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25/11/2014 - In aula o in commissione

Finanziaria 2015, votati 18 articoli. Scontro tra Rossi, Civico e Zeni su trasparenza e fondo di riserva

In prima Commissione dopo l'acquisizione del parere degli altri quattro organismi consiliari

Finanziaria 2015, votati 18 articoli. Scontro tra Rossi, Civico e Zeni su trasparenza e fondo di riserva

In allegato gli emendamenti della Giunta sugli articoli relativi alla fiscalità

Finanziaria 2015, votati 18 articoli. Scontro tra Rossi, Civico e Zeni su trasparenza e fondo di riserva

​​La prima Commissione guidata da Luca Zeni e alla quale ha partecipato anche il presidente della Provincia Ugo Rossi, ha iniziato stamane l'esame degli articoli e degli emendamenti del disegno di legge 51 contenente la legge finanziaria arrivando a licenziare 18 norme e varie proposte di modifica. Da segnalare, sull'articolo 18, la contrarietà del presidente Rossi ad alcuni emendamenti proposti da Zeni (Pd) e poi ritirati dal consigliere, in merito ai tempi di armonizzazione del bilancio della Provincia alle norme statali sulla contabilità. Zeni, che ha comunque dichiarato di voler approfondire la questione per il dibattito della norma in aula in aula. Civico ha invece "sospeso" un proprio emendamento allo stesso articolo, senza però "ritirare il tema", che prevede il parere della Commissione consiliare se la Giunta ogni qualvolta la Giunta decidesse di utilizzare una parte delle risorse di riserva messe a bilancio.

Le opere pubbliche prioritarie emergeranno dai piani di settore.

In apertura Rodolfo Borga (Civica trentina) ha chiesto al presidente Rossi quali opere pubbliche la Giunta intende realizzare visto il sensibile calo degli investimenti sulla viabilità e la sanità, tutte somme peraltro già impegnate. Secondo Borga sembra che di nuove opere pubbliche tanto di competenza provinciale quanto di livello territoriale, non ce ne siano e la finanziaria preveda solo conferme degli interventi già decisi.

Rossi ha risposto che bilancio e finanziaria non definiscono in termini puntuali gli interventi sulle singole opere perché per questo la Giunta elaborerà i piani di settore. Piani attraverso i quali l'esecutivo individuerà le priorità e le opere "retorcesse". Il bilancio 2015 opera una rimodulazione di alcune opere". Quando la Giunta definirà ad esempio il nuovo piano di viabilità opererà delle scelte. Rispetto a quel piano sono state compiute delle scelte politiche, non ancora tradotte in atti amministrative, riguardanti gli interventi infrastrutturali e in campo sanitario già annunciate nei giorni scorsi.

La Giunta valuterà come migliorare il bando per il Not.

Maurizio Fugatti (Lega) ha chiesto chiarimenti sul preannunciato trasferimento di risorse dal Not ad altre opere come la Loppio-Busa. Il presidente ha risposto che la rimodulazione del progetto Not è dovuta solo alla recente sentenza sul bando di gara. "Sia io che l'assessora Borgonovo Re – ha aggiunto Rossi – abbiamo detto che la sentenza va rispettata formulando una nuova procedura di gara all'interno della quale stiamo valutando se tecnicamente, visto che la pronuncia apre spazi (anche se non dovrebbe perché le opere pubbliche vanno realizzate), è possibile modificare il bando per migliorarlo sia sotto il profilo del rapporto qualità prezzo sia dal punto di vista delle condizioni finanziarie che in questi anni sono cambiate e potrebbero quindi essere colte". Rossi ha comunque ribadito che le risorse per il Not ci sono e che si tratta solo di utilizzare le risorse provinciali disponibili in tempi diversi.

Gli emendamenti agli articoli relativi all'Imis.

A i dirigenti provinciali da cui Rossi era affiancato, hanno illustrato gli emendamenti della Giunta agli articoli dal 2 al 9 che introducono l'Imis, la nuova imposta immobiliare semplice che unifica Imu e Tasi, per precisare le norme e chiarire dubbi di natura tecnica in merito all'applicazione del tributo, sollevati in particolare nelle audizioni dagli ordini e collegi professionali.

