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04/12/2015 - In aula o in commissione

Impianto di cogenerazione a Novaledo: concluso l’iter di esame della petizione

Dalla Terza Commissione

Impianto di cogenerazione a Novaledo: concluso l’iter di esame della petizione

In allegato le slides. Nella foto la Menz&Gasser

Impianto di cogenerazione a Novaledo: concluso l’iter di esame della petizione

​​​La Terza Commissione permanente presieduta da Mario Tonina, ha concluso questa mattina, con l'incontro dell'assessore Gilmozzi e i funzionari dei servizi provinciali interessati, l'iter istruttorio della petizione popolare 8, concernente la realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato a biomassa a Novaledo. L'esame della petizione si completerà con l'elaborazione di una relazione da parte della Commissione che sarà perfezionata nella prossima seduta, prima di essere consegnata in via definitiva al Presidente del Consiglio.

I dati tecnici sono confortanti

Alcune slides illustrate dal dott. Gabriele Tonidandel (allegate), hanno accompagnato la cronistoria del percorso che ha permesso alla Giunta di valutare il progetto in questione. Si è partiti dall'analisi della rilevanza dell'impatto e dunque dalla misurazione della qualità dell'aria in Valsugana, descritta in passato come "particolarmente critica", in un trend che però ha evidenziato a partire dal 2009  una progressiva diminuzione dei valori di concentrazione degli inquinanti (polveri e ossidi di azoto), valori abbondantemente sotto i limiti. L'impianto Menz&Gasser si andrà dunque ad inserire in un contesto ormai buono o comunque non particolarmente compromesso. Si è fatto poi un inventario delle emissioni, laddove si rileva che sarebbe la combustione degli impianti domestici (piccole stufe) a concorrere all'emissione più inquinante, fino all'80% sul totale delle emissioni di PM10. L'impianto Menz&Gasser (8MW di potenza nominale) rispetta con larghissimo margine i valori limite di emissione vigenti e anche quelli maggiormente stringenti proposti a tutela della qualità dell'aria, seppur non ancora vigenti (ma che potrebbero essere richiesti in futuro). Tradotto: l'emissione massima potenziale di 1.800 kg all'anno dell'impianto, equivale all'emissione di 120 stufe a legna domestiche. Sulla media annuale l'incremento stimato dei valori di concentrazione di PM10 dovute all'impianto è dello 0,3%. Ma c'è di più: eliminando il metano ed utilizzando la bio massa si ottiene un ciclo chiuso con un bilancio di CO2 pari a zero. Non si aggiungono dunque valori inquinanti che possano mettere a rischio la qualità dell'aria, bensì vengono ridotte le emissioni di CO2. A questo si aggiunge che l'azienda si è impegnata volontariamente ad un ulteriore abbattimento delle emissioni, attraverso l'introduzione di ulteriori sistemi, che riducono la potenza di 1/3 con una conseguente flessione delle emissioni equivalenti a 40-50 stufe domestiche.

Consiglieri rincuorati dai rilievi scientifici

"Abbiamo ascoltato Comitato e tecnici: è indubbio che uno dei due non dice il vero", ha osservato Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino). Qui abbiamo i rilievi scientifici che dovrebbero fugare i timori diffusi in Valsugana sulla questione. Anche l'Azienda sembra aver operato correttamente e l'accordo raggiunto sembra migliorare la qualità dell'aria e contenere l'inquinamento, senza contare che il recupero della biomassa con tutto quello che ne consegue, potrebbe avere dei risvolti anche di incremento dell'occupazione e dell'economia del territorio, ha concluso.

"Non credo si tratti di mentire, quanto piuttosto di diverse sensazioni o di diverse opinioni", ha replicato Massimo Fasanelli (Misto) che ha molto apprezzato il fatto che sia un'Azienda privata ad investire: "nel momento in cui un'Azienda mette del suo per migliorare la qualità dell'aria, con ripercussioni anche dal punto di vista economico e occupazionale sul territorio, credo debba essere assolutamente sostenuta" ha concluso.

Alessio Manica (capogruppo PD) ha osservato che negli incontri seguiti quello illustrativo della petizione da parte dei firmatari, le preoccupazioni rilevate pare si stiano in parte ridimensionando. Su molti degli elementi è stato fatto luce, su altri Manica ha stimolato i tecnici ad un approfondimento (elementi inquinanti, modalità di approvvigionamento (qualità del legno) ecc. Dati incoraggianti e condivisibili, ha osservato Lorenzo Ossanna (Patt) che ha apprezzato il progetto e ringraziato i tecnici provinciali per l'illustrazione dettagliata dei dati.

