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26/11/2015 - In aula o in commissione

Impianto della Menz&Gasser, la voce dei comuni e dell'azienda

Audizione sulla petizione del comitato in Terza Commissione

Impianto della Menz&Gasser, la voce dei comuni e dell'azienda

La Terza Commissione ha ascoltato oggi i audizione i comuni di Roncegno e Novaledo e la stessa azienda sulla petizione contro l'impianto di cogenerazione a biomassa della Menz&Gasser.

Il sindaco di Novaledo, Diego Margon ha riepilogato la vicenda dell'impianto, Iter partito con una deroga urbanistica (unica competenza in materia del comune, ha specificato) nel giugno del 2014. Il 23 luglio scorso con l'assessore Gilmozzi c'è stato un incontro con la popolazione per capire i motivi delle autorizzazioni date dalla Pat all'azienda. Un incontro che ha registrato un atteggiamento provocatorio, ha detto il sindaco, da parte dei comitati che non hanno voluto partecipare. Le spiegazioni sono state precise ma l'amministrazione comunale, ha detto Margon, ha assegnato all'ingegner Chiosi una perizia terza. Una perizia che è stata richiesta dai comitati fatta per avere chiarezza e che verrà presentata, dal tecnico che l'ha elaborata, nell'incontro pubblico che si terrà stasera. Dopo l'incontro chiunque la potrà vedere, ha assicurato il primo cittadino. Il quale ha assicurato che non ci sono state violazioni alle domande di accesso agli atti. Domande, ha aggiunto, presentate in modo errato dai rappresentanti dei comitati che hanno promosso la petizione. Il sindaco infine ha detto che gli organi di stampa non riportano correttamente le posizioni dei comuni che non c'è alcuna intenzione di nascondere alcun che. Siamo sempre andati davanti alla gente per dire le cose belle e anche quelle brutte.

Il vicesindaco e assessore all'ambiente, Barbara Cestele,  ha detto che già in campagna elettorale l'attuale maggioranza ha promesso di fare chiarezza sull'impianto. Una situazione ereditata dalla precedente amministrazione e ch è stata trattata secondi i criteri della buona amministrazione, tenendo conto di tutte le posizioni. La perizia è stata chiesta dal comune per avere più trasparenza e andare incontro alla parte della popolazione scettica nei confronti dell'impianto. La vicesindaca si è detta esausta delle accuse dei comitati. Ed ha ricordato che il 23 luglio è stata fatta una conferenza di confronto chiesta dai comitati, i quali però hanno scelto di non partecipare. Un no al confronto anche di fronte alla disponibilità dell'azienda, secondo la vicesindaco, motivato dalla debolezza degli argomenti dei comitati che si sono trovati spiazzati di fronte ai dati forniti dai tecnici trentini, veneti e lombardi. La perizia commissionata dal comune, ha aggiunto Barbara Cestele, dà ragione all'Appa e ha fornito suggerimenti, avvallati da Gilmozzi, per migliorare ancora l'impianto. Suggerimenti che sono stati colti da Menz&Gasser. Ad esempio il doppio filtro; il non utilizzo dell'erbal crops perché potrebbe dare problemi ambientali; il sistema di controllo che verrà fatto dall'Appa e non dell'azienda, con centraline poste anche in paee per capire da dove vengono le fonti di inquinamento. Anche la perizia dello studio lombardo sulle ricadute degli inquinanti, ha ricordato la vicesindaco, dice che l'impianto risulta assolutamente buono, con emissioni inferiori alla normativa. Di fronte a due perizie assegnate, ha detto, non si può dire che l'atteggiamento dell'amministrazione sia stato poco trasparente. Così come prudente va considerata la scelta di non consegnare la perizia a chi ha dimostrato di fare strumentalizzazioni. Per ciò che riguarda perito del comitato, la vicesindaco ha ricordato che in provincia di Treviso vengono autorizzati impianti 20 volte più grandi di quello della Menz&Gasser con l'utilizzo di legno trattato. "Come è – s'è chiesta - possibile affidarsi a tecnici che autorizzano impianti come questo, quando in Trentino si pongono limiti precisi. Io ero una delle più scettiche su questo impianto, ascoltando un'unica campana, ma l'intelligenza delle persone deve andare oltre l'unica campana e così ci siamo informati, anche rivolgendosi fuori provincia, anche se la fiducia alla Pat va comunque data".

