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20/12/2014 - In aula o in commissione

Finanziaria approvata con 23 sì, 11 no

Voto senza sorprese nel pomeriggio dopo una lunga maratona

Finanziaria approvata con 23 sì, 11 no

Finanziaria approvata con 23 sì, 11 no

Al termine di una lunga maratona nel pomeriggio di oggi, sabato 20 dicembre, è stata votata la Finanziaria con 23 favorevoli e 11 contrari.Queste le dichiarazioni di voto.

Borga: è intollerabile la situazione di illegalità del centro sociale Bruno.

Borga ha sollevata la questone dell'immobile di Piedicastello assegnato al Centro sociale Bruno. "E' tollerare una situazione di aperta illegalità. Voi li coccolate e loro fanno manifestazioni per l'uso delle droghe. Sono così difficili da trattare questi signori? Si dovrebbe pensare all'effetto educativo di una vicenda come questa. E chi abita vicino e si lamenta con le forze dell'ordine si sente dire che è una questione politica". Se la Pat, come ha detto di voler fare, vuole vendere gli immobili ce n'è uno pronto a Pedicastello.

Viola: l'unico intervento sociale è lo sgravio Irpef per i pensionati.

Viola ha detto che la finanziaria non è stata stravolta dall'Aula, ma sono stati introdotti cambiamenti ai quali hanno concorso le minoranze. "Paradossalmente – ha detto - l'inciampo sull'addizionale Irpef e la soluzione trovata dei 6 milioni dei pensionati è una delle poche cose che questa manovra dà al sociale. Un aiuto parziale e complementare al fatto che Renzi con gli 80 euro ha escluso le pensioni favorendo i redditi da lavoro". Il fatto che si intervenga sulle pensioni basse è importante. Ma è emerso il problema della tenuta del bilancio e qui si apre il fronte della trattativa con Roma. Con il subemendamento, ha ricordato Viola, si è stati in bilico fino alla fine. Mai stata c'è stata così poca chiarezza nei rapporti col Governo. "L'unica certezza è l'incertezza nei rapporti con Roma. Se basta un funzionario per cambiare le parole, se tutto è legato al filo c'è da preoccuparsi. La ricentralizzazione dello Stato è foriera di grandi rischi per noi". A livello politico c'è un problema di un rapporto con una maggioranza simile a quella Pat. L'intervista recente del senatore fa capire, tra le righe, che dobbiamo state attenti. Ma non siamo vassalli di nessuno. C'è bisogno di una nuova stagione costituente e su queste andrebbe ripreso lo spirito della Costituente che non era un inciucio ma era volta al bene comune. Il voto di Pt alla finanziaria è negativo.

Fugatti: la manovra finanziaria rimane negativa.

Voto contrario della Lega nonostante alcune cose siano state accolte per limitare gli aspetti negativi sulle classi sociali meno abbienti. Ma sulla leva fiscale, a fronte crisi, non s'è fatto molto. I ticket sono stati ridotti, la tassa di soggiorno mitigata non tolgono la negatività della manovra.

Civettini: questo non è un bilancio ma un "bilancino".

Questo, ha detto Civettini (Civica Trentina), è un "bilancino". Contiene tagli come quello su Muoversi, anche se sono aumentati gli utenti. Sui rapporti con Roma, il consigliere ha citato Panizza che avrebbe salvato l'Autonomia perché ci hanno tagliato risorse. La nostra, ha aggiunto, rimane un'Autonomia del contributo e sulla tassa di soggiorno, ha affermato, che con la stessa logica andrebbe introdotta anche la tassa sul bagno. Tassa di soggiorno, tra l'altro, che finisce nelle casse della Pat non al turismo. Manca inoltre un progetto per i nostri cittadini e non per gli immigrati. Non si fa niente per i poveri trentini o i padri separati.

Cia: solo grazie ad un errore si dà un aiuto agli anziani.

Se non fosse stato per un errore della maggioranza noi non avremmo recuperato sei milioni, ne volevamo 10, per gli anziani. Vorrei ricordare che dove vogliono i soldi si trovano: nella ricerca sono state aggiunte alcune decine di milioni di euro. Eppure, aumentano mense dei poveri, pacchi viveri e la gente che non riesce a pagare le utenze. Si dà legna, giustamente agli extracomunitari, ma si nega ai nostri poveri.

