A tre interrogazioni presentate da Fugatti, Passamani e Viola sul Santa Chiara, Borgo e Tione
Punto nascite a Trento e destino degli ospedali periferici: le risposte di Borgonovo Re
L'assessora alla salute Donata Borgonovo Re ha risposto negli ultimi giorni a tre distinte interrogazioni presentate rispettivametne dai consiglieri Fugatti (Lega), Passamani (Upt) e Viola (Progetto Trentino) in merito alla situazione e alle prospettive del punto nascite dell'ospedale S. Chiara, dell'unità operativa di chirurgia a Borgo Valsugana e in merito all'ospedale di Tione. Ecco una sintesi delle risposte, i cui testi sono allegati.
La risposta a Fugatti sul punto nascite dell'ospedale S. Chiara di Trento.
“Non è vero che il reparto di
maternità del Santa Chiara sarebbe al collasso…il numero di posti letto
disponibili in Ostetricia nel 2014 è 45 ed il numero di parti nel periodo
gennaio-luglio è stato di 1445 con una media di 6,33 parti al giorno….la
dotazione organica di ostetriche prevista è di 40,51 cui si aggiungono 10,64
provenienti dall’Ospedale S. Camillo. Attualmente ne risultano assenti per vari
motivi 13,33…Non è mai successo che sia stata fatta richiesta di chiusura del
Pronto Soccorso né per ospitare pazienti in esubero né per altri motivi…Non
sono previsti tagli al personale, ma anzi è prevedibile un suo potenziamento
nell’ambito delle iniziative di riassetto della rete provinciale dei punti
nascita e del percorso nascita.” Questi alcuni passaggi significativi della
risposta scritta trasmessa dall’assessora alla salute Donata Borgonovo Re
a un’interrogazione del consigliere provinciale Maurizio Fugatti (Lega
Nord Trentino) che chiedeva chiarimenti sugli effetti della chiusura dei punti
nascita negli ospedali di valle, legati al possibile “collasso” del reparto
maternità e a problemi di accoglienza del Pronto Soccorso dell’ospedale S.
Chiara di Trento. Nella risposta l’assessora precisa che il piano di
miglioramento 2013-2015 prevede “una profonda riflessione sull’assetto attuale
dei punti nascita in Trentino, tenendo conto delle indicazioni e degli standard
di qualità e sicurezza contenute nell’accordo Stato Regione del 2010. In particolare verrà
avviato un nuovo modello di percorso nascita integrato fra ospedale e
territorio, che assicuri la completa presa in carico della donna e del neonato
durante tutta la gravidanza ed il puerperio”.
La risposta a Passamani sull'ospedale di Borgo Valsugana.
Sempre l’assessora Borgonovo
Re risponde al consigliere Gianpiero Passamani (Upt) in merito alla riduzione
dell’unità operativa di chirurgia dell’ospedale di Borgo Valsugana. Al riguardo
precisa che il riassetto del nosocomio, “lungi dall’essere considerato un
depotenziamento, prefigura un processo graduale di accentramento degli interventi
in urgenza presso l’ospedale di Trento e contemporaneamente il decentramento a
Borgo di interventi chirurgici programmati provenienti dall’ospedale di Trento
e dagli altri ospedali della rete, nell’ottica di creare un centro di
eccellenza a livello provinciale”.
La risposta a Viola su Tione e gli altri ospedali periferici.
L’assessore Borgonovo Re
riassume la filosofia del modello “rete ospedaliera” nella sua risposta a un’interrogazione
di Walter Viola
(Progetto Trentino), che chiede lumi sul depotenziamento della struttura
sanitaria di Tione. “Negli ospedali territoriali – scrive l’assessora – in particolare
ad Arco, Borgo, Tione e Cavalese, è previsto che l’Azienda provinciale per i
servizi sanitari consolidi definitivamente il modello di week surgery in regime
di degenza, con gestione settimanale dell’attività chirurgica su cinque giorni,
con opportuna programmazione delle sedute per concentrare nei primi giorni
della settimana gli interventi più impegnativi che necessitano di ricovero ed
eseguire gli interventi meno impegnativi e quelli in regime ambulatoriale al
venerdì. Le urgenze che si presenteranno nelle ore notturne e nel fine
settimana verranno prese in carico presso gli ospedali di riferimento con
supporto del servizio di emergenza (volo notturno, ambulanza) e collocazione di
eventuali pazienti non dismissibili nel fine settimana in posti letto dell’area
medica”.
Questo modello organizzativo,
conclude Borgonovo Re, “rappresenterà il riferimento anche per l’area
chirurgica delle Unità operative di ortopedia-traumatologia, avuto riguardo per
le specifiche esigenze di operatività traumatologica dei centri di Tione e
Cavalese, per i quali si prevede il potenziamento in stagione invernale ed
eventuale gestione strutturata anche dei punti di primo intervento di Fassa e
Madonna di Campiglio”.