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24/11/2014 - In aula o in commissione

La tassa di soggiorno passa con un voto di scarto. Emendamenti anticipati da Dallapiccola

Durante l'esame degli articoli della finanziaria 2015 di competenza della seconda Commissione

La tassa di soggiorno passa con un voto di scarto. Emendamenti anticipati da Dallapiccola

La tassa di soggiorno passa con un voto di scarto. Emendamenti anticipati da Dallapiccola

​Nel pomeriggio a palazzo Trentini la II Commissione presieduta da Luca Giuliani (Patt) si è espressa a favore dei 13 articoli riguardanti le nuove misure di sostegno alle imprese e l'introduzione dell'imposta di soggiorno nel settore del turismo previste dalla legge finanziaria 2015 proposta dalla Giunta provinciale. A presentare le norme sono stati gli assessori Olivi e Dallapiccola. Quest'ultimo ha anticipato il contenuto degli emendamenti della Giunta all'articolo 63 relativo alla tassa di soggiorno, che domani saranno depositati dal presidente Rossi durante i lavori della prima Commissione. Prima Commissione che inizierà l'esame conclusivo di tutti articoli della legge, avendo raccolto il parere degli altri quattro organismi consiliari.

Tassa approvata con 4 sì e tre no.

Dopo aver ascoltato l'assessore Dallapiccola, discusso e "licenziato" 4 articoli della legge finanziaria che prevedono modifiche delle leggi provinciali sul turismo, lo sviluppo termale, le foreste e la protezione della natura, di competenza dell'assessore Dallapiccola.  Sul primo e più importante articolo di competenza dell'assessore, il 63, che introduce in Trentino la nuova imposta di soggiorno, Dallapiccola ha anticipato ai consiglieri i contenuti degli emendamenti proposti dalla Giunta al disegno di legge 51 per recepire le osservazioni e le richieste avanzate dagli operatori durante le audizioni in prima Commissione. La norma è stata poi approvata con 4 voti favorevoli (Giuliani, Tonina, Degodenz, Manica) e 3 contrari dell'opposizione (Fasanelli, Zanon e Degasperi).

Presentando l'articolo 63 Dallapiccola ha spiegato che oggi occorre finanziare la promozione turistica anche introducendo l'imposta di soggiorno alla luce di un evidente calo di risorse della Provincia. Considerato il carattere strategico della promozione, la Giunta prevede anche l'intervento dei privati attraverso questo tributo chiesto agli ospiti. Dallapiccola ha ricordato che la norma stabilisce che sarà un apposito regolamento a fissare le modalità di applicazione della nuova tassa indicando anche i soggetti esonerati dal tributo.

La tassa dovrebbe essere di 1 euro per i tre stelle, di 0,70 per gli esercizi inferiori e per tutto l'extralberghiero, e di 1,30 euro per i quattro stelle e superiori. Esonerati, ha spiegato l'assessore, potranno essere i minori.

GLI EMENDAMENTI. 

Quanto agli emendamenti, Dallapiccola ha preannunciato che con queste modifiche che il presidente Rossi depositerà domani in prima Commissione, la Giunta ha voluto andare incontro alle esigenze del tessuto imprenditoriale.

Le risorse torneranno ai territori.

Accolta, innanzitutto, la richiesta degli imprenditori che la tassa di soggiorno rimanga nel territorio in cui avverrà il prelievo. La tassa andrà alla Provincia che ridistribuirà le risorse ai territori in funzione delle esigenze locali.

La partecipazione dei privati.

Ancora, l'utilizzo di questi fondi non sarà destinato a spese correnti, ma andrà a sostenere iniziative di interesse turistico che per il 10% dovranno però essere coperte dai territori. Questo perché, ha spiegato l'assessore, l'intero tessuto economico del territorio è interessato al turismo e tutti gli operatori sono quindi chiamati a partecipare all'attività delle Apt. "Non prevedere questa partecipazione ci sembrava poco opportuno – ha osservato Dallapiccola – viste le esigenze di collaborazione reciproca e di azione mista pubblico-privato".

La riscossione in caso di mancato pagamento del tributo.

Altro emendamento: l'eventuale gestione di un mancato introito della tassa. Se il cliente si rifiuta di pagare, il problema non ricadrà sulla responsabilità dell'operatore, il quale dovrà denunciare che il cliente non vuole pagare il tributo. A quel punto interverrà la Provincia con la riscossione coattiva mediante Trentino Riscossioni. "E se si trattasse di tour operator – ha aggiunto l'assessore – gli ammanchi potrebbero risultare ingenti.

Le Comunità decideranno l'entità della tassa, sentite le Apt.

