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04/03/2015 - In aula o in commissione

Sì dell'aula al ddl sull'addizionale Irpef che agevola 40.000 pensionati con reddito fino a 15.000 euro

Consiglio provinciale unanime anche per far slittare da maggio a novembre la tassa di soggiorno

Sì dell'aula al ddl sull'addizionale Irpef che agevola 40.000 pensionati con reddito fino a 15.000 euro

Filippo Degasperi (M5s), da cui l'iniziativa è stata innescata durante l'esame della finanziaria

​Ammontano a 6 milioni di euro le agevolazioni in materia di addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) di cui beneficeranno per l'anno d'imposta 2015 circa 40.000 pensionati che percepiscono non più di di 15.000 euro all'anno. Si tratta di 185 euro di tasse in meno a testa. A prevedere lo sgravio, valido solo sul reddito imponibile di quest'anno, è il disegno di legge 64 approvato stamane all'unanimità nell'aula del Consiglio provinciale su proposta di Filippo Degasperi, del M5s. Testo sottoscritto dalla Giunta con l'assessore Olivi insieme a tutti i capigruppo. Via libera a pieni voti anche all'emendamento al ddl proposto ieri dall'assessore al turismo Dallapiccola, giudicato estraneo dal presidente del Consiglio Dorigatti ma ammesso ugualmente, come da regolamento, perché condiviso da tutti i capigruppo. La modifica fa slittare a novembre l'applicazione della nuova imposta di soggiorno inizialmente prevista dal 1° maggio.

Rossi ha ringraziato le minoranze per l'atto di responsabilità. 

Il presidente Rossi ha ricordato che il provvedimento attua l'articolo 16 della finanziaria 2015, che con un emendamento allora proposto dalle minoranze e accolto dalla Giunta per rimediare all'erronea approvazione da parte della maggioranza di un'altra modifica chiesta da Degasperi (M5s) che sarebbe costata alla Provincia 89 milioni di euro, ha incrementato di 6 milioni di euro il fondo per la riduzione della pressione fiscale nei confronti delle imprese e dei cittadini. "In questo modo - ha spiegato Rossi - viene assicurata la massima agevolazione possibile  (riduzione a zero dell'aliquota) alla platea di soggetti passivi rientranti nel primo scaglione di reddito imponibile Irpef". Il presdiente ha precisato che i titolari di pensione con questo reddito imponibile (fino a 15.000 euro) sono circa 65.000, "dei quali è presumibile ritenere che solo 40.000 siano tenuti effettivamente a versare l'addizionale regionale all'Irpef. I restanti 25.000 dovrebbero infatti non versare Irpef (e quindi neppure l'addizionale) grazie alla detrazione per redditi da pensione in grado di abbattere un imponibile di 7.500 (per chi ha meno di 75 anni) o di 7.750 euro (per chi ha 75 anni o più). Con la legge, ha concluso Rossi, l'agevolazione massima annua per contribuente sarà pari a circa 185 euro (15.000 euro di impnibile per l'aliquota dell'1,23%), e l'agevolazione media annua per contribuente (calcolando non tutti i pensionati rientranti nel primo scaglione, ma solo quelli presumibilmente tenuti a versare l'addizionale Irpef) sarà di circa 150 euro (6 milioni / 40.000).

Il presidente ha ricordato che l'errore compiuto con la votazione dell'emendamento di Degasperi avrebbe comportato conseguenze ben diverse. E ha ringraziato sia le minoranze per l'atto di responsabilità compiuto che indirizza risorse su categorie di reddito che ne hanno necessità, sia la Commissione per la rapidità dell'esame del ddl.

Degasperi, la Giunta avrebbe potuto fare di più.

Filippo Degasperi, primo firmatario del ddl, ha ricordato che il proprio emendamento alla finanziaria che prevedeva l'azzeramento totale dell'addizionale Irpef, ma ha aggiunto che anche l'intervento previsto da questo testo è significativo in un momento di contrazione delle risorse e di crisi generalizzata dal punto di vista del reddito disponibile. Quanto ai 185 euro all'anno destinati ai pensionati per Degasperi la Giunta avrebbe potuto anche fare di più mettendo a disposizione più risorse. A suo avviso in campo tributario l'ente pubblico dovrebbe arretrare dalle proprie posizioni lasciando che siano i cittadini a scegliere come investire i propri redditi. Per Degasperi anche l'introduzione di una nuova imposta con la tassa di soggiorno dimostra che la Giunta procede sempre sulla strada dei contributi, cioè del drenaggio di risorse trasferite dai cittadini all'ente pubblico che poi decide come spenderle. “E – ha aggiunto – sembrano alle porte altri interventi sugli impianti sciistici per cui quelli in perdita resteranno in mano all'ente pubblico”. Quanto all'imposta di soggiorno Degasperi ha ricordato che non è vero che è applicata ovunque in Italia. Federalberghi ha documentato che solo il 7% dei Comuni applica questa tassa. Dunque almeno il Trentino avrebbe potuto promuoversi comunicando che qui non si paga l'imposta di soggiorno. Eppure gli ultimi dati resi noti dalla Camera di commercio evidenziano le difficoltà emergenti anche settore del turismo. Occorre che maggioranza e Giunta smettano di pensare al Trentino come a un'isola felice. 

La discussione. Borga: "la nostra pazienza non è illimitata".

