Giornale OnLine

Giornale Online
27/01/2015 - In aula o in commissione

Discusse le question time, le minoranze occupano tutto il tempo per parlare delle Commissioni

Prima giornata di Consiglio provinciale. Clima teso tra Giunta e opposizione, interventi fiume

Discusse le question time, le minoranze occupano tutto il tempo per parlare delle Commissioni

Discusse le question time, le minoranze occupano tutto il tempo per parlare delle Commissioni

​Aprendo la seduta in aula il Consiglio provinciale ha osservato un minuto di silenzio su proposta del presidente Bruno Dorigatti che ha ricordato come oggi sia la Giornata internazionale della Memoria per ricordare le vittime dell'Olocausto. L'assemblea legislativa ha poi discusso le question time. A seguire la delibera letta da Dorigatti in merito a dimissioni e nomine suppletive in quattro Commissioni consiliari, Borga, Bezzi e Civettini sono intervenuti occupando interamente il tempo fino alle 13. I lavori riprendono alle 15.

LE QUESTION TIME E LE RISPOSTE

Gianpiero Passamani (Upt)

Profughi

a San Vito?

Non è vero

Passamani chiede se sia fondata l'ipotesi di collocare 200 nuovi profughi a San Vito di Pergine e, in caso contrario, se la Giunta intenda valorizzare il complesso di San Patrignano con l'acquisto e la riqualificazione della struttura in un prossimo futuro.

La risposta: L'assessora Borgonovo Re ha affermato che la notizia era di stampa e non ha alcun fondamento. La struttura che ospitava San Patrignano non è destinata ad accogliere migranti, né la Pat ha intenzione di acquisirla a nessun titolo. Le preoccupazioni non sono accettabili perché, ha detto l'assessora, il dovere dell'accoglienza è un dovere. Ci sarà comunque la necessità, ha aggiunto, di individuare una struttura ma non siamo ancora in grado di farlo. I migranti, attualmente, vengono accolti in realtà perlopiù private, come a Isera, che accolgono gruppi di 20 persone.

La replica: Passamani ha detto che la sua preoccupazione era quella che ci fosse una concentrazione in un piccolo paese. Una soluzione va cercata, ma non in una piccola comunità.

Cia, (Civica trentina)

​Minibus a idrogeno

a Rovereto, domanda

presentata all'UE

Visto il fallimento dell'introduzione in val di Fiemme dei due minibus a idrogeno, costati oltre 1,5 milioni di euro ciascuno (oltre al distributore smantellato, costato 1,4 milioni di euro) che pare siano ora destinati a Rovereto nel quadro di un bando europeo che assegna 28 milioni di euro a soggetti pubblici e privati disposti a metterne sul piatto altrettanti, Cia vuole sapere dalla Giunta quali vantaggi di ritiene di poter portare alla comunità della città della quercia e come si giustifica, in termini di effettivi miglioramenti del servizio pubblico a Rovereto, un esborso di 28 milioni.

La risposta: l'assessore Gilmozzi ha ricordato che l'introduzione dei veicoli a idrogeno è stata una sperimentazione per un'area di montagna che ha avuto esiti senz'altro positivi ed è costata 250 mila euro e non un milione e mezzo. I costi che però occorreva sostenere per passare dalla sperimentazione alla realizzazione definitiva del progetto hanno indotto a sospendere il progetto per dare ad esso una strutturazione solida coinvolgendo anche l'A22 e FBK. Per questo si è pensato a trasferire il progetto a Rovereto. La Provincia ha presentato domanda all'Uione europea che mette a disposizione 28 milioni di euro per progetti innovativi come questo. "E noi – ha aggiunto Gilmozzi – ci attendiamo una risposta affermativa". L'impianto fisso a idrogeno sarà fornito dall'A22 a Rovereto e servirà mezzi che costeranno meno e potranno coprire una fascia impostante della zona di Rovereto.

Nella sua replica Cia si è dichiarato insoddisfatto perché i  minibus in val di Fiemme sono rimasti inutilizzati e i 28 milioni che dovranno essere messi sul piatto da enti pubblici e privati per ottenere il finanziamento europeo potrebbero essere meglio utilizzati per l'acquisto di autobus a metano.