Detrazione per abitazione principale e area edificabile.

L'emendamento riguardante la detrazione per l'abitazione principale corrisponde ad un "alloggio medio" delle famiglie in un Comune trentino. Con la modifica la Giunta porta l'aliquota standard dallo 0,4% allo 0,35% per garantire una maggiore corrispondenza alla realtà delle abitazioni. Esemplificando, a Canazei la rendita è più elevata che a Terragnolo. Dunque la detrazione per una famiglia media è di 630 euro a Canazei e di 180 euro a Terragnolo.

Un altro emendamento riguarda la detrazione per l'area edificabile da calcolare in base al valore della costruzione. Si paga quando c'è una concreta potenzialità in volumi disponibili e non solo una potenzialità teorica.

Esenzioni.

Il governo ha deciso di sottoporre a tassazione le aree agricole edificabili discriminando in base all'altitudine in cui si trova, per cui la Giunta ha introdotto un'esenzione per queste aree. Edifici pubblici: non solo gli alloggi Itea ma a canone moderato e social housing e quindi proprietà di privati: l'emendamento stabilisce che per gli edifici di proprietà privato ceduti in comodato gratuito all'ente pubblico per funzioni pubbliche. Il beneficio che viene dato ai privati è l'esenzione dall'imposta.

Riscossione.

Per la Giunta questo è il cuore della norma per consentire al cittadino di avere certezza sul tributo e di non essere sanzionato epr eventuali errori o omissioni che prima poteva fare. Sull'obbligo del precompilato predisposto dall'ente pubblico l'emendamento della Giunta stabilisce che gli eventuali errori non possono essere imputati ai cittadini. Si elimina ogni obbligo dichiarativo da parte del contribuente perché è la pubblica amministrazione a dover disporre di tutte le informazioni nelle proprie banche dati.

La Giunta toglierà l'Imis sugli impianti produttivi.

Zeni ha segnalato il problema dell'Imis cui la finanziaria assoggetta anche gli impianti e i macchinari produttivi delle imprese e non solo i capannoni. Rossi ha precisato che qui si parla di circa 20 milioni di euro spiegando che non è possibile operare una distinzione nella finanziaria. Ha però garantito la volontà della Giunta di intervenire con un'apposita direttiva che indichi modalità di valutazione e di calcolo della base imponibile che escludano la quota di impianti a servizio dell'attività (ad es. di distribuzione di carburanti o silos industriali), mantenendone però assoggettate all'Imis altre (ad es. gli impianti delle centrali idroelettriche).

Concludendo su questo punto, il presidente Rossi ha tenuto a sottolineare due aspetti politicamente forti in queste norme "complicate". Primo: "c'è un esercizio pieno di una potestà importante per l'autonomia, portato a casa recentemente con l'articolo 80 per cui possiamo decidere noi su questi istituti". Secondo: "se decidiamo noi è per semplificare la vita ai cittadini una giungla come questa che tutti conosciamo. Si tratta di due elementi che possono unire in una valutazione positiva al di là delle distinzioni politiche".

Le entrate crescono di 3 milioni.

Rispondendo a una domanda di Borga, il presidente ha precisato che con l'introduzione dell'Imis l'ammontare delle entrate per il 2015 sarà di 253 milioni rispetto ai 250 del 2014, e ciò grazie all'assoggettamento anche dei terreni agricoli edificabili. Soddisfatto Fasanelli.

Il voto sui primi articoli dedicati all'Imis.

L'articolo 1 e gli emendamenti sono stati votati con 4 favorevole e due astenuti (Simoni di Progetto Trentino e Fugatti della Lega). L'articolo 3 è stato votato con 3 astenuti (tra i quali Borga, assente sull'articolo 1). Borga ha proposto di considerare abitazione principale di una famiglia quella nella quale vive il maggior numero di componenti del nucleo. Ha poi chiesto perché un Comune più povere deve subire una detrazione molto inferiore che in un comune ricco. Risposta: la detrazione dipende dal valore della rendita media del Comune in cui si risiede.

