Giornale OnLine

Giornale Online
04/03/2015 - In aula o in commissione

No definitivo ai nuovi impianti funiviari di collegamento a Folgaria e a Levico

Consiglio provinciale. Le risposte alle prime tre interrogazioni che erano rimaste senza riscontro. Fondazione Ahref chiusa dopo gli investimenti della Provincia

No definitivo ai nuovi impianti funiviari di collegamento a Folgaria e a Levico

Walter Viola, di Progetto Trentino

No definitivo ai nuovi impianti funiviari di collegamento a Folgaria e a Levico

​​Dopo il sì a due disegni di legge, stamane il Consiglio provinciale ha iniziato a discutere alcune interrogazioni per ottenere le risposte non ancora date dalla Giunta per iscritto. 

No alla funivia Folgaria-Francolini-Sommo Alto.

La prima (152) è stata quella di Walter Viola di Progetto Trentino che ha chiesto se il progetto di funivia Folgaria-Francolini-Sommo Alto serva ancora, quali siano i costi e i tempi di realizzazione previsti e se esista un business plan che certifichi la sostenibilità economico-finanziaria dell'investimento e la possibilità reale di un suo ammortamento.

L'assessore al turismo Dallapiccola ha confermato che per le mutate condizioni di contesto (mancanza di risorse) il progetto dell'impianto è stato definitivamente accantonato. La società Carosello ha optato per un programma di promozione e marketing che valorizzi l'offerta turistica esistente escludendo altre ipotesi.

Viola ha espresso soddisfazione per la parola fine messa così alla vexata quaestio dell'impianto, da molti considerato non rispondente alle esigenze di sviluppo del territorio. Secondo Viola non tutti gli investimenti compiuti a Folgaria si sono rivelati lungimiranti vista l'esposizione in termini di debito cumulato dalla società. Resta il fatto che senza impianti all'altezza un'area turistica invernale non ha futuro. Tuttavia bisogna capire il perché la Provincia dovrebbe investire sugli impianti quando questi non hanno un indotto importante. Si rischia di tenere in piedi situazioni non autosufficienti a danno del bilancio pubblico. La strada intrapresa dalle regioni Friuli e Val d'Aosta di acquistare direttamente gli impianti non ha prodotto i risultati sperati. Evitiamo allora di seguire certi esempi.

Non si farà neppure la cabinovia Levico-Monterovere.

Nerio Giovanazzi di Amministrare il Trentino ha poi presentato la sua interrogazione (301) in cui nel febbraio dello scorso anno chiedeva alla Giunta che ne è dell'impegno a suo tempo preso dalla Provincia con una mozione del 2012 sull'attesa nuova cabinovia Levico-Monterovere fino alla Vezzena da concepire in termini di collegamento intermodale.

L'assessore Dallapiccola ha risposto che non vi sono stati studi di fattibilità e non si è andati avanti con questo progetto che tuttavia ha delle basi molto interessanti per lo sviluppo turistico della zona, vista la sostenibilità ecologica del mezzo. Oggi però dobbiamo fare i conti con le risorse di cui disponiamo che non ci permettono grandi slanci di fantasia. Occorre anche tener conto della realtà selezionando tra questi progetti solo quelli che manifestano una sostenibilità economica non solo nella realizzazione ma anche nella gestione per non rischiare difficoltà successive. L'unico impianto che potrebbe rivelarsi sostenibile potrebbe essere quello che collega Sardagna al Monte Bondone, ma anche in questo caso emerge oggi la necessità di coinvolgere soggetti privati mediante la formula del partenariato.

Dispiaciuto, Giovanazzi ha osservato che non è tanto la fantasia a mancare quanto la volontà di valorizzare il territorio preferendo certe scelte ad altre. E questa era sicuramente un'iniziativa progettuale da inserire tra quelle meritevoli di realizzazione.

Rossi, Fondazione Ahref in liquidazione. Per Borga milioni di risorse sprecate.

Quanto ci è costato e cos'ha fatto la Fondazione Ahref? Oltre alle risorse ricevute dalla Provincia è stata in grado di reperirne altre, ed eventualmente da chi? Queste le principali domande poste posta nel settembre scorso nella sua interrogazione da Rodolfo Borga (Civica). L'occasione per presentare il quesito era stata la decisione della Giunta di non sostenere più la Fondazione Arhef lasciando l'eventuale onere a carico di FBK.

Nella sua risposta il presidente Rossi ha ripercorso la storia della Fondazione, nata nel 2010 per iniziativa della Provincia con il sostegno di FBK e di Informatica Trentina. La ragion d'essere di Ahref, ha rammentato Rossi, è stata lo sviluppo della ricerca sulla qualità dell'informazione veicolata attraverso piattaforme informatiche e social network, per fare crescere il rapporto tra cittadini e istituzioni pubbliche. Rossi ha sottolineato che per il processodi di razionalizzazione del sistema della ricerca e per evitare doppi finanziamenti, ha attivato la procedura di scioglimento della Fondazione visti i costi eccessivi dell'organismo. La Fondazione è ora in stato di liquidazione.

Borga ha replicato ricordando i 4 milioni di euro investiti dalla Provincia sulla Fondazione Ahref, che non sembra aver avuto stretta attinenza con gli attuali problemi della popolazione del Trentino. Siamo di fronte ad un preclaro esempio di distribuzione di milioni di euro pubblici a crisi economica già abbondantemente avviata la Provincia governata dal centrosinistra autonomista (che, ha ricordato Borga, aveva affidato la cura della campagna elettorale al direttore della Fondazione Ahref). Mi auguro che un'analisi su dove sono andati a finire questi soldi pubblici si faccia, a partire dai 250 mila euro per il social network.