Claudio Civettini (Civica Trentina)

​Gassificatore a Mori

La Giunta non c'entra

è un'iniziativa privata

A proposito del progetto del gassificatore di Mori, Civettini chiede quando è partita l'elaborazione di quest'ipotesi, di cui secondo il consigliere nessuno sapeva nulla, con la collaborazione di quali uffici della Pat, con quali conoscenze dell'assessore provinciale e dei sindaci di Mori e Rovereto, con quali ragioni, confronti tecnici e concorrenziali. Chiede infine quale sia il ruolo di Vittorio Prodi.

La risposta: L'assessore Gilmozzi ha detto che la Pat è stata informata nel 2014 di un'iniziativa industriale da una ditta innovativa per diffondere una tecnologia da vendere sul mercato. Iniziativa lecita, ha detto, alla quale la Pat ha fornito solo informazioni. Non c'è alcuna compartecipazione della Pat o collaborazione nell'elaborazione del progetto. L'assessore ha detto di non essere in grado di dare risposte sul perché la società abbia scelto quel territorio e il professor Prodi. La Pat, ha aggiunto, sottoporrà l'iniziativa al Via ma non ci si proporrà nei confronti dell'iniziativa in maniera ideologica.

La replica: Civettini ha detto di essere sconcertato e si è rivolto soprattutto a Olivi, come assessore all'industria. Alla presentazione del progetto, ha affermato, è stato detto che la Pat ha chiesto di inserire nella tabella del gassificatore anche il rifiuto umido. C'è stato addirittura un incontro in Pat nel quale è stata chiesta l'esclusione di questa ipotesi. Si tratta di un insediamento di un progetto tale e quale a quello di Trento, contro il quale la popolazione si è ribellata. "Sono esterrefatto! – ha detto -Vedremo se è vero che uffici, sindaci di Mori e Rovereto, l'assessore Olivi non ne sanno nulla".

Tonina (Upt)

​Monitoraggio, indennizzi

e informazioni per tutelare

gli allevatori dal lupo

Tonina chiede alla Giunta quale azioni intende adottare per tutelare gli allevatori dal lupo e di limitare i danni causati loro da questi grandi predatori. Ancora, vuole sapere se sono state introdotte misure di prevenzione e di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per scongiurare il degenerare della situazione.

La risposta: l'assessore Dallapiccola ha ricordato che la Provincia ha già messo in campo numerose iniziative. Il lupo è in effettivamente grado di incidere pesantemente sulle attività zootecniche e per questo la Pat ha deciso di avviare un monitoraggio genetico che permette di conoscere numeri e caratteristiche di questi esemplari. Quanto ai danni da lupo la Provincia arriva al 100 per cento. Per l'informazione la Provincia offre serate pubbliche per fornire indicazioni sui comportamenti del lupo e dell'uomo. Il tutto è pubblicizzato anche nel sito della Provincia dedicato agli animali carnivori. Si sta pensando anche a forme di prevenzione e al sistema del controllo del lupo all'interno della piattaforma grandi predatori.

Tonina ha ribadito le forti preoccupazioni degli allevatori e l'esigenza che siano tutelati e che si intensifichino i controlli. Il rischio è che altrimenti la presenza dei lupi sfugga di mano e che si riducano le attività di pascolo. I danni causati da questo grande predatore sono infatti superiori a quelli causati dall'orso.

Lucia Maestri (Pd)

​Pat in Trento Rise

solo dopo

una valutazione

Maestri chiede quale indirizzo la Giunta intende dare alla nuova dirigenza dell'associazione Trento Rise, e se intende modificare ulteriormente la convenzione in modo da predisporre l'ingresso diretto della Pat tra i soci e quindi nella governance dell'ente.

La risposta: L'assessora Ferrari ha ricordato che nel 2014 è stato fatto un taglio di 16 milioni, circa il 20%, del bilancio della società, indicando gli obiettivi, indirizzandoli soprattutto al supporto alle imprese. Si comincia, quindi, a disegnare una governance più incisiva e con rafforzamento della Pat sugli organi direttivi. Ci sarà, ha detto inoltre, una revisione della convenzione da parte del nuovo cda che verrà sottoposta alla Giunta. Si sta valutando il ruolo di Trento Rise per un eventuale riposizionamento della società. In seguito all'esito della valutazione finale la Pat deciderà se avere o no un ruolo diretto in Trento Rise.

La replica: Soddisfatta la consigliera Maestri. Trento Rise ha già avuto direttive dall'assessora ed è un bene che la Pat decida se partecipare o no in Trento Rise venga fatta dopo una valutazione.

