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24/11/2014 - In aula o in commissione

Finanziaria 2015: l'esame degli articoli su opere pubbliche e ambiente

In terza commissione, presenti per la Giunta provinciale gli assessori Mellarini e Gilmozzi

Finanziaria 2015: l'esame degli articoli su opere pubbliche e ambiente

Finanziaria 2015: l'esame degli articoli su opere pubbliche e ambiente

​Nella mattina di oggi la Terza Commisisone permanente di Mario Tonina ha accolto l'audizione dell'assessore Mellarini per l'illustrazione ed esame degli articoli della finanziaria di propria competenza. I lavori sono stati quindi sospesi per dare modo ai commissari di partecipare alla messa in suffragio del consigliere Moltrer. Si riprende alle ore 12.00 circa.

Protezione civile: una scuola unica per volontari e permanenti, sobrietà e razionalizzazione nelle spese per le caserme

Sono stati gli articoli 50, 51 e 52 in materia di protezione civile e servizio antincendi, i primi ad essere illustrati dall'assessore Mellarini ai commissari della terza commisisone permanente. Il 50 è una novità, una scelta definita da Mellarini "molto importante", che prevede un'unica scuola di formazione per i vigili del fuoco volontari e permanenti. I commi 5 e 8 dello stesso articolo prevedono che, in caso di calamità e in caso di necessità di trovare alloggi, la Pat sosterrà gli oneri che le amminsitrazioni dovessero affrontare. Sempre lo stesso articolo al comma 7 prevede che gli oneri connessi alla gestione delle superfici di elisoccorso possano essere a carico dei comuni, dell'Azienda sanitaria e della Pat che sarà autorizzata in caso di necessità ad avvalersi di cassa antincendi. L'articolo 51 consente alla Giunta di definire criteri più sobri e selettivi per la valutazione degli investimenti relativi alla realizzazione delle caserme. La norma 52 esclude che il comandante del corpo permanente dei vigili del fuoco assuma le funzioni di polizia giudiziaria.

Hanno avanzato diverse osservazioni i consiglieri Fasanelli, Civettini e Giovanazzi. Quest'ultimo ha sollevato "perplessità" sulla vaghezza dei "criteri di sobrietà" che la Giunta dovrebbe introdurre all'articolo 51. Sobrietà e razionalizzazione che sono stati apprezzati da Mario Tonina e Massimo Fasanelli, che hanno definito importante e strategico in questo momento contenere il più possibile i costi anche in questo comparto.

Articoli approvati con 5 voti favorevoli (Tonina, Giovanazzi, Manica, Maestri, Fasanelli) e la sola astensione di Claudio Civettini.

Stop ai risarcimenti per investimento da ungulati

E' stato illustrato dal collega Mellarini anche l'articolo 68, di competenza dell'assessore Dallapiccola impegnato in Giunta provinciale. Con questa norma si prevede di limitare il ristoro dei danni causati dall'investimento di ungulati (esclusi i danni al comparto agricolo), ai casi in cui il danno sia dipeso da una condotta colposa dell'amministrazione. Attualmente si parla di 500/600 casi all'anno, indennizzati per il 70%. Più precisamente, sono stati 785.000 gli euro spesi nel 2012/2013 per 511 sinistri, mentre nel 2013/2014 sono stati spesi 780.000 euro per 529 sinistri.

Perplessità sono state espresse da Giovanazzi, Fasanelli e da Civettini. Le preoccupazioni riguardano l'impossibilità dei cittadini di far fronte a spese ingenti per investimenti, senza contare possibili rischi personali (un recente incidente mortale a Molveno causato da un capriolo) e le difficoltà che hanno i cittadini di intentare un'eventuale causa. In controtendenza il consigliere Manica ha posto la riflessione sul "meccanismo perverso dell'automatismo dei risarcimenti": questa dinamica va ripensata, anche perché non la possiamo più sostenere. Corretto dunque, a suo parere, questo passaggio normativo.

Questa la votazione: 4 favorevoli (Tonina, Avanzo, Manica, Maestri), 3 contrari (Giovanazzi, Fasanelli, Civettini).​

Dopo la messa in suffragio del consigliere Moltrer, alle ore 12 sono ripresi i lavori della Terza Commissione permanente, in presenza degli assessori Mellarini (solo per un articolo) e Gilmozzi.

Ripristino ambientale: possibilità di selezione per soggetti "fragili"

L'articolo 61, illustrato dall'assessore Mellarini, prevede di introdurre nella norma sull'attuazione degli interventi di collocamento mirato dei lavoratori, "la possibilità" di stabilire criteri di accesso e parametri di selezione per l'assunzione di soggetti in particolare difficoltà e fragilità.

Ed è proprio la linea "troppo morbida" della "possibilità" che è stata contestata da Giovanazzi e Fasanelli. Sarebbe preferibile una previsione chiara, hanno osservato, con non lasci spazio ad incertezze.

