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22/05/2015 - In aula o in commissione

Assestamento di bilancio, avviata la discussione in aula

Il Consiglio provinciale proseguirà i lavori lunedì e martedì fino al voto finale

Assestamento di bilancio, avviata la discussione in aula

Assestamento di bilancio, avviata la discussione in aula

​25 ore complessive, (8 ore e 12 minuti per la maggioranza e 12 e ore e 18 minuti per le minoranze): questo il tempo totale a disposizione dei consiglieri provinciali per discutere, entro martedì prossimo, la manovra di assestamento di bilancio 2015-2017. L'aula si è riunita stamane per la sessione di maggio che sarà interamente destinata a questo punto. Dopo la lettura delle relazioni di maggioranza a minoranza (rispettivamente Passamani e Simoni), è toccato al Presidente della Provincia Ugo Rossi illustrare il disegno di legge e chiarirne le linee guida. Con gli interventi di diversi consiglieri della minoranza è quindi iniziata la discussione generale. Si prosegue nel pomeriggio a partire dalle ore 15.00, iscritto a parlare Rodolfo Borga.

Rossi: 132 milioni di euro per aggiustare i conti, sostenere competitività e infondere nuova fiducia

 "Garantire il massimo di risorse possibili in un contesto condizionato da diversi elementi legati all'accantonamento di risorse a sostegno del debito pubblico, anche per incrementare la fiducia e di conseguenza il livello dei consumi interni". Questo l'obiettivo di fondo di una manovra che mira da un lato ad aggiustare i conti della Provincia in relazione alle previsioni collegate al patto di garanzia, dall'altro di ottimizzare al meglio le politiche di bilancio in relazione alla verifica di eventuali residui passivi, utili a immaginare nuove prospettive e a completare investimenti già avviati. Un'operazione finalizzata ad aumentare la competitività del territorio e nel contempo infondere maggiore fiducia nei cittadini e di qui maggiore vitalità nei mercati. Una manovra che vale 132 milioni di euro (grazie alla revisione di oltre 12.000 voci di spesa) orientati perlopiù al sostegno del sistema produttivo e allo sviluppo del sistema economico in generale. 101 milioni di assestamento e 31 milioni di euro di economie (residui passivi) che saranno destinati fin da subito verso interventi ritenuti prioritari. 67 milioni alla banda larga la voce più consistente con obiettivo, entro il 2019, di garantire 30 mega per tutte le utenze residenziali, 100 mega per le utenze produttive. I 101 milioni di euro derivano per 60,7 milioni dal maggiore avanzo di amministrazione risultante dal rendiconto 2014, 37 dal minore accantonamento per il concorso agli obiettivi del patto di garanzia, 3,5 per il maggiore gettito IVA non finalizzato al finanziamento delle funzioni delegate. "Un sistema, il nostro, mediamente stabile ed equo, che lascerebbe intravedere uno scatto in avanti del nostro sistema produttivo ed una lieve ripresa", ha concluso il Presidente: si sono registrati segnali positivi nel 2014 nel manifatturiero e nell'artigianato, così come sotto il profilo dell'occupazione le recenti norme dello Stato sembrano produrre effetti positivi anche sul nostro territorio.

Rossi: due emendamenti sulle scuole: dal piè di lista al budget

Il Governatore ha poi illustrato due emendamenti, a parte quelli a valenza puramente tecnica: nel settore dell'istruzione per il rapporto con le scuole paritarie è necessario passare da una logica di finanziamento a piè di lista ad una logica di budget, un passaggio che permette di contare su una programmazione tipicamente triennale (non più annuale), al fine di realizzare bilanci di previsione ed azioni di efficientamento su alcune categorie di spesa.