Giuseppe Detomas (Ual)

​Mediazione familiare

arriverà anche

in val di Fassa

Dal momento che i residenti in val di Fassa, per poter usufruire del servizio di mediazione familiare previsto nell'ambito delle attività socio-assistenziali finanziate dalla Provincia, devono rivolgersi alla Comunità della val di Fiemme, Detomas chiede alla Giunta in che modo si giustificano le 12 ore mensili previste dalle Linee d'indirizzo 2014 per lo sportello di mediazione familiare in questo territorio.

La risposta: l'assessora Borgonovo Re ha segnalato che nel marzo 2010 era stata stipulata una convenzione tra gli allor a comprensori della val di Fiemme e della val di Fassa per assicurare che il servizio di mediazione familiare sarebbe stato offerto dal primo alla seconda. Oggi le due comunità stanno cercando nuove modalità di erogazione del servizio inserendo all'interno delle strutture del Comun General de Fascia il servizio di mediazione familiare, alla luce della crescente necessità delle persone di accedervi. La Provincia confida che questo porti alle conclusioni che Detomas si augura.

Detomas si è dichiarato soddisfatto sottolineando che gli operatori dovrebbero garantire questo servizio laddove può effettivamente essere fruirto vista la sua fondamentale importanza per le famiglie anche delle "periferie".

Rodolfo Borga (Civica trentina)

​Anno aggiuntivo

negato ai bambini

delle materne

Borga vuole conoscere le ragioni che hanno indotto la Giunta a togliere alle famiglie dei bambini nati dal 1° settembre al 31 dicembre, la possibilità di prevedere un anno aggiuntivo di permanenza nella scuola materna per i loro figli. Chiede anche per quanti bambini oggi è prevista l'opportunità di posticipare di un anno l'ingresso alla scuola elementare, perché l'esecutivo ha deciso di intervenire in tal senso ad anno scolastico già avviato mettendo in difficoltà le famiglie, e se non ritenga opportuno rivedere la scelta, quantomeno rinviandola al prossimo anno per permettere di condurre a termine i percorsi educativi già avviati.

La risposta: L'assessore Olivi ha detto che le modifiche, per l'adeguamento alle legge statale, saranno applicate il prossimo anno. Mentre i bambini con bisogni educativi speciali, in età scolare, avranno comunque la possibilità di rimanere per non più anno nelle materne, nel caso di gravi handicap  per due anni. Una normativa che si continuerà ad applicare.

La replica: Borga ha detto che va subito mandata una circolare esplicativa perché nelle scuole risulta l'opposto da quanto affermato dall'assessore. Ma ha sottolineato che la possibilità di permanenza di un anno in più riguarda anche bambini nati in alcuni periodi dell'anno e non solo quelli con bisogno educativi speciali.

Gianfranco Zanon (Progetto trentino)

​Mercatone Uno

la Pat preoccupata

per i posti di lavoro

Zanon chiede notizie circa la grave situazione di crisi in cui versa oggi Mercatone Uno, anche alla luce dell'assemblea sindacale convocata. Quali contatti siano stati avviati dalla Giunta con l'azienda e quali strategie si intendano attuare per la salvaguardia dei 53 posti di lavoro della sede di S. Michele all'Adige, i cui dipendenti non sono ancora stati coinvolti nei piani di mobilità.

La risposta: Il vicepresidente Olivi ha evidenziato che tra la situazione del gruppo e quella del punto vendita di S. Michele risulta una significativa differenza di redditività e non c'è una crisi che sta colpendo questa situazione specifica, che ha buone performance, ma una crisi generale dell'azienda che sta contaminando anche le sedi periferiche. "Ho comunque già avviato i contatti con il direttore, l'azienda e i lavoratori e giovedì alle 14.30 vi sarà un primo incontro ufficiale con Mercatone Uno e le rappresentanze dei lavoratori per avere notizie sia sull'andamento del gruppo sia sul pagamento degli stipendi arretrati di questi 52 dipendenti trentini.

Zanon ha suggerito di cercare di capire quali attività potrebbero permettere di tenere aperto quel punto vendita attirando nuovi investitori in quell'area soprattutto per garantire il posto di lavoro agli attuali dipendenti.

