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06/10/2015 - In aula o in commissione

Consigliio provinciale, le risposte alle question time

Iniziata in aula la sessione di ottobre

Consigliio provinciale, le risposte alle question time

Le interrogazioni riscusse sono state 19

Consigliio provinciale, le risposte alle question time

​La prima giornata in aula del Consiglio provinciale, la cui sessione di ottobre proseguirà fino a giovedì, si è aperta oggi con la discussione di 19 question time. Ecco una sintesi del confronto tra consiglieri e Giunta.

Maestri (Pd), 

Tangenziale, anche

senza Not resta 

il problema del cavalcavia. 

Dal momento che con la messa in discussione della collocazione del nuovo polo ospedaliero trentino, il cavalcavia della tangenziale che supera l’incrocio/rotonda di via al Desert, punto della viabilità locale particolarmente pericoloso,  potrebbe rimanere escluso dalla nuova viabilità necessaria per la struttura sanitaria, Lucia Maestri (Pd) vuole sapere se la Giunta intende intervenire per sistemare questa “strozzatura” a prescindere dalla collocazione del NOT, con quale tipo di soluzione e in che tempi. 

La risposta. L'Assessore Mellarini ha convenuto con l'interrogante che la tematica rappresenta uno dei punti nodali e uno degli aspetti di maggiore complessità dell'area in questione. Per questo sarà inserita nella pianificazione degli interventi, compatibilmente con la disponibilità delle risorse e a prescindere dalla collocazione del Not.

Fasanelli (Misto)

Pomarolo attende 

l'asfaltatura 

della ex S.P. 90.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto) chiede quando sarà eseguita l'asfaltatura della ex S.P. 90 nel tratto sostituito dalla galleria di Chiusole, la cui realizzazione era stata concordata con la Provincia dall'amministrazione comunale di Pomarolo ma che, pur prevista nell'autunno 2014 e poi slittata all'estate 2015, nonostante numerosi solleciti non è ancora stata realizzata. 

La risposta. L'assessore Mellarini ha riferito che i lavori di asfaltatura saranno eseguiti nel mese di novembre di quest'anno. 

Civettini e Fugatti (CT e Lega)

Quale strategia 

per la Mariani spa

di Ledro?

Con due interrogazioni di simili contenuti Claudio Civettini (Civica Trentina) e Maurizio Fugatti (Lega) chiedono quali iniziative intenda adottare la Giunta di fronte al rischio che la Mariani S.p.a. di Ledro abbandoni lo stabilimento di Tiarno, quale sia il parere dell'esecutivo in merito alle concrete prospettive dell'azienda e all’eventuale defiscalizzazione dei costi di trasporto e gestione della materia prima e dei prodotti. I consiglieri vogliono sapere infine quale sia la strategia dell'esecutivo a tutela dell’azienda se resta a Tiarno e, in subordine, quale la tutela dei lavoratori che potrebbero ritrovarsi privi del posto di lavoro.

La risposta. Il vicepresidente e assessore Olivi ha replicato apprezzando la costante attenzione del Consiglio su questa vicenda “che pare finalmente arrivata ad un punto prossimo alla svolta”. La Mariani è un'azienda consolidata, che opera in un sito inadeguato ad un layout produttivo. Per questo si rende necessario l'ampliamento e il recupero di almeno 10.000 mq. Ci sono sostanzialmente due ipotesi in campo: la costruzione dell'ampliamento sul suo stesso terreno (superando alcuni problemi di tipo urbanistico), oppure un'area messa a disposizione dal comune di Ledro: “noi spingiamo su quet'ultima soluzione, che ci sembra la più interessante” ha rivelato Olivi. “L'azienda sta facendo le opportune valutazioni e noi abbiamo chiesto di sciogliere le riserve in tempi brevi”. Olivi ha aggiunto che l'amministrazione ha previsto già dal 2011 un'ipotesi di 3 milioni di investimento sotto forma di prestito obbligazionario, a supporto dell'impegno immobiliare dell'azienda. “Siamo molto concentrati con priorità assoluta su questo obiettivo e stiamo seguendo l'evolversi della situazione, attendendo le scelte dell'azienda” ha concluso. 