Per Walter Kaswalder (Patt) quest'agevolazione si è trasformato un errore in un'opportunità. Per questo ha dichiarato il pieno sostegno del proprio gruppo al ddl e ringraziato Degasperi, la Giunta e i capigruppo per l'aiuto concreto assicurato in tal modo ai pensionati.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto) ha osservato che “grazie ad uno scivolone della maggioranza siamo qui a consegnare dei soldi a degli anziani. Scivolone derivante dai 1.000 e oltre emendamenti presentati dalla minoranza, davvero tanti, che sono quindi all'origine di quest'agevolazione. C'era questa disponibilità finanziaria di 6 milioni di euro e abbiamo proposto alla Giunta di trovare una formula affinché questi soldi fossero dati ai pensionati. Si è partiti dalla volontà di andare incontro ai soggetti con redditi bassi ma soprattutto a chi ha contribuito per decenni al benessere del Trentino. Forse 185 euro all'anno non sono tantissimi ma possono servire alle famiglie di questi anziani e mostrano la vicinanza del Consiglio provinciale a queste persone. Quanto allo slittamento di 6 mesi dell'imposta di soggiorno, per Fasanelli il fatto che altri territori la applichino era un motivo in più perché il Trentino non la adottasse, a scopo di marketing. 

Gianfranco Zanon di Progetto Trentino, nel motivare il sostegno del proprio gruppo al ddl, ha ricordato che per la minoranza la pressione fiscale sta mettendo in difficoltà imprese e cittadini. “Per questo – ha ossservato – avevamo presentato molti emendamenti alla finanziaria in materia di tributi gestiti dalla Provincia e questo ha originato il disegno di legge che ora garantirà 185 euro in più ai pensionati con i redditi più bassi”. Zanon ha ribadito le critiche di Progetto Trentino all'imposta di soggiorno che in cambio di 12 euro in più di entrate omologherà il Trentino alle altre regioni. Ora che comunque la tassa c'è, posticipare l'introduzione della tassa permetterà almeno agli albergatori di  organizzarsi con i tour operator in vista di questo cambiamento.

Per Claudio Cia (Civica Trentina) rattrista che questo provvedimento discenda da un errore della maggioranza, costretta scendere a patti con la minoranza per rimediare allo scivolone che sarebbe costato quasi 89 milioni di euro. Cia ha ricordato che in Trentino 6.000 famiglie sopravvivono con 5000 euro all'anno. E ha poi evidenziato come a fronte dell'aumento delle tariffe dei servizi pubblici non corrispondono adeguati incrementi dei redditi e delle pensioni più basse.

Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha evidenziato che questo disegno di legge “smentisce clamorosamente”, una volta di più, l'affermazione che le minoranze impedirebbero alla maggioranza di approvare norme importanti servendosi del regolamento del Consiglio provinciale. Smentita che emerge anche dalla scelta di posticipare di 6 mesi l'introduzione della tassa di soggiorno, condivisa responsabilmente dalle minoranze che avevano sempre osteggiato  la nuova imposta. “Ma la nostra pazienza non è illimitata”, ha concluso Borga.

Maurizio Fugatti (Lega Nord) ha ricordato anche altri interventi previsti dalla finanziaria sono stati stravolti dalla Giunta durante la discussione della legge, ad esempio in merito ai dirigenti e ai medici in seguito alle proteste delle due categorie. “Ecco perché non crederemo più che la prossima legge finanziaria  non possa essere modificata”.

Giacomo Bezzi (FI) ha ribadito l'esigenza da lui già espressa ieri di recuperare risorse per investire a sostegno delle imprese, in particolare edili, attraverso la riduzione della spesa corrente della Provincia. 

Nerio Giovanazzi (Amministare il Trentino) ha detto di non voler rivendicare meriti per questi 6 milioni destinati dal ddl ai pensionati, plaudendo piuttosto alla soluzione condivisa trovata per non perdere 89 milioni di euro. L'inserimento dell'emendamento sulla tassa di soggiorno, completamente estraneo al testo della normativa in discussione, come aveva correttamente rilevato il presidente Dorigatti. “Mi pare che con questo tira e molla venga meno la credibilità di questo governo provinciale”. “Se avessimo detto di no allo slittamento dell'applicazione della tassa di soggiorno da noi osteggiata, saremmo stati additati come i responsabili di un danno agli operatori del settore”.

Degasperi (M5s) nella sua replica ha ribadito che si poteva ampliare la platea dei beneficiari dell'agevolazione. Inoltre per lui "la nuova tassa di soggiorno graverà sugli operatori in termini burocratici e di rischi".

Viola (Progetto Trentino) ha sottolineato che l'emendamento dell'assessore Dallapiccola sottoscritto dai capigruppo si poteva evitare approvando l'analoga modifica da lui proposta durante la discussione della finanziaria. E ha chiesto chiarimenti in merito alla copertura delle risorse impegnate con il ddl, cui si provvede sia riducendo di 1,2 milioni la promozione turistica locale, e per il resto attingendo ai fondi di riserva della Provincia. Le Apt di ambito infatti sono già in forte difficoltà. 

L'assessore Dallapiccola ha risposto che la quota di 1,2 milioni di euro quest'anno era già destinata, d'intesa con le Apt e le associazioni di categoria, a un “fondo progettualità interambito”. Fondo che è stato fatto slittare al prossimo anno per garantire la copertura a questo ddl.