Il sindaco di Roncegno ha detto di essere presente in commissione perché i suo comune ha partecipato ai costi della perizia, non come committente, ma in un ottica di collaborazione e per il fatto che l'ambiente non ha confini. Il problema è molto sentito, ha ricordato, e dopo l'incontro di luglio il clima è cambiato perché è stata fatta chiarezza.

Le domande dei consiglieri.

Nerio Giovanazzi (AT) ha ricordato che i comitati hanno detto che si poteva fare meglio per le emissioni in atmosfera perché l'impianto, a loro dire, sarebbe stato fatto al risparmio. Attenzione inoltre a non importare prodotti per la combustione da fuori. Anche perché l'impianti di Novaledo a sarebbe anche l'occasione per utilizzare il nostro cippato. Un prodotto del settore boschivo trentino che ha problemi. Le rassicurazioni, ha aggiunto Mario Tonina, su questo ci sono, perché non si può importare cippato da una distanza superiore ai 70 km. Alessio Manica (Pd) ha detto che il ruolo della Commissione è quello di capire ed ha ricordato che l'ampliamento degli impianti industriali crea sempre problemi e necessita di informazioni chiare. Inoltre, ha chiesto se tra i vincoli c'è anche l'impossibilità di usare scarti da legno da fuori provincia e se si prevede un intervento compensativo da parte dell'azienda.

Il sindaco: l'impianto userà solo cippato.

