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03/02/2016 - In aula o in commissione

Accompagnamento sul territorio: albergatori contro la modifica proposta da un ddl del Pd

Audizioni in Seconda Commissione: sì provvedimento da guide, accompagnatori e università

Accompagnamento sul territorio: albergatori contro la modifica proposta da un ddl del Pd

In allegato il testo del provvedimento e i documenti dei soggetti ascoltati

Accompagnamento sul territorio: albergatori contro la modifica proposta da un ddl del Pd

​​​​​​​​​Posizioni nettamente contrapposte sono emerse oggi a palazzo Trentini tra gli albergatori di Asat e Unat con le Apt da un parte, e dall'altra i rappresentanti delle guide alpine e degli accompagnatori di territorio e turistici e une esperto dell'università, tutti chiamati dalla Seconda Commissione – presieduta oggi, in assenza di Luca Giuliani, da Filippo Degasperi (M5s) – ad esprimersi sul disegno di legge 70 proposto dal Pd con Zeni, Manica, Plotegher e Civico. Il testo, difeso dal solo consigliere Manica, mira a modificare la legge trentina attuale per ridurre ai minimi termini la possibilità che gli albergatori e i loro familiari, grazie ad una norma provinciale del 2014, svolgano attività di "accompagnamento sul territorio" anche se rivolte solo ai loro clienti con una copertura assicurativa per la  responsabilità civile verso terzi, e pur escludendo escursioni difficili in cui occorra utilizzare tecniche e materiali alpinistici. L'obiettivo del ddl è riservare le escursioni – al netto delle semplici uscite "conviviali" degli albergatori con i loro ospiti – agli addetti ai lavori appositamente creati, preparati e "protetti" a questo scopo da altre norme esistenti: guide alpine, accompagnatori di territorio, accompagnatori di mezza montagna e maestri di sci. Figure alle quali con le audizioni di oggi hanno chiesto di aggiungersi, su richiesta della loro associazione, anche le guide e gli accompagnatori turistici. Anche per le guide alpine e per l'Università di Trento, il provvedimento proposto cancellerebbe un abuso introdotto con troppa leggerezza giuridica nel 2014 a scapito dei professionisti del settore e soltanto a favore degli albergatori, ritenuto rischioso per la sicurezza degli ospiti. L'esame prosegue l'11 febbraio.

Asat: la legge va mantenuta per il "completamento dell'accoglienza".

In totale sintonia l'Associazione albergatori (Asat) e l'Unione albergatori del Trentino (Unat), hanno "bocciato" il ddl. Rappresentata dal direttore Roberto Pallanch, l'Asat ha giudicato "assolutamente irrispettoso nei confronti di tutta la nostra categoria affermare che la possibilità riconosciuta ai titolari delle strutture ricettive di accompagnare i propri ospiti 'banalizzi il sistema turistico trentino' – come hanno scritto gli autori del provvedimento proposto. "E ancor meno – prosegue l'Asat – condividiamo l'affermazione che la norma, così come è scritta, sia una 'inopportuna attenzione verso piccoli e parziali interessi". Secondo l'Asat la norma che si vorrebbe modificare, introdotta su proposta di alcuni consiglieri di varie forze politiche e poi approvata da tutta l'aula del Consiglio provinciale recependo una giusta richiesta degli operatori del turismo ricettivo, consente attività di semplice accompagnamento dei propri ospiti da parte dei gestori di strutture alberghiere ed extralberghiere "su percorsi che normalmente vengono già affrontati dai turisti in modo del tutto autonomo, senza la necessità di guide alpine o altre figure specializzate". Si tratta insomma di un "completamento dell'accoglienza" dei clienti e non della volontà degli imprenditori del ricettivo di sostituirsi ad altre figure professionali riconosciute e per le quali sono previsti requisiti indispensabili a garantire ai turisti la necessaria sicurezza durante le escursioni. Con la norma del 2014 l'Asat è convinta di aver ottenuto "una cosa che già dal 2012 viene tranquillamente praticata nel vicino Alto Adige, dove pure gli albergatori, i parenti e finanche i loro dipendenti possono accompagnare in gita i propri clienti senza nessun obbligo". E nella gestione dell'accompagnamento da quando la norma è entrata in vigore "non ci risulta vi sia mai stato alcun problema".  Inoltre Pallanch ha ricordato che le guide alpine e gli accompagnatori di media montagna "spesso svolgono tale attività in modo saltuario" e non prevalente, per cui risulta difficile pensare che possano garantire una costante risposta alle richieste degli ospiti durante l'intera stagione turistica e non solo nei fine settimana. In definitiva per l'Asat "proibire l'affiancamento dell'operatore turistico al proprio cliente in facili escursioni così come già oggi si prevede, limitandolo alle sole strade forestali e urbane, produrrebbe uno svantaggio alla stessa immagine del Trentino come territorio turistico noto per l'accoglienza e l'attenzione sempre rivolta ai propri ospiti".