Quanto alla possibilità che i territori modulino l'entità dell'imposta di soggiorno che potrà essere implementata a livello locale fino a 2,50 euro. Questa proposta sarà demandata alla Comunità di valle per fare sintesi rispetto ai Comuni per mediare tra le amministrazioni se queste fossero in disaccordo. Ma la norma prevede che il tributo possa variare da parte delle Comunità solo "sentito il parere" delle Apt.

Cda delle Apt con due terzi di figure competenti.

Gli operatori hanno anche chiesto di contare di più all'interno delle Apt. Senza scardinare il sistema di queste ultime si prevede che almeno i due terzi del cda siano "competenti" nel settore del turismo. Potrà anche trattarsi di assessori, ma con competenze specifiche. Una norma transitoria permetterà di procedere come d'uso fino a quando questa novità non sia recepita negli statuti.

Aumenti possibili dal maggio 2015.

Ancora, per lasciare transitare la stagione invernale entrante, si prevede sin d'ora un eventuale implemento dell'imposta da applicare in ogni singolo territorio a partire dal maggio 2015, sentito il preventivo parere di ogni Comunità.

Il dibattito. Novità apprezzate dalla maggioranza, ancora contrarie le minoranze.

De Godenz (Upt) ha apprezzato la volontà che la nuova tassa non incida sulla spesa corrente ma sui servizi, vista la prossima istituzione della Card. Bene anche il 10% chiesto ai territori e la possibilità di aumentare l'imposta sempre in funzione di servizi nella singole aree sempre passando dalle Comunità di valle. Giunta anche la maggiore rappresentatività degli operatori nelle Apt. Quanto al regolamento di attuazione dell'imposta del soggiorno, De Godenz ha chiesto che le esenzioni previste siano le stesse già in uso in provincia di Bolzano.

Detomas (Ual) ha riconosciuto che l'introduzione di questa nuova imposta "spiace ma è necessaria". E ha anche apprezzato il recepimento delle sollecitazioni inviate alla Giunta. A proposito delle esenzioni dei minori, Detomas ha osservato che si tratta di una fetta molto importante degli ospiti, per cui questa decisione potrebbe essere lasciata ai territori. Quanto alla diversificazione degli importi dell'imposta, si dovrà capire quanto peso avrà la card in termini di servizi offerti nei territori. La card potrà essere lo strumento compensativo dato al turista in cambio della tassa.

Fasanelli (Gruppo misto), contrario alla tassa "perché già ce ne sono troppe". Il no sta nel fatto che la Provincia si sostituisca a chi non la paga.

Zanon (PT), anch'egli contrario all'imposta per la notevole difficoltà, aggravata ora dalla nuova tassa, in cui già si trova il settore turistico. Il rapporto con gli operatori turistici in questo momento è difficile. Vengono applicati prezzi al ribasso, ma quel che preoccupa di più è il taglio di quasi il 45% inferto alle risorse destinate alla promozione turistica da qui al 2016 (si prevede infatti di passare da 47 milioni a 38 nel 2016), pur con i 12 milioni che si prevede di raccogliere con l'imposta di soggiorno. L'imposta di soggiorno non è quindi la soluzione del problema. No di Zanon anche alla tassa di scopo, vista la grave crisi attuale delle imprese turistiche trentine. Sbagliato per Zanon è prevedere che le Comunità e le Apt possano variare l'importo della nuova tassa, perché questo induce i turisti a modificare la scelta della destinazione per la loro vacanza.

Degasperi (M5s) ha aggiunto anche il proprio parere sfavorevole all'imposta "perché i 12 milioni che si pensa di raccogliere con questa tassa si potevano trovare in altro modo trai 4 miliardi e mezzo del bilancio provinciale". In Italia vi sono 620 comuni su 8000 che applicano quest'imposta, e ora il Trentino ne aggiunge altri 200. Si crea inoltre un nuovo adempimento con rischi per la gestione degli incassi che richiederà dotazioni e mezzi per attuare le previsioni normative. Insomma si va ad appesantire un settore trainante per il Trentino che poteva differenziarsi rispetto ai 620 comuni italiani che la applicano.

L'assessore Dallapiccola ha ribadito, rispondendo, la necessità dell'imposta di soggiorno, finalizzata alla partecipazione del privato alle attività dell'ente pubblico mediante un approccio diverso rispetto al passato, "in un momento come questo nel quale sarebbe impossibile, per la Provincia, farcela da sola".

Sì agli ultimi articoli di competenza dell'assessore Dallapiccola.

La II Commissione ha poi approvato poi con due astenuti l'articolo 64. Via libera anche l'articolo 65 che modifica legge sullo sviluppo termale. A favore ha votato anche Fasanelli del Gruppo misto per la semplificazione prevista dalla norma.

