Contro la violenza alle donne una giornata è importante ma non basta

​Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Lo ha deciso, con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Anche quest'anno il Consiglio provinciale vuole fare la sua parte per celebrare in modo efficace questa ricorrenza: da circa dieci giorni e fino al 6 dicembre, grazie all'impegno della Commissione Pari Opportunità, le cittadine e i cittadini trentini possono visitare presso l'Atrio di Palazzo Trentini la mostra "Non chiamatelo raptus", una rassegna di tavole illustrate dall'artista Stefania Spanò, che con l'arma intelligente della creatività affronta in modo non banale questi temi.

Ma non basta una giornata, non basta una ricorrenza. I dati sulla violenza contro le donne ci dicono di un fenomeno che agisce quotidianamente in tutto il mondo, in ogni strato sociale, ad ogni latitudine. Una vera e propria "guerra" portata avanti con gli strumenti più diversi: quelli più eclatanti della violenza diretta, ma anche quelli più silenziosi e subdoli della discriminazione, della subordinazione, della mancanza di rispetto.

Su tutti questi aspetti deve rimanere alta l'attenzione delle Istituzioni, con un ruolo importante per gli organi legislativi: perché spesso, anche inconsapevolmente, le stesse leggi non tengono in adeguato conto il tema delle pari opportunità e della pari titolarità dei diritti tra uomo e donna. Per questo motivo, per fare un solo esempio, è importante che si porti avanti l'azione istituzionale sul bilancio di genere, che nella nostra Provincia è stato introdotto nel 2012 con la legge di riforma delle politiche per le pari opportunità: uno strumento "inclusivo" utile a conoscere, valutare e programmare le politiche, come ricordato di recente in un convegno organizzato dalla Commissione Pari Opportunità.

Il presidente

del Consiglio provinciale

di Trento

Bruno Dorigatti