Unat: distinzione con i professionisti già chiara. No alle modifiche.

Per l'Unat, rappresentata dal segretario Alfonso Moser e dalla responsabile dell'ufficio legale Mila Bertoldi, l'attuale formulazione della norma provinciale già evidenzia che l'attività di accompagnamento consentita agli albergatori si differenzia dall'attività professionale svolta dalle guide alpine, dagli accompagnatori di media montagna e di territorio e dai maestri di sci. Essendo chiaro quali sono i soggetti autorizzati a svolgere attività di accompagnamento "protette", secondo l'Unat non c'è alcuna necessità di specificare, come invece propone il ddl, che dall'attività di accompagnamento svolte invece dagli albergatori per i loro clienti siano esclusi i tracciati alpini e la possibilità di organizzare escursioni guidate dalle figure professionali specializzate. A giudizio del'Unat l'attuale normativa ha il pregio di valorizzare il ruolo dell'albergatore "liberalizzando" le escursioni più semplici e consentendo così ai gestori del ricettivo di coinvolgere e fidalizzare maggiormente i clienti.

Moser ha aggiunto che la norma del 2014 era stata accolta con favore dagli albergatori per la semplificazione introdotta e la possibilità offerta di valorizzare gli operatori del settore ricettivo che conoscono il territorio.

Manica difende il ddl: questione giuridica e limiti degli imprenditori.

Alessio Manica (Pd) ha richiamato l'attenzione sui due obiettivi del ddl: la volontà di sollevare una questione giuridica e l'esigenza politica di riflettere sui limiti delle attività degli operatori del settore ricettivo. Peraltro Manica, vista la contrarietà degli operatori turistici al ddl, si è riservato di valutare la possibilità di cercare una mediazione e di approfondire il testo sul piano giuridico.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto), contrario al ddl, ha osservato che se l'attività di accompagnamento delle guide è un secondo lavoro si giustifica il servizio reso ai clienti dagli operatori del settore ricettivo. Inoltre per Fasanelli, se accolto questo ddl aumenterebbe la burocrazia. Meglio quindi, a suo avviso, lasciare le cose come stanno ed evitare di stravolgere un sistema che ha garantito la qualità degli interventi.

Marino Simoni di Progetto Trentino si rammaricato del fatto che non si comprende come dall'attuale normativa emergano opportunità per tutti: per gli albergatori grazie alla possibilità di accompagnare i clienti nelle gite più semplici, e per gli accompagnatori turistici e le guide alpine che devono rilanciare il loro ruolo nelle escursioni impegnative. Vero che è che va chiarito su questo punto il rapporto tra la legislazione nazionale e quella provinciale. Simoni, ex presidente di Apt, ha ricordato che una delle attività principali delle aziende di promozione turistica consiste nell'utilizzo di propri dipendenti e di personale stagionale anche per attività di accompagnamento sul territorio.

Filippo Degasperi (M5s) ha espresso l'esigenza di un confronto più approfondito su questo tema, mentre per Walter Kaswalder (Patt) "meno di regolamentano queste  attività meglio è", altrimenti di finisce per alimentare una burocratizzazione dannosa per il turismo. "Sarebbe ridicolo sottoporre a controlli gli accompagnatori dei turisti nelle gite".

Apt: si all'accompagnamento degli albergatori in piccole gite.

Per il coordinamento dei presidenti delle Apt, il portavoce Enzo Iori ha contestato l'obiettivo del ddl di togliere ad albergatori e operatori del settore ricettivo la possibilità di accompagnare i propri clienti in piccole gite sul territorio introdotta nel 2014. Senza nulla togliere all'attività dei professionisti della montagna, sarebbe ingiusto, per Iori, impedire che gli albergatori accompagnino i loro clienti nelle passeggiate.

Guide alpine: la norma attuale va abrogata. Noi abbiamo l'esclusiva.

Per il Collegio guide alpine, Ferruccio Vidi ha chiesto l'abrogazione dell'articolo della legge provinciale che dal 2014 permette agli albergatori di accompagnare sul territorio i loro ospiti. Norma, questa, da lui giudicata "lesiva della professionalità degli accompagnatori professionisti che meritano invece di essere valorizzati a sostegno del turismo del Trentino.