Disco verde, infine, con due astenuti, per l'articolo 67 che modifica la legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura, che prevede di affidare alcuni interventi in materia a delibere della Giunta evitando di dover cambiare la normativa.

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Subito prima dell'assessore Dallapiccola la II Commissione ha ascoltato dall'assessore Olivi l'illustrazione degli articoli della legge finanziaria di sua competenza. L'organismo ha dato parere favorevole a tutte le norme presentate.

Articolo 15, agevolazioni relative all'Irap, approvato.

Olivi ha spiegato che la Giunta propone con questa norma un'ulteriore sforzo dal punto di vista della finanza pubblica, che prospetta minori entrate per circa 160 milioni di euro, composti dall'impatto della manovra nazionale per 40 milioni di euro cui si aggiungono detrazioni e deduzioni della Provincia per altri 120 milioni di euro. Questo per rendere meno oneroso possibile il carico fiscale. La riduzione prodotta dell'Irap per le imprese trentine è dell'1,6% rispetto al 3.9%, un'ulteriore di 2,1% per le imprese che mantengono il personale e l'occupazione in carico rispetto all'anno procedente e l'azzeramento dell'Irap non solo per tutte le nuove imprese di chi trasferisce in Trentino l'attività ma anche per le nuove aziende. Il criterio è che la manovra non è orizzontale ma valorizza comportamenti virtuosi sotto il profilo della tutela del lavoro.

Banche e assicurazioni nuove e che incrementino l'occupazione.

A una domanda posta da Zanon /PT), favorevole al provvedimento anche se avrebbe preferito l'azzeramento dell'Irap, l'assessore ha risposto che si equiparano le banche e assicurazioni a imprese solo se soddisfano i requisiti dell'incremento occupazionale e il fatto che si tratti di nuove aziende che investono sul territorio. Degasperi (M5s) ha espresso la propria contrarietà al sostegno a nuove banche che dovrebbero a suo avviso subire un incremento delle aliquote. Fasanelli (Gruppo misto) ha detto di condividere l'impostazione ma ha criticato gli sgravi Irap riservati solo alle imprese che aumentano i dipendenti perché dovrebbero beneficiarne anche altre attività di piccole dimensioni che non hanno la possibilità di incrementare il personale. Olivi ha segnalato che sia le agevolazioni Irap che il credito d'imposta hanno come obiettivo un'ulteriore impegno verso la selettività degli aiuti all'economia mediante politiche fiscali e meno da una distribuzione generalizzata di incentivi. L'obiettivo è detassare investimenti. A Fasenelli Olivi ha assicurato che la Giunta presenterà un emendamento per estendere il beneficio Irap anche alle imprese che hanno soci e titolari.

Articolo 16, credito d'imposta, approvato all'unanimità.

Olivi ha ricordato che si tratta di una misura nuova, aggiuntiva di sostegno alle imprese e in particolare agli investimenti e alla creswcita della piattaforma produttiva trentina. Consente di erogare l'incentivo o l'aiuto sotto forma di una detassazione possibile attraverso tutti i tributi, e non solo l'Irap, di derivazione statale. Per questo si renderà necessaria una convenzione con l'Agenzia delle entrate e l'individuazione delle spese per investimenti erogabili mediante una compensazione fiscale. Questo anche per sburocratizzare.

La discussione.

Rispondendo a Zanon (PT),c eha apprezzato la norma e ha chiesto i tempi di attuazione, l'assessore ha spiegato che con il credito d'imposta la Giunta intende sostituire il contributo tradizionale per gli investimenti delle imprese. Fasanelli (Gm) ha suggerito che comunque le ditte provenienti da fuori Trentino non beneficino di contributi annuali.

Articolo 22 ridefinizione dei termini e delle condizioni dei contributi annui. Approvata con 2 astenuti.

La norma prevede la possibilità di ampliare la collaborazione tra la Pat e il sistema del credito locale attraverso un accordo che preveda, per superare l'attuale fase di criticità dovuta ai flussi di cassa, di approvvigionare l'Apiae per sopperire a difficoltà nelle liquidità di cassa in modo da garantire alle banche il ritorno dei prestiti finalizzati a sostenere i pagamenti. E questo almeno fino al 2017. Si prevede Se vi fosse la necessità le banche potranno ancipare ad Apiae i contributi.

Articolo 56 in materia di spuntisti. Approvato con 1 astenuto.

La norma prevede un allineamento e di equiparazione per garantire parità di trattamento tra i titolari di posteggio e gli spuntisti abilitati all'esercizio del commercio che sostituiscono chi ha la titolarità. Si prevede che anche per loro vi sia l'identico trattamento per l'unico controllo annuale del durc con relative sanzioni che era stato introdotto per evitare gli interventi caso per caso.

