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26/02/2015 - In aula o in commissione

Scuole musicali, dalle audizioni emerge un sistema complesso che ha bisogno di una riforma

I soggetti ascolatti in V Commissione sui disegni di legge proposti da De Godenz e Degasperi

Scuole musicali, dalle audizioni emerge un sistema complesso che ha bisogno di una riforma

In allegato i documenti con le osservazioni dei soggetti ascoltati

Scuole musicali, dalle audizioni emerge un sistema complesso che ha bisogno di una riforma
​​​​​La Quinta Commissione permanente presieduta da Lucia Maestri ha ospitato nel pomeriggio di oggi le audizioni ai due provvedimenti legislativi in discussione (di Degodenz e Degasperi), di riforma delle scuole musicali. Si tratta di audizioni preparatorie rispetto ad un lavoro di sintesi tra i due disegni di legge che farà tesoro delle osservazioni apportate dai soggetti coinvolti. Un lavoro molto complesso perché, come è emerso dalle audizioni, altrettanto complesso è il sistema dei soggetti che in Trentino, in varia misura, si occupano di formazione musicale. Accanto a questo, ha notato la Presidente della Commissione, "il momento è particolarmente delicato, ma anche competitivamente vantaggioso". C'è in arrivo un decreto governativo che pone la musica al centro della formazione scolastica: "un aspetto che conferisce alla tematica musicale un rilievo molto interessante per la nostra provincia, già particolarmente avanzata in questo campo". L'obiettivo è quello di trovare una sintesi che tenga insieme e valorizzi i numerosi e preziosi soggetti presenti sul territorio, dando a tutti pari opportunità di accesso. Un obiettivo tutt'altro che facile.

Le scuole musicali: sostanziale condivisione, con qualche suggerimento

Margherita Cogo e Stefano Chicco (scuola musicale Giudicarie), sono intervenuti in rappresentanza unitaria dei presidenti e dei direttori delle scuole musicali. Hanno espresso sostanziale condivisione al testo di Pietro Degodenz, laddove si prevede una riforma del settore che preveda ottimizzazione dei costi di gestione, miglioramento della qualità dell'offerta formativa, rappresentanza unitaria delle scuole, gestione unitaria dei servizi, uniformità dei criteri di accesso ecc. Dal momento che le scuole sono soggetti di diritto privato, non si può invece condividere il disegno di legge del consigliere Filippo Degasperi laddove prevede l'imposizione di norme organizzative interne e gestione del personale.

Tuttavia, ha osservato Cogo, le scuole adottano per la selezione del personale, criteri di assoluta trasparenza, premianti di titoli e attività di servizio e già regolamentati. Accanto a questo, le leggi provinciali possono finalizzare l'erogazione di finanziamenti o contributi pubblici al rispetto di un insieme di parametri e di principi, fra i quali l'applicazione del contratto collettivo di lavoro. Quanto al finanziamento, sarebbe opportuno prevedere modalità pluriennali, attraverso accordi tra la Pat e le scuole, che garantiscano continuità e la copertura delle spese di gestione.

C'è forse il rischio di un appiattimento della creatività e della vivacità culturale delle scuole musicali? si è chiesto Walter Viola. Un rischio sul quale occorrerebbe a suo avviso interrogarsi senza nulla togliere alle finalità e alla buona fede degli interventi legislativi in discussione. Un rischio che, ha ribattuto Cogo, non pare si possa correre. Rimane intatta, infatti, l'autonomia progettuale e la varietà dell'offerta proposta dalle singole scuole. La necessità di fare un po' di ordine emerge senz'altro, ha osservato Lucia Maestri e una sintesi occorre farla anche sul piano politico dove serve rendere strutturali e raccogliere i risultati del tavolo di confronto tra cultura formazione e ricerca, attivato sull'argomento dalla Giunta provinciale. 

La Federazione corpi bandistici rivendica pari dignità e coinvolgimento

"Noi rivendichiamo la validità delle 87 bande, dei 4000 bandisti, dei 2200 allievi sul territorio con 2500 concerti all'anno", ha esordito Renzo Braus, Presidente della Federazione corpi bandistici del Trentino. Ed ecco l'aspetto chiave: nei disegni di legge in discussione, si rivendica maggiore spazio alla Federazione corpi bandistici e pari dignità di partecipazione, fin dalla premessa. Tutti i soggetti che si occupano di musica di qualità vanno equamente coinvolti ha ribadito Claudio Purin, caposindaco della Federazione. Questo a suo avviso è ancora più vero se si parla di formazione musicale, un progetto ancora più complesso nel contesto di un sistema di Trentino musicale. La Federazione, ha aggiunto Claudio Luchin, sindaco della Federazione, è uno strumento per far crescere e dare continuità alla formazione musicale di base su un orizzonte molto più lungo: nelle bande ci sono elementi di oltre 90 anni! E c'è di più: mentre le scuole musicali hanno un limitato interesse al rendimento e alla preparazione dei soggetti, la finalità stessa delle bande è la formazione di soggetti da introdurre nelle loro formazioni. E in questo contesto è stata evidenziata una resistenza da parte delle scuole musicali a fornire informazioni. "Sono convinto che il passaggio importante nell'insegnamento avvenne nel momento in cui si istituzionalizzò la collaborazione tra scuole musicali e bande", ha osservato Pietro Degodenz. "E sono altresì convinto del valore dell'esperienza bandistica nella prosecuzione ed approfondimento della formazione musicale" ha aggiunto. Giuseppe Detomas ha evidenziato il ruolo di promotore della musica operato dalle bande, rispetto alle scuole. Filippo Degasperi ha chiarito: "nulla da eccepire alle integrazioni e al maggiore coinvolgimento proposto dalla Federazione e sono contento che venga sollevato l'argomento del controllo dei rendimenti. Nonostante i copiosi finanziamenti alle scuole musicali, ritengo che la Provincia non controlli seriamente i risultati", ha osservato il consigliere 5 Stelle.