Degasperi: sostanziale continuità con il passato, una finanziaria a tratti "urticante"

L'esponente del MoVimento 5 Stelle è lapidario sul disegno di legge di imminente approvazione: rimane l'Irap (avevamo proposto l'eliminazione integrale), abbiamo le agevolazioni per banche e assicurazioni che risultano per noi a dir poco "urticanti", si introduce la tassa di soggiorno "copiando" il peggio dagli altri, ci sono alcuni articoli molto pericolosi come quello che incentiva il project financing, e mi permetto di mettere in guardia la Giunta sulle possibili conseguenze di questo metodo. Insomma, "una finanziaria che nonostante le premesse non ha saputo innovare granché, non abbiamo visto nessun cambio di paradigma", ha concluso.

I dieci comandamenti di Bezzi.

"Visto che vanno di moda i comandamenti", Bezzi ha sintetizzato in dieci parole chiave alle quali dire "basta", il suo no a questa manovra e al sistema Trentino così come amministrato: basta tasse, basta burocrazia, basta immigrati, sprechi, assistenzialismo, consociativismo, partecipate della Pat, basta sinistra, basta Renzi e e basta Dellai.

Fasanelli: manca lo sviluppo economico: si poteva fare meglio e di più.

Il consigliere del Misto ha dato atto di "una non completa chiusura da parte del Presidente". Tuttavia, il suo non può essere un voto positivo, in particolare per le note dolenti in materia di sviluppo economico contenute in questa manovra: l'Irap si doveva azzerare, sul welfare si poteva fare meglio e di più, la tassa di soggiorno non si doveva introdurre e c'erano molti correttivi interessanti e non accolti (anche proposti dallo stesso Fasanelli) che potevano tutelare le nostre aziende. Anche lo stralcio di molte opere pubbliche (come la variante ovest di Rovereto), contribuisce nell'insieme a dare l'idea di un bilancio povero, reso anche in parte più povero dal rapporto con Roma e dalle recenti richieste di sacrificio.

Giovanazzi: una finanziaria molto più povera a parità di risorse.

Questa finanziaria è molto più povera di quelle passate, anche se le cifre non differiscono di molto. Il perché sta negli impegni delle legislature precedenti e negli impegni nuovi nei confronti dello Stato. Negli anni futuri, però, occorrerà tagliare ancora perché non ci sono più spazi per assecondare presenze superflue e occorrerà orientare le risorse verso i veri bisogni e verso i settori che possano garantire una crescita, dirottando i tagli sugli investimenti. Il suo voto, nonostante l'accoglimento di alcune sue modifiche che lo farebbero propendere per un'astensione, sarà contrario.

Dorigatti: grazie a tutti.

Il Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, prima della votazione, ha espresso un ringraziamento a tutto il personale del Consiglio e della Giunta, quello visibile e quello che lavora dietro le quinte, per aver permesso la discussione di un disegno di legge con 2000 emendamenti, 58 ordini del giorno, la cui approvazione ha richiesto 50 ore di lavoro d'aula. Il Presidente del Consiglio ha concluso ringraziando anche l'assemblea che, ha aggiunto, ha superato momenti delicati e difficili.

Così la votazione, che non ha riservato alcuna sorpresa: 23 favorevoli e 11 contrari.

Il dibattito della mattinata e del pomeriggio.suglia rticoli e gli emendamenti.

Il Consiglio provinciale ha concluso l'esame dell'articolato della legge finanziaria. Sono iniziate ora le dichiarazioni di voto. Atteso nel pomeriggio il voto conclusivo cui seguirà la discussione del punto aggiuntivo all'ordine del giorno che prevede l'esame di un ricorso della Giunta davanti alla Corte costituzionale.

 La tassa di soggiorno modificata.

