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21/06/2017 - In aula o in commissione

Le interrogazioni a risposta immediata discusse stamane

Consiglio provinciale in aula: aperti i lavori della seconda sessione di giugno

Le interrogazioni a risposta immediata discusse stamane

In allegato, l'ordin del giorno dei lavori

Le interrogazioni a risposta immediata discusse stamane
I lavori della seconda sessione di giugno dell'assemblea legislativa provinciale, si sono aperti stamane in aula con una comunicazione del presidente Dorigatti, che ha l'invito rinvolto dall'associazione "Vaccinare informati" a tutti i consiglieri provinciali ad incontro in programma oggi alle 13.00. Il consigliere Civettini (Civica Trentina) ha poi chiesto al presidente Dorigatti di esprimere riconoscenza all'Aquila Basket, che grazie alle prestazioni nelle finali per lo scudetto ha regalato grande visibilità alla nostra provincia sui media nazionali. Ha inoltre esortato Dorigatti a sollecitare il presidente Rossi a chiarire la situazione delle nomine messe in discussione dal sindacato Delsa. A seguire è iniziata la discussione del question time. Eccone una sintesi.

Lorenzo Baratter (Patt) e Maurizio Fugatti (Lega)

No all'obbligo per i vaccini:

meglio puntare

sull'informazione

I consiglieri Baratter e Fugatti hanno presentato un'interrogazione di simili contenuti e la risposta è stata unitaria. Il consigliere del Patt ha chiesto alla Giunta di attivarsi affinché le misure coercitive previste dal decreto Lorenzin per i genitori che non adempiono alle vaccinazioni obbligatorie per i figli vengano sostituite da politiche informative e di sensibilizzazione. Ciò non significa mettere in discussione i vaccini, ha detto Baratter, quanto il metodo messo in atto dalla Ministra.

Il consigliere della Lega ha chiesto all'assessore alla sanità se la Pat abbia intenzione di far presente la criticità degli obblighi contenuti nel decreto Lorenzin, puntando molto sulle campagne informative. Anche perché la coercizione potrebbe avere effetti controproducenti sulle vaccinazioni. Inoltre, Fugatti chiese se la Pat possa sollecitare il Governo a introdurre la possibilità per le famiglie di scegliere un programma di vaccinazioni col supporto del sistema sanitario locale.

La risposta: L'assessore Zeni ha premesso che il tema dei vaccini coinvolge profili di salute pubblica e aspetti emotivi delle famiglie e di fatto anche in Trentino sono emerse preoccupazioni in merito. Le istituzioni provinciali, ha aggiunto, nel loro compito di tutela dei cittadini hanno il dovere di basare le scelte su evidenze scientifiche, verificando la comprovata sicurezza ed efficacia dei vaccini. Evidenze scientifiche che hanno attribuito ai vaccini priorità per la copertura sanitaria della popolazione. Non è compito della Pat mettere in dubbio queste evidenze e si riconosce la competenza dello Stato su questa materia, condividendo l'obiettivo del decreto legge in questione, che mira al mantenimento e raggiungimento della soglia su base nazionale e ad evitare l disparità di trattamento di cittadini di regioni diverse. Si ritiene doveroso mantenere dunque serietà e non alimentare falsi dubbi sull'efficacia vaccinale. Le sanzioni sono intrinsecamente connesse al concetto di obbligo. Detto questo, le misure sanzionatorie hanno sollevato molte perplessità, ha ammesso Zeni, e ci attiveremo nel valutare se siano le più appropriate al raggiungimento degli obiettivi. In sintesi è condiviso dunque l'impianto però le sanzioni fanno emergere dei dubbi sui quali è necessario fare qualche valutazione supplementare: invieremo al parlamento una nota sull'argomento, ha dichiarato. La Giunta ritiene infine strategico e fondamentale affiancare all'obbligo adeguata attività di comunicazione che consenta ai cittadini di comprendere l'efficacia dell'azione vaccinale.

