In Consiglio provinciale si è parlato anche dell’aggiudicazione provvisoria delle Funivie Folgarida-Marilleva
Manovra di assestamento in aula: approvato il rendiconto 2016
Filippo Degasperi (M5s), tra i protagonisti del dibattito. Esaminati i primi ordini del giorno
Intensa
prima parte di mattina oggi in Consiglio provinciale dove è stato
approvato il rendiconto della Provincia e si è svolto un breve
dibattito sul tema oggi di attualità, l’aggiudicazione provvisoria
dell’asta delle Funivie Folgarida-Marilleva ad una finanziaria di
Benevento. Breve chiarimento anche tra Degasperi e Rossi a smorzare i
toni accesi del pomeriggio di ieri. I lavori proseguono con la
discussione dell’assestamento di bilancio.
Il Consiglio
provinciale ha approvato nella prima parte della mattina di oggi il
rendiconto della Provincia (ddl 209) 10 voti contrari, 19 favorevoli
e 1 astenuto (Walter Kaswalder). La votazione è stata preceduta da
alcuni interventi “fuori tema”, sulle Funivie Folgarida-Marilleva
e un chiarimento tra Degasperi e Rossi.
Il caso
Funivie Forgarida-Marilleva
In apertura
di seduta è intervenuto Giacomo Bezzi
(FI) che si è rivolto al Presidente Rossi e al vicepresidente Olivi,
introducendo il tema d’attualità delle Funivie Folgarida-Marilleva
riportato oggi dai giornali. E’ giusto dare credito alla capacità
imprenditoriale dell’aggiudicatario della gara, anche se di fronte
a un partner
industriale che fa speculazioni sui crediti finanziari conservo
qualche diffidenza. Detto questo nascono spontanee alcune
riflessioni. In particolare, ci si chiede perché la Provincia si sia
chiamata fuori dalla questione e non voglia collaborare mettendo dei
soldi nel sistema Trentino, assieme a qualche partner locale. Diteci
quali siano le motivazioni, ha insistito.
Maurizio
Fugatti (Lega) ha rimarcato le preoccupazioni
del collega Bezzi: una società che si occupa di recupero crediti
farà un’operazione di carattere imprenditoriale/speculativo
piuttosto che un investimento di natura turistica e di promozione del
territorio, ha osservato. La società in questione, tra l’altro
aveva tra i suoi consiglieri fino all’ottobre 2015 il
sottosegretario di Stato alle infrastrutture e ai trasporti Umberto
Del Basso De Caro, renziano di ferro. Ma c’è di più: il curatore
fallimentare dott. Mandrioli parrebbe essere stato nominato
nell’aprile 2016 consigliere della Castello Risparmio Spa su
indicazione della Fondazione Caritro: queste cose non accadono a caso
e qualche motivazione ci sarà, aldilà delle capacità professionali
del soggetto. Questo per dire che è difficile credere che il
Presidente Rossi non sapesse nulla di questa questione.
Ugo Rossi
ha chiarito che la società Funivie è una società di livello
superiore che ha le carte in regola per essere “a conduzione
totalmente privata”. Ciò non toglie che la Pat ha seguito da
vicino e con interesse l’evoluzione dell’asta, tanto è vero che
c’era una cordata di imprenditori, che ha però ritenuto di non
dover partecipare. E’ impossibile se non inutile fare alcun tipo di
supposizione, ad oggi: abbiamo una comunicazione di un’asta
fallimentare guidata dal curatore per conto del giudice che ci
informa sul prezzo e non si ha notizia alcuna da parte di chi sia
l’aggiudicatario. Tutto questo mi lascia per certi versi perplesso
e dubbioso, ma finché non saranno noti gli aggiudicatari non si sarà
in condizioni di fare alcun commento, né di rilasciare alcuna
comunicazione: è evidente che in funzione dell’importanza
sottolineata dagli stessi consiglieri Bezzi e Fugatti la Pat seguirà
l’evoluzione e sarà interessata a conoscere le intenzioni degli
aggiudicatari e a collaborare. La partecipazione diretta all’asta
da parte della Pat è naturalmente esclusa, mentre si potrebbe
collaborare a condizione che i prezzi a base d’asta fossero congrui
e con la responsabilità diretta da parte degli operatori privati.
