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25/07/2014 - In aula o in commissione

Corecom: il disegno di legge Giovanazzi va direttamente in aula

Niente esame degli articoli in quinta Commissione. Maestri: questione istituzionale

Corecom: il disegno di legge Giovanazzi va direttamente in aula

Testo allegato

La quinta Commissione ha deciso oggi, su proposta della presidente Lucia Maestri (Pd), di trasmettere direttamente all'aula del Consiglio provinciale il disegno di legge 7 proposto da Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) per modificare la legge provinciale 19 del 2005 che aveva istituito il Comitato provinciale per le comunicazioni, il cosiddetto "Corecom". A favore della proposta di passaggio diretto del testo in aula senza esame degli articoli hanno votato 5 consiglieri, mentre Bottamedi (M5s) e Bezzi (FI) si sono astenuti. Maestri ha motivato la scelta con l'importanza del Corecom in quanto organo di garanzia del Consiglio provinciale. Il profilo istituzionale, il ruolo e i compiti dell'organismo meritano un ampio dibattito. Che terrà conto comunque della discussione avvenuta in Commissione. L'esame del ddl in Consiglio è previsto nella sessione del 16, 17 e 18 settembre.

Le novità prefigurate dal provvedimento.

Il ddl, formato da tre articoli, una diversa versione del quale era già stata presentata nella scorsa legislatura, riduce a tre i componenti del Comitato (oggi sono cinque) e ne prevede la rieleggibilità una sola volta anche non consecutiva (oggi la rieleggibilità è esclusa). In secondo luogo il testo introduce un "codice etico che regola la deontologia dei suoi componenti, dipendenti e consulenti". Terza novità: il ddl stabilisce che il compenso del presidente del Comitato sia fissato dall'Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale (nel quale il Corecom è incardinato) e non deve superare il 50 per cento dell'indennità di carica percepita dai consiglieri provinciali. Il trattamento economico dei componenti, sempre stabilito dall'Ufficio di presidenza del Consiglio provinciale, non dev'essere superiore al 15 per cento dell'indennità di carica dei consiglieri provinciali.

La discussione.

Manuela Bottamedi del M5s ha presentato alcuni emendamenti perché i componenti del Corecom rimangano cinque, a garanzia del pluralismo e di un maggiore controllo sulla comunicazione mediatica e televisiva. Gli emendamenti prevedono poi di assegnare all'assemblea delle minoranze più poteri di nomina del presidente e dei componenti dell'organismo.

Bezzi (FI), d'accordo con le modifiche proposte da Bottamedi, ha ribadito che il Corecom, oggi assoggettato alla maggioranza, come organo di garanzia dovrebbe dipendere dalle minoranze. E ha anche ricordato di aver presentato un esposto sul Corecom che non ha ricevuto risposta né nei tempi previsti né nel merito.

Maestri (Pd) ha suggerito di trasmettere direttamente in aula il disegno di legge (senza l'esame in Commissione), vista la rilevanza istituzionale di un eventuale riassetto del Corecom.

Per Kaswalder (Patt), se si vuole sganciare da affiliazioni politiche il Corecom, il presidente dovrebbe il preside di da una facoltà universitaria, mentre i compensi dei componenti andrebbero ulteriormente ridotti rispetto al testo di Giovanazzi.

Anche a giudizio di Simoni (Progetto Trentino) dovrebbe essere l'aula ad occuparsi direttamente di questo ddl. E ha messo in guardia dall'adottare solo il criterio della spending review nel rivedere l'assetto di quest'organismo.

Secondo Maestri occorrerebbe una proposta di ridisegno completo del Corecom, del suo ruolo e delle sue funzioni e non portare avanti modifiche puntuali come queste.

Giovanazzi (AT), d'accordo con Maestri, ha suggerito alla maggioranza di presentare una riforma organica del Corecom. A suo avviso il Comitato non deve rispondere né alla maggioranza né alle minoranze, ma occorre invece garantire che sia formato da persone competenti. E ha insistito che tre sono più che sufficienti e sull'esigenza di risparmiare risorse.

Bottamedi (M5s) ha condiviso l'esigenza di assicurare che i componenti abbiano una professionalità tecnica e per questo ha ipotizzato che i candidati alla presidenza dell'organismo siano ascoltati dalla Commissione consiliare competente.

Passamani (Upt) si è espresso a favore del passaggio diretto del ddl all'aula, dichiarandosi comunque d'accordo con la proposta di Giovanazzi di scegliere con oculatezza i componenti. 

Detomas (Ual) ha rivendicato al Consiglio il potere di proporre candidature per il Corecom. E come organo di garanzia i membri del Corecom devono avere requisiti tecnici e non politici. Infine a suo avviso la preoccupazione economica non è primaria.

Approfondimenti
disegno di legge 7 Giovanazzi Corecom

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https://www.consiglio.provincia.tn.it/_layouts/15/dispatcher/doc_dispatcher.aspx?app=idap&at_id=365607