Civettini ha messo in evidenza “l'alone di vaghezza” sull'impegno che Mariani rimanga a Tiarno. “Se riuscissimo -e in modo assolutamente bipartisan- a far sì che quell'azienda restasse in valle di Ledro l'obiettivo sarebbe centrato”. Fugatti ha apprezzato l'impegno della Giunta, aldilà delle caratterizzazioni di parte, a far restare l'azienda in valle di Ledro con l'ipotesi formulata dall'amministrazione comunale. Naturalmente la scelta resta ora in capo alla Mariani stessa.

Tonina (Upt)

Anestesista per

la cura dei bambini

a Protonterapia.

Mario Tonina (Upt) chiede alla Giunta se sia stato assegnato al Centro di Protonterapia il personale per l’esecuzione dell’anestesia nei pazienti pediatrici affetti da neoplasie e sottoposti a trattamento, a che punto sia l’inserimento di Protonterapia nei LEA, quali terapie siano coperte dal servizio sanitario nazionale e se sia già stata intrapresa l’attività di ricerca scientifico-sanitaria funzionale allo sviluppo di questa nuova metodica terapeutica. 

La risposta. L'assessore Zeni ha segnalato che il Centro, in funzione da un anno, sta gradualmente aumentando il numero dei pazienti e per questo il 21 settembre scorso sono state date disposizioni per l'assunzione del personale necessario e quindi anche dell'anestesista. L'avvio delle cure potrà quindi avvenire nella seconda metà di ottobre. Quanto ai Lea, Zeni ha ricordato che nel giugno scorso l'assessorato ha inviato al Ministero tutte le prestazioni anche di protonterapia. L'iter per il riconoscimento è ancora in corso e l'assessorato si accerterà dell'inserimento del Centro di protonterapia di Trento nel nuovi Lea. Zeni ha poi sottolineato che l'attività di ricerca e sviluppo fa parte integrante dell'attività clinica una volta soddisfatte le esigenze dell'attività assistenziale. E ha aggiunto che “l'assessorato sta individuando del personale dedicato alla ricerca per una possibile assegnazione al Centro in modo da formare un piccolo nucleo di supporto d'interfaccia con gli enti specializzati in questo settore. L'attività di supporto del Centro, ha concluso Zeni, sarà realizzata in collaborazione con Cibio, Fondazione Mach ed Fbk. 

Soddisfatto Tonina, secondo il quale  “questo è il momento di portare a termine i progetti perché così la struttura potrebbe auto mantenersi abbattendo i costi, purché ottenga l'inserimento della Protonterapia nei Lea. Solo questo riconoscimento del Ministero, infatti, potrà richiamare in Trentino numerosi pazienti soprattutto in età pediatrica”.

Cia (CT)

Rimborsare 

il donatore

di sangue. 

Claudio Cia (Civica Trentina), presenta il caso di un donatore di sangue che in seguito al prelievo cui si era sottoposto presso la Banca del sangue di Trento ha rilevato la formazione di un ematoma sottocutaneo importante per il quale è stato trasferito al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Chiara dove, al termine degli accertamenti e delle cure effettuate in chirurgia vascolare, si è visto costretto a pagare 50 euro di ticket per le prestazioni ricevute. Vicenda “paradossale” per Cia, che chiede alla Giunta di disporre la restituzione del ticket al donatore volontario e di fornire indicazioni all'Apss per prevenire il ripetersi di situazioni del genere.

La risposta. L'assessore Luca Zeni ha chiarito che in Provincia di Trento esiste già un codice esenzione correlato alla donazione, un codice che viene riconosciuto dalla banca del sangue. Nel caso rappresentato occorre approfondire l'identità della persona e l'unità operativa che ha effettuato la prestazione. Naturalmente il ticket verrà rimborsato se l'utente si vorrà recare alle casse in orario d'ufficio. Zeni ha infine aggiunto che in Trentino non c'è carenza di sangue, al contrario di quanto evidenziato dall'interrogante, ma piuttosto viene anche esportato.