Tre gli astenuti sull'articolo 5, approvato. Gli articoli 6, 7, 8,  sono stati approvati con 4 voti favorevoli e 2 astenuti. Tre gli astenuti sugli articoli 9, 10, 11, due sugli articoli 12, 13, tre sul 14, ultimo riguardante l'Imis.

Gli articolo sull'Irap.

Il dirigente Nicoletti ha segnalato il ripristino per il 2014 della riduzione dell'aliquota ordinaria a 1,1 punti, le altre riduzioni e l'azzeramento per le nuove imprese nei primi 5 anni. Con un emendamento la Giunta recepisce una forte richiesta dell'associazione artigiani, che estende la possibilità di ridurre l'aliquota Irap per il mantenimento dell'occupazione anche alle imprese che hanno lavoratori titolari, collaboratori familiari e soci considerandoli come lavoratori dipendenti.

Rispondendo a una domanda Borga in merito all'entità delle agevolazioni previste dalla finanziaria 2015 (162 milioni), Rossi ha ricordato che l'anno prossimo la pressione fiscale calerà complessivamente di 50 milioni rispetto al 2014. E che in due anni la pressione cala quindi, in tutto, di 80 milioni di euro.

Accolto all'unanimità un emendamento del presidente Rossi all'articolo 15, pure votato a pieni voti.

Articolo 16 sul credito d'imposta.

Rossi ha sottolineato la novità della misura per il nostro ordinamento, perché figlia del patto di garanzia, è analoga a quella della Regione Friuli. Si sposta in sostanza l'attenzione alle politiche di contesto piuttosto che sul sostegno diretto alle imprese. Questo per premiare le imprese che puntano agli investimenti, all'innovazione, al mantenimento dell'impresa sul nostro territorio, con un'attenzione particolare rivolta alle piccole attività che metteranno in atto iniziative di internazionalizzazione e ricerca di nuovi mercati mettendosi insieme. A questo scopo la finanziaria provinciale crea un fondo ad hoc vale 3,8 milioni nel 2015 e 2,8 milioni di euro nei due anni successivi.

Borga ha chiesto chiarimenti sulla convenzione da stipulare sul credito d'imposta con l'Agenzia delle entrate. Rossi ha risposto che occorrerà modulare gli interventi a favore delle piccole imprese. Nella legge di stabilità c'è già il concetto di credito d'imposta, ma in questo caso si prevede il credito d'imposta anche su tributi sui quali la Provincia non ha potestà attraverso una convenzione con l'Agenzia delle entrate. Essendo nel patto di garanzia, questa norma verrà recepita con gli emendamenti da presentare la prossima settimana al Senato per variare il nostro Statuto nell'ambito del Titolo VI.

Fasanelli del Gruppo misto ha suggerito che indipendentemente dai parametri tecnici per l'individuazione delle ditte, non vengano assegnate contributi in conto capitale alle società provenienti da fuori provincia. In questi casi deve valere solo il credito d'imposta. Questo per evitare che qualcuno venga da fuori per beneficiare dei contributi e poi se ne vada. Il dirigente Moser ha ricordato che esistono comunque delle precauzioni per fugare questo rischio riguardanti anche i contributi. Vi è un sistema di controlli oggi con revoca di incentivi su aziende non che se ne vanno ma che cessano l'attività.

L'articolo 16 sul credito d'imposta è stato approvato all'unanimità.

Articolo 17 in materia di contabilità, programmazione, contenimento della spesa e società.

Rossi ha ricordato che la norma esprime lo sforzo di indurre a fare investimenti sempre più con la partecipazione finanziaria delle imprese private. Il tema è lo scarso equilibrio degli strumenti di partenariato pubblico-privato in particolare sulle opere pubbliche. Per questo sono previsti incentivi e sulle opere non ancora cantierate si verificherà una per una con un nucleo di valutazione se si potrà applicare questo strumento.

Zeni ha segnalato il proprio emendamento, accolto dalla Giunta, per prevedere l'intesa con il Cal e il parere della Commissione consiliare competente. L'articolo è stato approvato con il voto contrario di Borga.

