Berlanda vs Dolzan, doppia mostra da oggi a palazzo Trentini

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​​​​​​​​​​​​​​Un nuovo appuntamento espositivo anima da oggi le sale al piano seminterrato di palazzo Trentini, da anni oramai luogo che l'assemblea legislativa riserva e dedica al mondo dell'arte trentina. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, ha inaugurato la mostra di pittura che terrà la scena in via Manci a Trento fino al 9 gennaio. Si tratta di una mostra-confronto tra le opere di Marco Berlanda – trentino di Trento, classe 1932 – e quelle di Paolo Dolzan, rotaliano di Mezzolombardo, generazione 1974.

La rassegna è stata curata per la Presidenza del Consiglio provinciale da Tommaso Decarli, suo è anche il catalogo – con immagini di Laura Marcon, Fulvio de Pellegrin e Piero Cavagna - che è a disposizione dei visitatori nella sede dell'ente.

Oggi pomeriggio Dorigatti ha presentato la mostra come un passaggio senza precedenti per quanto riguarda la lunga storia di promozione culturale del Consiglio provinciale.

"Si tratta – ha detto a un folto pubblico - di un inedito confronto fra due delle personalità più significative del panorama artistico locale, la cui attività ha avuto il merito di superare il regionalismo che spesso contraddistingue l'operato di molti artisti, riscuotendo interesse e visibilità sia a livello nazionale che internazionale.

"Inedito perché mai, prima d'ora, l'opera di due artisti, seppur appartenenti a due generazioni assai distanti l'una dall'altra, è stata messa a confronto, questo nonostante il loro lavoro – ha aggiunto il presidente - presenti analogie importanti: una deformazione spesso esasperata dell'immagine di chiara estrazione espressionista; un tratto grafico convulso  corrosivo e una profonda ed insistita meditazione sulla figura come punto cardinale di ogni composizione. Con questa esposizione, Palazzo Trentini torna, per certi versi, alla sua più autentica vocazione: luogo privilegiato in cui il pubblico può avvicinarsi, senza timore reverenziale, al mondo spesso criptico e contraddittorio dell'arte e dove l'istituzione torna ad essere fedele custode della memoria culturale della nostra terra".

I due artisti in mostra hanno alle spalle percorsi molto significativi. Berlanda, che Dorigatti ha definito "un cantore popolare", ha esposto anche a Francoforte e in Messico e per due volte ha vinto il premio nazionale naif di Luzzara. Dolzan, che insegna arte e disegno all'istituto superiore di Tione, si è a suo tempo diplomato all'Accademia delle Belle Arti di Venezia, ha fondato l'associazione Spazio27 a Trento, ha esposto in Germania, in Cina, negli States. E a Woelkisch in Germania, vicino a Dresda – come ha raccontato oggi salutando gli intervenuti - ha acquistato un ex Gasthof con l'intento di aprirvi un centro dedicato alle arti visuali ma anche al teatro, che spera in futuro possa essere frequentato anche dai giovani artisti trentini.

Raccontando le valenze delle opere in mostra, il curatore Decarli ha spiegato che sono state ritagliate tre sezioni, rispettivamente dedicate ai ritratti, ai paesaggi e alle opere di tema sacro. Un'area espressiva, questa, affrontata dai due in modi molto diversi: da profondo credente il Berlanda, mentre Dolzan – "un Rubens indisciplinato", ha detto oggi il critico - indaga le religioni e i monoteismi senza alcun scopo edificante.

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La mostra – introdotta anche da un video di Osvaldo Cibils, sarà visitabile fino al 9 gennaio, dal lunedì al venerdì con orario 10.00-18.00 e il  sabato dalle 10.00 alle 12.00.