La replica: Risposta non completamente soddisfacente per Baratter anche se ha apprezzato l'impegno della Giunta a chiedere alla Ministra una revisione delle misure sanzionatorie. Urge una campagna adeguata che tenga però conto anche dei possibili rischi legati ai vaccini, ha aggiunto. Il consigliere Fugatti ha apprezzato la volontà di fare degli sforzi informativi e anche la volontà di intervenire presso i parlamentari evidenziando i dubbi sulle sanzioni. Il decreto è comunque a suo avviso da modificare, quindi sarebbe opportuno che la Pat ne evidenzi le criticità nella Conferenza Stato-Regioni.

Luca Giuliani (Patt)

Galleria dell'Agnese

va sistemato

l'antincendio

Il consigliere del Patt ha chiesto all'assessore ai lavori pubblici quali tempi sono previsti per ripristinare l'impianto antincendio nella galleria dell'Agnese che rappresenta l'unico accesso alla valle di Ledro.

La risposta: L'assessore Gilmozzi ha spiegato che nella galleria dell'Agnese sono frequenti piccole rotture nelle condotte principali, che nel caso specifico sono state ripristinate e lo scorso 9 giugno, quando l'impianto è tornato completamente operativo. I vigili del fuoco sono sempre informati e gli interventi di soccorso sono effettuati con supporto di autobotte. Questa galleria necessita di costanti attenzioni per poter governare le manutenzioni senza causare interruzioni del traffico, ha aggiunto.

La replica: Le manutenzioni sono necessarie, ha osservato Giuliani che ha ringraziato l'assessore per la chiarezza.

Mario Tonina (UpT)

Casa Sembenotti

va demolita

troppi pericoli

Il consigliere dell'UpT ha interrogato la Giunta per sapere se intende intervenire, per risolvere l'annosa questione di casa Sembenotti a Breguzzo, ritenuta da tempo prioritaria dalle amministrazioni locali, che rappresenta un serio pericolo per la circolazione sulla statale del Caffaro.

La risposta: L'assessore Gilmozzi ha chiarito che la problematicità portata all'attenzione dal consigliere Tonina è nota da tempo, tant'è che fu sviluppato un progetto che comprendeva acquisizione e demolizione dell'edificio. Il problema è che l'edificio è tutelato dai Beni culturali come edificio d'interesse storico e la Soprintendenza ne ha vietata la demolizione. Considerato questo, ha proseguito, ci siamo permessi di suggerire altri interventi come un passaggio pedonale rispetto ai quali il Comune si è detto in prima battuta contrario ribadendo la necessità di procedere ad una demolizione. Recentemente però un sopralluogo con i Beni culturali sembra orientarsi verso questa nostra ipotesi del mantenimento dell'edificio storico e nel contempo la costruzione di un passaggio per il transito in sicurezza dei pedoni.

La replica: Uno snodo noto a tutti i giudicariesi, ha detto Tonina nella replica, per il quale occorre trovare una soluzione: la migliore sarebbe la demolizione, ma spero che in tempi brevi si trovi comunque un compromesso che migliori la viabilità e metta in sicurezza i pedoni, oggi obbligati a passare sulla strada. Voglio ricordare, ha aggiunto, che la sistemazione in corrispondenza del centro storico di Breguzzo riguarda il comune di Sella Giudicarie, ma non solo.

Claudio Cia (Misto)

Day hospital

oculistico verso

la chiusura?

Il consigliere del Misto ha chiesto all'assessore alla salute se corrisponda al vero che il day hospital oculistico a Villa Igea verrà presto chiuso. Inoltre, il consigliere ha chiesto di sapere quali soluzioni concrete s'intendano adottare per ridurre i tempi di attesa per le prestazioni specialistiche.

