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25/07/2014 - Incontri

Come furono i giorni prima della Grande Guerra

Inaugurata a Palazzo Trentini la mostra "L'ultimo giorno di pace" in occasione del centenario

Come furono i giorni prima della Grande Guerra

Foto e locandina allegate

Come furono i giorni prima della Grande Guerra

In tre sale, si vede, si respira, si vive… "L'ultimo giorno di pace". Era il 27 luglio 1914 e il mondo stava per cadere in un bagno di sangue, in una catastrofe lunga quattro anni. E' questo "prima" che racconta – cercando di innescare emozioni – la mostra documentaria allestita al pianterreno di Palazzo Trentini e inaugurata oggi pomeriggio. E' un contributo del Consiglio provinciale allo sforzo commemorativo e culturale trentino nel centenario della prima guerra mondiale.

"L'ultimo giorno di pace" è appunto il titolo del lavoro curato dalla Società di studi trentini di scienze storiche, cui si è affidato il Presidente dell'assemblea legislativa, Bruno Dorigatti. L'allestimento è opera in particolare dell'architetto Fabrizio Bartolini, che in modo molto semplice e chiaro giustappone immagini, oggetti autentici dell'epoca, citazioni della stampa, ricostruzioni di fatti e di situazioni relative alla società trentina alla vigilia del conflitto.

Entri nelle sale espositive di via Manci a Trento, e trovi anzitutto due cartoni dipinti ad acquarello da Luigi Bonazza, inediti ritrovati nell'archivio della famiglia Cavagna, già proprietaria nella stessa via Manci di palazzo Guarienti: i bozzetti rappresentano il tema della pace, ed è indubbiamente un segno dei tempi. Poco più in là, è ancora di Bonazza la grande bandiera dell'Associazione degli studenti trentini, lavoro del 1912 che allude ai duemila, privilegiati giovani iscritti all'epoca alle scuole medie, quelle necessarie per raggiungere una professione e un livello importante nella scala sociale.

Si racconta poi degli emigrati, in particolare di quelli andati negli States a picconare nelle miniere. In un angolo c'è un busto dello scultore Andrea Malfatti, dall'altra una chicca: bicicletta originale "da mezza corsa" del 1910.

Si narra – ancora - delle malattie sociali, incubo di quegli anni: la pellagra, la tubercolosi polmonare, il tifo addominale. C'è un'altra curiosità reperita all'Archivio di Stato: il forbito verbale che riferisce della violenta lite a schiaffi e pugni di Cesare Battisti con un avversario politico. Assieme alla carta, ci sono ancora i pezzi dell'occhiale rotto al signor Gadler.

E' un percorso per suggestioni, questa mostra, come ha detto il presidente della Società di studi trentini, Marcello Bonazza, illustrando in sala Aurora il percorso espositivo. Una mostra che assieme alle tante altre iniziative fiorite in Trentino, consentirà al visitatore di immergersi in quel momento storico topico e così gravido di conseguenze. I pannelli – costruiti con la supervisione scientifica di Quinto Antonelli e di Mirko Saltori -  rievoca anche l'epopea dell'industria bacologica e gli esordi del turismo, con i fortunatissimi kurorte come Arco, Riva del Garda, Levico, e i centri di villeggiatura in montagna come Campiglio, San Martino di Castrozza, Passo della Mendola.

Non una mostra sulla guerra, dunque, ma su quello che la precede immediatamente in ordine di tempo. E' nella sala sotterranea che - con grandi riproduzioni fotografiche del fronte in Galizia -  compare infine il "dopo": la morte, la desolazione, la guerra. Una sorta di discesa agli inferi – ha spiegato Antonelli – che rende l'idea del trauma indotto dall'improvvisa mobilitazione generale, dall'arruolamento, dalla partenza in treno, dall'arrivo in una terra sconosciuta e gelida di tante "gocce di una fiumana" fatta di uomini.

Il presidente Dorigatti ha detto che "L'ultimo giorno di pace" è stata pensata evitando accuratamente l'insidia di interpretazioni partigiane della storia. Si racconta di una sconfitta individuale e collettiva, con grande deferenza per tutte le vittime e con il pensiero ai nostri giovani di oggi. Che con l'apertura delle scuole verranno a visitare l'esposizione, per questo prolungata fino al 10 ottobre.

L'orario di visita: 10-18 dal lunedì al venerdì, 9-12 il sabato. L'ingresso è libero.

Allegati
Locandina mostra Ultimo giorno di pace

Locandina mostra Ultimo giorno di pace

Immagini
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