Lavori pubblici e infrastrutture: arriva il bando-tipo

L'articolo 39 prevede in prima battuta di uniformare i costi relativi allo smaltimento dei rifiuti urbani. Come conseguenza dell'applicazione della legge di riforma istituzionale si prorogano poi i termini per le intese relative agli ambiti territoriali. L'articolo interviene ancora sulle modalità di acquisizione dei beni e servizi da parte delle amministrazioni aggiudicatrici, rispondendo a logiche di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica. Con questa norma è infine imposto "il bando-tipo" a tutti i soggetti che operano con le pubbliche amministrazioni. La norma contiene infine anche altri elementi tecnici e di precisazione.

Accelerazione delle procedure per opere pubbliche

L'articolo 41 mira ad accelerare i procedimenti di realizzazione delle opere pubbliche. In primis s'introduce l'avvio del procedimento espropriativo sulla base del progetto preliminare, indipendentemente dai successivi sviluppi progettuali. Vengono allargati poi ad altre fattispecie i casi di estrema urgenza (messa in sicurezza di edifici scolastici, adeguamento a norme antisismiche, tutela ambientale o salvaguardia del patrimonio culturale ecc.). Vengono accelerati i cantieri di interesse pubblico con particolare attenzione ad interventi necessari a garantire l'incolumità pubblica. L'ambito di applicazione dell'intera norma è ristretto ai lavori di importo inferiore alla norma comunitaria.

I consiglieri Fasanelli e Giovanazzi hanno espresso alcune perplessità. Vale davvero la pena esercitare il nostro potere legislativo in questo campo molto concreto e pratico, superando le regole nazionali? Ci sono procedure valide, che possono essere "copiate" e trasferite tout court nel nostro ordinamento. Manica, in dissenso, ha definito "più pratica" la scelta proposta dalla Giunta. Secondo Gilmozzi legiferare a livello provinciale è comunque un esercizio rafforzativo e di garanzia della nostra autonomia. In questo caso c'è anche un vantaggio concreto (la possibilità per noi di far seguire le norme che verranno, ad un impianto solo "nostro").

Giovanazzi ha votato contro, Fasanelli si è astenuto.

Procedure negoziate fino a 2 milioni di euro

Sempre con la finalità di accelerare l'esecuzione delle opere pubbliche, l'articolo 42 prevede di potersi spingere fino a 2 milioni di euro per le procedure negoziate. Una previsione valida per due anni.

Appalti: riduzione transitoria dell'incidenza di certe voci nella determinazione dei costi delle opere

Visto il momento di grave crisi e l'obiettivo del contenimento della spesa pubblica, dato l'alto livello di ribasso delle opere (oltre il 20%!), tentiamo di recuperarne almeno una parte. L'articolo 43 reca la riduzione, in via transitoria, dell'incidenza dell'utile d'impresa e delle spese generali nella determinazione dei costi di realizzazione delle opere: l'8,5 complessivo. Artigiani e piccole imprese propongono lo stralcio di questa norma, ha osservato Massimo Fasanelli: "questo passaggio potrebbe condurre nella pratica a ribassi tali da mettere in ginocchio le imprese, soprattutto in questo momento di crisi". Nel voto, contrari sia Giovanazzi che Fasanelli.

Opere d'arte ed abbellimento edifici: tetto a 2 milioni di euro. Maestri vota contro

La norma 44 prevede di recuperare il più possibile finanze, in relazione alla grave crisi in atto, bloccando a 2 milioni di euro le spese riservate ad acquisto di opere d'arte contemporanea ed abbellimento degli edifici pubblici di nuova realizzazione o di ristrutturazione.

La consigliera Maestri, Presidente della Commissione cultura, ha espresso pieno dissenso: "pur comprendendo la ratio di questa norma, la respingo perché rappresenta un'ulteriore manovra che svilisce la cultura in provincia di Trento". Manica ha suggerito lo studio di un emendamento che intervenga sui numeri perché di fatto, "pur condividendo lo spirito della norma, la previsione di riduzione è forse eccessiva".

Così il voto: 4 favorevoli (Tonina, Avanzo, Fasanelli, Manica) contrari Maestri e Giovanazzi.

Doppia multa ai portoghesi

Raddoppio della sanzione per le irregolarità del titolo di viaggio: le norme dell'articolo 46 sono state votate all'unanimità.

Abbandono di rifuti: in assenza di colpevole, ci pensa la Pat

Qualora non si possa identificare il responsabile, se ne farà carico il sistema Provincia (non l'amministrazione comunale): questo prevede l'articolo 47, votato all'unanimità così come il 48, che in armonia alla norma precedente, prevede il ricalcolo delle tariffe.

Adeguamenti sugli espropri. Occorre una legge ad hoc.

In adeguamento alla sentenza della Corte costituzionale, con l'articolo 49 viene ricalcolato l'esproprio dei terreni agricoli, per i quali si calcola solo il valore "venale" del bene. Resta in essere l'indennità aggiuntiva spettante al proprietario, parametrata non sul valore agricolo medio, ma su criteri che terranno conto dell'andamento del mercato.

"Dovremo fare un ragionamento generale sulla legge degli espropri", ha detto Gilmozzi: non possiamo pagare a valore di mercato aree che mercato non hanno più.

Tutti favorevoli.​