Cia ha espresso perplessità per il contenuto della risposta: la banca del sangue è perfettamente a conoscenza del nome del soggetto. Quanto alla carenza di sangue, si tratta di un dato reso pubblico dal Presidente dell'Avis di Rovereto.

Simoni (PT)

Sicurezza scuola

elementare di Primiero

Finanziare i lavori.

Marino Simoni di Progetto Trentino chiede alla Giunta lo stato dell’arte in merito al finanziamento necessario per i lavori di completamento e messa in sicurezza delle scuole elementari intercomunali di Primiero a Tonadico. 

La risposta. Il presidente Rossi ha comunicato che l'intervento di completamento dei lavori di ristrutturazione è stato finanziato per 402 mila euro con delibera del 13 luglio scorso a fronte di una spesa congrua di 536 mila euro e quindi con una percentuale di finanziamento del 75%.

Borga (CT)

Le ragioni del flop

dello stand Trentino

all'Expo di Milano.

Rodolfo Borga di Civica Trentina, visto l'insuccesso da molti rilevato dello stand del Trentino all'Expo soprattutto per la scarsissima affluenza di visitatori, chiede perché siano stati esposti prodotti in plastica e confezioni vuote, quanto si è speso per la partecipazione voce per voce e in particolare per piazzetta Trentino, quando è stato stipulato il contratto, come sono state selezionate le imprese inserite nello stand, e se è vero che il personale era costituito da volontari privi di una specifica preparazione. 

La risposta. L'assessore Dallapiccola ha negato che all'Expo il Trentino abbia esposto oggetti in plastica. Quanto ai costi l'assessore ha evidenziato che l'intero progetto di partecipazione ad Expo ha avuto un costo di 1 milione e 900 mila euro, dei quali 300 mila cofinanziati da Cipe, quindi la Provincia ha investito in realtà 1 milione e 600 mila euro. Infine il personale – ha concluso – è stato selezionato con avviso ad evidenza pubblica e poi appositamente formato per l'evento.

Borga ha lamentato le mancate risposte dell'assessore alle sue domande. E ha aggiunto che esistono prove precise che all'Expo il Trentino ha esposto mele e forme di grana di plastica oltre a confezioni e bottiglie vuote: “è una vergogna – ha commentato – che i pochi visitatori abbiano trovato queste cose”. Una simile “scandalosa presenza costata 2 milioni di euro”, ha stigmatizzato Borga, “viene ugualmente difesa sulla stampa”. Il consigliere ha ribadito che esistono testimoni dell'impreparazione del personale di Piazzetta Trentino. Infine, per Borga “lo stand dell'Alto Adige non era affatto un'osteria come ha detto Dallapiccola, perché lì si potevano gustare i i prodotti del territorio”. La Provincia di Bolzano ha speso per il proprio stand 550 mila euro ed è rimasto all'Expo 6 mesi e non 3 come il Trentino. 

Viola (PT)

Indennizzi agli operatori 

economici per perdite 

conseguenti a lavori pubblici. 

Walter Viola di Progetto Trentino chiede alla Giunta entro quali tempi intende dare piena applicazione alla legge provinciale del 2012 sugli indennizzi agli operatori economici per perdite conseguenti all’esecuzione dei lavori pubblici, o se si pensi ad ulteriori approfondimenti o a misure correttive.

La risposta. L'assessore Mellarini ha spiegato che la proposta attuativa non ha potuto sciogliere le incertezze relative alla norma in oggetto. Le osservazioni e i dubbi maggiori sono in merito all'indennizzo e al contributo di risarcimento del danno subito. Posto che l'opera pubblica è volta all'interesse generale, a vantaggio anche attività imprenditoriale, la problematica riguarda il controllo dell'effettiva perdita subita, l'utile degli esercizi commerciali non è definito (va considerato l'utile atteso oppure quello convenzionale)? Si ravvisa, nella sostanza, una revisione della norma, dopo la attesa valutazione da parte della comunità europea.

Una volta eravamo più pratici, concreti e operativi, ha osservato Viola. Eravamo più “teutonici”, mentre ci stiamo trasformando in “borbonici”. Stiamo parlando di una norma approvata all'unanimità tre anni fa e che è ancora lontana da un'applicazione: c'è uno scollegamento sempre più ampio tra aula e Giunta che si riflette in maniera sempre più evidente sui cittadini.

