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21/06/2017 - In aula o in commissione

Ddl di Gilmozzi sulla mobilità sostenibile, conclusa la discussione generale

Nell'aula del Consiglio provinciale. Si prosegue domani fino al voto conclusivo

Ddl di Gilmozzi sulla mobilità sostenibile, conclusa la discussione generale

In allegato, il testo del disegno di legge della Giunta proposto dall'assessore ai trasporti

​​Conclusa nel pomeriggio la discussione generale sul ddl sulla mobilità sostenibile dell'assessore Gilmozzi e quello, sullo stesso tema, di iniziativa popolare. Mauro Gilmozzi ha presentato il suo ddl riconoscendo il lavoro fatto dai cittadini che hanno presentato il ddl popolare. Una proposta che, ha detto, contiene idee interessanti e innovative e che si è confrontata con la politica della Pat sui trasporti. Ci sono stati incontri, un seminario sul trasporto pubblico che hanno portato alla condivisione di una serie di emendamenti, che vanno dalla necessità di un piano della mobilità che si occupi anche delle politiche dei trasporti dal potenziamento del trasporto ferroviario e pubblico, alla necessità di ridurre il trasporto privato utilizzando anche i servizi più moderni. Importante, ha aggiunto, è il ruolo dell'osservatorio che avrà lo scopo di raccogliere idee e proposte e sono stati introdotti riferimenti a processi partecipativi. Punti sui quali i due ddl potranno convergere, ma, ha ricordato l'assessore, non si è andati d'accordo sulla composizione dell'Osservatorio e sul metodo dell'estrazione a sorte dei componenti. Altra divergenza, la costituzione di una quota fissa per la mobilità. Un principio, per Gilmozzi, che è impossibile da realizzare, visto anche il momento di crisi. Altro punto non condiviso: la gratuità del biglietto del trasporto pubblico. Una strada, secondo Gilmozzi, anche alla luce dei risultati di un seminario, non percorribile, anche perché la scelta del mezzo pubblico avviene principalmente per il confort e il risparmio di tempo non per i costi. Vero, ha aggiunto, l'assessore che la maggior parte dei costi del trasporto pubblico è sostenuto dalla Pat, ma senza biglietto ci sarebbe un aggravio dei costi di 22 milioni di euro. Una cifra importante che copre, ha ricordato, settori decisivi come la Protezione civile. Anche l'esempio di Tallin, ha aggiunto, portato come esempio dai proponenti del ddl popolare, è stato favorito da una serie di politiche, compreso il costo di sei euro per i parcheggi. Quindi, per queste differenze, si è arrivati con due ddl che si differenziano, anche se non vanno dimenticati i punti di condivisione.

Anche Filippo Degasperi ha dato atto al comitato che ha presentato un ddl sottoscritto da 3.600 cittadini di aver portato nel dibattito il tema del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. Il consigliere di 5 Stelle ha ricordato che sono 6 i ddl popolari presentati e solo due sono arrivati alla fine anche se, come quello del parco agricolo del Garda, sono finiti su un binario morto. Degasperi, sui due ddl in discussione, ha affermato che si tratta, in realtà, di due posizioni completamente divergenti. Al punto che i proponenti hanno affermato che i pilastri del loro ddl sono stati demoliti da quello di Gilmozzi. Tra questi pilastri c'è quello della gratuità, che non è il termine esatto perché non c'è nulla di gratuito oggi nel trasporto pubblico che oggi viene pagato per l'80% dalla fiscalità generale, quindi da chi non lo usa. E l'obiettivo del ddl popolare è quello di fare in modo che chi oggi paga il trasporto pubblico senza usarlo inizi a utilizzarlo. Inoltre, nel bilancio complessivo, oltre ai 22 milioni di euro che si perderebbero rinunciando ai biglietti, si dovrebbero mettere per contro nel conto i costi degli incidenti e non ultimi quelli delle infrastrutture stradali visto che, con la gratuità, si potrebbero ridurre le auto del 10%. Sulla partecipazione, altro tema che divide le due proposte, secondo Degasperi, nel ddl Gilmozzi il dibattito pubblico è comparso e le scelte vengono messe in capo alla Pat. Infine, il consigliere 5 Stelle ha detto che se il ddl popolare non si condivide è giusto votarlo e bocciarlo. Critiche da parte di Degasperi anche all'odg del Consiglio nel quale è stato posto prima il ddl Gilmozzi rispetto a quello popolare. L'esponente di 5 Stelle, infine, ha presentato due ordini del giorno: uno sul sobborgo di Montevaccino che non ha né le elementari né lo scolabus; l'altro per realizzare un progetto per accedere ai fondi nazionali per le ciclabili, favorendo quelle del lago d'Idro.

