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08/10/2015 - In aula o in commissione

Pirubi, no bipartisan alla mozione di Degasperi. Rossi: via gli anarchici dal nuovo edificio occupato

Consiglio provinciale impegnato ancora sulla Valdastico

Pirubi, no bipartisan alla mozione di Degasperi. Rossi: via gli anarchici dal nuovo edificio occupato

Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle

Pirubi, no bipartisan alla mozione di Degasperi. Rossi: via gli anarchici dal nuovo edificio occupato
Nel pomeriggio il Consiglio ha affrontato la discussione di una lunga serie di mozioni, tra le quali quella di Degasperi 5 Stelle contro la Pirubi che è stata respinta con i voti della maggioranza e dell’opposizione. Non si è discussa invece quella di Manica e dei capigruppo della maggioranza. Altro fatto da segnalare la polemica, in seguito ad una mozione di Fasanelli del Misto sugli immobili abbandonati, riguardo all’occupazione di un edificio effettuato oggi dagli anarchici a Trento. Rossi è intervenuto affermando che non c’è alcuna connivenza con questi gruppi e ha reso noto di aver già chiesto al questore di intervenire.


Manutenzione della strada da Vigo di Fassa al Passo di Costalunga, unanimità per la mozione Detomas.

La seduta del pomeriggio è iniziata con la discussione della mozione, votata all’unanimità, di Giuseppe Detomas che riguarda la statale 41 che va dal passo di Costalunga a Vigo di Fassa. Una strada, ha ricordato il consigliere della Ual, che ha bisogno di manutenzione e di rettifiche perché questa arteria rappresenta uno dei principali collegamento col l’A22 e la valle dell’Adige. Una mozione, ha ricordato Detomas, che non dev’essere vista come localista, anche perché spesso questi valichi alpini, molto trafficati ma lontani dal centro, sembrano dimenticati e hanno subito, in molti casi, i tagli di bilancio. Ma non va dimenticato che la rete delle strade periferiche è una caratteristica della nostra provincia. Gilmozzi ha ricordato che il dispositivo è stato concordato con la Giunta e c’è quindi l’impegno a realizzare le richieste contenute nella mozione. Marino Simoni (PT) ha dato l’appoggio del suo gruppo alla mozione. Si tratta di una via di grande traffico, ha detto, che richiama più in generale la situazione dei passi. E l’occasione di mettere mano al manto stradale del tratto di statale del passo Costalunga per usare il polverino di gomma.


Sì ai giochi per i disabili nei parchi e nelle scuole. Approvata la mozione Baratter.


Si discussa poi la mozione, anche questa votata all’unanimità, primo firmatario il consigliere Lorenzo Baratter del Patt, per l’introduzione negli spazi aperti pubblici e delle scuole di giochi per bambini con disabilità. L’obiettivo è quello di sensibilizzare scuole e comuni perché si installino questi giochi e di impegnare la Giunta a trovare le risorse necessarie nel bilancio della Pat. Mozione condivisa da Cia (PT) e dall’assessore Luca Zeni il quale ha detto che le risorse potranno arrivare attraverso il protocollo di finanza locale.


Migliorare la segnaletica in val di Cavedine. Ok alla mozione Maestri.


La terza mozione del pomeriggio, ancora un voto unanime, quella di Lucia Maestri del Pd sulla necessità di un miglior posizionamento della segnaletica verticale nella zona della valle di Cavedine. Una situazione che ha causato un tragico incidente e che rappresenta ancora un pericolo soprattutto nei presso di Cavedine e Padergnone. Nerio Giovanazzi di At ha detto che stanno uscendo i problemi evidenziati con alcune interrogazioni a Gilmozzi. L’assessore ha ricordato che il Trentino è un esempio della cura delle strade. Si può migliorare ma va ricordato che gli operatori stanno facendo un buon lavoro e anche in questo caso la situazione verrà affrontata. Nerio Giovanazzi ha detto però che non si possono affidare ai privati i tratti di strada, solo la Provincia può farlo. Civettini ha detto che situazioni come quella evidenziata dalla mozione se ne trovano anche in altre zone, ad esempio la valle di Gresta o la strada del Baldo o altre situazioni di pericolo.