Degasperi (M5s)

Territori: Commissioni 

per la pianificazione

delle Comunità.

Filippo Degasperi del Movimento 5 stelle vuole sapere se le diverse modalità operative adottate nei vari territori per la costituzione della Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio di comunità, rispettino quanto prevede la riforma urbanistica approvata nel luglio scorso (lp 15, comma 3, art. 7) e, in caso contrario, quali interventi si intendano attuare a questo scopo visto che la normativa prevede la pubblicazione di avvisi e la valutazione comparativa delle candidature ammissibili.

La risposta. L'assessore Daldoss, partendo dal presupposto che le leggi si applicano, anche il comma 3 dell'articolo 7 relativo alle Commissioni andava applicato. Vero è che siamo alla prima applicazione della norma e i tempi (5 giorni) erano troppo brevi per rispettare la scadenza. Rrestano ancora 5 comunità che non hanno nominato le Commissioni. Il comportamento delle comunità è stato un poco disomogeneo ma la legge deve ancora diventare patrimonio di tutti.

Secondo Degasperi “che la Giunta dia copertura alle comunità che non si sono comportate come avrebbero dovuto, è eccessivo”. Certo l'adempimento si è sovrapposto ad altri ma una presa di posizione netta da parte della Giunta sarebbe auspicabile, perché al 4 di ottobre ben tre comunità non avevano nemmeno pubblicato l'avviso sul sito nonostante l'esplicita richiesta in tal senso del dirigente generale della Provincia. Una delle comunità una volta pubblicato in ritardo il bando sul proprio sito istituzionale, tra i molti candidati ha poi scelto il 24esimo. “Si rischia quindi l'arbitrio e dunque l'intervento da parte della Provincia è doveroso”. 

Bezzi (FI)

Ex Centro di formazione professionale

Passo del Tonale:

Quale futuro?

Giacomo Bezzi (FI) chiede se la Provincia abbia un progetto per l’ex Centro di Formazione professionale per gli addetti delle attività di montagna del Passo del Tonale, che risulta essere in uno stato di totale abbandono da molti anni.

La risposta. L'assessore Mellarini ha chiarito che l'edificio è inutilizzato dall'anno 2000. Negli anni sono stati proposti diversi progetti, ma nessuno ha mai convinto del tutto. Il bene è attualmente inserito tra le strutture da valorizzare. E' stato avanzato interesse da parte di privati ad un acquisto per la valorizzazione della struttura a fine turistico e alberghiero. La questione della destinazione al nuovo nuovo uso sarà risolta nel corso del 2016.

“Tappeti rossi ai privati che abbiano voglia di fare ed investire”, ha osservato Bezzi che ha auspicato la valorizzazione in tal senso dell'edificio. 

Baratter (Patt)

Servizi e agevolazioni

della Pat: serve 

una guida per l’utente.

Il Capogruppo del Patt Baratter, viste le innumerevoli agevolazioni offerte dalla Provincia ai cittadini in ogni ambito e settore, chiede se non sia il caso di realizzare uno strumento informativo da distribuire a tutte le famiglie, per orientare l’utente degli strumenti a disposizione. Una guida pratica che si potrebbe allegare alla rivista della Provincia “Il Trentino”, oltre che diffuso attraverso i moderni mezzi informatici.

La risposta. Il presidente Rossi ha ricordato che è esiste una guida biennale sulle politiche familiari oggi in fase di aggiornamento, che potrebbe essere migliorata allargando le informazioni anche a quei servizi non strettamente attinenti all'ambito familiari ma sono rivolti a tutti i cittadini. Occorre d'altra parte evitare il rischio che la pubblicazione sia talmente onnicomprensivo da risultare illeggibile. Si potrebbe quindi pensare ad utilizzare link.

Bottamedi (Patt)

Ex area Cattoi a Riva del Garda

e valutazione di acquisto

da parte della Provincia.