Il sindaco ha risposto che la formaldeide (uno degli inquinanti più temuti) non si forma con l'uso del cippato vergine ma solo con gli scarti di legno trattati con vernici, che non verranno utilizzati  nell'impianto. Sul piano dell'informazione, ha ricordato che già nel 2014 è stata organizzata dal comune una serata informativa con tecnici e l'azienda. Un'altra il 23 luglio scorso con 150 persone e tutti gli organi preposti. Sul filtro sul bypass, che verrebbe usato in emergenza, la normativa dice che deve essere libero, ma l'azienda si è attivata per mettere un filtro (costo 200 mila euro) anche se non sarebbe obbligatorio. Il ha detto che Menz&Gasser è la vera industria della valle e paragonarla all'acciaieria "è una bestemmia". E' un'azienda che è presente da 41 anni e che ha dato la possibilità di lavoro ai nostri padri e ai nostri figli. Nerio Giovanazzi ha detto che l'audizione non è fatta per difendere l'azienda e anche se dà lavoro nessuna ditta può fare impianti inquinanti. Il compito della commissione è solo quella di valutare in base ai dati dei tecnici. La vicesindaca, d'accordo con il consigliere di AT, ha ribadito che non importa se si tratta di Menz&Gasser o altri, ciò che conta è la sicurezza dell'ambiente. Se la perizia avesse dato risultati diversi, ha aggiunto, il comune si sarebbe opposto all'impianto. Ma il progetto è minuzioso, l'azienda ha investito nella fabbrica valsuganotta, 85 milioni di euro e non può certo permettersi un danno d'immagine. L'erbal crops , ha detto inoltre, non verrà autorizzato perché non rende e il comune ha chiesto a Gilmozzi di vietarne l'uso. Il cippato, ha continuato la vicesindaca e assessora all'ambiente, verrà fornito da una segheria vicina: inoltre la forestale ha detto che verrà utilizzato il materiale della pulizia dei boschi. Sul piano dell'informazione, ha detto, inoltre, che è mancata all'inizio dell'iter del progetto, prima quindi dell' amministrazione attuale. Poi, ha affermato, si è recuperato alla grande con l'incontro del 23 luglio e di questa sera. Sulla restituzione di calore al territorio, la M&G utilizza tutta l'energia termica per la fabbrica. Verranno tolte le caldaie a metano e forse, ha detto, Barbara Cestele, anche per questo qualcuno si oppone:  alle società di metano mancherà un introito di un milione di euro. Rispondendo a Manica ha aggiunto che la compensazione ci sarà perché la G&M coprirà la metà del costo di 180 ila euro per un progetto che coinvolgerà sessanta utenti di Novaledo e Roncegno: verrà fatta una verifica dei loro impianti di riscaldamento e se si riscontreranno malfunzionamenti verranno sostituiti. Un progetto che non è un contentino, ha detto la vicesindaco, come è stato definito dai comitati, è invece importante perché anche i cittadini vanno responsabilizzati nella difesa dell'ambiente. Comunque, ha concluso, M&G e popolazione sono sullo stesso livello: il comune deve rispondere alla mamma preoccupata per il figlio e al papà deve mantenerlo con il suo lavoro. Filippo Degasperi (5 Stelle) ha detto di essere critico nei confronti dell'iniziativa di M&G affermando che da parte dei comitati ci può essere stata semplificazione, ma va dato loro il merito di aver sollevato la questione e pungolato le amministrazioni che magari avevano affrontato il tema con leggerezza. Degasperi, sulla trasparenza, ha detto di aver presentato un'interrogazione in maggio e la risposta ancora non è stata data dalla Giunta. I vantaggi sul territorio non sono chiari anche perché l'impianto non dovrebbe dare grande occupazione; c'è comunque una fonte di un inquinamento in più e, soprattutto in Valsugana, l'inquinamento andrebbe invece ridotto. Sull'uso del cippato locale, ha ricordato che il prezzo diventa talmente alto da renderlo inutilizzabile. Sulla perizia del comune, il consigliere 5 Stelle ha detto che se dei cittadini richiedono un documento eccepire i 30 giorni o errori formali rappresenta un atteggiamento non condivisibile. Rispondere che la perizia sarà consegnata dopo la presentazione al pubblico, sarà anche legittimo, ma spinge i comitati a dire che si dovrebbero confrontare su documenti che non hanno. Lorenzo Ossanna (Patt) ha chiesto se i 999 kilowatt ora sono sufficienti alle esigenze dello stabilimento e se sono state fatte valutazioni per stabilire se l'energia sarà venduta. Secondo la perizia del comune, ha detto il vicesindaco, si tratterebbe di una potenza ottimale per l'impianto. Gianpiero Passamani (UpT) ha detto che l'allarmismo ambientale, soprattutto in Valsugana, ha una grande presa. Ma dall'interrogazione da lui presentata all'assessore sono venute risposte chiare e rassicuranti e bene ha fatto l'amministrazione a fare una terza perizia. Ed ha ricordato che in Alto Adige ci sono 72 impianti a cippato e non sono mai emersi problemi. Qualcuno, ha concluso, su questa vicenda ha esagerato. Gilmozzi, ha aggiunto inoltre, ha fatto bene il 23 luglio a difendere l'apparato Pat. 

Margon: attacchi inaccettabili all'amministrazione.

Il sindaco ha concluso che gli amministratori si trovano tra chi chiede la tutela della salute e lavoro e il loro ruolo è quello di dare risposte a tutti. Sulle risposte alle richieste degli atti da parte dei comitati ha detto che in molti casi gli esponenti dei gruppi che si oppongono all'impianto hanno superati tutti i limiti. "Noi  - ha detto - abbiamo sempre mantenuto toni bassi ma attacchi che toccano addirittura familiari non sono accettabili. Io ho avuto anche il timore che mi succedesse qualcosa, perché si è andati oltre i limiti. Ci sono le relazioni della polizia locale su quanto hanno fatto alcune persone". Sulle richieste dell'accesso agli atti, nello specifico, Margon ha detto che una è stata fatta il 25 settembre e il comune non aveva ancora in mano la perizia. Un'altra richiesta è stata fatta da un soggetto e firmata da un altro. Il 22 ottobre è stata presentata da due avvocati che non hanno firmato il documento.

Mathias Gasser: la tutela ambientale è fondamentale per la nostra immagine.