Degasperi: la perizia Chiosi conferma le preoccupazioni del Comitato

Filippo Degasperi (5 Stelle) si è soffermato sugli elementi evidenziati come critici dai firmatari. Pur prendendo atto del miglioramento della qualità dell'aria in Valsugana così come illustrato dai tecnici, il consigliere 5 Stelle ha posto la lente su alcuni dati tratti dalla perizia dell'ing. Chiosi, commissionata dai Comuni di Novaledo e Roncegno. Nel documento si rileva che le emissioni prodotte dall'impianto produrrebbero un 101% di incremento degli ossidi di zolfo, 1291,32% di aumento del biossido di azoto e un 45% di incremento di monossido di carbonio. Dunque, l'impianto a biomassa qualche ricaduta in termini di inquinamento la produrrebbe, oltre all'aumento di polveri, microinquinanti organici e metalli assenti nelle attuali emissioni e polveri ultrafini 13 volte maggiore rispetto ad oggi. La perizia Chiosi rafforzerebbe o quanto meno confermerebbe le preoccupazioni del Comitato. In merito alle autorizzazioni della Provincia, ha aggiunto Degasperi, in quella definitiva prendiamo atto che c'è il divieto di utilizzo di scarti dalla lavorazione industriale e il controllo costante delle emissioni. "Qui però siamo di fronte ad un investimento di un privato che sta in piedi solo grazie ad un contributo pubblico", ha concluso.

La replica dei tecnici e le conclusioni dell'assessore Gilmozzi

I tecnici provinciali hanno chiarito che potrà essere utilizzato unicamente legno vergine. Quanto ai fattori inquinanti, devono essere rispettati i valori limite per un enorme numero di inquinanti, 140 pagine di sostanze. Va detto che l'Azienda si impegna addirittura a rispettare valori ampiamente inferiori a quelli di legge. Quanto alla perizia Chiosi è stata fatta una valutazione di tutte le emissioni e sostanze, però c'è anche un equivoco di fondo: il passaggio decisivo sta nella valutazione che percentualmente l'incremento può essere altissimo, ma deve essere comparato anche con la quantità dell'immissione. Per quanto riguarda la biomassa è stato posto il limite di carattere ambientale equivalente ai 70 Km su strada e la delibera prende atto della capacità del territorio di produrla. "Se allarghiamo il raggio dell'osservazione oltre Novaledo e il Trentino", ha tirato le fila in conclusione l'Assessore Mauro Gilmozzi, "occorre dire che questa Azienda si riforniva dal sistema nazionale per ogni aspetto energetico (centrali di termo produzione). Con questo impianto da qualche parte non si produce più quell'energia con una ricaduta certa in termini ambientali: un ragionamento che è quasi filosofico, ma che significa complessiva produzione in meno di inquinanti". In secondo luogo, Gilmozzi ha spezzato una lancia a favore dei tecnici che lavorano con impegno e passione lavorano per garantire la protezione della nostra gente e del nostro ambiente, mentre spesso vengono trascinati in polemiche pubbliche che li vede ingiustamente complici di inganni ambientali e di inquinamento.

Alessio Manica e Massimo Fasanelli ha ribadito piena fiducia nelle competenze dei tecnici che sono stati "utilizzati" per uscire da errori interpretativi su una materia indubbiamente complessa.

Anche il Presidente Tonina soddisfatto del percorso d'esame

Infine, il Presidente Mario Tonina ha ripercorso l'iter di esame della petizione, particolarmente accurato e attento, che ha previsto l'ascolto di tutti i protagonisti della vicenda. In particolare, ha osservato, "sentire i tecnici e l'assessore in questa fase finale, ha permesso di tirare le conclusioni alla luce di dati e rilievi scientifici. Nella consapevolezza", ha aggiunto, "del ruolo dei tecnici e del lavoro da loro compiuto, nell'interesse della sicurezza e della salute ai cittadini e di iniziative in cui la Provincia di Trento non è seconda a nessuno da tanti anni a questa parte".

Allegati
Le slides presentate in Commissione