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07/10/2014 - Incontri

Manca un Difensore civico nazionale

L'avvocato Daniela Longo, che è anche Garante dei minori, a Roma per partecipare a due eventi

Manca un Difensore civico nazionale

Manca un Difensore civico nazionale

Due eventi ravvicinati mi hanno impegnato in questi giorni a Roma come Difensore civico e Garante dei minori provinciale.

Giovedì scorso, è stato presentata per la prima volta in Italia una relazione nazionale annuale sulla difesa civica, promossa dal Coordinamento nazionale dei difensori civici delle Regioni e delle Province autonome.

La presentazione è avvenuta in aula Aldo Moro a Montecitorio, alla presenza del Presidente della Commissione Parlamentare per la semplificazione Bruno Tabacci, del Presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, Renato Balduzzi, della mediatrice europea O' Reilly e di altre Autorità della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Provincie Autonome.

E'  stata l'occasione per sottolineare l'importanza dell'attività dei Difensori civici per i cittadini e la mancanza della nomina di un Difensore nazionale, attesa da anni. Peraltro, in un contesto ove la strada per ridurre il contenzioso giurisdizionale è quella della mediazione, nelle diverse declinazioni introdotte o proposte in questi ultimi tempi. Risulta infatti essenziale il ruolo di un soggetto dotato di autonomia, che cerchi di risolvere i conflitti con la pubblica amministrazione con un servizio gratuito e con evidente risparmi di spesa per tutti, qualora si eviti la via giudiziaria.

Ieri e oggi, invece, si è tenuta la conferenza dei Garanti dei minori, con la consueta riunione istituzionale, seguita dalla presentazione della Carta dei diritti del bambino morente.

Nel primo giorno si sono affrontati temi caldi come la prossima riforma della giustizia minorile, di cui si sta attendendo il testo di disegno di legge, e l' assistenza ai minori stranieri non accompagnati, da migliorare specie nelle regioni di confine. Nel secondo è stata presentata la "Carta di Trieste", con l'obiettivo di rimarcare i diritti del piccolo paziente incurabile, diritti che età, situazione, cultura, luogo e momento non possono nè debbono minare. Sembrano principi ovvi, ma se è stata fatta una carta dei diritti, vuol dire che nulla è scontato, neppure nella cura di bambini così sfortunati. Un evento che ha toccato il cuore di tutti e mira a richiedere una dovuta attenzione, verso i più piccoli, anche quando si crede che non capiscano.

Il Difensore civico

e Garante dei minori

Avv. Daniela Longo