La risposta: Pur riconoscendo l'attenzione e l'impegno di Cia, Zeni ha chiesto al consigliere di rivolgersi riservatamente a lui per una verifica preventiva prima di fare un'interrogazione che lascia poi una sensazione di incertezza. Ciò premesso, quanto paventato nel documento non corrisponde al vero, l'ambulatorio oculistico di Villa Igea è operativo e sarà tenuto aperto anche nella settimana di ferragosto. Rispetto alle prestazioni (circa 1 milione 200.000) si evidenzia un dato medio accettabile e i tempi di attesa saranno sottoposti a processi di miglioramento commisurati alle costanti verifiche e monitoraggi effettuati.

La replica: Riconosco all'assessore la disponibilità, mentre è più difficile per i cittadini chiamare l'assessorato, ha replicato Cia che ha detto che i contenuti dell'interrogazione sono anche in alcune lettere pubblicate sui giornali, segno che qualche criticità c'è e qualcosa non funziona nel sistema sanitario, nonostante i numeri positivi

Walter Kaswalder (Misto)

Quanto ha speso

la Giunta

per le consulenze?

Il consigliere del Misto chiede alla Giunta a quanto ammonta complessivamente la spesa per le consulenze dal suo insediamento ad oggi e l'elenco delle persone e delle società che hanno incassato più di 50 mila euro.

La risposta: L'assessore Olivi ha fornito i dati relativi all'ammontare complessivo delle consulenze. Si tratta di € 2 milioni 738.137 per il 2014, 2 milioni 798.659 per il 2016 e per il 2017 fino ad oggi di 1 milione 61.000. Con riferimento alla seconda parte dell'interrogazione Olivi ha invitato il consigliere Kaswalder a consultare il sito della Pat dove, ai sensi della legge, nella sezione consulenti e collaboratori sono pubblicati i dati relativi ad incarichi e collaborazioni con nome, corrispettivo, data e oggetto degli incarichi dal 2014 ad oggi.

Giampiero Passamani (UpT)

La Pat è coinvolta

nella ferrovia

Valsugana – Feltre?

Il consigliere dell'UpT ha chiesto alla Giunta di sapere quale sia lo stato del coinvolgimento della Pat nel progetto di connessione ferroviaria tra la Valsugana e Feltre. Un tratto che si inserisce nel più ampio progetto dell'Anello delle Dolomiti che prevede la creazione di una ferrovia Belluno – Calalzo – Cortina – Dobbiaco – Brunico – Bressanone –Bolzano –Trento – Primolano – Feltre – Belluno.

La risposta: L'anello ferroviario delle Dolomiti, integrando l'infrastruttura in questione è una delle priorità strategiche della Giunta provinciale, rappresentando un sistema di integrazione turistico economico attraverso la mobilità ferroviaria. In un recente convegno tenutosi a Lamon abbiamo discusso di tutto questo, ha detto l'assessore Gilmozzi. L'anello mancante è il collegamento della Valsugana alla città di Feltre: stiamo facendo le valutazioni anche dialogando con le altre regioni e con il Ministro. Si tratta di un progetto complesso e articolato che deve dunque integrarsi con altri e nei prossimi mesi sono previste firme e protocolli in base ai quali si potrà procedere concretamente alla valutazione della realizzazione di questo intervento. Chiaro, ha concluso Gilmozzi, che queste infrastrutture devono essere riconosciute d'interesse nazionale oppure il rischio è di non poterle fare per carenza di fondi.

La replica: Passamani si è detto soddisfatto auspicando che si dia seguito al progetto: dobbiamo spingere su questi argomenti e pensare alla rotaia come trasporto alternativo capace di generare sviluppo economico e turistico.

Massimo Fasanelli (Misto)

Appalti dimezzati,

quanti sono

ancora in ballo?

