Presentate le iniziative promosse da palazzo Trentini per l'anniversario della Grande Guerra
Il Consiglio provinciale racconta l'ultimo giorno di pace
In allegato, testi e foto
Anche il Consiglio provinciale di Trento contribuirà a fare memoria storica attorno al centenario della Grande Guerra. Lo farà con due distinte iniziative, che sono state presentate stamattina a palazzo della Regione dal Presidente, Bruno Dorigatti.
La prima proposta – ha annunciato con soddisfazione Dorigatti - è una intensa mostra documentaria, che sarà inaugurata venerdì prossimo alle 17 negli spazi espositivi di Palazzo Trentini. S'intitola "L'ultimo giorno di pace" e per l'appunto farà un interessante, inedito zoom non sui fatti d'arme, ma sugli ultimi momenti di quiete prima della catastrofe. Stamattina, a illustrare le valenze della mostra – che resterà aperta fino al 10 ottobre, in modo da essere fruita anche dalle scuole – sono stati i responsabili della Società di studi trentini di scienze storiche, cui appunto il Consiglio provinciale ha affidato questo lavoro.
Il presidente, Marcello Bonazza – presente alla conferenza stampa assieme al vice, Mirko Saltori - ha spiegato che si è lavorato a partire soprattutto dai giornali dell'epoca e dal ritratto di una terra afflitta da emigrazione e malattie sociali, ma molto più ricca di sfumature culturali di quanto venga spesso ritratta attraverso pochi stereotipi.
L'architetto Fabio Bartolini, primo curatore della mostra, ha preannunciato che molte "curiosità" concorreranno a dare un'idea plastica di quel lunedì 27 luglio 2014 e dei giorni precedenti. Uno splendido bozzetto di Fortunato Depero, ad esempio, vergato dal maestro sul libro di vetta del monte Altissimo. Oppure fascicolo, colletto strappato e occhiali spezzati dell'attivista politico con cui s'era azzuffato Cesare Battisti nella foga di una contesa polemica. Ancora: una bicicletta utilizzata da un cicloamatore per competizioni che proprio poco prima dello scoppio della guerra si disputavano regolarmente e serenamente.
"Una mostra vivace ma sobria – ha voluto sottolineare Bartolini – allestita con materiali da cantiere, che verranno poi riutilizzati".
La seconda iniziativa del Consiglio per il centenario è un progetto storico-editoriale cui sta lavorando da 4 anni il Laboratorio di storia di Rovereto. Sortirà nel maggio 2015 la pubblicazione di due volumi, come hanno spiegato stamane Diego Leoni e Franco Filippini .
"Racconteremo a tutto tondo l'epopea degli sfollati trentini, protagonisti di quella che di fatto fu la prima deportazione di massa, tragicamente anticipatrice di quella del secondo conflitto mondiale. Gli stessi, grandi campi di raccolta sul territorio dell'impero rappresentano un prototipo organizzativo dei lager che seguiranno. Racconteremo entrambe le direzioni dello sfollamento: verso nord, ma anche nel sud Italia, per quelle popolazioni della bassa lagarina subito raggiunte (e rimosse) dall'avanzata italiana dopo l'entrata in guerra del Regno".
Il primo volume conterrà memorialistica e tante immagini, materiale emerso grazie a una fitta rete di collaborazioni dalle valli. Il secondo sarà invece un saggio storico curato dal goriziano Paolo Malni. Progetto grafico di Giancarlo Stefanati.
------------------------------
SCHEDA DELLA MOSTRA L'ULTIMO GIORNO DI PACE
L’ULTIMO GIORNO DI PACE. 27 LUGLIO 1914
Trento,
Palazzo Trentini
Periodi e orari di apertura:
25 luglio – 12 ottobre 2014
lunedì – venerdì 10-18
sabato 9-12
Ingresso libero
La Società di Studi Trentini di Scienze Storiche
propone una mostra che, partendo dai giornali che raccontano gli ultimissimi
giorni di pace, getta luce, attraverso una lente d’ingrandimento, su alcuni
degli aspetti caratterizzanti la vita (politica, economica, sociale, culturale)
del Trentino dell’epoca: in territorio percorso da asperità e da tensioni, ora
anelante alla modernità, ora a precipizio sul regresso.
Questo Trentino sarà messo a paragone con
l’immagine disperatamente mistificata e inutilmente consolatoria che di esso,
nella sconfinata Galizia, si faranno i soldati trentini. Le parole dei loro
diari, delle loro scritture, divengono fotografie artefatte di un’età dell’oro,
di un mondo perduto che sarà anche il “mondo di ieri” percepito come tale
dall’intellettualità europea.
La brutalità e la fatica immane della guerra
avevano contribuito velocemente a creare un mito, e a cancellare quelle
asperità e tensioni, che ora apparivano piccola cosa a fronte della tragedia
immane e suprema.
Un viaggio per oggetti immagini e giornali
nell’anima ferita di un popolo.
Percorso:
SALA 1. Il Trentino alla vigilia della guerra: i campi e la città, il
lavoro e il divertimento, la cultura e la lotta politica, lo sport e la musica,
la povertà e l’emigrazione. Oggetti – immagini – giornali.
SALA 2. La discesa agli inferi: la dichiarazione
di guerra, la mobilitazione, i treni per la Galizia.
SALA 3. Il Trentino ricreato: colori, ricordi e
nostalgia nel grigiore e nella violenza del fronte.