Giornale Online
13/09/2017 - Dai Consiglieri e dai gruppi
La risposta dell'assessore Daldoss a un'interrogazione del consigliere Fasanelli
Inutilizzabile il 50% dei proventi delle sanzioni per eccesso di velocità
Testi allegati. I Comuni sono tenuti a trattenere "prudenzialmente" queste somme
La risposta dell'assessore Daldoss a un'interrogazione del consigliere Fasanelli
Inutilizzabile il 50% dei proventi delle sanzioni per eccesso di velocità
Testi allegati. I Comuni sono tenuti a trattenere "prudenzialmente" queste somme
Dal 2013 ad oggi, su
indicazione della Provincia, i Comuni del Trentino accantonano senza poter utilizzare il 50%
dei proventi derivanti dalle sanzioni per la violazione dei limiti di
velocità, mentre l'altra metà va all'ente da cui dipende l'organo accertatore. La metà dei proventi, infatti, in mancanza del decreto attuativo della
legge – e in particolare dell'articolo 142 del codice della strada
modificato nel 2010 – non può essere destinata dai Comuni
all'ente pubblico proprietario della strada (lo Stato o la Provincia) lungo
la quale è stato effettuato l'accertamento. Ne dà notizia
l'assessore Carlo Daldoss nella sua risposta a un'interrogazione del
consigliere Massimo Fasanelli (Gruppo misto).
L'ente proprietario,
spiega l'assessore, sarebbe tenuto dalla legge ad utilizzare queste somme che dovrebbe ricevere dai Comuni, per la realizzazione di interventi di
manutenzione e messa in sicurezza delle strade, della segnaletica,
delle barriere e dei relativi impianti, nonché al potenziamento
delle attività di controllo e accertamento delle violazioni in
materia di circolazione, ivi comprese le spese relative al
personale. Senonché, spiega Daldoss, ormai da anni i proventi
destinati a questo scopo sono "prudenzialmente" trattenuti
nelle casse dei Comuni, e dunque non ancora destinati agli enti
proprietari delle strade. Questo perché le amministrazioni locali
sono in attesa del decreto attuativo con cui lo Stato avrebbe dovuto emanare sette anni fa (secondo la norma, entro 90 giorni della legge
120 approvata nel luglio 2010) per chiarire le modalità di
versamento del 50% dei proventi derivanti dalle sanzioni per eccesso di velocità.
La risposta dell'assessore, quindi, mentre esclude responsabilità della Provincia, conferma in parte il problema evidenziato nell'interrogazione di
Fasanelli, vale a dire la denuncia che i proventi accantonati dai Comuni e derivanti dalle multe per eccesso di velocità, sono "di
fatto inutilizzate ed inutilizzabili". E questo, conclude il
consigliere, "in tempi in cui le finanze
pubbliche sono già esigue".