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18/09/2014 - In aula o in commissione

Disegno di legge antiomofobia: gli interventi del pomeriggio

Prosegue il dibattito in Consiglio provinciale. Si prosegue con gli stessi orari fino a lunedì

Disegno di legge antiomofobia: gli interventi del pomeriggio

​Alla ripresa pomeridiana della discussione del disegno di legge 2-11 "interventi di contrasto delle discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale dell'identità di genere o dall'interssesualità", sono intervenuti Fugatti della Lega, Bezzi di Forza Italia, poi Bottamedi del Gruppo misto e Lorenzo Baratter del Patt, Degasperi del M5s, Civettini (Lega) e Ferrari (Pd), Fasanelli (Gruppo misto) e infine ancora Civettini.

Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino) ha esordito citando la carta dei principi fondamentali del Patt, che ne attesta l'ispirazione alla morale cristiana e il riferimento esplicito alla dottrina sociale della Chiesa. Dev'essere allora chiaro, per Fugatti, che un conto è la storia e coloro che hanno fatto la storia del Patt, e un altro è il partito autonomista trentino tirolese schierato a sostegno di questo disegno di legge. Ci sono tante altre problematiche di cui la politica dovrebbe occuparsi e impegnare tempo ed energie per questa, che non esiste, ci sembra sbagliato. Nel merito Fugatti ha spiegato la contrarietà della Lega a questo provvedimento, e ha letto alcuni brani tratti dal libro "Voglio la mamma" dell'esponente e co-fondatore del Pd nazionale Mario Adinolfi, politico dichiaratamente "di sinistra" e strenuo difensore della famiglia eterologa. L'obiettivo finale del provvedimento è ottenere, al termine di un percorso di cui questo disegno di legge è l'inizio, il matrimonio tra due persone dello stesso sesso e il diritto all'adozione concesso alle coppie omosessuali. Il capogruppo leghista ha poi analizzato uno per uno e duramente criticato i singoli articoli della normativa in discussione.

Giacomo Bezzi (Forza Italia), da ex militante del Patt, ha ricordato che la sinistra anni fa aveva mandato a casa l'assessore all'istruzione Luigi Panizza perché questi non era disposto a mediare sui principi fondamentali del partito autonomista. Per Bezzi è positivo che questo disegno di legge sia discusso dal Consiglio provinciale, perché ciò dimostra che nel Trentino la democrazia funziona. Ma se dal punto di vista democratico questo è positivo, dal punto di vista della percezione il disegno di legge è un grave elemento di debolezza per quanto riguarda il tema della delle diversità di genere. L'Europa, nel mondo, ha una considerazione positiva della diversità di genere, superiore agli Stati Uniti e tanto da collocarsi al primo posto nel mondo. Per Bezzi questo vuol dire che un disegno di legge così è una forzatura. Il consigliere ha chiesto anche se questa proposta di legge prevede o non prevede impegno finanziario, perché nessuna verifica è stata fatta al riguardo. Poi Bezzi ha letto una parte del testo del disegno di legge affermando che "il Trentino è più avanti di queste norme", e che ha ben altre priorità, perché c'è gente che non ha lavoro e occorre portare imprese nel nostro territorio.

Manuela Bottamedi (M5s) si è espressa in netto contrasto con l'opposizione, ha aggiunto di sentirsi "minoranza nella minoranza" e di andar fiera di trovarsi agli antipodi rispetto a questa destra. Bottamedi ha ricordato di aver firmato con convinzione fin dall'inizio questo testo, che è a suo avviso "la concreta realizzazione dell'articolo 3 della Costituzione, architrave dei principi dell'ordinamento nazionale". Che prevede di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono la realizzazione della persona. "Non è vero – ha osservato – che questa è una legge ideologica, perché tutelando una minoranza introduce un principio di civiltà. Il testo punta al rispetto verso l'altro a prescindere dall'orientamento sessuale, per prevenire ogni forma di violenza ideologica e fisica. Per l'opposizione il Trentino è una realtà idilliaca nella quale non esistono problemi di discriminazione. A suo avviso invece i problemi esistono. La diversità di genere è una ricchezza per la società intera e un completamento dell'umanità di cui non dobbiamo avere paura.

