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25/03/2015 - In aula o in commissione

Piano della salute, discussi gli odg ora si affronta l'articolato

Sì all'ordine del giorno Borga sui punti nascita negli ospedali periferici

Piano della salute, discussi gli odg ora si affronta l'articolato

La seduta è ripresa in mattinata con la discussione del secondo ordine del giorno collegato alla legge Borgonovo Re sul piano della salute, quello di Rodolfo Borga (Civica) che riguardava i punti nascita. Obiettivo: proporre al ministro della salute la sperimentazione nella nostra Provincia di un progetto pilota capace di coniugare le esigenze di sicurezza dei punti nascita con la loro presenza negli ospedali periferici. Sperimentazione che, ha chiesto Borga, si dovrebbe trasferire nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Dopo una sospensione di un quarto d'ora l'assessora ha concordato con il consigliere della Civica un nuovo dispositivo. Perché l'odg, che si rifà e anticipa la mozione sottoscritta da una parte della maggioranza, chiede di presentare al ministro Lorenzin una proposta di organizzazione dei punti nascita adeguati al territorio ma recentemente, a nome delle due Province, in una lettera di Kompatscher, sono stati posti alcuni quesiti ai quali il ministero non ha ancora risposto. Per questo l'assessora ha chiesto a Borga di citare questo passaggio, di attendere la risposta della ministra Lorenzin prima di entrare nel merito di una proposta di sperimentazione sui punti nascita. D'altra parte l'odg ha avuto soprattutto un obiettivo politico: anticipare la mozione che sulla questione punti nascita una parte della maggioranza voleva presentare.

Borga, nella sua replica all'assessore, ha detto che in maggioranza si è passati da una posizione che vedeva con entusiasmo ogni taglio negli ospedali periferici, a una meno drastica, anche da parte degli operatori sanitari, tenendo conto anche dell'ottimo livello dei servizi e di sicurezza degli ospedali di valle. Comunque Borga ha dato atto all'assessora, per quanto riguarda l'odg, di aver dimostrato sensibilità.

Degodenz (UpT) ha detto che l'odg anticipa la mozione di una parte della maggioranza. Mi spiace, ha aggiunto, che sia stata presa letteralmente da Borga, ma su questo tema si deve insistere, anche col ministero, perché sono state raccolte 50 mila firme e perché certi servizi vanno garantiti ai territori. In questi mesi di dibattiti, ha continuato, si è dimostrato che i gradi di sicurezza sono assai diversi in Europa: nella vicina Svizzera, ad esempio, la soglia è fissata in 80 parti all'anno. E va tenuto presente che in Trentino in questo campo si registra il tasso di mortalità più basso del continente. 

Borga ha replicato affermando che De Godenz e gli altri firmatari della mozione dovrebbero essere contenti di questo odg, soprattutto in vista delle comunali. Nel merito il consigliere ha detto di non farsi troppe illusioni perché spessissimo odg e mozioni, basti pensare a mammografia, rimangono sulla carta. Comunque, il dibattito è servito: la questione dei punti nascita sembrava già chiusa partendo dall'idea che gli ospedali periferici sono solo un costo, ora invece si comincia a valutare modelli organizzativi diversi. Non si dà più per scontato quello che fino a poche settimane fa sembrava scontatissimo. Passamani ha dichiarato il voto favorevole dell'UpT anche perché si è tracciato un percorso anche a livello romano e ha ricordato che non si possono chiudere i punti nascita solo collegandoli alle statistiche. Anche Simoni, a nome di PT, ha condiviso l'odg Borga. Civettini, rivolgendosi alla maggioranza, ha detto che va dato merito, al di là degli schieramenti, a chi ha sollevato questo problema. Fugatti (Lega) ha dichiarato voto favorevole con l'auspicio che questo odg diventi realtà e non faccia la fine di tanti altri documenti analoghi, soprattutto in materia sanitaria. Ok anche da parte di Degasperi il quale ha ricordato la difesa dei servizi periferici di 5 Stelle e che autonomia significa anche sperimentare vie nuove. Fasanelli (Misto) ha detto che non ci si può limitare al numero di nascite per garantire un servizio ma va tenuto presente anche il territorio. Sì alla odg di Giovanazzi (AT) e ha ricordato che avere in alcune zone turistiche, come Arco, rappresenta un'offerta importante. Bezzi ha detto che l'odg va bene ma deve essere vincolante perché i presidi territoriali sono fondamentali per le fasce deboli della popolazione. Giuliani del Patt, firmatario della mozione della maggioranza sui punti nascita, ha affermato che c'è la necessità di una visione diversa dell'organizzazione della sanità. Il Patt ritiene indispensabile avere sui territori pronto soccorso validi e qualificati e la mozione è nata anche per questo. Manica ha dichiarato il voto favorevole del Pd perché va nel solco di quanto si sta facendo all'interno di un percorso concordato tra Stato e Regioni. Giusto quindi aspettare la risposta del ministero. Detomas (Ual) ha rilevato che l'opposizione in questo caso ha mostrato senso di responsabilità. L'odg è stato approvato all'unanimità.

Cia: un registro per chi fornisce assistenza domiciliare.