Bonporti: occorre tenere conto del tavolo di lavoro in atto con la Giunta

Luca Moser e Franco Ballardini, docenti di storia della musica delegati dal direttore sono intervenuti in rappresentanza del conservatorio di Musica Bonporti. L'istanza subito emersa è quella di tenere conto del tavolo di lavoro in atto con la Giunta provinciale dove stanno emergendo tutte le problematiche in discussione. Prima di stilare un disegno di legge complessivo sarebbe dunque auspicabile acquisire i lavori del tavolo. I disegni di legge sono del tutto apprezzabili, ha osservato Moser, che ha anche spiegato come il Conservatorio sia di fatto diventato una specie di università della musica, sebbene non sia stato declinato un percorso accademico preciso. In un siffatto contesto, il Conservatorio, che si è fatto forte delle scuole medie convenzionate a Trento e Riva del Garda, ha avviato grandi a carriere internazionali. Questo per dire che le scuole musicali, inizialmente solo scuole di base, rivestono oggi un rilievo preaccademico. L'idea sarebbe quella di creare una rete, attraverso convenzioni di sistema che prevedano step di evoluzione del percorso formativo  e accreditamento degli enti formativi.

Il liceo musicale di Trento rivendica coinvolgimento nel tavolo permanente

Per il Liceo musicale coreutico Bonporti di Trento sono intervenuti Annalisa Zambanini e Luca Cristellon. In primis è stata ribadita l'esigenza di un coordinamento complessivo permanente, prevista dall'intervento legislativo. In secondo luogo è stata avanzata la richiesta di un coinvolgimento diretto nel tavolo del liceo musicale, che rappresenta un importante tassello nel disegno della formazione musicale d'alto livello in Trentino. A livello nazionale simile a quello musicale di Trento esiste solo un altro liceo, a Milano. La maggioranza dei diplomati al Liceo musicale prosegue gli studi in Accademia, al Conservatorio.

I sindacati: sostanziale condivisione della proposta e convergenza di posizioni

CGIl, CISL, UIL hanno partecipato all'audizione in forma unitaria. Gloria Bertoldi (CGIL) ha messo in evidenza diversi punti di convergenza. Bene che si cominci a ridiscutere il sistema e pensare ad una revisione complessiva, così come appare buona la scelta di uniformare graduatorie e titoli d'accesso e di arrivare ad un contratto unico. Quest'ultimo aspetto è importante perché permette di dare un'organizzazione certa e di conseguenza offrire un servizio standard. Altro punto condivisibile, che però si auspica venga formulato in maniera diversa, quello del comitato di vigilanza (controllo e verifica): alla composizione prevista dalla proposta di legge si suggerisce di affiancare esperti esterni, a garanzia dell'obiettivo di trasparenza. Per quanto riguarda il tavolo permanente, i sindacati si sono espressi in maniera favorevole, purché venga integrato anche dagli insegnanti degli istituti comprensivi e superiori. Su questo aspetto, tuttavia, ci sono state osservazioni leggermente dissimili tra le diverse categorie. Antonietta Pellegrino (CISL) ha espresso alcune perplessità sulla rappresentanza unitaria: a suo avviso andrebbero sentiti anche tutti i singoli enti. Dovrebbe anche essere incoraggiato il coordinamento tra scuole musicali e altri istituti scolastici. Pietro Di Fiore (UIL) ha rafforzato l'intervento delle colleghe e aggiunto una considerazione sulla trasparenza: l'accesso alle cattedre delle scuole musicali deve avvenire attraverso un percorso preciso e codificato.

Il Consiglio delle autonomie non è potuto intervenire ed ha depositato un documento di osservazioni.

Tutti i documenti di osservazione depositati sono disponibili in internet, sul sito del Consiglio provinciale, nella sezione riservata alle News.​

Allegati
Osservazioni Consiglio autonomie locali
Osservazioni Liceo musicale Bonporti
Osservazioni Conservatorio Bonporti
Osservazioni scuola musicale Giudicarie
Osservazioni Federazione corpi bandistici del Trentino