La consigliera Bottamedi suggerisce alla Provincia di valutare l’opportunità di acquisire l’area ex Cattoi di Riva del Garda, a suo parere estremamente appetibile ai fini della valorizzazione turistica della zona. le risorse si potrebbero recuperare rivedendo il progetto di ampliamento e ristrutturazione della struttura congressuale di Riva che prevede la realizzazione tutto inutile di un teatro con torre scenica per un valore di 12 milioni di euro.

La risposta. A prescindere dalle valutazioni sull'utilità o meno del finanziamento, Rossi ha ritenuto utile richiamare un principio: stiamo parlando di un'area con una certa destinazione urbanistica che prevede un utilizzo in termini residenziali e con cubature che ne determinano un valore consistente. Quello sollevato dall'interrogante, non sarebbe esclusivamente un tema di risorse disponibili, dunque, ma di incrocio di risorse e possibilità di acquisire un terreno con diversa destinazione rispetto ad un possibile progetto. Cogliamo l'interrogazione come un'attenzione a non sprecare delle opportunità, sempre nel rispetto delle scelte di interesse pubblico del comune stesso, ha concluso.

Bottamedi ha osservato che la ratio del documento è proprio quella descritta dal Presidente.

Kaswalder (Patt)

Che fine ha fatto

il progetto di Servizio 

Psicosociale della CRI?

Il Servizio Psicosociale è un progetto della Croce Rossa presente a livello nazionale in numerose realtà: si tratta di una speciale attività di assistenza psicologica in situazioni critiche e di emergenza, fornita da operatori volontari formati allo scopo presso i pronto soccorsi. Un progetto che in Trentino ha seguito un tortuoso iter autorizzativo, tanto che non è ancora stato introdotto. Che intenzione c’è al riguardo?

La risposta. L'assessore Zeni ha riferito che la proposta della Croce Rossa era stata valutata positivamente ed era previsto un periodo di sperimentazione prima di avviare stabilmente l'attività. Alla vigilia dell'avvio della sperimentazione sono però pervenute delle “note” che sollevavano dubbi circa l'opportunità di affidare questo servizio a volontari. In particolare l'Ordine degli psicologi ha sollevato una questione di legittimità contro il possibile esercizio abusivo della professione. L'assessore Zeni ha però confermato che, fatte le opportune verifiche, resta ferma la volontà di realizzare il servizio.

Giovanazzi (AT)

Tratti di strada

a rischio

sulla Gardesana occidentale.

Il tratto di strada da Trento alle Sarche appare molto pericoloso. Partendo dalla zona del cosiddetto “Bus de Vela”, proseguendo per Baselga del Bondone, Vigolo Baselga fino a Santa Massenza e Calavino, il consigliere Giovanazzi cita nel proprio documento gli incroci e le curve più pericolosi. C’è la consapevolezza di questo pericolo, si chiede il consigliere e non si ritiene sia necessario e urgente intervenire a sistemare la strada, con microappalti che avrebbero anche il pregio di portare un po’ di ossigeno alle imprese locali?

La risposta. L'amministrazione, ha spiegato Mellarini, ha incontrato la comunità di valle dei Laghi per concordare un piano di miglioramento della sicurezza nelle aree descritte, con particolare attenzione allo svincolo Vezzano/Cavedine e Padergnone. Si è condiviso di migliorare diversi punti e la realizzazione degli interventi sarà integrata nella prossima manovra finanziaria. 

Giuliani (Patt)

Una situazione per

il Bicigrill

a sud di Trento.

Giuliani interroga la Giunta per sapere se la Provincia, nel pieno rispetto delle competenze comunali, possa intervenire e in che forma sulla questione del Bicigrill a sud di Trento per il quale il Comune ha emesso un’ordinanza limitativa delle attività musicali e artistiche.

La risposta. Il presidente Rossi, pur sottolineando l'esigenza che le pubbliche amministrazione siano flessibili per favorire quanto più possibile le iniziative imprenditoriali, “non si possono tuttavia eludere, com'è accaduto in questo caso, le norme e in particolare quelle che vietano installazioni fisse su terreno agricolo. Per Rossi si potrà quindi effettuare delle verifiche in modo da evitare future analoghe violazioni delle norme che, tuttavia, vanno sempre rispettate. 

