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08/10/2015 - Incontri

Coordinamento porfido: “il settore cave non sta più in piedi”

Incontro con i consiglieri provinciali, si chiede una Commissione d’inchiesta

Coordinamento porfido: “il settore cave non sta più in piedi”

Due foto allegate

Coordinamento porfido: “il settore cave non sta più in piedi”

​​​Dopo gli insegnanti di scuola elementare di ieri, oggi è stato il Coordinamento Lavoro Porfido a chiedere e ottenere un incontro con i consiglieri provinciali, per rappresentare i problemi di settore. E' stato in particolare Vigilio Valentini – di Lona Lases – a parlare, rilanciando una serie di pesanti denunce già formulate l'anno scorso e che, a modo di vedere del coordinamento, non sono state adeguatamente approfondite e soppesate. Nei Comuni del porfido trentini, ha detto Valentini, continuano a manifestarsi gravi violazioni della legge provinciale 7 del 2006, dei disciplinari cava e dei contratti di lavoro, oggetto anche di esposto alla magistratura.

L'esternalizzazione della lavorazione del porfido da parte delle ditte concessionarie dei lotti cava avverrebbe spesso nei confronti di ex operai delle medesime ditte, di fatto posti in una condizione di sottomissione. Arrivata la crisi economica, i concessionari avrebbero spesso "scaricato" le partite Iva, precipitate dentro un sistema basato su una concorrenza spietata, su rapporti di lavoro del tutto precari, su prezzi stracciati e imposti, perfino su minacce e intimidazioni. Il coordinamento teme del resto che l'Authority del porfido ventilata dall'assessore provinciale Alessandro Olivi divenga poi uno strumento nelle mani della lobby del settore.

La proposta del Coordinamento – a nome del quale ha parlato anche Walter Ferrari – è di istituire una Commissione d'inchiesta del Consiglio provinciale, ma anche di valutare un adeguamento della legge 7, applicando (magari ai lotti liberi) anche la norma già vigente, secondo cui i Comuni possono riservarsi dei lotti da coltivare in via diretta, attraverso società pubbliche che garantiscano quindi legalità e trasparenza.

Alla Provincia si chiede di riprendere in mano un sistema che non sta in piedi, di attivare l'Ispettorato del lavoro per controllare da vicino il mondo artigiano che gravita attorno alle concessioni di cava; e di concedere contributi solo alle ditte che certifichino il totale rispetto delle regole e dei contratti. 

Ad ascoltare le ragioni del coordinamento c'erano oggi il presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti, il vicepresidente Walter Viola e i consiglieri Manica, Simoni, Zanon, Civettini, Fugatti, Kaswalder, Degasperi e Detomas. 

Immagini
  • Incontro consiglieri rappresentanti porfido
  • I consiglieri e i rappresentanti del settore del porfido