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25/02/2015 - In aula o in commissione

Sì alla riforma della dirigenza della Provincia. Rossi: legge non rivoluzionaria ma innovativa

Dalla prima Commissione. Le minoranze non contrarie all'idea di fondo del provvedimento

Sì alla riforma della dirigenza della Provincia. Rossi: legge non rivoluzionaria ma innovativa

In allegato tutti gli emendamenti approvati e le osservazioni della Fenalt

Sì alla riforma della dirigenza della Provincia. Rossi: legge non rivoluzionaria ma innovativa

​​​​La prima Commissione presieduta da Luca Zeni ha approvato stamane il disegno di legge 66 proposto dal presidente della Giunta Ugo Rossi sul riordino della dirigenza e dell'organizzazione della Provincia. Hanno votato a favore Zeni e Civico del Pd, Passamani dell'Upt e Kaswalder del Patt, mentre le minoranze, pur non contrarie in linea di principio ma riservandosi la possibilità di presentare emendamenti in aula, si sono astenute con Borga (Civica trentina), Simoni (Progetto trentino) e Fugatti (Lega). Ai lavori hanno partecipato anche Fasanelli del Gruppo misto e il presidente Rossi affiancato dai dirigenti Comper, Nicoletti e Segatta. Il testo al quale i capigruppo hanno accordato la procedura d'urgenza richiesta dalla Giunta, approderà in aula in marzo per l'esame conclusivo. Sostanzialmente condiviso da maggioranza e minoranze il principio della ricerca di un equilibrio tra imparzialità della pubblica amministrazione, che non può subire condizionamenti politici, e legittime esigenze di governo con l'esecutivo che per questo deve poter disporre di una certa discrezionalità nella scelta e nella gestione della dirigenza. 

Emendamenti della Giunta quasi solo tecnici e uno di Civico.

La prima Commissione ha accolto 12 gli emendamenti quasi esclusivamente tecnici del presidente Rossi e uno proposto da Mattia Civico del Pd per assicurare che le procedure selettive del personale degli enti strumentali della Provincia “siano effettuate nel rispetto dei principi costituzionali di pubblicità, trasparenza, imparzialità previsti per l'accesso al pubblico impiego”. 

I temi al centro dell'attenzione.

Nella discussione dei 41 articoli del ddl e di alcuni emendamenti i consiglieri hanno per lo più chiesto e ottenuto chiarimenti ai dirigenti e al presidente Rossi in merito alle norme riguardanti le principali novità della legge, come l'istituzione dell'albo dei dirigenti, la loro valutazione, il fabbisogno e il reclutamento di queste figure (non esisteranno più i “sostituti dirigenti” ma dirigenti ad interim in attesa dell'esito dei concorsi), il conferimento degli incarichi dirigenziali, la valorizzazione della professionalità del personale in servizio. 

La dichiarazioni di voto.

Prima del voto il presidente Rossi ha ringraziato i capigruppo per aver accordato il percorso d'urgenza a questo ddl, e i consiglieri della Commissione per la rapidità dell'esame. “Questo - ha aggiunto - è un primo trassello dello sforzo di ammodernamento che la nostra pubblica amministrazione deve fare". "Questa legge - ha proseguito Rossi - non è rivoluzionaria ma cerca comunque di introdurre dei principi innovativi che faticano a farsi strada a livello nazionale viste le resistenze che un ddl su questo tema sta incontrando nella Commissione affari costituzionali". Rossi ha ringraziato anche la dirigenza provinciale per aver contribuito ad elaborare un testo "sfidante" il ruolo dei vertici amministrativi della struttura pubblica, e le organizzazioni sindacali che pur con qualche dubbio hanno convenuto sulla necessità di un'innovazione. "Una volta approvata - ha concluso il presidente - questa legge avrà bisogno di una gestione attenta e moderna delle risorse umane all'interno della Provincia".

Borga (Civica) ha osservato che in effetti il percorso va in una direzione sentita da molti anche se molto dipenderà da come verranno applicate le nuove norme. E ha sottolineato che se si vuole premiare il merito bisogna anche entrare nell'ottica di una certa discrezionalità lasciata alla politica pur sapendo che, come hanno evidenziato i sindacati, questa potrebbe condizionare indebitamente la pubblica amministrazione. "Tuttavia - ha osservato Borga - se si teme la discrezionalità non ci si può poi lamentare che le cose siano troppo ingessate". Il capogruppo della Civica ha concluso dichiarando che le minoranze non sono contrarie all'idea di fondo di questo disegno di legge che va considerato un primo passo nella giusta direzione. 

Anche per Kaswalder (Patt) "si va verso la modernizzazione della dirigenza premiando chi lavora e questo è giusto". A suo avviso "spetterà al nucleo di valutazione indicare chi va premiato nella misura in cui risponderà alle attese e ai diritti dei cittadini".

Simoni ha motivato l'astensione di Progetto Trentino con il riconoscimento del passo avanti rappresentato da questo ddl. Per Simoni anche la dirigenza degli enti locali andrebbe riordinata e il percorso intrapreso oggi apre la strada anche alla riforma di quel comparto. "Giusto chiedere trasparenza alla pubblica amministrazione - ha concluso Simoni - ma garantendo l'equilibrio con l'esigenza di vedere attuati processi decisionali e programmi politici".

Passamani (Upt) ha motivato il convinto voto favorevole del proprio gruppo con lo spirtio costruttivo dimostrato dalla dirigenza provinciale nel mettersi in discussione per favorire un cambiamento nell'ottica della valorizzazione delle risorse umane e dell'efficienza dell'amministrazione provinciale. "Questa nuova legge - ha osservato - è una risposta forte e un bel segnale dato ai cittadini".

Fugatti (Lega) ha riconosciuto che questa era una materia sulla quale occorreva intervenire. L'astensione della Lega. ha spiegato, è quindi solo funzionale ad un'attenta valutazione del testo in vista di eventuali emendamenti da presentare in aula.

Zeni (Pd) ha ricordato che il nostro nostro non è uno spoil system all'americana e che occorre cercare sempre un equilibrio nella pubblica amministrazione tra la necessaria imparzialità della dirigenza e il ruolo della politica. Bene quindi a suo avviso l'apertura a forme di flessibilità che permettano di essere più dinamici, ma riconoscendo il vero valore delle persone al di là delle loro affinità politiche. 


 
Allegati
Emendamenti
Osservazioni e proposte Fenalt ddl 66 dirigenza