Detomas (UaL)

Ladino

nella cartellonistica stradale:

superare le inadempienze.

Una delle ragioni fondanti dello statuto di autonomia è proprio la tutela delle minoranze linguistiche. Alla luce di questo Detomas rileva numerose inadempienze nella cartellonistica stradale delle località ove è parlato il ladino e che sarebbero obbligate ad introdurre la lingua nella toponomastica. A differenza delle località trentine, nella vicina provincia di Bolzano si antepone addirittura il ladino alle lingue tedesca o italiana. Detomas chiede se questo sia frutto di una scelta consapevole da parte della Giunta provinciale oppure se si tratti di una mancanza alla quale si porrà presto rimedio.

La risposta. Il Presidente Rossi ha chiarito che sarà fatto un monitoraggio e si porrà rimedio ai casi segnalati dal consigliere: mi risulta, tuttavia, ha aggiunto, che per tutte le nuove sostituzioni si adotta già il criterio descritto.

De Godenz (UpT)

Calo del ricorso al servizio

screening mammografico:

la Giunta farà marcia indietro?

Il consigliere De Godenz, visti i dati a suo dire allarmanti, che rilevano un minor ricorso allo screening mammografico nelle periferie, dopo che il servizio è stato accentrato negli ospedali di Trento e Rovereto (si parla del 6,6% in meno in un anno), chiede alla Giunta di valutare una possibile marcia indietro o il ripristino dei macchinari negli ospedali di valle.

La risposta. L'assessore Zeni a sottolineato che il progetto pilota avviato dal novembre 2014 per l'utilizzo di mammografi che consentono un'elevata efficacia diagnostica, è rivolto per due anni a una media di 34 mila donne all'anno. L'assessore ha precisato che per la conferma del calo denunciato da De Godenz, occorre attendere la chiusura del biennio ancora in corso, evidenziando anche che i dati emergenti dalla rilevazione dell'attività accentrata negli ospedali di Trento e Rovereto, iniziata negli ultimi due mesi del 2014, non sono per questo ancora statisticamente significativi. Il Trentino, ha concluso Zeni, è comunque al primo posto nell'adesione, pari al 98,4%, allo screening mammografico rispetto alle altre regioni d'Italia. Inoltre l'adesione corretta, cioè quella che poi si traduce nell'esame vero e proprio, all'invito nella nostra provincia a sottoporsi alla mammografia, è stata del 77,3% nel 2013 e 76,5% nel 2014, nettamente al di sopra della soglia del 70% considerata sufficiente nel resto d'Italia. L'assessore ha concluso assicurando attenzione al tema e che sarà sua cura provvedere ad eventuali aggiustamenti.

De Godenz ha sottolineato che il tumore al seno è in riduzione e che lo screening mammografico andrà effettuato dai 35 anni in poi, per cui vi sarà molta mobilità e per questo si è detto convinto che la diagnostica vada effettuata nei territori pur con una lettura centralizzata nell'ospedale di Trento. De Godenz ha concluso sostenendo che “non sono certo i costi di questo servizio territoriale quelli che più gravano sul bilancio provinciale”.

Passamani (UpT)

Dopo l’ok a Cavalese

quale futuro 

per gli ospedali di Borgo e Tione?

All’indomani del via libera dato dalla Giunta alla realizzazione del Nuovo ospedale di Cavalese (delibera del 28 settembre scorso), Passamani chiede di fare il punto sugli altri ospedali periferici di Borgo e Tione, sui quali non pare esserci alcuna chiara progettualità.

La risposta. L'assessore Zeni ha chiarito l'importanza degli ospedali di valle in un'ottica di rete e di sistema. Con riferimento alle strutture citate, per quanto riguarda Tione, è stato ultimato il primo stralcio del secondo lotto di lavori relativo alla ristrutturazione della struttura e l'adeguamento alle norme vigenti. Su Borgo -Zeni ha annunciato una sua visita a quella struttura tra un paio di giorni- sono previsti la ristrutturazione e l'ampliamento dell'edificio principale ed è stato ultimato il progetto definitivo.