E' seguita poi l'audizione del direttore tecnico dell'azienda, Armando Tamanini e di Matthias Gasser. Il titolare ha ricordato che la ditta è presente da 41 anni a Novaledo e sta investendo 35 milioni di euro per raddoppiare la capacità produttiva, assumendo. La Menz&Gasser è presente in 60 paesi al mondo, è leader nel catering su aerei e navi e l'azienda chiuderà il bilancio con un fatturato di 120 milioni di euro. Gli investimenti vanno anche al risparmio energetico perché è un costo importante nei confronti anche di concorrenti austriaci e tedeschi. L'azienda è a tre quarti con piani di ammodernamento e parallelamente si è programmato la centrale a biomassa. "Su questo – ha affermato l'industriale sudtirolese - mi aspettavo un premio per un'azienda che rispetta l'ambiente. Vengo da Alto Adige dove abbiamo 70 impianti a cippato e i paesi dove ci sono li presentano come elemento di qualità ambientale. Il rispetto dell'ambiente – ha aggiunto – è per noi un elemento importante perché sui mercati del Nord queste cose contano". L'ingegner Tamanini ha detto che il progetto va nella direzione del risparmio, perché l'azienda ha già ridotto di 10 volte il consumo d'acqua, installato motori a basso consumo, nel 2009 realizzato impianto a cogenerazione a metano e un impianto a biogas con gli scarti delle marmellate. Ma tutto ciò non è sufficiente e si è pensato a un impianto a biomasse legnose. Un progetto che non è nato in sordina, ha detto ancora il tecnico, ma è passato attraverso tutti gli uffici preposti della Pat e ha avuto l'autorizzazione nel 2014 ed è stato presentato in un consiglio comunale aperto e in un altro incontro del luglio scorso. L'impatto sull'ambiente, secondo l'ing. Tamanini, è molto basso e  la G&M si ritiene una società etica, che investe sull'ambiente, ha ritenuto abbassare i limiti anche rispetto a quelli posti dall'autorizzazione. Giovanazzi ha detto che con questo nello stabilimento ci sono tre impianti, metano, biogas e biomassa. Quest'ultimo, ha chiesto, sostituirebbe quello a metano? Una domanda fatta perché qualcuno dice che l'impianto è stato tenuto sotto una certa soglia per mantenere anche quello a metano. Infine, gli accorgimenti indicati dal tecnico del comune sono necessari perché il progetto ha alcune pecche? Altre domande sull'approvvigionamento del cippato e, infine, quali risparmi otterrà l'azienda.

I cogeneratori a metano, ha risposto Tamanini, non verranno dismessi perché quando l'impianto a biomassa verrà fermato permetteranno di continuare la produzione. L'impianto raggiungerà l'80% della resa per tutto l'anno e questo significa che la parte termica deve essere utilizzata anche per raffreddare prodotti e ambienti. Inoltre, le punte di richiesta verranno coperte dalle centrali a metano che serviranno per l'espansione dell'azienda prevista. Non ci sono carenze concettuali dell'impianto, ha detto inoltre, perché l'autorizzazione prevede che per la pulizia dell'impianto si vada sui bypass e l'azienda si è impegnata di mettere un filtro anche su quest'ultimo. Non si andrà mai a bypass aperto, quindi. Per quanto riguarda il combustibile, l'autorizzazione prevede un 70% di verde e un 30% di erbal crops ma verrà utilizzato solo cippato vergine. C'è un'azienda a 300 metri che porterà il cippato alla M&G, ha affermato l'ingegnere, e c'è accordo anche con azienda della valle di Non che ora lo porta in Lombardia e Alto Adige. Matthias Gasser ha detto che a Novaledo non si farà alcuna speculazione energetica perché ciò che conta per l'azienda è ottenere, con questo impegno che costa 7 milioni di euro, acqua calda perché la produzione richiede moltissimo calore.

Massimo Fasanelli (Misto) ha messo in guardia dal "terrorismo" ambientale ed ha ringraziato l'azienda per il lavoro che sta facendo. Manica ha detto che se l'impianto punta sul calore fuga anche la preoccupazione che si tratti di una speculazione elettrica. Passamani, lodando l'azienda per l'impegno ambientale e occupazionale,  ha detto che i dati presentati dai comitati facevano paura, ma le risposte dell'assessore sono state rassicuranti. "Ma nonostante ciò – ha detto – i comitati sono andati avanti con notizie non vere".