 

Con la votazione dell'articolo 65 si introduce la tassa di soggiorno, uno dei nodi contro i quali le minoranze si sono battute fino all'ultimo e uno degli articoli sui quali ci si è maggiormente soffermati, nonostante la mediazione raggiunta. Nel pacchetto degli emendamenti accolti dalla Giunta una modifica di Bezzi che prevede l'esclusione dalla tassa degli alloggi privati per uso turistico. Sì anche all'emendamento di Viola che prevede che la Giunta stabilisca la quota di finanziamenti assegnati dalla provincia alle apt e ai consorzi di pro loco non provenienti da imposta di soggiorno da destinare all'informazione e all'accoglienza turistica. La Giunta, come preannunciato ha poi emendato il testo prevedendo che il regolamento di attuazione possa stabilire un numero massimo di notti consecutive di soggiorno (comunque non inferiore a 10) per le quali è dovuta l'imposta.

Walter Viola ha dichiarato di apprezzare il metodo adottato attraverso un maggior coinvolgimento degli operatori e ha presentato il proprio emendamento, condiviso dalla Giunta, che per il riconoscimento delle aziende di promozione turistica, si prevede che un atto organizzativo interno al cda stabilisca le modalità di individuazione da parte delle categorie economiche dei propri rappresentanti all'interno dell'organo rappresentativo.

Secondo Giacomo Bezzi in Trentino potevamo permetterci di non introdurre questa tassa visto che c'è nel resto d'Italia, risparmiando invece sulla ricerca che non ha prodotto spin off utile per questa terra. Questa tassa non piace agli operatori del turismo anche perché prima bisognava creare la card dei servizi in tutto il territorio provinciale e poi prevedere questo balzello. "Questo è un passaggio importante, una grande opportunità per noi e il turismo trentino, a patto che la tassa sia sostanziata da contenuti, ovvero da servizi sul territorio", ha detto Pietro De Godenz, che si è detto però contrario all'emendamento Bezzi che esclude dalla tassa le case di affitto private. Contrario Gianfranco Zanon: ci vuole uno sforzo maggiore da parte della provincia nel cercare di unificare dei prodotti turistici "unici" per il Trentino. Peccato per un mio emendamento, non raccolto dalla Giunta, si è rammaricato il consigliere di progetto Trentino, sulla riduzione dell'Irap per le aziende turistiche. Filippo Degasperi ha motivato il suo no all'imposta sulla base della specifica situazione italiana e ancora più trentina, "che non ha nessuna motivazione di "copiare quanto fatto, perdipiù male, all'esterno. Sono convinto che c'erano delle alternative, con un piccolo sforzo un'intesa la si poteva trovare", ha aggiunto il consigliere pentastellato che ha detto che l'assenza di tassa di soggiorno poteva essere uno slogan distintivo del nostro turismo. "Voi che siete dei "tassisti" ha detto provocatoriamente Claudio Civettini, "finirete per tassare anche le piste ciclabili": per quanto ci riguarda la tassa di soggiorno è un ladrocinio dal punto di vista fiscale e la osteggeremo fino in fondo" ha concluso, sollevando anche la questione dei camper che stazionano in maniera permanente o saltuaria al di fuori dei campeggi. Contrario anche Massimo Fasanelli che ha presentato un emendamento soppressivo: è vero che questa tassa la dovrebbe pagare il cliente, ma è evidente che alla fine ricadrà sugli operatori turistici. Diverso l'approccio di Marino Simoni: il ragionamento deve essere legato ai servizi e non sarà questa tassa, se sostanziata appunto da contenuti di qualità, ad allontanare i turisti, ha detto. Naturalmente con il coinvolgimento degli operatori e la responsabilizzazione dei territori nella costruzione di un pacchetto di servizi di qualità ed appetibili". Molto simili le considerazioni di Giuseppe Detomas che ha osservato come sarà strategica la comunicazione e l'informazione su questa tassa, che non tocca la tariffa dell'albergo, ma che ha un controvalore in termini di contenuti di qualità, con un ruolo positivo e attivo dell'operatore turistico nella programmazione e nella costruzione del servizio. Contrario nel modo più assoluto alla tassa, nonostante l'accoglimento dell'emendamento del collega Bezzi (che prevede l'esclusione delle case private) Maurizio Fugatti.