Il consigliere del Misto, visto il dimezzamento rispetto ai primi mesi del 2016 degli appalti, ha chiesto alla Giunta quante gare sono state affidate a Apac dal 2015 a oggi; quali sono i tempi medi e massimi per l'avvio della gara; quanti sono gli appalti ancora sul tavolo; quali sono i tempi medi di chiusura dei procedimenti da parte di Apac e quante le gare sospese per ricorsi.

La risposta: Gilmozzi ha risposto dicendo che fornirà al consigliere due tabelle contenenti i dettagli dei dati richiesti. L'assessore ha anche commentato le procedure con le quali si attiva l'agenzia per gli appalti dove le imprese spesso corrono per prenotarsi una priorità con il risultato che poi una certa quantità di pratiche non possono procedere perché mancano le documentazioni. L'assessore ha detto che si procederà a breve nella definizione di un livello minimo per accettare una pratica. I dati, ha commentato Gilmozzi scorrendoli velocemente, dimostrano che c'è continuità, che c'è struttura e che c'è volume. Gli appalti hanno una loro consistenza e si calcola che tra quelle bandite ed affidate siamo nell'ordine del 90% di pratiche evase, mentre sono in essere 7 contenziosi.

La replica: Fasanelli di è dichiarato molto soddisfatto. Mi fa piacere, ha osservato, aver evidenziato una carenza di scambio di documenti tra Comuni e Apac e di aver contribuito a migliorare il sistema, con la produzione di una documentazione minima.

Chiara Avanzo (Patt)

Quando partiranno

i lavori

del collettore?

La consigliera del Patt, ricordando il suo ordine del giorno con il quale si è impegnata la Giunta alla realizzazione di due tratti del collettore Castelnuovo-Telve e Telve-Roncegno, ha chiesto all'assessore ai lavori pubblici aggiornamenti sullo stato dell'arte; se la progettazione sia stata ultimata e quando avranno inizio i lavori.

La risposta: L'assessore Gilmozzi ha detto che la soluzione della questione è appunto un sistema di allacciamento per raccogliere le fognature e recapitarle a Castelnuovo. L'intervento è stato distinto per motivi tecnici in due lotti funzionali in corso di progettazione esecutiva. Il primo lotto (che ammonta a 2 milioni 400 mila euro) sarà pronto verso fine agosto, poi si procederà all'appalto entro l'anno e si preventiva un anno di lavori. Il secondo lotto (che ammonta a circa 1 milione di euro) sarà pronto entro ottobre e poi realizzato entro una anno dall'appalto. Si può affermare dunque che dovremmo vedere compiuto il lavoro di queste due importanti infrastrutture verso la fine del 2018.

Giacomo Bezzi (Forza Italia)

Quante denunce

per maltrattamenti

di animali?

Il consigliere di Forza Italia ha chiesto alla Giunta se in Trentino sia possibile segnalare i casi di maltrattamento di animali domestici; se sia possibile farlo direttamente alla Pat; se c'è l'intenzione di istituire uno sportello o un numero verde per le segnalazioni. Infine, Bezzi ha chiesto quanti siano i casi di maltrattamenti negli ultimi tre anni in Trentino; quali iniziative hanno in cantiere la Pat e comuni per contrastare la violenza sugli animali e gli abbandoni nel periodo estivi.

La risposta: L'assessore Zeni ha spiegato che l'amministrazione monitora le segnalazioni riferite anche da singoli cittadini su maltrattamenti ad animali domestici. La maggior parte di queste segnalazioni ha avuto un esito favorevole e non si sono ravvisati presupposti per sanzioni amministrative e per il momento non si ritiene opportuno attivare un numero verde o uno sportello ad hoc dal momento che si tratta di circa 32 segnalazioni all'anno. L'assessore ha infine riconfermato l'importanza delle azioni informative a tutela degli animali e della loro sicurezza.

La replica: Non si allenti la presa su un argomento che sta a cuore a molti cittadini, ha replicato Bezzi e trovate il modo di fare informazione più specifica.

