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18/09/2014 - In aula o in commissione

Legge contro l'omofobia, via alla discussione in aula

I primi due interventi quelli di Mattia Civico (Pd) e Rodolfo Borga (Civica)

Legge contro l'omofobia, via alla discussione in aula

In allegato i testi dei due consiglieri

Legge contro l'omofobia, via alla discussione in aula

La discussione sul disegno di legge contro l'omofobia è iniziata stamattina con l'intervento di Mattia Civico (PD), primo firmatario del ddl unificato con quello d'iniziativa popolare.

Civico, un'occasione per rendere più forte la nostra comunità.

Come incipit, dell'intervento di Civico, una citazione di una canzone di Guccini "Quello che non" anche per ribadire che quello approdato in Consiglio, con una serie di emendamenti della stessa maggioranza, non è un testo ideologico. "Non è – ha detto - una legge sulle unioni di fatto, non è una norma sulle adozioni, non scardina niente, non offende nessuno, non limita la libertà di educazione, non c'entra con Scalfarotto e non propaganda, non favorisce il contagio e non sostiene ipotetiche e misteriose ideologie gender".

Invece è il frutto di un'iniziativa popolare di Firmalove sottoscritta da 7000 cittadini; un testo sul quale si è discusso a lungo in Commissione già nella scorsa legislatura, che ha portato nel dibattito anche le voci di chi è contro come il Movimento per la vita e le Sentinelle in piedi. Un ddl che non è stato imposto, come dimostrano i recenti emendamenti. Un testo, ha continuato Civico, non ideologico ma che vuole parlare di "diritto all'affettività e alla piena dignità personale, invece che di modelli ideali o di normalità peraltro non proprio corrispondenti alla realtà". Insomma, una risposta "affinché ognuno possa sentirsi pienamente parte di questa comunità. E possa essere chiamato a dare il proprio contributo". Un ddl, ha aggiunto il consigliere del Pd, che non si rivolge solo ad una percentuale della popolazione ma a tutta la comunità. Perché, ha detto, "fintanto che vi saranno persone che sono o si vivono ai margini che si trovano nella condizione di nascondere una parte importante della propria esperienza umana, saremo tutti noi ad essere più poveri".

Una proposta, ha affermato ancora, che è anche a sostegno delle famiglie tradizionali. "I figli omosessuali – ha detto - sono figli delle nostre famiglie. Non sono partoriti dalle associazioni e non vengono da Marte". E spesso la violenza della discriminazione è una violenza subita da tutta la famiglia.

In sintesi, ha concluso Civico, questo ddl è "uno strumento per sostenere e accompagnare, per dire che le persone sbagliate non esistono, che non è accettabile la marginalizzazione e la violenza, che nessuno deve pagare un prezzo per l'amore che sente. È in fin dei conti una opportunità per rendere più forte la nostra comunità"

Borga, si tenta di imporre l'ideologia gender.

Per molti versi opposta a quella di Civico la posizione di Rodolfo Borga della Civica. Nel suo lungo intervento ha insistito sul fatto che il ddl contro l'omofobia in realtà è un tentativo di promuovere l'ideologia gender, che ha come obiettivo una rivoluzione antropologica contro la famiglia naturale. Per Borga il ddl non trova motivazioni valide anche perché, sia in Italia che tantomeno in Trentino, non c'è alcuna discriminazione dei confronti degli omosessuali. Le stesse statistiche Istat, ha affermato, dicono che "quasi sette italiani su dieci, quindi la grande maggioranza, dichiarano di essere molto o abbastanza d'accordo con l'affermazione secondo la quale si può amare una persona dell'altro sesso oppure dello stesso sesso: l'importante è amare". A livello locale, il Difensore Civico, sentito in Commissione, ha affermato che non ha mai dovuto trattare casi di discriminazione a cause dell'omosessualità. Insomma, per Borga non c'è un clima omofobo.

Ciò che più preoccupa il consigliere della Civica è il possibile impatto del ddl sulla scuola. Citando una serie di esperienze negative, in alcuni casi sconfinanti con la pornografia, avvenute in altre regioni, Borga paventa il rischio che il ddl apra la porta all'ideologia gender nell'educazione. Che si arrivi all'indottrinamento. Non  a caso, secondo il rappresentante dell'opposizione, molto spazio nell'attuazione della legge è riservata ad associazioni come Arcigay e Arcilesbica. Inoltre, Borga ha sottolineato le contraddizioni della maggioranza, soprattutto la posizione del Patt. Patt che ha dovuto appoggiare questo ddl in base, ha detto Borga, ad accordi di maggioranza dei quali però non si trova traccia. "Nel panorama autonomista – ha detto - si staglia come un gigante Kaswalder".

Per Borga la maggioranza dei trentini sono contrari a questo ddl, così come, se fosse libera di esprimersi, c'è una maggioranza di contrari anche in Consiglio.

Insomma, per Borga si tratta di un'iniziativa ideologica. Ma, ha ricordato infine, "certe iniziative hanno portato male al Presidente francese  Holland e prima, in Spagna, a Zapatero. Ha visto mai presidente Rossi?".

Allegati
L'intervento di Mattia Civico
Il testo dell'intervento di Rodolfo Borga