Accolti all'articolo 69 due emendamenti di Maurizio Fugatti sulle procedure semplificate per le trasformazioni del bosco volte al ripristino di aree prative e pascolive.

All'articolo 70 sono intervenuti i consiglieri Marino Simoni e Nerio Giovanazzi che hanno illustrato l'emendamento soppressivo sulla questione degli indennizzi per investimento da ungulati (ridotti i risarcimenti nel bilancio dalla Provincia).

 L'articolo 71 di modifica alla legge sull'energia, è stato approvato dopo gli interventi dei consiglieri Civettini e Bezzi contrari all'articolo e alla tassa sui pellet introdotta da Renzi "e che noi potevamo contrastare".

Edilizia abitativa, accolte alcune modifiche delle minoranze.

Sull'articolo 72, in materia di edilizia abitativa, è intervenuto Walter Viola che ha ottenuto l'approvazione di una modifica che prevede il parere della commissione competente per l delibera che stabilisce i criteri e modalità di attuazione del fondo garanzia per le locazioni.

Sì anche a due emendamenti del consigliere Maurizio Fugatti, che ai fini delle graduatorie di edilizia abitativa pubblica, favoriscono i genitori separati o divorziati e le famiglie trentine rispetto a quelle con minor tempo di residenzialità

Bocciata la modifica proposta da Rodolfo Borga di costituzione di un fondo per la concessione di contributi in conto capitale nella misura massimo del 40%, per il recupero del patrimonio edilizio esistente: una norma a costo zero e di riqualificazione e sostegno alle imprese, con un moltiplicatore 1 a 4: "con tutta franchezza non comprendo le ragioni del no, che mi sembrano del tutto ideologiche", ha osservato.

Accolti al successivo articolo 73, sempre in materia di edilizia abitativa agevolata, altri due emendamenti delle minoranze: una modifica di Giovanazzi stabilisce che lo spostamento temporaneo di residenza per documentati motivi lavorativi o di studio fino ad un massimo di 24 mesi non costituisce violazione del vincolo di occupazione dell'alloggio per i beneficiari di agevolazioni; l'altro emendamento di Simoni integra l'articolo 73 in linea con le aspettative di chi oggi non ha una garanzia per l'accesso al credito nell'acquisto della prima abitazione, attraverso un finanziamento di 500.000 euro.

Respinto un documento di Fasanelli che toglieva la possibilità di eventuale cumulo di contributi per le cooperative edilizie, come avviene per i semplici cittadini.

Telecamere di videosorveglianza, impianto antifurto, risorse aggiuntive per il progetto Muoversi: sì ad alcuni emendamenti dell'opposizione

Bocciati, successivamente gli emendamenti all'articolo 74 di Rodolfo Borga che prevedevano un taglio alle riserve destinate agli immigrati di Cinformi (di 300.000 euro) e di 50.000 euro all'Accademia della Montagna "che non ha bisogno di un direttore, avendo già un valido presidente". Accolto invece il documento dello stesso Borga che prevede un milione di euro di contributi ai comuni per l'installazione di telecamere di video sorveglianza e 500.000 euro di contributi ai privati per l'installazione di impianti antifurto. Ritirato perché già recepito nei contenuti, l'emendamento sottoscritto anche dal collega Gianfranco Zanon, che prevede 500.000 euro per gli investimenti nel settore faunistico e forestale (in particolare per la realizzazione di impianti ittiologici a fini riproduttivi).

Maurizio Fugatti ha mantenuto solo uno dei suoi emendamenti, che è stato accolto, che aggiunge 500.000 euro di risorse sul progetto "Muoversi", dedicato agli invalidi. Disco verde anche per un documento di Nerio Giovanazzi che aggiunge risorse dirette allo sbarrieramento dei luoghi pubblici.

Estinzione dei mutui dei comuni, manovra per incrementare i piccoli lavori.

Sull'articolo 21, estinzione anticipata dei mutui dei comuni, Borga (Civica Trentina) è intervenuto affermando che questa manovra serve solo a fare un po' di cassa ma aumenta il volume del debito. L'assessore Daldoss ha specificato che l'operazione ha la finalità di incrementare gli investimenti in un momento di difficoltà delle piccole imprese. Zanon (PT) ha detto che ci possono essere risparmi ma non sufficienti.