“C’è il
però della politica”, ha replicato Bezzi:
quando la stessa crisi venne vissuta dalle Funivie del passo del
Tonale, l’allora presidente della Provincia Kessler si sforzò di
mettere insieme una cordata territoriale che questa volta è
totalmente mancata. La sua responsabilità rispetto a quella valle
era quella di forzare di più rispetto agli attori economici del
settore, non essere così passivo e subire la pressione forte del Pd
che spingeva per il disimpegno della Provincia. Abbiamo perso una
grande occasione, occorreva guidare il processo, ha concluso.
Meno
drastico il collega Massimo Fasanelli
(Misto): l’importante è che siano buone aziende, non esprimo
giudizi di merito, ha detto: accoglierei tutte le aziende, meglio se
trentine, ma l’importante è che si investa e che si faccia
attività sul territorio.
Il
chiarimento tra Degasperi e Rossi: il presidente si scusa per i toni
Filippo
Degasperi (5 Stelle) è intervenuto “per
fatto personale” a richiamare la “scenetta triste e poco
elegante” iniziata nel corso della discussione articolata di ieri,
dalla quale si è palesato un certo nervosismo da parte del
Presidente Rossi. Posso capire l’irritazione, capisco molto meno
l’arroganza, ha detto: non è il presidente Rossi a decidere quello
che posso o meno dire in quest’aula e “che io debba vergognarmi è
una locuzione che rispedisco al mittente”. Dico che la reazione del
presidente evidenzia una debolezza politica importante e certifica il
fatto che qualcun altro sta facendo un buon lavoro. “L’educazione”,
ha concluso, “è una dote che se uno non ha difficilmente può
fingere di avere”.
Il
presidente Rossi ha preso la parola
scusandosi “per aver usato un volume troppo alto nel pomeriggio di
ieri, pur con contenuti corretti, cristallini e trasparenti”. Il
consigliere è legittimato a prendere le difese di chiunque, ha
aggiunto e se si è schierato con chi si esprime contro il nostro
territorio evidentemente lo può fare. Io non ho usato aggettivi, ha
detto, mentre sono stato definito oggi “arrogante”. Credo che in
un dibattito politico ci sia il diritto, quando le posizioni mettono
a giudizio di chi interviene l’essenza stessa del fatto di essere
qui, anche dire ad un consigliere di vergognarsi senza doversi
sentire giudicare come arrogante.
Il
presidente Bruno Dorigatti
è intervenuto a sgomberare il campo da equivoci: “ritengo di poter
confermare la libertà di ogni consigliere di poter esprimere in
quest’aula il proprio pensiero” ha detto. “Nessuna censura,
tutelerò il nome e l’autorevolezza del Consiglio come ho sempre
fatto. Ieri il volume è andato a tratti oltre, ci sono stati momenti
di aggressività e dovremmo evitare episodi di questo tipo”.
Dorigatti ha ringraziato per la pacatezza di questa mattina ed
invitato tutti a mantenere pacati i toni del dibattito.
Approvato
il rendiconto, Viola in dichiarazione di voto
Walter
Viola (PT) è tornato sull’oggetto del
dibattito: si è parlato a lungo di Pil, di crescita o di non
crescita, ma questo non è l’unico strumento per misurare la
qualità del sistema economico, ha detto. Viola ha richiamato
l’attenzione sulla misurazione del benessere equo e sostenibile
(bes) che punta tutta la questione sulle politiche di contesto,
ponendo dodici dimensioni fondamentali tra cui salute, istruzione,
conciliazione tempi di vita, politica, sicurezza, benessere
soggettivo, ambiente, ricerca, qualità dei servizi ecc. Se optiamo
per un approccio di questo tipo, potremo apprezzare che su alcuni
fronti c’è molto da fare mentre su altri siamo addirittura più
avanti dell’Alto Adige. Siamo in un contesto tra i più competitivi
d’Italia, ha aggiunto e dobbiamo trarre indicazioni da questi
indicatori per tradurli in politiche attente ed efficaci. Un fattore
con il quale dobbiamo fare i conti è che all’interno della nostra
comunità stanno crescendo posizioni sempre più diffuse secondo le
quali rispetto alla nostra realtà l’autonomia non sia fondante.
Dobbiamo fare i conti non positivi con questo e anche con altre
realtà. Nel concreto, ad esempio, l’eccesso di burocratizzazione
da parte dell’ente pubblico nel settore edilizio rappresenta una
grave criticità: il problema è mettere nelle condizioni imprese e
famiglie di concorrere positivamente alla crescita. Il vero rischio è
a suo parere l’appiattimento al livello nazionale, staccandoci dal
modello virtuoso che ci ha sempre contraddistinto: c’è un quadro
di luci ed ombre che va studiato.
