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19/09/2014 - In aula o in commissione

Disegno di legge antiomofobia, chiusa la discussione generale, si esaminano gli ordini del giorno

Prosegue il dibattito in Consiglio provinciale.

Disegno di legge antiomofobia, chiusa la discussione generale, si esaminano gli ordini del giorno

Kaswalder (foto) chiede di tornare in Commissione

Disegno di legge antiomofobia, chiusa la discussione generale, si esaminano gli ordini del giorno

Si è conclusa la discussione generale sul ddl contro l'omofobia. Ora si affrontano i 16 ordini del giorno della minoranza. Due di Rodolfo Borga e due di Civettini e Fugatti (Lega) sono stati stralciati dal Presidente Dorigatti perché non inerenti alla materia in discussione. La maratona verbale, salvo sospensioni, continua fino alle 19.

Marino Simoni (PT) alla ripresa dei lavori del pomeriggio ha concluso il suo lungo intervento affermando che un referendum sarebbe stato meglio di un dibattito ideologico. "Comunque, ha concluso per noi è un dovere il fatto che questo ddl non diventi norma".

Per Bezzi si tratta di una legge egoista e un simbolo. Ma il consigliere di FI ha più volte chiamato in causa Walter Kaswalder affermando che questo ddl tradisce i valori autonomisti.

Kaswalder: Questo ddl non interessa i trentini. Torniamo in commissione e facciamo un ddl che mettà d'accordo gay e famiglie.

Walter Kaswalder (Patt) è intervenuto subito dopo. "In 40 anni di vita politica, in 15 da primo cittadino – ha detto - non mi è mai stato posto il problema dell'omofobia. Da sindaco mai avuto problemi di discriminazioni. Il trentini sono gente che sulla convivenza sono ai vertici europei e qualche ripensamento su questa legge si deve fare". "Capisco - ha continuato - i problemi degli omosessuali ma suggerisco ai capigruppo di sospendere questo dibattito e riportare tutto in commissione per arrivare ad un testo unificato che non discrimini i gay e dall'altra parte le famiglie. Famiglie che sono l'ossatura della nostra società; famiglie che hanno un sacco di problemi economici. Capisco che ci sono equilibri di maggioranza, ma la maggioranza non può sfaldarsi su problemi come questo. Di questa legge, anche se importantissima, alla gente interessa poco. Interessa, invece, il posto di lavoro e la dignità. Io sono disposto a stare qui anche di domenica per salvare un posto part time, ma sull' omofobia chiedo ai capigruppo di trovare una sintesi tra Arcigay e le associazioni delle famiglie". Kaswalder ha continuato affermando: "Se vogliamo fare la crisi per una legge di questo tipo vuol dire che non ci siamo". Il consigliere del Patt ha allargato il campo affermando: "Se non sapete da dove viene il buco di 2 miliardi della Pat ve lo dico io: dai 400 milioni che spendiamo all'anno per la ricerca, senza che ci sia una ricaduta. Di fronte ai grandi problemi siamo qui sulla legge sull'omofobia". Walter Kaswalder ha fatto un richiamo al recente messaggio di monsignor Bressan "Quando il vescovo mi richiama all'ordine – ha detto – da cattolico mi sento di dover rispondere".

Viola ha apprezzato la libertà e l'appello di Kaswalder ma ha aggiunto che ormai su questi argomenti non c'è più libertà di pensiero. Anche Massimo Fasanelli (Misto) ha apprezzato, anche come sindaco, le parole di Walter Kaswalder. Così come Simoni e Borga.

Zeni: Un ddl che ci pone in una prospettiva politica più ampia.

Luca Zeni (Pd) ha attaccato il concetto del "benaltrismo". Questo ddl, ha detto, pone una prospettiva politica più ampia. E, per quanto riguarda la maggioranza, gli emendamenti hanno affrontato i dubbi.

La replica di Civico: La minoranza di permetta di votare questo ddl.

Mattia Civico (Pd), come proponente, ha replicato affermando che questo ddl parla di diritti, di lotta di discriminazione e non impone nulla a nessuno. "L'omofobia non esiste? – ha detto - Basterebbe fare una breve rassegna stampa di quanto è accaduto in Italia di recente". Attenzione, inoltre, a mettere da parte i diritti civili per l'economia. "Questa proposta – ha ricordato - risale a due anni fa, quindi abbiamo avuto il tempo per occuparci d'altro. Rivolto alla maggioranza Civico ha detto che "ci si è ascoltati. Gli emendamenti ne sono il frutto". E alla minoranza: "Nessuno vuole imporre a Borga o Viola di condividere il ddl e di votarlo, ma chiediamo di poter votare questo testo". "Questa legge – ha aggiunto – non aprirà ad altro, perché lo Statuto, che definisce le nostre competenze, non ce lo permette".

Ferrari: Non mettiamo tra parentesi i diritti civili perché c'è la crisi.

L'assessore Sara Ferrari, per la Giunta, ha affermato che "non c'è qualcuno che ha cuore i problemi dei trentini e qualcun altro che si diverte a prendere tempo su delle inezie. C'è una Giunta e una maggioranza che non mette tra parentesi i diritti civili perché c'è la crisi. I tempi di discussione, poi, non li sta dettando la maggioranza". L'assessore ha ripercorso l'iter del ddl unificato, nel corso del quale è stato ascoltato anche il Forum delle famiglie, Forum che ha apprezzato il fatto che le loro osservazioni sono state recepite. "Dire ora – ha affermato - che si deve tornare in commissione, non è corretto. Questa non è legge per o contro la famiglia. La famiglia non c'entra nulla!" Sara Ferrari ha ricordato che c'è una legge sul benessere familiare dal 2011 che è stata votata in modo bipartisan e in modo non ideologico. "Questa legge – ha aggiunto -  è una legge di contrasto della discriminazione. Com' è possibile pensare che educare dei ragazzi a non offendere possa portare i giovani a diventare omosessuali? L'omertà e il silenzio nuocciono! Non va bene se l'Azienda ne parla ai ragazzi? Meglio lasciare i ragazzi in balia della tv p del web?" Inoltre, ha concluso, un tasso di discriminazione c'è anche in Trentino.