L'articolo è stato approvato con 23 sì, 6 no e 4 contrari.

Critiche sul dietrofront su medici e dirigenti.

Sul 23, sul contenimento della spesa, Cia è intervenuto perché l'articolo parla anche del comparto sanitario. Anche su questo, ha detto, la Giunta sembra in stato confusionale, uno stop and go sui medici e la sanità vorrebbe sapere de l'assessora Borgonovo Re è stata commissariata dal Presidente. Sulla dirigenza è intervenuto Simoni, mentre Fasanelli ha condiviso il ripensamento sui medici. 24 sì, 4 contrari, 4 astenuti.

Invalidi, niente incompatibilità tra assegno integrativo e assegno di cura.

Approvato l'emendamento di Rossi che toglie l'incompatibilità tra assegno integrativo e quello di cura.

Sull'articolo 35, gli interventi sugli invalidi civili, ciechi e sordomuti,

Viola (PT) ha spiegato il suo emendamento che mirava ad attenuare l'applicazione dell'Icef per gli invalidi. Anche Fugatti (Lega) ha ricordato che è stata abrogata l'incompatibilità tra l'assegno di cura e quello integrativo; l'Icef viene collegato alla menomazione fisica. Rossi ha ricordato che stiamo parlando di assegni integrativi di quanto stabilisce la legge nazionale. La sovrapposizione con l'assegno di cura obbliga l'introduzione dell'Icef. Con le associazioni, ha detto inoltre, c'è una sostanziale condivisione.

Lavori pubblici, per la minoranza aziende locali sempre svantaggiate.

Sul 38 Fasanelli (Misto) ha presentato un emendamento per favorire le aziende trentine, introducendo elenchi di forniture e servizi, nelle gare a massimo ribasso. Questo perché le nostre ditte sono svantaggiate perché sono più piccole e offrono maggiore qualità.

Sull'articolo 40, modifiche sulla legge sui lavori pubblici, Fugatti è intervenuto spiegare l'emendamento, approvato, che mira restringere il numero delle aziende da invitare le gare per lavori urgenti, come chiesto dagli artigiani.

Sul 42, contenimento del costo dei lavori pubblici, Simoni ha proposto un emendamento, bocciato, in linea con il parere dell'Ance: no al meccanismo che riduce l'utile delle aziende dell'8% nella gare d'appalto Una norma, ha detto, che va contro le imprese. Fasanelli sulla stessa linea, bocciato anche il suo emendamento, il quale ha ricordato che i ribassi del 20% vengono recuperati, spesso, con varianti che alzano il costo dei lavori.  Giovanazzi e Zanon hanno appoggiato la posizione di Simoni.

Trasporti, accolti tre emendamenti dell'opposizione. Niente aumenti di multa per chi ha dimenticato l'abbonamento a casa.

Sull'articolo 45, che modifica parte della legge sui trasporti, accolti all'unanimità un emendamento di Fasanelli, uno di Borga e tre emendamenti di Fugatti (Lega). Il primo di Fugatti dispone la salita dalla porta anteriore sui bus per tutte le corse in servizio urbano, fatta eccezione per quelle che si svolgono nelle ore di punta (e non solo per quelle in orario serale e nei giorni festivi). Fugatti è intervenuto per spiegare anche l'altro suo emendamento che, nella legge provinciale sui trasporti del 1993, demanda a linee guida di Giunta che adottino indicazioni sui requisiti tecnici dei soggetti privati sub affidatari del servizio di trasporto. "Sì" infine ad un terzo emendamento di Fugatti perché la Provincia prenda accordi con le forze dell'ordine per la vigilanza sul corretto comportamento egli utenti del servizio trasporto. Via libera anche all'emendamento di Fasanelli che evita l'aumento della multa a carico delle persone che al momento del controllo risulta che abbiano dimenticato a casa il tesserino che consente l'utilizzo del servizio di trasporto pubblico. Civettini è intervenuto per richiamare la Giunta ad una corretta gestione degli appalti in questo settore. Sì anche ad un emendamento di Borga che prevede un ulteriore aumento delle sanzioni comminate per irregolarità dei documenti di viaggio. Fugatti ha osservato con soddisfazione che anche il Pd ha votato a favore della presenza delle forze dell'ordine sugli autobus della Trentino Trasporti.

