Dorigatti all'ente bilaterale dell'artigianato: "Con il dialogo sociale ripartì il Trentino"

In allegato due foto (Panato)

​​​​Il presidente Bruno Dorigatti ha preso parte oggi pomeriggio ai festeggiamenti per i vent'anni dell'Ebat, l'Ente bilaterale artigianato del Trentino. Nella sala Falconetto di palazzo Geremia, a Trento, si sta giustamente celebrando – presente anche l'assessore Alessandro Olivi - questo traguardo raggiunto dall'associazione, costituita nel 1995 dall'Associazione degli artigiani e piccole imprese e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, sulla base di accordi interconfederali nazionali.

Il presidente di Ebat, Marco Segatta, ha salutato il presidente del Consiglio provinciale  con il particolare calore giustificato dal fatto che Dorigatti, da dirigente sindacale, fece parte del primo Consiglio direttivo dell'ente bilaterale trentino.

"Con la sua riconosciuta forza – ha aggiunto Segatta – lottò prima per condurre in porto gli accordi sindacali, poi per far partire in concreto questa esperienza".

Il presidente Dorigatti è poi intervenuto, aggiungendo all'elenco dei protagonisti di quella stagione anche i nomi di Rensi dell'Associazione artigiani e di Giorgio Valzolgher della Cisl.

"Non fu semplice dare vita all'Ebat – ha ricordato il presidente – perché c'erano significative resistenza sia dentro i sindacati, sia sul fronte imprenditoriale. Alla fine prevalse una filosofia che permise al Trentino di superare la crisi degli anni '80, con una risposta molto alta, declinata con strumenti innovativi, anche nel campo della previdenza complementare. Il risultato fu possibile grazie a buone relazioni sindacali e a una positiva interazione con la politica. Risultò insomma vincente il modello concertativo e io credo che si deve dire grazie a quel modello se oggi l'economia trentina vanta i numeri e la solidità noti a tutti".

Passando dalla rievocazione all'attualità, Dorigatti ha proseguito sostenendo che anche oggi al Trentino servono questa lungimiranza e questa capacità di tenere saldo il tessuto sociale.

"L'autonomia speciale è sotto attacco – ha argomentato – e occorre difendere l'impianto sociale che su di essa è stato costruito, con istituti come il reddito di garanzia da una parte e il sistema di sostegno alle imprese dall'altra. In Consiglio provinciale ci accingiamo a dare vita alla Consulta per il terzo Statuto di autonomia: vi siederanno anche le parti sociali e io mi auguro che in quella sede riusciremo ancora una volta ad andare oltre il contingente e l'interesse particolare, per fare davvero sistema. Con l'intelligenza e con la fantasia possiamo aprire un'altra stagione di crescita per la nostra terra".