Lorenzo Baratter (Patt) ha riconosciuto che non è stato facile trovare una composizione all'interno del proprio partito, ma – ha aggiunto – "volevamo dare alla nostra comunità un dispositivo che permettesse al Trentino di fare un passo avanti contro la discriminazione. Dimostrando che il Patt sa stare al passo con i tempi senza rinunciare ai propri ideali. Per questo è giusto ribadire i diritti fondamentali delle persone e garantire pari opportunità". Dopo aver ringraziato Walter Kaswalder Baratter ha aggiunto: "Non abbiamo alcuna paura di confrontarci con la modernità", ha proseguito. "Ci accusano di essere un partito chiuso, delle piccole patrie, ma la verità è che questo disegno di legge allinea il Trentino a una sensibilità europea nella lotta contro le discriminazioni". Baratter ha poi citato le leggi con cui nei Paesi europei si combatte l'omofobia e la discriminazione dovuta all'orientamento sessuale. "Non c'è nient'altro – ha proseguito – in questa legge", che ha dichiarato di aver letto più volte. "IL Trentino non può fare come i salmoni e andare controcorrente rispetto all'Europa. "Questi emendamenti rendono la legge molto ma molto più condivisibile, ci sentiamo tranquilli". Quanto al ritenere che altre siano le priorità, Baratter ha evidenziato che non ci si può occupare solo di economia e che anche il Trentino come altre società che cambiano va misurato in base a parametri non solo economici ma anche sociali. "Il confronto nella maggioranza – ha concluso – non è stato facile ma si è rivelato costruttivo perché il Trentino prenda posizione in modo chiaro e limpido contro ogni tipo di discriminazione".

Filippo Degasperi (M5s) ha giudicato il disegno di legge "un traguardo di civiltà per la Provincia di Trento. Dopo il lungo iter – ha aggiunto – abbiamo il dovere di approvare il provvedimento anche per rispondere ai cittadini che hanno promosso l'iniziativa di legge". Questo tema non dovrebbe per Degasperi essere affrontato dal punto di vista ideologico: "si tratta semplicemente – ha spiegato – di estendere dei diritti a una categoria di cittadini oggi priva di necessarie tutele giuridiche che diano consistenza alle previsioni dell'articolo 3 della Costituzione". "Nulla di rivoluzionario, quindi, per il nostro ordinamento". E ha ricordato che "il M5s ha sempre sostenuto in tutte le sedi la lotta alle discriminazioni". Degasperi ha poi citato fatti di cronaca, violenze e suicidi, per dimostrare che l'Italia non è aliena del problema della discriminazione degli omosessuali. Si tratta allora di proteggere e difendere chi ha un orientamento sessuale diverso.

Claudio Civettini (Lega) ha premesso di voler affermare il massimo e totale rispetto per tutte le differenze "che nella nostra società vanno intese come ricchezze". Ha però subito accusato la maggioranza di avere un "atteggiamento ondivago" dettato sempre dalla ricerca del consenso dell'opinione pubblica. Per Civettini "della Costituzione si cita l'articolo 3 (uguaglianza di opportunità) ma si dimentica dell'articolo 1, che dice che l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro". Questo è a suo avviso "il principio oggi più disatteso perché qui stanno le vere discriminazioni". Per Civettini "il grande problema del presidente Rossi è di non avere un partito dietro, per cui sarà interessante ascoltare il capogruppo del Patt Baratter nelle dichiarazioni di voto, così si vedrà quanto granitica sarà la compattezza degli autonomisti". Questo provvedimento, secondo l'esponente del Carroccio, ha obiettivi diversi da quelli dichiarati. Per Civettini "la legge sull'omofobia non è una delle priorità del Trentino, perché su questo tema la Provincia è già intervenuta".