Per Vidi solo le guide alpine sono autorizzati ad accompagnare i turisti nelle escursioni, senza mettere con ciò in discussione la possibilità che gli albergatori seguano i clienti nelle uscite "per puro senso di convivialità". Altra cosa è invece accompagnare i turisti nelle escursioni in montagna perché anche lungo percorsi facili possono verificarsi incidenti: per questo occorre una formazione professionale che solo le guide hanno. Diversamente, ha concluso Vidi, le guide alpine dovrebbero essere autorizzate ad ospitare a casa loro i turisti interessati alle escursioni.

Guide e accompagnatori turistici chiedono di essere inseriti nel ddl.

Subito dopo, l'Associazione guide e accompagnatori turistici del Trentino, rappresentata dalla presidente Antonina Filosa, dal vicepresidente Fiorenzo Pojer e dal consigliere Matteo Rapanà. ha chiesto una modifica del ddl del Pd per estendere anche alle guide e agli accompagnatori turistici la possibilità di "portare" i turisti sul territorio.

 "Come noi non pretendiamo di esercitare attività alberghiera – ha spiegato Filosa – così chiediamo che gli operatori del settore ricettivo non possano esercitare attività di accompagnamento dei turisti".

Pojer ha precisato che si tratta di evitare una "invasione di campo" da parte degli albergatori con i quali, ha aggiunto, "siamo peraltro ben lieti di collaborare nella promozione del territorio. Ma ciascuno con il proprio ruolo e le proprie competenze".

Università di Trento: gli albergatori non garantiscono la sicurezza.

Infine per l'Università di Trento, Umberto Izzo, responsabile scientifico del progetto di ricerca sul diritto degli sport del turismo, ha ricordato che l'articolo 48 bis introdotto nella legge provinciale del 2014 individua una eccezione alle norme che in precedenza riservavano l'attività di accompagnamento alle guide alpine e agli accompagnatori di media montagna, pena sanzioni, per avvantaggiare indebitamente "il gestore dell'esercizio alberghiero ed extra-alberghiero nonché i suoi familiari". Secondo Izzo un giudice potrebbe eccepire che i "familiari" del gestore alberghiero non rientra affatto tra le figure autorizzate ad esercitare attività di accompagnamento. Dalla norma emerge quindi per Izzo "tutta l'irragionevolezza della legge provinciale del 2014, in cui si prevede che un'attività soggetta a molteplici vincoli e sanzioni possa essere svolta da un soggetto privo di competenza. Il rimedio al problema sta a suo avviso proprio nel ddl del Pd, che cancella l'esenzione introdotta dalla normativa a favore degli albergatori. Se rimanesse questa "primazia" riconosciuta agli albergatori, non si vede perché non potrebbero essere autorizzati ad esercitare l'accompagnamento dei loro ospiti anche i gestori  dei rifugi o i ristoratori che hanno altrettanto a i propri clienti.

Giuseppe Detomas (Ual), dichiarandosi "liberale" con un approccio aperto alla questione, ha messo in luce la difficoltà di stabilire il grado di pericolo legato all'attività di accompagnamento in una escursione. "In Italia – ha obiettato – si continuano a creare categorie protette ed esclusività nell'esercizio di  attività economiche, ma questa vecchia logica corporativa è da superare. Anziché impegnarsi nella strenua difesa di loro attività esclusive, le categorie dovrebbero curare la promozione del loro lavoro. Per Detomas, quindi, è giusto consentire ad un albergatore la promozione della cultura della montagna permettendogli di accompagnare i propri clienti in escursioni facili.

Manica (Pd) ha evidenziato che nel 2014 si è ricavato uno spazio per gli albergatori in un quadro normativo nazionale e provinciale dal quale erano esclusi. "Non ci si è fatti carico di una sostenibilità giuridica di quella norma", ha osservato. E ha infine rivendicato la bontà della scelta anche politica compiuta dal ddl di riservare l'attività di accompagnamento ai soli professionisti.

Simoni (PT) ha riconosciuto che gli elementi conoscitivi portati da Izzo contribuiscono dal punto di vista giuridico a chiarire lo scenario legislativo esistente. Tuttavia, per Simoni, volendo modificare la norma provinciale del 2014, se si ragionasse su cosa rientri in un'attività alberghiera, probabilmente si potrebbe includere anche la possibilità di accompagnare i clienti sul territorio pur senza elidere le competenze delle guide turistiche.  

Allegati
Disegno di legge 70 sull'attività di accompagnamento degli ospiti
Il documento dell'Università di Trento
Il documento dell'Associazione guide e accompagnatori turistici
Il documento dell'Asat Associazione albergatori
Il documento dell'Unat Unione albergatori