio e il piano idrico provinciale sono stati ultimati e che le dighe sull'Adige non rientrerebbero nei parametri fissati da questi strumenti di tutela ambientale. Infine, per quanto riguarda la scuola, il Presidente Rossi è intervenuto sullo spostamento a Levico di ragioneria del Marie Curie affermando che c'è la disponibilità della Giunta, manifestata in un recente incontro col Consiglio d'istituto, di valutare il progetto elaborato dall'istituto di Pergine.

Fabio Berlanda, dirigente generale dell'Agenzia risorse idriche e energia ha presentato alla Quinta commissione una relazione sulle prospettive energetiche del Trentino in relazione al programma 2020 della Commissione europea. La Pat, ha ricordato, da inizio 2013 ha in vigore il proprio piano energetico che scadrà nel 2020 ed è il primo in Italia a tenere presente la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili assegnata ai territori: in Trentino avremmo dovuto raggiungere una percentuale del 30,9% ma si è già arrivati al 40,3%. Una percentuale che supera anche la soglia del 35,5% assegnata dalla Commissione europea al nostro territorio per il 2020. Il piano, ha ricordato Berlanda, manterrà da qui al 2020 una produzione costante per quanto riguarda l'idroelettrico, mentre si prevede un incremento delle biomasse e uno sforzo per l'efficientamento energetico.

Per Marino Simoni (PT) il fatto che già oggi si è superata la soglia del 2020 sulle rinnovabili è un dato positivo, ma questo risultato deve alimentare lo sforzo sul fronte delle fonti energetiche alternative. Soprattutto su quello del risparmio energetico. Simoni ha ricordato che l'autoproduzione energetica trova ancora ostacoli, dalle reti ai costi, e questo si scontra pesantemente contro l'obiettivo di ridurre il consumo di petrolio. La caduta del prezzo del greggio, tra l'altro, rischia di mettere in crisi le scelte fatte negli ultimi anni: nello stesso Primiero, ha ricordato, c'è una casa di riposo e una scuola che, per motivi economici, intendono abbandonare le biomasse per tornare al gasolio. Fatti che mettono in evidenza una mancanza di governo della politica energetica. Mario Tonina (UpT) ha detto che la sensibilità nei confronti delle rinnovabili è centrale per una terra di montagna e turistica. La Pat ha fatto molto, ma serve un approccio culturale: far capire che il primo obiettivo è quello del risparmio energetico. Tonina ha ricordato che va portato a compimento il piano di efficientamento energetico degli edifici pubblici anche perché gli enti pubblici devono dare il buon esempio. Anche per Claudio Civettini (Civica Trentina) serve una promozione culturale sull'energia anche nelle scuole perché i ragazzi porterebbero nelle case una nuova cultura. Il consigliere ha ricordato che il Trentino deve mettere a punto un piano per l'idroelettrico che dovrebbe essere il petrolio del Trentino ma senza arrivare ad ipotesi come le dighe sull'Adige.

Dighe sull'Adige, fuori dai parametri del piano idrico provinciale.

Facendo riferimento a queste osservazioni, il dirigente ha ricordato che per quanto riguarda il maggior fiume del Trentino, da un mese è scaduta la moratoria, voluta dal Consiglio, che imponeva lo stop a nuove derivazioni fino all'elaborazione, da poco conclusa, del bilancio idrico provinciale e del piano idrico. In base ai parametri tecnici contenuti in questi strumenti, ha detto Berlanda, non appaiono percorribili i grandi progetti idroelettrici ipotizzati sull'Adige. Anche perché, uno dei parametri previsti dal piano idrico per i nuovi impianti è di non interferire con le falde. Rispondendo a Simoni, l'ingegner Berlanda, ha detto, per quanto riguarda il biogas e le biomasse in genere, la Pat favorirà impianti che usano combustibile di derivazione locale. Questo per sfavorire il traffico di materiale.

La Commissione ha poi analizzato il questionario per suggerire misure per aiutare i genitori che lavorano. Civettini ha ricordato che uno degli elementi centrali su questo fronte è la parità di stipendio tra lavoratori e lavoratrici.

Rossi: sul Marie Curie pronti a ragionare sulla proposta del Consiglio d'istituto.

Si è passati poi alla discussione della relazione sulla petizione contro lo spostamento di ragioneria del Marie Curie di Pergine. Il Presidente Rossi ha detto che l'elemento di novità è l'incontro il 2 febbraio con il Consiglio d'istituto nel corso del quale, da parte del Presidente della Giunta, è stata riconfermata la scelta di ricollocazione dell'indirizzo economico. Rossi ha ribadito che c'è la necessità di fare un monitoraggio nei prossimi due anni per capire se ci saranno novità sulle scelte delle famiglie per gli indirizzi tecnici economici. In tal caso la decisione potrà essere riconsiderata. Il consiglio d'istituto, ha ricordato, ha presentato un'ipotesi sperimentale sulle lingue, sempre legato all'indirizzo tecnico economico, e c'è la disponibilità della Giunta a ragionare e approfondire questa proposta per incrementare l'offerta del Marie Curie.

Manuela Bottamedi (Patt) ha fatto due riflessioni: bene, ha detto, che ci sia stato un incontro con il consiglio d'istituto che ha rasserenato il clima e bene anche la disponibilità ad approfondire un progetto che dirigente e insegnanti hanno preparato. Ma la consigliera ha detto di continuare a non capire le motivazioni della delibera di novembre che ha amputato di un indirizzo e quindi penalizzato il Marie Curie. Inoltre, con questa scelta, ha affermato infine, si impoverisce di un indirizzo tecnico che è fondamentale per l'economia trentina.