Il documento
è stato quindi votato con il seguente esito: 10 voti contrari, 19
favorevoli e 1 astenuto (Walter Kaswalder).
Via alla discussione del ddl sull'assestamento di bilancio. Approvati i primi ordini del giorno.
Dopo
l’approvazione del rendiconto si è passati all’assestamento. In
discussione generale sono intervenuti Fasanelli, Degasperi e
Civettini ad illustrare alcune proposte di modifica che saranno
approfondite in fase di esame del disegno di legge. L’attenzione si
è quindi concentrata sui numerosi ordini del giorno che precedono
l’esame dell’articolato. Al momento dell’interruzione dei
lavori alle ore 13, gli ordini del giorno esaminati sono 3 (+ 3
documenti di Civettini il cui esame è stato anticipato) su 48
documenti.
La
discussione generale: gli interventi ad illustrare gli ordini del
giorno.
Massimo
Fasanelli (Misto) ha esordito dicendo che
l’assestamento lascia trasparire ancora troppo assistenzialismo e
poca incisività sugli interventi con ritorni economici ed ha
anticipato i contenuti di alcuni ordini del giorno. Il Progettone,
per esempio, è un ottimo intervento, però è un’azione nata per
sopperire a delle carenze strutturali, non può essere l’unica
prospettiva d’investimento. Alcuni investimenti andrebbero
dirottati sulle attività che aumentano il Pil: solo così si
riuscirà davvero ad aiutare chi ha bisogno. Anche nel mondo della
scuola occorre direzionare le risorse verso il vero welfare
ed attivarsi per lo sblocco delle assunzioni
nei comuni: non si può pensare di sostituire solo il 25% delle
persone che vanno in pensione, ha detto.
Filippo
Degasperi (5 Stelle) ha annunciato e
illustrato tre ordini del giorno. Uno vorrebbe fosse ripensato un
risparmio che ha definito “inopportuno”, che riguarda la
riduzione dei rimborsi spesa su infortunio nelle scuole, che ora
gravano quasi interamente sulle famiglie: difficile comprendere
l’intervento sulle franchigie da infortunio e da ricovero
ospedaliero. Altra richiesta: che la Pat si attivi presso l’Agenzia
delle Entrate per consentire le detrazioni fiscali anche a chi
risiede in alloggio Itea con canone concordato. Un altro ordine del
giorno interessa il diabete giovanile: rispetto alle apparecchiature
oggi a disposizione la tecnologia ha fatto molti passi avanti.
Aggiornarsi e attrezzarsi con questi strumenti presenti nel resto
d’Italia, significherebbe migliorare la qualità della vita dei
pazienti.
Il
consigliere Claudio Civettini
(Civica) ha illustrato il proprio ordine del giorno volto alla
diffusione della lettura e alla valorizzazione delle piccole e medie
imprese editoriali. Il sostegno all’editoria è indiretto, perché
rivolto ai consumatori e prevede di sollecitare in sede governativa
l’adozione di misure tese a sostenere le famiglie e riconoscendo
una detrazione del 20% per l’acquisto di libri. Civettini ha
annunciato un secondo intervento prevede di predisporre forme di
sostegno concreto alla vera conciliazione familiare e un terzo che
interviene in tema di agricoltura di montagna e promozione di nuove
opportunità a vantaggio delle nuove generazione.
Gli
ordini del giorno
Disco
verde per tre proposte di Claudio Civettini. E’
stata anticipata la discussione e approvazione dei documenti di
Claudio Civettini, che
si è poi dovuto assentare per problemi personali. Gli ordini del
giorno, già illustrati dal consigliere, hanno ottenuto il parere
favorevole, così come concordati ed emendati con la Giunta. L’odg
8 proposto dal consigliere di Civica
Trentina impegna la Giunta ad attivarsi per accrescere con apposite
iniziative di sensibilizzazione, l'importanza per le famiglie e la
comunità trentina di mettere al mondo ed educare i figli,
predisponendo nuove e adeguate forme di sostegno
alla conciliazione familiare. L’ordine
del giorno 9 è rivolto alla
valorizzazione della lettura,
promozione del libro e delle piccole e medie imprese editoriali ed
impegna la Giunta a sollecitare il governo nazionale e il parlamento
ad adottare misure tese a sostenere le famiglie per la favorire la
diffusione della lettura, riconoscendo alle persone fisiche una
detrazione fiscale pari almeno del 20% della spesa effettuata in un
anno per l'acquisto di libri muniti di codice Isbn, scolastici e
universitari e per tutte le pubblicazioni anche in formato digitale.