Maggioranza e minoranza bocciano il no alla Pirubi dei 5 Stelle. Gilmozzi: per noi è inutile, ma se diciamo no e basta lo Stato ce la impone.


Si arrivati poi alla mozione sulla Pirubi di Filippo Degasperi del movimento 5 Stelle bocciata con con 28 no, un sì e un astenuto. “Una mozione che dice un no secco all’autostrada – ha ricordato - che, visto che è stata respinta quella di Viola che era a favore, dovrebbe venire approvata dalla maggioranza”. Il consigliere ha ricordato, tra l’altro, la firma dell’Italia della Convenzione delle Alpi che dovrebbe impedire la costruzioni di altre autostrade. I due studi, uno dell’Università di Trento e quello della stessa A4 non vanno a favore dell’opera. Il primo dice che il traffico in Valsugana è generato dalla valle stessa, al punto che il punto più basso di transito di mezzi pesanti è a Borgo, con una sessantina di camion all’ora. Quindi, si tratta di traffico che non si potrebbe trasferire sulla Valdastico. E comunque è dimostrato che per il trasporto converrebbe sempre percorrere la Valsugana. Al progetto della Valdastico, ha ricordato Degasperi, non è corredata da un’analisi costi benefici perché, a detta del ministero dei trasporti, non comporta oneri per lo Stato. E l’A4 comunque scrive che la nuova autostrada non coprirebbe i costi. Si incasserebbero 600 milioni di euro in 20 anni contro un costo di 4 miliardi. E’ quindi, è evidente che il problema è il rinnovo della concessione Brescia – Padova, la vera “gallina dalle uova d’oro”. Infine, secondo l’esponente 5 Stelle, non si capisce come questa autostrada si possa inserire nella politica a favore della ferrovia della Pat. La richiesta della mozione quindi, è quella che la Giunta di opponga alla Pirubi perseguendo gli obiettivi, oggi e no fra anni, sulla ferrovia.

L’assessore Gilmozzi ha detto di voler essere chiaro sul fatto che si è sempre dichiarata l’inutilità dell’autostrada. “E’ inutile – ha detto - e lo confermiamo. Peraltro l’apertura dell’intesa ci ha posto di fronte ad uno scenario nuovo: lo Stato ha deciso di sedersi ad un tavolo per ridisegnare lo scenario da capo. Noi abbiamo chiesto di esserci, nel rispetto del Pup, e chiedendo che sia garantito un approccio per trovare soluzioni non precostituite. Altrimenti non c’è motivo di sedersi ad un tavolo. Se accettiamo dobbiamo confrontarci. Quindi abbiamo chiesto un’analisi complessiva, tra Verona e Monaco soprattutto, che non comprenda solo l’ipotesi dell’autostrada. Quindi deve essere chiarissimo che la Giunta intende andare a questo tavolo e confrontarsi. Cosa che non è ammessa in questa mozione che implica il fatto di andare al confronto con un’idea secca”. Quindi Gilmozzi ha detto che la Giunta non può aderire ad una proposta così netta.