Articolo 18, modifica della legge provinciale sulla contabilità per l'armonizzazione del bilancio provinciale alle norme statali. Zeni e Civico del Pd ritirano i loro emendamenti ma restano in disaccordo con il presidente Rossi che ne critica il merito e rivendica il diritto della Giunta ad assumersi le proprie responsabilità nelle decisioni.

La norma, illustrata dalla dirigente Fulvia Deanesi, è stata approvata con 4 voti di astensione, compreso quello di Zeni.

Zeni ha spiegato gli emendamenti da lui presentati sull'armonizzazione dei sistemi contabili delle regioni a quello dello Stato. Zeni propone di essere un po' più coraggiosi nello spingere in questa direzione, adeguando subito il bilancio provinciale ai principi contabili delle norme nazionali.

Deanesi ha risposto che le modifiche da introdurre con l'armonizzazione dal punto di vista informatico, gestionale e "mentale" sono molto impegnative e tali da rendere necessario partire non prima del 2016. Diversamente il bilancio provinciale sarebbe tecnicamente bloccato. Lo stesso vale anche per tutte le altre regioni a statuto speciale. Il presidente Rossi ha aggiunto che "questo processo è stato concordato dalla Provincia al tavolo con lo Stato con il patto di garanzia da tradurre ora nella legge di stabilità, per cui su questo punto non è possibile toccare nulla". Il rischio per Rossi è che il tema del pareggio di bilancio porti con sé quello della cassa residua. Introducendo il pareggio di bilancio non si può più avere cassa residua. "E in termini di cassa residua noi abbiamo risorse per un miliardo di euro".

A questo punto Zeni ha ritirato i propri emendamenti riservandosi approfondimenti "perché i bilanci devono risultare più leggibili".

A Borga che ha insistito su questo punto, "perché questa non è solo una questione contabile ma anche di chiarezza e semplificazione espositiva" e ha citato per questo la rigidità delle risorse già impegnate, Rossi ha replicato che sarebbe scorretto e grave far passare l'idea che i bilanci del Trentino sono meno trasparenti di quelli delle altre regioni. Non è accettabile che si associ l'esigenza di una maggiore leggibilità dei bilanci all'adozione delle norme sull'armonizzazione dei bilanci, perché questo ci espone a valutazioni che sarebbero fuorvianti. Non è assolutamente detto che i bilanci statali siano per definizione più chiari, anzi. I nostri bilanci sono molto più chiari di quelli che allo Stato piacciono di più. Se c'è qualcuno che nasconde qualcosa in Italia non sono le Province autonome di Trento e Bolzano, ma semmai qualcun altro.

Pur ritirando gli emendamenti sull'articolo 18 Zeni ha tuttavia ribadito, rivolto al presidente, che "altro è dire che recependo l'armonizzazione la Provincia sarebbe penalizzata e altro è sostenere che l'adeguamento causerebbe problemi tecnici".

Civico (Pd) ha illustrato il proprio emendamento che per l'utilizzo del fondo di riserva, di 485 milioni di euro e rappresenta quindi una parte consistente del bilancio da attivare in caso di necessità, propone di prevedere il parere della commissione consiliare competente se lo storno è superiore all'1 per 1000 dell'intera manovra. Secondo Rossi la proposta è inaccettabile perché questo è un atto politico di cui la Giunta deve assumersi la responsabilità dell'utilizzo dei fondi di riserva. "Si tratterebbe – ha osservato il presidente – di una forzatura giuridica".

Rossi ha aggiunto che il fondo di riserva è composto da una quota di accantonamenti e da una di fondi di riserva che sono sempre identici, e servono ad avare una dotazione per le emergenze sulla spesa corrente. Emergenze che in questa finanziaria ammontano a 18 milioni di euro sulla parte corrente e una sessantina sulla parte capitale, su un bilancio provinciale di 4 miliardi e 300 milioni. Al netto degli accantonamenti, in realtà i fondi di riserva sono in linea con quanto è sempre stato negli anni passati, e questo emendamento appare quindi un'impuntatura. "Anche perché ogni variazione di bilancio viene decisa con delibere pubbliche. Non si può prevedere che un prelievo dal fondo di riserva di 5 milioni di euro passi dal parere della commissione". Per questo Rossi ha chiesto a Civico di ritirare l'emendamento. Civico ha risposto dichiarando di sospendere l'emendamento da lui proposto, ma di non ritirare il tema dell'utilizzo del fondo di riserva quando vi sono spostamenti che vanno ad incrementare sensibilmente un'unità previsionale di base.

