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24/02/2017 - #consiglio, 60 secondi di tweet

#CONSIGLIOPROVINCIALETRENTO, 24 FEBBRAIO 2017

#carrierealfemminile

Nel 1960 la sentenza 33 della Corte costituzionale segnò l'inizio del percorso verso l'eliminazione delle discriminazioni contro le donne nell'accesso alle carriere pubbliche. A 50 anni di distanza, permangono tuttavia forti preoccupazioni per una cultura in cui l'immagine più diffusa della donna è quella di una figura non pensante, "decorativa" e di contorno. Di questo e molto altro hanno riflettuto in un incontro promosso dalle Commissioni provinciali pari opportunità di Trento e Bolzano in collaborazione con Soroptimist International Club, Anna Maria Isastia e Rosa Oliva, coautrici del libro sull'argomento "Cinquant'anni non sono bastati". Quello che è emerso è che c'è molta strada ancora da fare: nelle carriere della pubblica amministrazione si registra ancora una diseguaglianza formale e sostanziale di genere. Le donne ai vertici "sono ancora invisibili in questa società". complice l'abuso di posizione dominante maschile e una sorta di burqa mediatico, che relegherebbe le donne a spazi comunicativi di secondo piano rispetto ai colleghi maschi. Simonetta Fedrizzi, presidente della Commissione pari opportunità di Trento ha richiamato l'attenzione anche sul tema della democrazia paritaria sul quale il Consiglio provinciale di Trento non sembra trovare una convergenza: "sarebbe davvero grave", ha detto, "dover tornare al voto con una legge elettorale non riformata in tal senso". Il disegno di legge Maestri-Bezzi sulla doppia preferenza di genere sarà in aula nella prima settimana di marzo, appesantito da oltre 5 mila emendamenti ostruzionistici.