Viola ha ricordato che tanti settori della società trentina, compresi i sindaci della Valsugana, si sono espressi a favore dell’autostrada ed ha contestato anche i dati portati da Degasperi, anzi ha ricordato che ce ne sono molti a favore della Pirubi. Non a caso gli stessi amministratori del Pd del Veneto sono a favore, lo stesso Del Rio ha detto a Vicenza che è fondamentale avere una rete autostradale, ferroviaria, portuale per recuperare 20 anni di ritardi. L’esponente di Pt ha ribadito che la Giunta deve decidere. Manica del Pd ha detto che il fronte del sì porta pochi dati e quindi si fa fatica a capire il perché si dovrebbe fare questo collegamento. “Quest’opera - ha detto il capogruppo Pd - non rientra nelle scelte che il Trentino ha fatto sulla mobilità e dall’altra si chiede che il collegamento ferroviario non sia un’incompiuta. Una visione coerente con la visione europea e di questo millennio. Questo andremo a dire a Roma. Prendendo atto che c’è una novità: l’apertura di un tavolo di confronto. Questa è la differenza tra la mozione della maggioranza e quella di Degasperi. Il voto negativo del Pd non è sui contenuti ma perché va affrontato il confronto con lo Stato per spiegare che l’opera non serve”. Borga, dichiarando il no del suo gruppo per motivi opposti a quelli della maggioranza, ha affermato che Manica ha cercato di fare “un furto con destrezza della mozione di Degasperi”. Il Pd, sollecitato da 5 Stelle e il Pt, ha aggiunto, s’è visto costretto di dare un colpo al cerchio e uno alla botte buttando giù una mozione di una paginetta tutt’altro che “zeppa” di dati. La linea espressa da Gilmozzi che ha detto di non essere né a favore né contrario alla Pirubi. Una situazione che si manifesta su tutte le scelte politiche, a partire dalle comunità di valle, e questo perché, ha detto Borga, lo scopo principale del Presidente Rossi è quella di mediare, rinviando le scelte fondamentali. Degasperi ha replicando dicendo che c’è una forza, il Pd, che condivide i contenuti della sua mozione e non la vota. “La Giunta andrà a dire a Stato e Veneto non un no ma a contenere i danni. Inutile, quindi, - ha affermato - che il centro sinistra vada in giro a dire che è contrario alla Pirubi”. Gilmozzi ha ripreso la parola per dire che “l’intesa è prevista dallo Statuto e questa è una procedura che deve essere attivata e basarsi su analisi che ciascuna delle parti deve portare a questo tavolo. I dati dicono che questa infrastruttura è assolutamente inutile e non sufficientemente coperta dal punto di vista finanziario. Per la proroga dell’A4 si faccia qualcosa di più utile, ad esempio le circonvallazione i del treno a Verona. Noi diremo questo, ma se abbiamo detto che siamo disponibili a sederci ad un tavolo dobbiamo essere disponibili al dialogo. Se dicessimo un no secco daremmo la possibilità allo stato di dire: la facciamo lo stesso e allora sì saremmo messi in un angolo. Fino ad oggi il diritto all’intesa della Pat non è stata ancora superata. Ma il metodo migliore per farci superare dallo Stato e dire: non la vogliamo e basta”.

Fasanelli ha detto che invece al tavolo bisogna andare con una proposta precisa per non subire le scelte dello Stato. Simoni ha aggiunto che questa opera non è inutile: c’è una parte del Trentino, quello est, che vedono la Valdastico come la porta verso il sud. Non c’è solo la val d’Adige in Trentino, sul resto c’è un blocco totale di ragionamento.


Sale operatorie per i malati di tumore negli ospedali periferici. No alla mozione di Cia.


La mozione di Claudio Cia (PT) per rendere più veloci le risposte ai malati, utilizzando anche le sale operatorie degli ospedali periferici, di tumore e stata respinta con 19 no e 9 sì. Partendo dal fatto che sarebbero circa 70 i pazienti in lista d’attesa operatoria al Santa Chiara. Un numero, ha aggiunto il consigliere, secondo gli stessi chirurghi, in realtà molto più alto. L’assessore Zeni ha detto che i numeri dei trattamenti chirurgici i protocolli prevedono liste d’ attesa non superiori ai 30 giorni, la Pat ha dato direttive inferiori, e oggi si è nella media di 25 giorni. Ma qual è il sistema più efficace per affrontare il tema? Si lavora, ha detto l’assessore, per garantire interventi di qualità concentrandoli a Trento e Rovereto e per certi aspetti a Cles. Estendere negli ospedali minori le sale operatorie non è una soluzione. Soprattutto nelle patologie oncologiche. La possibilità di scelta del paziente oggi è garantita, ma per la struttura e non per il professionista perché ogni equipe deve avere la libertà di decidere la sua composizione in base alle professionalità. Secondo Cia si deve stare attenti alle medie perché ci sono stati casi di attese di tre mesi per interventi al seno. Fugatti è intervenuto per dire che la mozione chiede cose di buon senso, come la possibilità di dare ai pazienti la possibilità di scegliere i professionisti e di mettere sul sito i tempi di attesa. Donata Borgonvo Re del Pd ha parlato da ex paziente di tumore al seno affermando che il nostro sistema permette di individuare la malattia evitando la terapia chirurgica. L’iportante è garantire la diagnosi precoce e rafforzare il rapporto di fiducia tra medici e pazienti. Giusto invece garantire una mappatura di chi fa cosa perché i cittadini sappiano a chi rivolgersi. Zanon di Pt ha detto che anche su questo al Trentino manca poco per raggiungere i livelli più alti ed evitare le fughe di pazienti.


