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25/11/2014 - In aula o in commissione

Finanziaria, si al tetto del numero dei dirigenti e ai tagli dei distacchi sindacali

La Prima Commissione ha approvato 38 articoli della Finanziaria

Finanziaria, si al tetto del numero dei dirigenti e ai tagli dei distacchi sindacali

Finanziaria, si al tetto del numero dei dirigenti e ai tagli dei distacchi sindacali

Nella seconda parte del pomeriggio la Prima Commissione ha approvato 38 articoli della Finanziaria 2015. Nessuna sorpresa nella votazione degli articoli e degli emendamenti.

Taglio del premio di risultato, la Giunta rivede i criteri.

Per quanto riguarda l'articolo 23 sul contenimento della spesa del personale, sul comma due, quello che taglia del 40% il fondo di risultato, il Presidente Rossi ha detto che sono in corso trattative con il sindacato, e sono emersi problemi. Ad esempio la riduzione del premio penalizzerebbe troppo i segretari comunali di terza e quarta fascia, che sono considerati dirigenti ma, in termini di retribuzione, hanno uno stipendio da capi ufficio. La norma, ha ricordato il Presidente della Giunta, chiede, per gli anni 2015 – 2017, un contributo sulla retribuzione di risultato alla classe dirigente. Ma, ha aggiunto, si deve valutare l'impatto sulle retribuzioni. Evitare che questa misura discrimini alcune categorie. Ci si deve lavorare ancora.

Borga ha chiesto quanto si pensa di risparmiare col taglio del 40% dei fondi del premio di risultato. Simoni, ha ricordato di aver presentato un emendamento per i segretari, e, come Borga, ha detto che il premio andrebbe ristrutturato in accordo con i sindacati. Anche perchè bisogna evitare tensioni con la struttura in questo momento di avvio della riforma istituzionale. Sulla riduzione degli affitti pagati dai comuni, norma contenuta nell'articolo 23, il consigliere di PT ha ricordato il problema degli affitti dei terreni per i parcheggi che hanno canoni molto bassi e, con i tagli, si rischia la risoluzione dei contratti. Critico sulla norma che permette due assunzioni in più per i comuni che si fondono.

Rossi sul risparmio ha detto che ci si attendono 7 milioni di euro. Forse meno, con le limature che verranno introdotte. Il voto: 4 sì, due astenuti.

Votato anche il 24 on 4 sì e tre astenuti.

Per Tsm una convenzione di cinque anni.

Articolo 25, mira ad una convenzione almeno di legislatura a Tsm. Per avere una programmazione più lunga e non anno per anno. Borga, dichiarando il voto negativo, ha criticato gli investimenti su Tsm in un momento come questo e ha annunciato un emendamento per ridurre i finanziamenti.

Sì anche al 26 e al 27 che introduce il finanziamento collettivo (crowdfounding), con un emendamento di Lucia Maestri, l'obbligo di riferire l'andamento di questo sistema finanziamento al Consiglio. L'idea di fondo del crowdfounding consiste nel lancio, su una piattaforma su Internet (in Italia sono già 50), di progetti imprenditoriale per ottenere finanziatori. Borga ha chiesto che ruolo può avere la Pat. Il Presidente ha detto che può far conoscere questo strumento e anche si stanziare fondi per iniziative valide. Il voto: 4 sì, tre astenuti.

Via ai prepensionamenti in Provincia.

L'articolo 28 sulla riorganizzazione del personale. La pianta organica Pat è stata demandata, ha ricordato Rossi, al piano dei prepensionamenti che si sta discutendo con i sindacati. Si arriverà ad una riduzione 208 persone che andranno in prepensionamento che non verranno sostituite. Il turn over, ha confermato, sarà di una persona ogni 5. Complessivamente tra prepensionati e pensionati da qui al 2018 usciranno dall'organico Pat 610 persone, solo 81 verranno sostituite. Quali sono i risparmi? ha chiesto Borga. Nel 2018 si avrà un risparmio di 9 milioni con i prepensionamenti, più 11 milioni di euro per i pensionati ordinari. Il voto: tre sì due astenuti.

L' articolo 29, rinnova il blocco dei contratti, che risale al 2009, per i dipendenti Pat. Il voto: tre sì, tre astenuti,

Sì al tetto del numero dei dirigenti.