Fugatti: occorrono iniziative capaci di incidere sull'immediato

Il consigliere Maurizio Fugatti ha definito questa manovra difficilmente capace di produrre ricadute concrete sul territorio e rispondere in maniera chiara alla grave crisi in corso. "Noi qui andiamo a spendere 217 milioni di euro", ha osservato il consigliere "e a parte i 25 milioni sulle ristrutturazioni scolastiche, c'è il rischio concreto che gli investimenti non portino ricadute immediate sulla ripresa economica e che non siano comunque usufruite dalle imprese trentine". Se la manovra è orientata a soccorrere le aziende sul nostro territorio, sarebbe necessario introdurre dei vincoli, ha aggiunto. Come? Con iniziative mirate nel breve periodo, interventi presso i comuni con fondi ad hoc, diminuzione dell'Imis sulle attività produttive, oppure dell'aliquota sull'imponibile per gli esercizi commerciali, dell'imposta sui macchinari delle aziende. Insomma una serie di norme interessanti e di buon senso che potrebbero dare una concreta iniezione di fiducia ed essere affrontati in fase emendativa.

Fasanelli: un ordine del giorno per le imprese che muoiono di "credito pubblico"

Pur apprezzando gli investimenti sulla banda larga (che produrranno benefici misurabili di qui a 6 o 7 anni), il consigliere lagarino ha osservato che qualche risorsa in più si potrebbe riservare nel breve termine al sostegno di artigiani locali stritolati dalla crisi del sistema della cooperazione bancaria, che non svolge più un ruolo di sussidiarietà, ma è diventata concorrente delle stesse ditte. Fasanelli ha preannunciato un ordine del giorno che impegna la Giunta a trovare delle soluzioni per fare fronte ad una situazione davvero grave di artigiani che muoiono di credito "pubblico o parapubblico". Con un emendamento, già presentato in finanziaria, riproporrà l'esenzione dell'Imu per gli immobili invenduti delle imprese edili. Nel complesso, sulla manovra in discussione, sarebbero a suo avviso poche le ricadute immediate sul territorio, quelle di cui ci sarebbe maggiore bisogno.

Bezzi: un ordine del giorno sul credito cooperativo che rischia di finire nelle mani di Roma

Una manovra difficile da commentare perché è difficile essere contrari alla banda larga, che occupa una grossa fetta delle risorse destinate da questo assestamento. Tuttavia ci sono imprese sull'orlo del fallimento alle quali si dovrebbe prestare maggiore attenzione, orientando complessivamente la manovra su ricadute più chiare e immediate. "Un assestamento figlio della nuova logica di rapporti con lo Stato che speriamo porti buoni frutti" ha aggiunto, "anche se le riforme in atto non sembra portino un vero slancio all'economia". Riforme nazionali che a suo avviso preoccupano perché non toccano il livello economico e non producono effetti concreti sul mondo del lavoro: "con la riforma elettorale e quella della scuola non si mangia e i giovani non trovano lavoro". Bezzi ha annunciato un ordine del giorno sul sistema del credito, centrato sulle banche di credito cooperativo che rischiano di finire nelle mani di Roma: un documento che tenta di stoppare l'operazione.

Civettini: poca chiarezza, manca un progetto

Il consigliere roveretano ha stigmatizzato in questa manovra, la mancanza di un progetto leggibile e chiaro. Si ragiona con grosse cifre su un argomento "poco controllabile" come la banda larga, ha detto, che non è certo la soluzione del Trentino. Nel contempo subiamo attacchi bipartisan all'autonomia e siamo in difficoltà perché, svuotata la Regione, dovremmo rientrare in un progetto di macroregione che ci lascia esclude dall'Alto Adige. In un contesto di pesante incertezza, con riferimento a questo assestamento, Civettini ha preannunciato tre emendamenti, uno sull'Imis (non solo per gli impianti di risalita), uno sui rifugi alpini, un altro sulla gestione del Comun General de Fascia che illustrerà compiutamente nel prosieguo della discussione. Ci sono molte spese inutili a suo avviso, che andrebbero tagliate, anche in previsione del prossimo bilancio. "La politica non distribuisce soldi agli amici degli amici", ha concluso: "la politica con la P maiuscola è quella che riesce a fare regia, a generare le risorse e correttamente utilizzare i denari pubblici per l'erogazione dei servizi alle persone".