Censimento degli edifici abbandonati, c’è il sì di tutti alla mozione Fasanelli. L’opposizione chiede lo sgombero immediato dell’edificio occupato dagli anarchici.


Sì unanime alla mozione di Fasanelli che impegna la Giunta a realizzare un censimento degli edifici abbandonati e dismessi, che recano danno al territorio e all’immagine turistica, per arrivare, come nel caso dell’ex Amnil di Rovereto, al loro abbattimento o recupero. Iniziative, ha ricordato Fasanelli, che andrebbero anche nella direzione voluta dalla nuova legge urbanistica. L’assessore Carlo Daldoss ha annunciato il sì alla mozione della Giunta rimarcando che è stato chiesto ai comuni e alle Comunità di segnalare alla Pat la presenza di edifici incongrui o degradati. Fugatti ha ricordato che, visto che c’è stata un’altra occupazione di un immobile da parte di anarchici a Trento, per di più davanti al comando della Guardia di Finanza, per il sindaco Andreatta questo censimento delle case abbandonate potrebbe essere un’occasione. L’esponente della Lega ha chiesto al sindaco e al questore di far sgomberare immediatamente l’immobile. Anche Borga ha messo l’accento sulle occupazioni fatte, ha detto, dagli “amici occupatori abusivi” della maggioranza. Giovanazzi, a sua volta, ha denunciato la debolezza delle istituzioni rispetto a questo fenomeno definendola una vergogna. Zanon ha affermato che la possibilità che viene data ai privati di mantenere i volumi è importante. Degasperi ha detto che la mozione va nel solco di alcune proposte dei 5 Stelle sulla legge urbanistica, cioè la necessità di conoscere quanto c’è già di costruito prima di consumare altro territorio. Anche in Trentino le opere incompiute sono molte. Dubbi sull’estensione agli edifici privati del censimento sono espressi da Simoni definendola “una cosa comunista”. Walter Kaswalder del Patt ha appoggiato la mozione perché il recupero di un patrimonio abbandonato porterebbe risorse alla Pat, come il caso di Villa Rosa. Un edificio abbandonato dove vengono fatti dei rave party con droga e situazioni pericolose.


Rossi: ho già chiesto al Questore di intervenire.


Il Presidente Rossi è intervenuto per dire che “vigente questa amministrazione comunale è stato fatto uno sgombero, un controllo amministrativo su altre attività, sollecitato anche da Borga, e questa mattina alle 8 meno un quarto, vedendo le lenzuola dove c’è anche il mio nome, ho telefonato al Questore che ha già attivato la procedura prevista. Ai cittadini voglio dire – ha continuato Rossi - che i temi dell’ordine pubblico sono di competenza statale ed è giusto rivolgersi alle forze di polizia perché sia garantito l’ordine pubblico e la proprietà privata. Non c’è quindi alcuna connivenza o superficialità da parte nostra. Nel corso della gestione di questi fenomeni abbiamo sempre trovato la collaborazione delle forze di polizia e che anche i Vigili del fuoco hanno partecipato, prendendo anche qualche rischio. Operazioni – ha concluso – che non hanno avuto conseguenze. Le forze dell’ordine alle volte aspettano un giorno di più per evitare spargimenti di sangue”. Giovanazzi ha replicato che serve anche fermezza. ​