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L’accoglienza mediata dalle “cose possibili”. Dorigatti a Malga Zonta

La commemorazione delle vittime dell'eccidio nazifascista

L’accoglienza mediata dalle “cose possibili”. Dorigatti a Malga Zonta

In allegato, la riflessione del presidente, qui con l'assessore Olivi, e alcune foto dell'evento

L’accoglienza mediata dalle “cose possibili”. Dorigatti a Malga Zonta

​​​​​​​​​“La vera lezione di Malga Zonta e di tutti i luoghi del sacrificio anche odierni, è quella dell’accoglienza e della condivisione. Un’accoglienza, però, che va mediata nella consapevolezza delle “cose possibili”, lontano da pietismi e finti buonismi”. Queste le parole del Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, che ha partecipato oggi alla cerimonia che ogni anno a Malga Zonta, commemora la strage di 14 partigiani e tre malgari, avvenuta il 12 agosto di 71 anni fa ad opera dei nazifascisti. Sul grande palco dove si è svolta la cerimonia, nella grande piana di Folgaria, affollata di persone provenienti da ogni parte d’Italia (soprattutto dal vicino veneto), sono saliti in processione i gonfaloni e le bandiere dei comuni decorati con le croci di guerra e le medaglie di bronzo, d’argento e d’oro. In prima fila, le autorità civili e militari.

Hanno preso la parola e offerto la propria interpretazione del valore e del significato non solo storico di questa giornata, la presidente del consiglio comunale di Folgaria Luisa Canalia, il sindaco di Schio Walter Orsi, il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, il direttore della Fondazione Museo storico Giuseppe Ferrandi e Carla Poncina, direttrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea.

Filo conduttore per tutti è stato il tema della memoria. Una memoria non fine a se stessa, ma necessaria. “Guerra e pace sono la faccia della stessa medaglia”, ha detto Canalia. “Senza la riflessione e la consapevolezza della brutalità della prima non sarebbe possibile comprendere il valore assoluto della seconda”. Il vicepresidente Olivi ha ripreso le parole di papa Francesco affermando che “respingere gli immigrati è un atto di guerra” e che i fatti che commemoriamo oggi in questo sacrario, devono essere un esempio per tutti. Malga Zonta è a suo avviso “il simbolo della scelta coraggiosa e generosa che fecero molti giovani, di combattere per i diritti di cittadinanza di tutti, una scelta politica di civiltà e una scelta umanistica che va riaffermata come l’unica possibile”.

Il direttore del Museo storico Ferrandi ha ribadito l’importanza di ripudiare la guerra e costruire un percorso di pace “all’interno di un contesto europeo” e la direttrice Poncina ha parlato di un’idea di Europa “appannata e in crisi, ma mai come ora necessaria”.

Il luogo della memoria di Malga Zonta e la commemorazione di ferragosto rappresenta oggi, a maggior ragione in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo, un’occasione preziosa per riflettere sui valori della pace e della libertà, valori fondanti della convivenza e della democrazia. E la composta e attenta partecipazione di tante persone a questa giornata, è la chiara testimonianza che questa è anche una diffusa esigenza.

Tra le autorità presenti alla cerimonia, la consigliera provinciale del PD Violetta Plotegher, il senatore Giorgio Tonini, l’onorevole Renato Ballardini.​

Allegati
La riflessione del presidente del Consiglio provinciale Dorigatti in vista della commemorazione delle vittime dell'eccidio di Malga Zonta, 15 agosto 2015
Immagini
  • Dorigatti e Olivi
  • folla a Malga Zonta per la commemorazione delle vittime dell'eccidio nazifascista
  • Il presidente del Consiglio con l'assessore
  • Malga Zonta, le autorità
  • Il palco con i gonfaloni