Anche Nerio Giovanazzi (AT) ha riconosciuto l'importanza del ddl popolare che in parte è stato recepito da quello della Giunta. Il consigliere di At ha però criticato la proposta popolare, soprattutto sull'Osservatorio che si vorrebbe, populisticamente secondo lui, composto da gente estratta a sorte. Sul fondo della mobilità e per il trasporto gratuito, Giovanazzi ha detto che i tempi non sono ancora maturi. Il consigliere ha presentato, inoltre, un emendamento per la realizzazione di hurban hub per la fornitura di servizi di trasporto ad un ddl che, ha ribadito, rappresenta un primo passo per la rivoluzioni dei trasporti e va quindi appoggiato. Claudio Civettini (Civica Trentino) ha ricordato che ancora nel 2014 si parlava di Metroland, costato 500 mila euro per il solo concorso d'idee,  che prevedeva 190 km di ferrovia e che è letteralmente sparito. Nel 2015 poi si è parlato di raccordi ferroviari, funivia del Bondone, Minuetto per la Valsugana: iniziative che dimostrano che i soldi ci sono o c'erano. Ma dai sogni di Metroland e dei grandi progetti si dovrebbe scendere alla realtà, realizzando soluzioni per i pendolari che vengono dalle periferie che sono costretti a pagare una sorta di tassa sulla distanza. Per questo, ha detto Civettini, si dovrebbero cercare le risorse per arrivare al trasporto pubblico gratuito per gli studenti che vengono dalle valli. Il consigliere della Civica ha detto infine che l'Alto Adige è davanti a noi non solo economicamente ma anche sulla mobilità alternativa.

Mario Tonina dell'UpT, ribadendo il pieno appoggio alla proposta dell'assessore, ha ricordato che il ddl Gilmozzi pone le basi per una vera svolta riguardo la mobilità sostenibile e mette in evidenza che in una Provincia come la nostra, caratterizzata da una forte presenza turistica, non è più pensabile accettare un' ulteriore espansione del trasporto privato e che si deve cambiare strada. Marino Simoni di PT, condividendo a nome del suo gruppo il ddl Gilmozzi, ha ricordato che il ddl popolare ha intercettato un sentimento che sta diventando sempre più comune, ma ha anche sottolineato la necessità di arrivare ad una maggiore uguaglianza dei territori, come nel caso del Primiero, per quanto riguarda le infrastrutture della mobilità. Giuseppe Detomas della Ual ha anche lui ricordato che la mobilità, per un territorio come il nostro, è strategica per dare opportunità alle zone periferiche e per evitare lo spopolamento dei territori alpini. Il ddl che introduce una pianificazione è condivisibile, ma, ha aggiunto, serve realismo. I parcheggi delle bici, ha aggiunto, non possono essere l'asse portante quando, è l'esempio di Fassa, ci sono solo 7 autobus al giorno che vengono a Trento, solo quattro corse dirette, con 66 fermate e tempi medi di percorrenza di tre ore. Chiaro che con queste caratteristiche il trasporto pubblico non si può pensare di intervenire sulle abitudini dei cittadini. Altro elemento sul quale si può incidere è quello di limitare la mobilità, anche attraverso il telelavoro. Massimo Fasanelli del Misto, ha anche lui condiviso il ddl Gilmozzi, affermando che con questa legge il Trentino acquisirà lustro, anche se alcuni obiettivi andranno ricalibrati. Fasanelli ha motivato il suo no alla gratuità del trasporto pubblico perché le cose gratis non vengono considerate importante e i costi, che crescerebbero, diverrebbero insostenibili.

Alessio Manica del Pd ha anche lui ricordato che il comitato promotore ha fatto un grande lavoro scientifico e quindi va riconosciuto che senza il ddl popolare non si sarebbe arrivati a quello di Gilmozzi che farà fare un grande passo in avanti al Trentino. Non si sarebbe arrivati a dotare il Trentino di strumenti moderni, a partire dal piano della mobilità sostenibile; non si sarebbe arrivati alla costituzione di un osservatorio che seguirà la redazione del Piano; non avremmo il manager dei trasporti e non ci sarebbero i luoghi di partecipazione. Soprattutto, ha aggiunto il consigliere Pd, con questo ddl si accetta una nuova ottica culturale. A Rovereto, non a caso, si sta ridisegnando piazzale Orsi in nome della multimodalità, anziché limitarsi a una nuova strada. Il capogruppo di Pd ha presentato alcuni emendamenti, compreso il tentativo di trovare una mediazione sulla costituzione di un fondo fisso sui trasporti. No, anche da parte del Pd, sulla gratuità anche perché, ha ricordato Manica, non è corretto scaricare su tutti modalità e qualità dei servizi completamente diversi. Pieno appoggio al ddl Gilmozzi anche da parte del capogruppo del Patt, Lorenzo Ossanna. Un ddl, ha aggiunto, che si discosta di poco da quello popolare ed è frutto di un ampio dibattito. Ossanna ha ricordato che questo ddl parla di futuro e per questo apre spazio a un mezzo come i droni.

Gilmozzi, nella sua replica, ha affermato che, sul Piano della mobilitò alternativa, servirà un'attenzione di tipo amministrativa da parte dei comuni e della stessa Pat. Perché se il secolo scorso è stato caratterizzato da auto e autostrade, questo lo deve essere dai treni e dalla mobilità pubblica. L'assessore non ha negato le differenze tra i due ddl, però ha anche detto che non si può banalizzare un lavoro che è stato fatto insieme. Sui 22 milioni dei biglietti gratuiti, Mauro Gilmozzi, ha ricordato che se tagliassimo questa cifra dal bilancio dovremmo andare a prenderla da un'altra parte, magari dalla protezione sociale o dalla sanità. Non si possono inoltre tagliare risorse per i mezzi pubblici che invece avrebbero bisogno di investimenti. Anche i dati di Tallin, ha affermato ancora Gilmozzi, rimostrano che solo con un mix di politiche  si può raggiungere il risultato di contenere il traffico privato.

La seduta è stata sospesa su richiesta dell'assessore per trovare un'intesa sugli emendamenti. I lavori riprenderanno domattina alle 10. 

Allegati
Il testo del disegno di legge proposto dall'assessore Gilmozzi per la mobilità sostenibile