Il secondo odg discusso quello di Cia  sull'assistenza domiciliare integrata. Obiettivi principali: istituire un registro di soggetti accreditati a svolgere il servizio; arrivare entro il 2016 alla sperimentazione dei buoni di servizio garantendo le informazioni per arrivare a una scelta consapevole e aumentare i soggetti che forniscono i servizi superando il "monopolio" delle tre coop che effettuano l'assistenza domiciliare a Trento. Dispositivo che è stato "emendato" con l'assessora la quale ha chiesto il voto per parti separate tra premessa e impegni. Borgonovo Re ha ricordato che si sta lavorando per garantire entro il 2016 l'accreditamento delle realtà che forniscono questi servizi e per l'istituzione del registro. Altro passaggio, l'introduzione dei buoni servizio per dare una maggiore libertà di accesso ai cittadini. Degasperi (5 stelle) ha detto che si può capire che l'assessora non condivida le premesse, che però contengono affermazioni gravi sulle coop che richiedono una presa di posizione chiara da parte della responsabile delle politiche sociali della Pat . Viola ha detto che Cia ha sollevato un problema reale che è quello dell'accreditamento di chi fornisce i servizi. Il problema centrale non è quello del "cartello" delle coop, ha aggiunto, ma del sistema di accreditamento. Nella sua replica Cia ha detto che il lavoro delle coop non è negativo ma va ricordato che il monopolio pesa sulla qualità del servizio e degli operatori. Per questo l'odg chiede di garantire gli assistiti alle coop. Cia ha ricordato che per un servizio che vale più di 5 milioni l'ultima gara è stata fatta nel 2006 e da allora si è andati avanti a proroghe.La premessa dell'Odg è stato respinto, mentre il dispositivo è passato all'unanimità.

Hospice di Cinte Tesino: non ci sono ancora soluzioni.

Ha riguardato l'hospice di Cinte Tesino l'odg di Marino Simoni. Il consigliere del PT ha chiesto che venga data quanto prima una risposta alla Comunità del Tesino e Basa Valsugana sul riutilizzo di questo ex centro diurno. Una risposta che era attesa già a Natale. L'assessora ha detto di avere molte perplessità sulla proposta di un hospice fatta dagli amministratori, perché la programmazione prevede 26 posti letto di questo tipo tra Mori e Trento. E più in generale l'idea è quella di destinare in ogni struttura qualche posto letto di hospice. Strutture ad hoc si stanno realizzando e non è possibile moltiplicarle sul territorio. Ma l'odg, ha aggiunto, parla della destinazione della struttura e da tempo, ha ricordato, con la Comunità si sta cercando di capire quale strada prendere. Ma la Pat non può dare risposte da sola: può fare proposte ma è poi la Comunità che deve fare le scelte. Degasperi ha affermato che il caso di Cinte Tesino è un esempio della mancanza di programmazione in campo socio - sanitario. Ed ha sottolineato la contraddizione: oggi la Giunta non avrebbe la possibilità di decidere sul destino della struttura, che, tra l'altro, è stato voluta dalla Giunta precedente, ma ha avuto la competenza di chiuderlo. "Il centro di Cinte – ha ricordato - venne definito dall'allora assessore Rossi un fiore all'occhiello, poi è stato chiuso". Simoni ha replicato affermando che comunque va data una riposta anche sull'idea dell'hospice presentata dalla comunità eva trovata una soluzione per dare un futuro di una struttura che era di eccellenza. Donata Borgonovo Re ha detto che l'odg si può votare, ma la vicenda va chiusa: se la Pat non troverà risposte dovrà farlo la Comunità. L'odg è stato approvato all'unanimità.

No all'odg Viola che chiedeva il rispetto dei patti per gli ospedali di Borgo, Tione e Cavalese.

L'ultimo odg, quello di Walter Viola, ha riguardato gli ospedali di Borgo, Tione e Cavalese. L'obiettivo è quello di richiamare la Pat al rispetto dei patti. Quello del 2006 per Borgo, i protocolli d'intesa per quello di Fiemme e la mozione, approvata lo scorso anno, sulla valorizzazione di Tione, compresa la salvaguardia del punto nascite. Documenti, ha ricordato, che sono rimasti sulla carta, comprese le 50 mila firme raccolte per difendere e promuovere un sistema ospedaliero sul territorio. Quindi, ha detto Viola, con l'odg si chiede il rispetto dei "contratti" tra i territori e la Giunta. Un'odg che mette in evidenza due domande: a cosa serve il Consiglio e cosa si vuol fare la rete ospedaliera. L'assessora ha detto che l'odg non può essere accolto, anche perché non cita la delibera del 5 dicembre scorso che detta gi indirizzi per la riorganizzazione della rete ospedaliera. Se non si parte da lì per completare la riorganizzazione degli ospedali, ha detto, i ragionamenti rimangono slegati dal contesto generale. Un contesto mutato in modo radicale del quale bisogna prendere atto per il bene della comunità. I patti sono da rispettare, ha concluso, ma bisogna valutarne la ragionevolezza e i tempi in cui vennero stipulati. Un odg che va contro le decisioni prese dalla Giunta che partono dalla scorsa legislatura con il piano dell'Azienda. Viola ha replicato affermando che i problemi degli ospedali di valle sottendono la questione generale del rapporto tra Trento e le vallate. Un problema che diverrà sempre più grosso. L'odg è stato respinto con 17 no e 10 sì.