Piero De Godenz Upt)

​Sostituzione

di un primario

a Cavalese

De Godenz, a proposito dell'impegno affidato dal Consiglio alla Giunta in dicembre di procedere con urgenza alla sostituzione del primario di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Cavalese appena posto a riposo, chiede a che punto è l'iter della sostituzione, quando entrerà in servizio, e come intende operare la Giunta affinché i servizi sanitari prestati oggi negli ospedali periferici rimangano anche in futuro senza subire drastici tagli o ridimensionamenti.

La risposta: I punti nascita, ha di nuovo ricordato l'assessore Borgonovo Re, vanno adeguati ai parametri di sicurezza. Per quanto riguarda il primario la direzione dell'Azienda sanitaria ha predisposto il bando e il concorso verrà indetto la prossima settimana. Ma, ha aggiunto l'assessore, non si possono avere certezze sulla data di presa di servizio del nuovo primario. Per quanto riguarda i servizi sanitari territoriali, la Giunta ha definito il riordino dei presidi secondo una logica di rete. Non solo per spending review , ha concluso, ma per assicurare ai cittadini prestazioni tempestive e di elevata qualità.

La replica: Una risposta che non ha condiviso De Godenz. L'azienda poteva partire con la sostituzione del primario senza ordini del giorno approvati dall'Aula. Inoltre, si era detto che si poteva trovare una sostituzione interna. Non c'è la volontà politica, ha detto il consigliere UpT, di considerare le difficoltà dei territori. Il dialogo è molto sordo e non c'è la voglia di imporre l'Autonomia che noi chiediamo. Ci sono mille situazioni a noi vicine che non rispetto gli standard di cui ha parlato l'assessore. Una risposta inaaccettabile.

Giacomo Bezzi (FI)

​Cantiere delle

Cappelle, lavori

fino ad ottobre

Ricordando che nel 2013 erano stati avviati i lavori di sistemazione delle curve delle Cappelle, lungo la statale 42 nei pressi di Cles in direzione val di Sole, Bezzi chiede come mai il cantiere delle Cappelle si trova in una situazione di semiparalisi e se è necessario attendere le prossime elezioni per registrare uno stato di avanzamento dei lavori.

La risposta: L'assessore Gilmozzi ha ricordato che l'ultimazione dell'opera era prevista per il 16 luglio 2015, con 690 giorni di lavoro. Il contratto prevedeva anche 84 giorni di sospensione che sono però aumentati a causa delle prolungate condizioni di maltempo dell'anno scorso. Per questo la conclusione dei lavoro slitterà ai primi di ottobre del 2015. Nel replicare all'assessore Bezzi ha commentato: "Speriamo che il maltempo non causi ulteriori spostamenti in avanti della conclusione dei lavori".

Fugatti (Lega)

​Ospedale di Rovereto

Non si depotenzia

si riorganizza

Considerata l'ipotesi di un depotenziamento dell'ospedale di Rovereto, Fugatti chiede se presso il S. Maria del Carmine continueranno a svolgersi la riabilitazione neurologica, anatomia patologica, radiologia h24 e diagnostica mammografica h24. Per quanto riguarda quest'ultima e anatomia patologica, Fugatti vuole sapere inoltre se sia garantita la presenza costante di un primario a capo del reparto e se sarà assicurato l'attuale assetto del laboratorio di biochimica e microbiologia h24, immunoematologia e il centro trasfusionale h24 e la farmacia.

La risposta: L'assessora Borgonovo Re ha ricordato che la scelta di fondo è quella di ridurre il frazionamento delle funzioni e quindi Oculistica di Trento e Rovereto sono confluite in un'unità operativa multizonale con sede istituzionale a Rovereto e una sede operativa a Trento. Per Anatomia patologica si prevede il superamento delle unità operative di Trento e Rovereto con l'istituzione di un'unità multizonale a Trento ma col mantenimento dell'operatività a Rovereto. Tutti i servizi verranno garantiti indipendentemente dal primario, come avviene per gastroenterologia, chirurgia vascolare, nefrologia e emodialisi, immunoematologia, trasfusione, dermatologia, urologia, oculistica. Diagnostica radiologica sulle 24 ore non verrà toccata, mentre diagnostica senologica, non essendo un servizio a carattere d'urgenza, non verrà estesa sulle 24 ore. Su riabilitazione neurologica, l'assessora ha ricordato, che i posti letto disponibili in Trentino superano i parametri nazionali e che villa Rosa obbliga ad un ripensamento che interessa anche Rovereto e Arco. Comunque , a Rovereto verrà assicurata la riabilitazione dei pazienti in fase acuta.