L'articolo 30 riguarda il tetto dei dirigenti che viene fissato nel 2,4% rispetto al numero totale dei dipendenti Pat. Il che significa, in termini assoluti e attuali, 117 persone con responsabilità dirigenziali, compresi i comandati e i messi a disposizione. Oggi l'incidenza dei dirigenti sul personale è del 2,35% , contro l' 8,03% del Veneto, il 6,5 del Lazio e il 6,1% dell'Alto Adige. Nella Pat, come prevede l'articolo 30, si userà anche contratto di apprendistato. Nella norma è prevista anche la possibilità di un contratto unico per tutte le spa provinciali.

Zeni ha ricordato il suo emendamento che estendeva il 2,4% anche agli enti strumentali. Rossi, su questo, ha proposto di introdurre il 2,4% a tutte assieme le spa, gli enti e le fondazioni della Pat. E' una stretta – ha detto - ma dà la possibilità di compensare. "L'obiettivo della norma - ha affermato - è di avere il numero più basso possibile di dirigenti nel complesso. Non è possibile andare a individuare una società e colpirla. Se domani ci fosse bisogno di fare una spa con due soli dirigenti?"

Borga, sul confronto Trentino e le altre regioni sul numero dei dirigenti, ha sollevato il dubbio che si siano applicati criteri diversi. Anche se nel computo, ha ricordato il Presidente, si fossero inseriti i capiufficio si arriverebbe a quota 7%. Il voto: 4 sì e due astenuti.

Distacchi sindacali, si passa da 29 a 23. Tagli anche per i permessi.

L'articolo 31 sostituito da un emendamento di Rossi sul taglio dei permessi e distacchi sindacali. Si è cercato un accordo con sindacato che tenga conto del fatto che riduzione va fatta ma tenendo conto che da noi permessi e distacchi sono inferiori rispetto al resto d'Italia. Si passa da 29 distacchi a 23; il monte permessi viene ridotto nella stessa percentuale del taglio dei distacchi. Fatto salvo per la scuola perché sono state attivate le supplenze per i distacchi. Il voto: 4 sì, tre astenuti.

Sì anche su sanità e assistenza sociale.

Sull'articolo 32 sul piano per la salute, Fugatti (Lega) ha detto che l'ampliamento dell'Icef sulla compartecipazione si pesa sempre sulle stesse categorie. Rossi ha ricordato che viene esclusa quasi completamente la prima casa. Sul personale dell'Azienda Borga ha detto che la norma sul blocco del turn over non c'è i Finanziaria, perché ci sarà una direttiva. Ma, questa scelta, ha detto il consigliere, dev'essere fatta in base ad un ragionamento sui risparmi. Quel che conta, ha detto Rossi, è l'equilibrio complessivo del bilancio. Non ci possono essere disposizioni ultimative, perché altrimenti quella sanitaria non sarebbe un'azienda.

Votato l'emendamento di Civico, in base al quale la Giunta, per definire i livelli di compartecipazione per le rette delle Rsa, debba prima confrontarsi con le confederazioni sindacali, e l'articolo con 4 sì e tre astenuti.

Sì anche all'articolo 33 e 34 con 4 sì e due astenuti. Votato anche il 35, 4 sì, tre astenuti, che introduce le polizze assicurative anche per i tutori dei minori. Simoni ha ricordato il problema della tutela delle interdizioni. Un ruolo sempre più pesante e che grava sempre più sui sindaci. Civico ha ricordato la figura dell'amministratore di sostegno, un modello che può essere applicato anche per la tutela del minore. Quindi, ha detto, la tutela assicurativa è un primo passo, ma sarebbe interessante avviare l'iter di un albo di volontari.

Assegno integrativo per invalidi, ciechi e sordi. Arriva l'Icef.

L'articolo 3 (4 sì, tre astenuti), sull'assegno integrativo per gli invalidi civili, ciechi e sordomuti, Fugatti ha detto che lungo questa strada si rischia di far pagare i risparmi a chi ha davvero bisogno. Rossi ha ribattuto affermando che si tratta di prestazioni aggiuntive rispetto al resto d'Italia e ai livelli essenziali. Tutte le prestazioni aggiuntive Pat devono essere soggette all'Icef che può far emergere delle incompatibilità con altre prestazioni aggiuntive che ci sono solo in Trentino. "Il nostro welfare – ha detto - è superiore ad altri, ma ha costi maggiori, quindi bisogna indirizzare le risorse dove c'è più bisogno. Oggi non si può pensare che tutto è in aggiunta, pena arrivare un giorno dove la sostenibilità non sarà più possibile". 

Sì con gli stessi voti all'articolo 36. L'articolo 38 prolunga da uno a tre anni il buono per la baby sitter e lo spostamento sui buoni di servizio l'assegno unico di servizio, ha avuto un consenso unanime,

La discussione riprenderà domattina alle 9,30 con la discussione dell'articolo 39.