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02/09/2014 - In aula o in commissione

Gallox, la Pat tratta con il Gruppo Piva ma il nodo è l’immobile nelle mani della Bnl Paribas

La discussione di oggi in aula. Per comprarlo Trentino Sviluppo dovrebbe pagare 4 milioni di euro

Gallox, la Pat tratta con il Gruppo Piva ma il nodo è l’immobile nelle mani della Bnl Paribas

Olivi: cifra troppo alta, ma la trattativa va avanti. In allegato, l'impegno approvato

Gallox, la Pat tratta con il Gruppo Piva ma il nodo è l’immobile nelle mani della Bnl Paribas

La mozione sulla Gallox che ha avuto per primo firmatario Claudio Civettini della Lega, che punta alla continuità produttiva del gruppo industriale, è stata approvata all'unanimità (29 sì) dal Consiglio nella mattinata di oggi al termine di un lungo ma pacato dibattito. Un confronto al termine del quale l'assessore allo sviluppo economico e al lavoro Alessandro Olivi ha affermato che la soluzione della vicenda Gallox non sarà a costo zero per la Pat. "Noi – ha affermato Olivi rispondendo a Civettini - porteremo avanti la trattativa ma non è vero che Piva non chiede soldi. La Provincia deve comprare l'immobile ora nelle mani di Paribas. La condizione sine qua non per risolvere la questione Gallox passa dall'acquisto dell'edificio che ci è stato offerto a 4 milioni di euro da Paribas il 24 agosto. Un prezzo per noi troppo alto ma c'è spazio per un negoziato. Quindi – ha affermato - non è un' operazione a costo zero". Queste le valutazioni concrete che Olivi ha fatto durante il dibattito sulla mozione sulla Gallox. Una crisi sulla quale, ha affermato l'assessore davanti ai consiglieri e ad un gruppo di lavoratori dell'azienda roveretana, non si può dire che la Pat non sia intervenuta. La strada principale per far tornare al lavoro i dipendenti, ha aggiunto Olivi, è la trattativa aperta col Piva al quale però vengono chieste più garanzie occupazionali perché "50 posti di lavoro sono pochi anche a fronte dello sforzo finanziario che sarà richiesto a Trentino Sviluppo". Ma, ha affermato, anche se la trattativa dovesse fallire si lavorerà per trovare un'altra soluzione. "Nei 45 contatti che abbiamo avuto – ha detto – abbiamo sempre posto la condizione di un riassorbimento dei lavoratori". E ad concluso affermando che "s'è c'è stato un errore che abbiamo fatto con la Gallox è stato quello di aver forse dato troppo".

Civettini: Una vicenda che ci dà modo di rivedere il tema del lavoro a 360 gradi.

Il primo firmatario della mozione, Claudio Civettini ha affermato che la storia della Gallox mette al centro il tema dello sviluppo e del lavoro. Del modello economico seguito dalla Giunta che, come si sta vedendo anche per la Marangoni, sta mostrando tutti i sui limiti. La situazione generale, ha detto il consigliere leghista nella sua replica, è grave dall'industria, al turismo, all'agricoltura. Eppure la maggioranza perde il tempo a discutere di leggi sull'omofobia. Ma la Pat, ha detto ancora, non può fare la Caritas delle aziende, magari regalando centinaia di milioni a società che hanno investito all'estero o com'è stato fatto per l'autotrasporto dove si è intervenuti su due sole aziende a fronte di cento.

Giovanazzi, troppi casi di fallimenti forzati.

Nerio Giovanazzi ha detto di essere contento che il Consiglio abbia dimostrato, con un dibattito sereno, senso di responsabilità su temi come questo. Sui fallimenti, ha però ricordato, ci sono state e ci sono forzature, ha ricordato il consigliere di At. Non è il caso della Gallox ma ha in troppi casi i curatori fallimentari si intascano cifre stratosferiche. Soldi tolti ai creditori privilegiati. Da parte di At, ha concluso Giovanazzi, ci sarà sempre appoggio alla Giunta quando si trovano soluzioni.

Bezzi, ridurre la macchina della Pat per dirottare risorse sulle aziende.

Giacomo Bezzi (FI) purtroppo, ha detto, l'azienda è arrivata al capolinea e forse negli anni scorsi qualcosa si poteva fare di più. Ma, allargando il discorso, ha affermato che il sistema economico trentino è fragile ed è indispensabile ridurre peso della macchina della Pat per dirottare risorse sul sistema produttivo.

Borga, sulla politica economica si deve pensare a un cambio di rotta.

Per Rodolfo Borga (Civica Trentina) per i lavoratori Gallox uno spiraglio si è aperto ma forse davvero la Pat, nel settore industriale, ha dato troppo e con poca selettività. "L'abbondanza di risorse della Pat – ha affermato - ha portato ad un eccesso di dirigismo e la tentazione di fare della clientela. Ma la situazione è difficile, bisogna dirlo ai trentini, anche a quelli che vivono del pubblico e col pubblico, e si deve pensare a un cambio di rotta.".

Viola, la politica degli incentivi è finita. Ora si deve rendere più facile la vita alle imprese. 

Walter Viola (PT) ha detto che la soluzione non c'è ancora ma oggi si è chiamati a cambiare sguardo sulla politica industriale del Trentino. Si pensava di risolvere le questioni con l'intervento economico diretto, invece, ha aggiunto, serve una profonda rivisitazione della politica economica. Se la leva degli incentivi è meno forte è altrettanto vero che la Pat deve essere partner del mondo imprenditoriale per rendere più facile vita imprese. "Non possiamo – ha detto - affrontare con strumenti vecchi un mondo nuovo. In Alto Adige la situazione è diversa".

Degasperi, soldi pubblici per arrivare alla chiusura.

Per Filippo Degasperi (5 Stelle) la vicenda Gallox è emblematica del fatto che i posti di lavoro non li crea la Pat o Trentino Sviluppo. I milioni pubblici investiti in questa iniziativa hanno solo allungato l'agonia dell'azienda di quattro anni. I leaseback i soldi di Ts sono serviti per ripianare i debiti. Senza verificare che obiettivi fossero realizzabili. "Finiti i soldi dei contribuiti – ha detto il consigliere 5 Stelle - si è tornati al punto i partenza. In che modo ha vigilato Ts sull'accordo con Gallox al momento del leaseback?" Interessante inoltre sarebbe capire perché il gruppo Tosoni si sia dileguato così come ora è importante marcare la banca Paribas per l'immobile.

Manica, il ruolo del pubblico rimane importante.

Alessio Manica (Pd) ha espresso solidarietà oltre ai lavoratori Gallox ma anche a quelli vittime di situazioni simili. Sulla Gallox, ha detto, non si può dire che non ci sia stata la presenza forte della Pat. Difendendo le scelte della Giunta ha detto che lo strumento del leaseback, tanto criticato, molte volte può essere l'unica strada per evitare che famiglie rimanessero senza reddito ed ha aggiunto che il sistema pubblico è indispensabile per lo sviluppo ma non può diventare una terra di conquista per gli imprenditori.

Fugatti, Olivi faccia attenzione con i 4 milioni necessari per chiudere la questione Gallox.

Maurizio Fugatti (Lega) in dichiarazione di voto ha criticato invece l'uso del leaseback portando ad esempio il caso dei 120 cassintegrati della Marangoni; la  Whirlpool, la Subaru. Quindi, ha detto, sui 4 milioni che potrebbero essere necessari per la Gallox ha invitato l'assessore a muoversi con grande attenzione.

Allegati
Il dispositivo approvato in aula per la Gallox
Immagini
  • Operai Gallox seguono seduta straordinaria