La replica: Il consigliere s'è detto preoccupato per i chiari di luna che si stanno manifestando per l'ospedale di Rovereto ed ha stigmatizzato il fatto che la Giunta non rispetta gli ordini del giorno votati dal Consiglio.

Walter Viola (Progetto trentino)

​Tassa di soggiorno

sarà presto resa nota

l'ipotesi di regolamento

A proposito della tassa di soggiorno introdotta in Trentino dall'ultima legge finanziaria provinciale, Viola chiede che fine abbia fatto l'impegno della Giunta di arrivare a un accordo con le associazioni degli operatori del turismo Asat e Unat per "lenire" la nuova imposta, a che punto sia l'applicazione della tassa e quali siano gli atti con cui si è dato corso alle previsioni della legge finanziaria approvata il mese scorso, in particolare laddove prefigura il coinvolgimento delle associazioni di categoria.

La risposta: L'assessore Dallapiccola ha che la tassa di soggiorno "è stata accompagnata da una continua concertazione con i rappresentanti delle associazioni di categoria per definire un percorso che comprendeva anche un'ipotesi di regolamento della norma". "In realtà – ha proseguito l'assessore – i contenuti di quest'ipotesi di regolamento sono noti alle associazioni a partire dall'estate scorsa e la Giunta ne darà evidenza pubblica al più presto". In tal modo "saranno precisate le modalità di raccolta della tassa e l'utilizzo dei fondi sul territorio a favore della promozione degli albergatori. Senza il consenso degli albergatori – ha aggiunto Dallapiccola – noi non ci possiamo muovere". Quanto alla lamentata esclusione dal pagamento dei proprietari di appartamenti privati, Dallapiccola ha precisato che "si tratta di alloggi non esplicitamente utilizzati a scopo turistico. Chi invece come operatore commerciale affitta appartamenti dovrà pagare la tassa". Infine le sanzioni "sono state inasprite per coloro i quali affittino appartamenti a scopo turistico senza dichiararlo".

Viola si è dichiarato non del tutto soddisfatto perché è già passato un mese dall'approvazione della norma e ne restano altri due per l'applicazione. "Poiché la norma dovrebbe trovare attuazione a partire dal primo maggio, il tempo stringe e ci vuole certezza specialmente se si parla di tasse. Vanno quindi esplicitate subito le scelte che si vogliono adottare perché il momento attuale è già difficile e per questo è altamente problematico introdurre nuovi balzelli. Se poi non c'è una collaborazione chiara tra Provincia e operatori, c'è una questione di metodo per arrivare all'applicazione dell'imposta". Il sistema parlamentare in Francia è nato per l'applicazione delle regole fiscali e la maggior parte dei governi sono caduti sull'applicazione delle regole fiscali.

Luca Zeni (Pd)

​Misure rimaste

per la formazione

dei giovani

Zeni chiede quali misure siano rimaste in campo per favorire la formazione dei giovani, quanto costava il finanziamento del bando relativo ai prestiti d'onore (considerando che in ballo ci sono solo gli interessi perché il capitali prestato doveva essere restituito), e se e quando verrà ripristinato questo strumento di aiuto per la formazione.

La risposta: Olivi, a nome del Presidente Rossi, ha detto che nel tempo si è dimostrato che gli studenti meritevoli si iscrivono anche senza incentivi all'Università, e che questi ultimi si sovrapponevano ad altre iniziative. Per il prestito di onore dal 2007 al 2014 sono stati erogati 9 milioni a 662 studenti e, finora, è rientrato un milione e 470 mila euro il 18% . Ma ci sono difficoltà nei rientri (21 posizioni per 294 mila euro sono risultate inesigibili) da parte delle famiglie e degli studenti stranieri. Le misure del fondo, ha detto Olivi, sono state sospese, quindi, per la sovrapposizione con altre misure, per la loro scarsa incisività, e per la loro incidenza sulla finanza pubblica, viste le difficoltà delle famiglie di rientrare. Per questi motivi, ha concluso Olivi, è stata avviata una riflessione su queste misure anche in attesa del decreto del Governo.