Articolo 57, modificazione della legge provinciale sugli incentivi alle imprese (la legge 6 del 1999). Approvato con 2 astenuti.

Olivi ha spiegato che le novità di questa norma sono il sosetgno alla nuova imprenditorialità e l'istituzione del fondo unico affidato a Trentino sviluppo. La norma punta a specificare che gli aiuti per la promozione della ricerca e lo sviluppo debbono garantire ricadute economiche e sociali sul territorio provinciale. Si prevede in particolare un unico strumento organico e flessibile che fissa un tetto massimo di sostegno destinato a nuove imprese anche mediante vaucher. "L'idea è di un budget assegnato ad ogni progetto di nuova impresa. Al comma 7 si stabilisce che se contributi già concessi comportino la rinegoziazione di vincoli, questa si possa fare solo con una procedura di accordo funzionale all'assunzione di impegni precisi dell'impresa. La Giunta vuole inoltre sostenere soprattutto le nuove imprese costituite da giovani e da donne.

Articolo 58, ancora in materia di incentivi alle imprese. Approvato con 2 astenuti.

Si prevede la possibilità di introdurre modifiche nella rimodulazione sia del vincolo occupazionale o del vincolo finanziario attualmente nella misura minima del 15%, da rivedere a seconda della dimensione dell'azienda.

D'accordo Fasanelli, che ha però manifestato preoccupazione in merito alla modalità con cui questi vincoli possono essere rivisti. Non si può lasciare queste modifiche alla discrezionalità totale della Giunta, per evitare che le modalità siano stabilite "ad personam". Meglio sarebbe prevedere un accordo con le associazioni di categoria.

Articolo 59, formazione in apprendistato. Approvato con l'astensione di Zanon e Fasenelli. Contrario Degasperi.

Per promuovere l'apprendistato professionalizzante si agevola il datore di lavoro nella costruzione di un piano formativo il più possibile personalizzato, togliendo l'obbligo di presentare una proposta preventiva. "Un po' perplesso" si è dichiarato Degasperi, perché eliminando la presentazione di un piano alla Provincia si toglie la possibilità di verificare ciò che viene realizzato con gli incentivi concessi alle aziende per la formazione.

"Qualche perplessità di natura generale la nutro anch'io", ha confessato l'assessore Olivi. E' stata la direttrice dell'Agenzia del lavoro Chiusole a spiegare che la norma recepisce la riforma dell'apprendistato, di competenza dello Stato, che ha spostato la responsabilità della formazione professionalizzate dall'ente pubblico alla contrattazione collettiva e al datore del lavoro. L'ente pubblico non potrà quindi più costringere il datore di lavoro a farsi mandare il piano formativo individuale. La Provincia limiterà quindi i propri interventi alla formazione di base lasciando al datore di lavoro quella professionalizzante. E garantirà la formazione del tutore aziendale che dovrà occuparsi della formazione professionalizzante dell'apprendista.

Articolo 60, mobilità dei lavoratori da un'impresa all'altra. Approvato con l'astensione di Degasperi.

Viene introdotta la possibilità che attraverso il contratto di rete che lega più azienda si realizzi anche la mobilità di lavoratori da un'impresa all'altra. Si potrà così ad esempio utilizzare il lavoratore in cassa integrazione di un'impresa da parte di un'altra impresa che abbia un fabbisogno di lavoro, e questo permetterà una formazione attiva del lavoratore. Il presupposto di questo spostamento dei lavoratori è la sottoscrizione del contratto di rete da parte delle imprese interessate.

Articolo 62 modifiche della legge sulle cave, approvato con 2 astenuti.

Si prevede soprattutto al comma tre che per garantire lo sfruttamento adeguato dei giacimenti e per evitare che le cave pubbliche rimangano ferme indipendentemente da situazioni oggettive di crisi, mediante la possibilità per il Comune di arrivare alla revoca della concessione.

Fasanelli ha apprezzato la proposta di modifica per garantire lo sfruttamento delle cave pubbliche, e sarebbe auspicabile estendere questa previsione ad altri settori imprenditoriali.

Domani la prima Commissione incontrerà i presidenti delle altre quattro per acquisire il parere degli organismi e raccogliere eventuali osservazioni aggiuntive. A seguire inizierà la discussione generale e l'esame dei singoli articoli della manovra, che comprende la legge finanziaria 2015 (ddl 51) e il bilancio di previsione (ddl 52). Per questo la seduta si protrarrà tutta la giornata e potrebbe proseguire anche mercoledì e venerdì.