Infine, il documento 10
impegna la Giunta a riconoscere in modo specifico l'importanza
dell'agricoltura di montagna per
generare nuove opportunità di lavoro in questo settore.
Assistenza
ai disabili privi dell’aiuto familiare.
Accolto l’ordine del giorno 1
di Claudio Cia, nella
forma emendata in accordo con l’assessore Zeni, che impegna
sull'assistenza ed il sostegno ai disabili privi di aiuto familiare,
attivando percorsi di supporto alla domiciliarità in abitazioni o
gruppi-appartamento, iniziative per la permanenza temporanea in
soluzioni abitative extrafamiliari per situazioni di emergenza e dare
sollievo ai familiari, allo sviluppo di progetti per promuovere la
maggiore autonomia possibile dei soggetti con disabilità grave e
prevedere campagne informative per diffondere la conoscenza di queste
misure per l'assistenza, la cura e la protezione di questi soggetti.
Sostenuto anche dai colleghi Viola e Bezzi, il documento è stato
approvato nella forma emendata, quando in origine prevedeva
l’istituzione di un fondo.
Sì
alla valorizzazione del Monte Bondone. Accolto
nella forma emendata e concordata con l’assessore Dallapiccola
l’odg 2 di
Luca Giuliani (Patt)
che impegna la Giunta nella valorizzazione del
Monte Bondone sotto il profilo ambientale,
didattico-culturale e turistico. “Come non essere d’accordo”,
ha notato Walter Viola che però ha obiettato che manca un progetto e
una riflessione definitiva su cosa fare del Bondone”. Si è
astenuto Filippo Degasperi al quale piaceva di più la versione
originale del testo perché “nella forma emendata i contenuti sono
stati annacquati”. Nerio Giovanazzi (AT) ha detto di votare il
documento per solidarietà anche se manca la funivia che sarebbe la
questione più interessante per lo sviluppo del Bondone. Giacomo
Bezzi (FI) ha detto di votare la proposta perché la situazione in
ambito turistico è davvero preoccupante: è triste vedere queste
strutture fatiscenti e tanti alberghi andare all’asta in Trentino,
ha detto “e concordo con Giovanazzi: il Bondone, senza il
collegamento funiviario, continuerà a soffrire”.
Sulla
sperimentazione dell’aggregazione nella riorganizzazione sanitaria.
Favorevole il parere anche sulla proposta di ordine
del giorno 3 dell'esponente del Patt Luca
Giuliani, che impegna a verificare se
sussistono le condizioni per avviare la sperimentazione
dell'aggregazione funzionale territoriale,
oltre che a Pinzolo, anche presso la Comunità Alto Garda e Ledro e
ad utilizzare gli stanziamenti previsti dal bilancio per attivare
anche nel Comune di Ledro forme di offerta prestazionale che
coinvolgano maggiormente la Apsp locale quale presidio di valle,
potenziando le attività esterne alla Apsp quali attività
ambulatoriale infermieristiche e/o a domicilio. L’assessore Zeni ha
notato che si sta già facendo molto in questa direzione e dunque il
documento di Giuliani si inserisce all’interno di questa visione e
logica. Il consigliere Degasperi si è detto perplesso sulla maggiore
attenzione al territorio sbandierata dall’assessore e anche sul
tema specifico, visto che è stata avviata una sperimentazione sulle
24 previste. Bezzi ha detto di non comprendere come un consigliere di
maggioranza possa fare una proposta di questo genere e impegni la
Giunta a continuare con la sperimentazione: “avevate intenzione di
fermarvi, forse”? ha chiesto ironicamente. Mario Tonina si è
augurato che si possa concretizzare la previsione di questo ordine
del giorno per migliorare le problematiche di un territorio come
quello di Ledro, dove è importante poter garantire i servizi, sia a
vantaggio dei cittadini, che dei turisti. La votazione su questo
ordine del giorno è stata rimandata al pomeriggio. Si riprenderà
con l’intervento di Borga.