La replica: Zeni ha detto di essere negativamente stupito dalla risposta. Ci riempiamo la bocca sulla necessità di investire sulle risorse umane e poi, dire che i meritevoli vanno avanti a prescindere e dire che per i prestiti d'onore ci sono difficoltà risulta evidente la contraddizione. Se il 18% fa fatica a rientrare sui prestiti d'onore vediamo cosa fare, ma secondo questa logica si dovrebbero tagliare anche i finanziamenti alle imprese visto che fanno fatica a rientrare.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto)

​Casse rurali trentine,

cabina di regia

per la contrattazione

Visto l'intervento di Federcasse di Roma che ha disposto la cancellazione del contratto integrativo provinciale per i dipendenti delle casse rurali del Trentino allo scopo di imporre una disciplina omogenea per tutto il territorio nazionale, Fasanelli vuole sapere quali azioni la Giunta abbia messo in atto in questa trattativa per salvaguardare l'autonomia delle casse rurali.

La risposta: L'assessore Mellarini ha ricordato che il 23 gennaio che è stato trovato un accordo per avviare un tavole negoziale tra le parti. Le parti si sono impegnate ad individuare soluzioni condivise entro il 31 marzo 2015 con una cabina di regia per monitorare l'andamento del sistema con attenzione alle criticità. Si è concordato anche di trovare nuovi strumenti contrattuali per tutelare i lavoratori. Questo in assoluta autonomia. La Provincia segue l'evoluzione di questa contrattazione che dovrà salvaguardare i lavoratori.

Fasanelli si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta, perché anche se l'intervento della Provincia non è stato richiesto, occorre ugualmente intervenire. Fasanelli ha poi citato un'intervista all'economista Sapelli che ha criticato duramente la posizione del governo sulle banche popolari per le gravi conseguenze che ne deriveranno per il mondo cooperativo.

Arriverà per iscritto la risposta a Giovanazzi.

La question time presentata da Nerio Giovanazzi di AT in merito alla sicurezza sui mezzi di Trentino Trasporti riceverà risposta scritta perché al momento della discussione il consigliere era assente.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

DIMISSIONI E NOMINE NELLE COMMISSIONI. INTERVENTI FIUME DELLE MINORANZE.

Il presidente Dorigatti ha poi letto le delibere con cui l'assemblea legislativa prende atto delle dimissioni di Civettini (Civica trentina) dalla quarta commissione e nomina Fasanelli (Gruppo misto) nella seconda, Ossanna (Patt) nella terza, Cia (Civica Trentina) nella quarta, e infine di Civettini e Viola (Progetto Trentino) nella quinta in seguito alle dimissioni di Bezzi (Forza Italia) e Bottamedi (Patt) dallo stesso organismo.

Dorigatti ha poi aperto la discussione che non si è ancora conclusa. Infatti, prendendo spunto da questi cambiamenti interni agli organismi del Consiglio sono intervenuti alcuni esponenti delle minoranze utilizzando tutto il tempo fino alle 13 per parlare delle competenze e delle attività delle Commissioni.

Borga (Civica trentina) ha segnalato che questi organismi dovranno occuparsi del caso di attualità dei pagamenti richiesti al Centro Sociale Bruno, dei problemi legati alle politiche culturali della Provincia. Il presidente Dorigatti ha richiamato due volte Borga ad attenersi al tema (dimissioni e nomine nelle Commissioni). E il capogruppo di Civica Trentina ha replicato: "se lei presidente mi toglie la parola, ma solo se in questo caso, io non posso che adeguarmi, ma sappia che si assume in tal modo una grave responsabilità, perché io sto parlando del merito degli argomenti di cui le Commissioni sono chiamati ad occuparsi".

Bezzi ha motivato le proprie dimissioni dalla quinta Commissione con la scelta di voler seguire altri settori, e ha evidenziato che "l'atteggiamento delle minoranze sta un po' cambiando". E ha concluso: "visto che abbiamo di fronte altri 4 anni la Giunta non potrà non tenere conto di questo cambiamento".

Civettini (Civica Trentina) ha suggerito di immaginare una riforma complessiva delle Commissioni che così come sono servono a poco. Si potrebbe ad esempio ipotizzare un ruolo delle Commissioni che valutino gli effetti delle leggi. Servirebbe all'interno di questi organismi una figura terza che chiarisca se le proposte di legge presentate sono compatibili con il quadro normativo esistente.

I lavori riprenderanno alle 15.