Degasperi: la banda larga è già vecchia

"Poco incisiva, soprattutto nei confronti della realtà locale" ha esordito il consigliere Degasperi con riferimento alla manovra in discussione. Si tratta di teoremi già sperimentati, ha aggiunto, e che hanno già dimostrato la loro inefficacia in un contesto come quello attuale. La presunta migliore capacità del Trentino di rispondere alla crisi (cui accenna il Presidente Rossi), è smentita dai dati della FBK che raccontano la perdita del 9,4% di reddito pro capite del Trentino negli ultimi 10 anni, un dato maggiore rispetto a quello dei territori vicini. Abbiamo un tasso di imprenditorialità inferiore, difficoltà a inserire i giovani nel mondo del lavoro, una disoccupazione mantenuta a livelli inferiori a causa di 2000 unità in più dell'occupazione del settore pubblico. Un sentiero di crescita deciso imboccato da molti paesi europei, dunque, ma non dall'Italia e non dal Trentino. L'investimento nella banda larga è un progetto che sarà già vecchio quando sarà completato, dal momento che le previsioni nazionali parlano già di banda "ultra larga". Ma c'è di più: si tratta di un intervento che produrrà implicazioni dubbie sul piano della concorrenza perché avvantaggerà di fatto solo un unico operatore. Degasperi ha annunciato diversi interventi emendativi e, tra gli altri, un ordine del giorno per l'imprenditoria femminile, che chiede un'analisi della situazione attuale, con valutazione delle azioni intraprese nel recente passato sopra tutto nel rapporto con il mondo del credito e il superamento delle criticità. Un ordine del giorno sul project financing prevede che la Giunta presenti al Consiglio l'attuale stato dell'arte, soprattutto alla luce del fatto che spesso accade che si eludano attraverso questo strumento i vincoli all'indebitamento e al rispetto del patto di stabilità: mi auguro ha auspicato Degasperi, che la Provincia non si incammini su questo percorso che ha portato a risultati disastrosi in altre regioni (ospedale di Mestre e comune di Bologna). Il consigliere ha smontato l'intera manovra non trovando fondatezza per alcuno degli investimenti proposti, da quelli a favore delle imprese, a quelli per la sanità, scuola e a sostegno dell'occupazione. Sulla formazione professionale e su tutto il sistema del duale Degasperi ha messo in guardia: la legge Salvaterra già lo prevedeva nel 2005 parlando di autonomia didattica finalizzata all'alternanza scuola-lavoro. Infine, ha aggiunto rivolto al Presidente Rossi "un'idea ragionevole quella della bandiera a mezz'asta per il 24 maggio, che andava magari condivisa e posta in essere in un momento più opportuno".

Sull'ordine dei lavori Ugo Rossi ha ricordato i fatti legati all'esposizione della bandiera a mezz'asta, cui accennava Degasperi: l'origine è una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri che invita a esporre la bandiera europea e il tricolore e parallelarmente a osservare un momento di silenzio nella data dell'inizio della prima guerra mondiale, alle ore 15.00 di domenica 24 maggio. In relazione a questo è sorta una polemica soprattutto in ambito altoatesino, per il contrapporsi di due posizioni, una polemica che ha avuto un eco nazionale sulla stampa, ma che nulla ha a che vedere con la Provincia di Trento, ha spiegato il Presidente. La Provincia ha infatti rispettato la circolare del Consiglio dei Ministri e nel contempo ha scelto l'esposizione con le caratteristiche della mezz'asta in memoria della tragicità dell'evento, della tristezza legata ad un evento che ha coinvolto così da vicino il nostro territorio.