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In precedenza la prima Commissione, competente in materia di bilancio aveva incontrato i presidenti delle altre quattro Commissioni – Giuliani della seconda, Tonina della terza, Detomas della quarta e Maestri della quinta – per acquisirne i pareri, tutti favorevoli tranne quello relativo all'articolo 33 (respinto all'unanimità dalla IV), e le principali osservazioni riguardanti le norme di pertinenza di ciascuna.

II Commissione.

Per la seconda Commissione, assente Giuliani, il vicepresidente Degasperi (M5s) ha ricordato i tre articoli sull'Irap sui quali c'è stato il confronto più acceso. Secondo alcuni consiglieri si sarebbe potuto fare di più. Sull'imposta di soggiorno le minoranze hanno votato contro in modo compatto, anche se la commissione ha accolto favorevolmente gli emendamenti sulla nuova tassa. Altro punto critico sul quale anche l'assessore Olivi ha chiesto un approfondimento: l'eliminazione delle norme che cancellano l'obbligo delle aziende di comunicare alla Provincia i piani formativi professionalizzati per l'apprendistato. L'articolo è stato giustificato con la necessità di recepire la legislazione statale in materia.

III Commissione.

Mario Tonina ha segnalato che la terza commissione da lui presieduta ha discusso più animatamente l'articolo 68 sulla caccia di competenza dell'assessore Dallapicola, e in particolare sul risarcimento dei danni provocati da ungulati. Discusso in particolare anche l'articolo 51 proposto dall'assessore Mellarini sulla possibilità di finanziare caserme per i vigili del fuoco. Confronto anche sugli articoli 44 di competenza dell'assessore Gilmozzi sui lavori pubblici e le opere d'arte. Sull'articolo 43 sulla risoluzione dell'incidenza dell'utile dell'imprenditore e spese generali.

IV Commissione.

Per la quarta commissione il presidente Giuseppe Detomas ha ricordato l'unico parere negativo espresso sull'articolo 33 dal quale sono stati stralciati tutti i commi tranne il 19 che in tal modo perdeva però di senso. Sull'articolo 35 è stato preannunciato un emendamento integrativo dall'assessore per specificare che la Provincia paga una assicurazione riguardante la responsabilità civile a favore dei tutori dei minori. Si vuole estendere l'assicurazione a tutti i tutori nominati dall'autorità giudiziaria. Ancora: sull'introduzione di criteri più selettivi in merito alle assunzioni per il Progettone, Detomas ha segnalato che Civico ha preannunciato un emendamento per prevedere il passaggio in commissione della scelta di adottare criteri più selettivi per l'ammissione a questi lavori socialmente utili. Infine sull'articolo relativo alle rette per le case di cura da mettere a carico dei parenti degli ospiti, l'assessora Borgonovo Re, pur acquisendo il parere positivo sulla norma, ha preannunciato approfondimenti perché la questione ha natura codicistica e potrebbe sollevare dubbi di costituzionalità.

V Commissione.

Lucia Maestri, presidente della quinta Commissione, ha rammentato la discussione sugli articoli della finanziaria riguardanti la scuola, soffermandosi in particolar modo sull'articolo 44 già affrontato dalla terza, riguardante la quota di stanziamento residuale per le opere pubbliche destinata ad investimenti in cultura. La commissione ha trovato una convergenza su un emendamento che la Giunta presenterà per rivedere le percentuali della norma innalzandole un po' garantendo alle opere relative alla cultura. Infine sugli investimenti ricerca l'articolo della finanziaria, pur giudicato contraddittorio, ha ottenuto il voto a maggioranza.​

L'esame degli articoli della legge finanziaria e degli emendamenti da parte in prima Commissione prosegue alle 14.30. Per arrivare al voto finale sono in calendario altre due intere giornate: quella di domani e di venerdì 28. 

Allegati
Finanziaria emendamenti Giunta fino articolo 15