Sull'articolo 48 che modifica la legge provinciale sugli appalti, da segnalare l'approvazione a pieni voti di un emendamento presentato fuori termine da Borga, che istituisce un fondo destinato alla concessione di contributi ai comuni per l'installazione di impianti di videosorveglianza con uno stanziamento di 1 milione di euro.

Protezione civile, sì al codice di autoregolamentazione per evitare conflitti di interesse.

Sull'articolo 51 che modifica la legge sulla protezione civile, Borga (Ct) ha dichiarato che il problema sollevato da Civico esiste e che non può riguardare in astratto soltanto le figure apicali. Non si tratta di escludere che un professionista o un imprenditore non possa fare il vigile del fuoco, ma che siano esclusi i conflitti di interesse quando si partecipa alle gare.

Civico (Pd) ha detto che l'emendamento condiviso con l'assessore Mellarini va nella direzione auspicata da Borga. Il risultato del percorso fatto da quando è stato evidenziato il tema è equilibrato, coinvolge tutta la protezione civile e ci ha permesso di condividere anche con i vigili del fuoco volontari di lavorare nel senso di darsi un codice di autoregolamentazione che chiarisca le modalità di comportamento per evitare non tanto un'incompatibilità teorica ma situazioni concrete di questo tipo. "Abbiamo chiesto che in questo percorso ci diamo un tempo di sei mesi entro cui l'assessore relazionerà alla Commissione consiliare competente. La protezione civile può solo avere giovamento da norme che garantiscano correttezza e trasparenza". La novità introdotta dall'emendamento Civico-Mellarini e approvato dall'aula, consiste nel fatto che tutte le strutture della protezione civile, compresi i vigili del fuoco, adottino propri codici etici di autoregolamentazione in cui si definiscano le modalità per evitare potenziali conflitti di interesse in capo ai componenti, con riferimento alle attività o valutazioni che siano direttamente e immediatamente correlate con specifici interessi del componente. Si prevede inoltre che questi codici di autoregolamentazione siano adottati entro sei mesi dalla data di entrata in vigore di questa legge.

L'assessore Mellarini ha ricordato che l'emendamento è stato concordato con il consiglio direttivo della federazione dei vvff volontari che voleva già dotarsi di un codice di autoregolamentazione. Codice che comunque riguarderà tutti i soggetti della protezione civile e non solo il corpo dei vigili del fuoco volontari. "Alla Commissione consiliare – ha concluso Mellarini – riferiremo anche sui nuovi criteri per la ristrutturazione delle caserme soprattutto perché vi possano lavorare anche le donne e i giovani. Sull'emendamento sono intervenuti anche Fugatti (favorevole) e Civettini (astenuto). Accolto infine all'unanimità un emendamento di Giovanazzi che introduce contributi ai Comuni per ricoveri provvisori di persone che hanno subito calamità.

Piano trilingue, Rossi "apre" alle alternative a tedesco e inglese.

L'articolo 54 apre il capo della finanziaria dedicato a scuola, istruzione, ricerca, Simoni ha espresso la condivisione di Progetto Trentino in merito al'obiettivo dell'apprendimento delle lingue, garantendo però alle famiglie la possibilità di scegliere sia pur in maniera limitata. Con un emendamento Pt propone una garanzia per l'occupazione dei docenti che alla luce delle disposizioni adottate in questi giorni rischiano il posto di lavoro. Borga e Viola hanno stigmatizzato il "no" della Giunta ai loro emendamenti che chiedevano solo di sottoporre il piano per il trilinguismo al parere della Commissione consiliare competente, per valutare come il provvedimento viene portato all'esecutività. Il presidente Rossi ha preso allora la parola per chiedere all'aula di votare a favore di questi due emendamenti, poi approvati all'unanimità. Quanto al piano trilingue Rossi ha che questo è un cambiamento in aggiunta e non in sottrazione. Il presidente ha ricordato infatti che nella finanziaria vi è anche una norma che consente agli istituti che ne fanno richiesta di introdurre lingue alternative al tedesco e all'inglese previa consultazione delle famiglie. "Si garantisce quindi la continuità dell'offerta didattica esistente e non vi sono rischi per gli insegnanti di lingue straniere diverse dal tedesco e all'inglese. Ovvio che negli istituti linguistici dev'esservi una grande varietà di scelta ai quali gli studenti interessati potranno rivolgersi".