Sara Ferrari (Pd) ha detto di parlare come assessora alle pari opportunità. Scopo di questo ddl è a suo avviso "l'assunzione di responsabilità di questa comunità dell'applicazione dell'articolo 3 della Costituzione che ci impegna a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione del'uguaglianza tra le persone". Per Ferrari al Trentino occorrerebbe il bollino di "territorio deomofobizzato", analogo al marchio, che ha già, di "territorio denuclearizzato". Si dice che il Trentino non sono territori omofobi, "ma – ha ricordato Ferrari – ci sono tre ragazzi trentini che stanno scontando una pena per aver ridotto all'incapacità motoria una persona alcuni anni fa. E un altro episodio di discriminazione per l'orientamento sessuale, ancora tutto da dimostrare, ci ha portato quest'estate alla ribalta nazionale". "Ma – si è chiesta Ferrari – qual è l'asticella dei casi che occorre superare perché si possa arrivare ad una legge?" Inoltre "ci sono 7.000 trentini che ci hanno chiesto di legiferare, per cui di certo il Trentino è più avanti di noi". Ferrari ha poi sottolineato che nelle scuole del Trentino i ragazzi sono interessati alla vita reale. Per questo servono percorsi che permettano loro di comprendere che il benessere di ciascuno è decisivo per il benessere di tutta la comunità. "Mi preme dire – ha concluso – che oggi nelle nostre scuole il dipartimento per i servizi sanitari fa da tempo percorsi per l'affettività. E questo è il soggetto titolato a sviluppare con personale esperto e professionisti (psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti, ecc.) percorsi che, d'intesa con i genitori, potranno dare attuazione a questa legge. Non certo per promuovere l'omosessualità e convincere gli studenti a diventare omosessuali. Dunque per Ferrari questo disegno di legge mette in atto azioni fortemente culturali per cercare di dare risposta alle domande dei cittadini. Domande anche di formazione alla consapevolezza su questo tema per poterlo trattare nel modo più corretto.

Massimo Fasanelli (Gruppo misto) ha dichiarato di condividere gli interventi critici nei confronti di questa legge. "Questa legge – ha aggiunto – vuole portare nelle scuole del Trentino il concetto di gender, non ancora introdotto in Italia. Oggi vi sono libri diffusi nelle scuole che parlano di bambini con due mamme e con contenuti destabilizzanti dal punto di vista educativo. E vi sono studi che dimostrano come avere genitori omosessuali produca effetti negativi sui bambini". Fasanelli ha ricordato ai colleghi dell'Upt che ieri Dellai ha raccomandato il rispetto per la famiglia naturale. Altri studi mostrano che l'odio nei confronti degli omosessuali rappresenta un fenomeno socialmente marginale. Sono molto più odiati i politici, al secondo posto nella graduatoria dei soggetti insopportabili per gli italiani: "dovremmo allora fare un ddl?", si è chiesto Fasanelli. Queste norme danno direttive generiche che renderebbero difficilissime l'applicazione della normativa. Il difensore civico ha spiegato che leggi contro le discriminazioni ci sono già e non servono altre norme. "Più che gli omosessuali oggi nelle scuole trentine vengono discriminati gli obesi". Fasanelli ha detto di aver parlato anche con molte persone che pur riconoscendosi nella linea politica della maggioranza non condividono questa legge. Il consigliere ha concluso schierandosi a favore delle diversità maschile e femminile e contro l'omologazione.

Claudio Civettini (Lega), ha ripreso la parola criticando l'intervento dell'assessora Ferrari. "Se come lei ha detto – ha esordito Civettini – questa legge va sostenuta in quanto promossa con 7.000 firme dei cittadini, questo vuol dire che 2.500 firme dovrebbe bastare per mantenere in piedi gli ospedali di valle". Secondo Civettini, Ferrari ha rivelato la natura ideologica di questo passaggio legislativo quando ha spiegato che il vero obiettivo del provvedimento è la scuola. Un battibecco è esploso tra Civettini e il consigliere Moltrer quando il consigliere leghista ha paragonato questa finalità formativa del testo in discussione alla promessa di educare alla caccia nelle scuole.

La discussione, sospesa come da programma alle 19.00 dal presidente Dorigatti, riprenderà domani alle 10.00. Gli orari prestabiliti dai capigruppo (10-13 e 15-19) restano validi anche nelle giornate di sabato, domenica e lunedì, giornata nella quale i capigruppo si riuniranno per valutare a che punto sarà arrivato l'esame del ddl.