Borga ha chiesto e ottenuto di far proprio un emendamento che era stato ritirato da Bottamedi (Patt) per assicurare l'insegnamento di lingue straniere diverse da quella tedesca e inglese se tale insegnamento sia già previsto dall'offerta scolastica. Apprezzando l'apertura di Rossi, Viola (Pt) è intervenuto per ricordare che la lingua più parlata al mondo è lo spagnolo. Bottamedi ha ricordato di aver ritirato il proprio emendamento rilevato da Borga solo perché pleonastico rispetto a quanto già previsto dall'articolo. Per questo ha preannunciato di voler votare contro il suo stesso emendamento. Giovanazzi di At ha fatto riascoltare all'aula la registrazione dell'intervento con cui nel dicembre 2013 Bottamedi dichiarava l'opposto di quanto appena da lei espresso. Dopo che Borga ha deciso di rinunciare per fair play a far proprio l'emendamento ritirato da Bottamedi, la proposta della esponente del Patt è stata rilevata da Giovanazzi e poi respinta dall'aula.

No al centro commerciale di Lavis (con voto segreto).

Sull'articolo 57 relativo al commercio, Bezzi (FI) ha fatto proprio un emendamento proposto e poi ritirato da Baratter (Patt) per derogare alla legge provinciale del settore, a sostegno del progetto di centro commerciale a Lavis. Secondo il presidente Rossi l'iniziativa è fuori dell'accordo raggiunto ieri con le opposizioni sugli emendamenti da ritirare e da condividere. Fugatti ha evidenziato la spaccatura della maggioranza e nello stesso Patt su questa proposta (Kaswalder ha preannunciato il proprio voto contrario all'emendamento di Baratter). Borga ha motivato il proprio no all'emendamento per le inaccettabili "minacce" rivolte dal capogruppo del Patt alla Comunità di valle se non delibererà a sostegno del progetto di centro commerciale.

Sull'articolo 62, che modifica la legge provinciale sul lavoro, Fugatti ha dichiarato che l'emendamento da lui presentato e concordato con il presidente Rossi, vuole evitare che a percepire l'assegno di disoccupazione siano anche i lavoratori immigrati ritornati nel loro Paese d'origine. L'emendamento, approvato all'unanimità, stabilisce che la Giunta preveda modalità di erogazione del reddito di attivazione e del reddito di continuità che favoriscano il mantenimento della presenza sul territorio. Bezzi ha aggiunta che questo non è razzismo, perché non si obbligano le persone a rimanere qui, ma se la Provincia aiuta queste persone è giusto che esse condividano la vita di questo territorio. E Civico (Pd) ha ribadito che l'emendamento non è razzista anche perché sostenuto dalla maggioranza.

Via l'Icef come criterio di accesso al Progettone.

Sull'articolo 63, l'aula ha accolto un emendamento di Fugatti riguardante il Progettone, in cui si prevede che il requisito Icef, che – ha ricordato l'esponente della Lega – avremmo preferito eliminare", sia valutato solo ai fini della selezione e non del criterio di accesso, "altrimenti si penalizzerebbero i trentini". In appoggio all'emendamento è intervenuto anche Bezzi.

Cave, ridotta la percentuale di estrazione.

Sull'articolo 64 Fasanelli ha ricordato di essersi reso interprete con un emendamento, che l'aula ha però respinto, per introdurre un potere di vigilanza della Provincia sull'operato dei Comuni relativamente allo sfruttamento delle cave. Simoni ha detto di ritirare un suo emendamento e di appoggiarne uno di Passamani (Upt), che riduce la percentuale di materiale estratto annualmente, in riferimento alla quale è possibile per il Comune dichiarare la decadenza della concessione.