Violetta Plotegher (PD)

C'è una borsa

di studio per studenti

in difficoltà?

La consigliera del Pd ha chiesto se sia mai stata prevista una borsa di studio per aiutare gli studenti delle superiori in difficoltà e se un'idea simile possa essere inserita nel progetto "voucher culturale per le famiglie" pensato per i figli delle famiglie numerose e che beneficiano del reddito di garanzia finanziato dal Fondo regionale famiglia e occupazione.

La risposta: Olivi ha spiegato che il sistema di accesso al diritto allo studio così come strutturato prevede la concessione di assegni destinati a coprire parzialmente le spese sostenute dalle famiglie (alloggio, mensa, trasporto e libi di testo). Si ritiene che lo strumento più attinente rispetto alla questione posta dalla consigliera sia quello fin qui utilizzato. In realtà, ha aggiunto, il fondo dedicato al voucher culturale può essere di natura puntuale diversificata rispetto al sostegno al reddito. Pur ribadendo che l'impianto non conosce troppe eccezioni, cercheremo comunque di capire se questa misura può avere una finalizzazione nel senso posto dall'interrogazione, ha concluso.

La replica: Colgo l'intenzione di approfondire il tema, ha detto Plotegher. In realtà, ha aggiunto, ho avuto segnalazioni di famiglie che dopo l'obbligo scolastico hanno inserito la ragazza/o, pur talentuosa/o, in un percorso diverso da quello del completamento degli studi. Auspico che si possa integrare quanto già si fa nella nostra provincia.

Graziano Lozzer (Patt)

Sistemare

il marciapiede

del rio Casare

Il consigliere ha chiesto all'assessore se intenda intervenire e in quali tempi per la sistemazione e la messa in sicurezza del marciapiede sul ponte della provinciale 63 che attraversa il rio delle Casare, oggi in condizioni precarie e pericolose.

La risposta: l'assessore Gilmozzi ha precisato che non si tratta di un marciapiede ma di una struttura di copertura di tubature. Dal momento che la struttura è accessibile, va resa sicura. Vi sono infatti segni di obsolescenza rispetto ai quali è previsto un intervento di 10-15mila euro da eseguire non appena le ditte saranno disponibili. Non c'è una data sicura, ma Gilmozzi ha assicurato sarà realizzato al più presto.

Nerio Giovanazzi (AT)

Cani al guinzaglio

per difendere

i cerbiatti

Il consigliere di At ha chiesto se l'assessore all'ambiente intenda emanare una direttiva alla vigilanza venatoria affinché, per tutelare i cerbiatti, i cani vengano tenuti al guinzaglio nelle zone boschive.

La risposta: l'assessore Zeni ha ricordato che i soggetti interessati si sono già incontrati per valutare la possibilità di individuare i piccoli di capriolo utilizzando dei droni. Ne è emerso il problema dei costi da sostenere per un intervento da estendere a un territorio vasto. In ogni caso dal 2000 ad oggi sono stati emessi 860 verbali, e ultimamente una sessantina all'anno, contro i padroni dei cani lasciati liberati nei boschi. In ogni caso la questione capriolo è delegata all'associazione cacciatori trentini, che ha piazzato dei cartelli sul territorio per informare su come comportarsi con i cuccioli di caprioli.

La replica: per Giovanazzi non ci si può limitare alle sanzioni, perché vi sono persone che continuano a sguinzagliare i cani sul territorio creando un rischio continuo. Il lavoro svolto non è stato quindi sufficiente e il problema c'è. Quanto ai droni, Giovanazzi ha auspicato che l'anno prossimo si arrivi ad adottare misure concrete. A suo avviso andrebbe quantomeno rafforzato il servizio di vigilanza per contenere la possibilità che i cani siano lasciati scorazzare, generando situazioni di pericolo.

Gianfranco Zanon (PT)

Lago di Valle

quando parte

la bonifica?

Il consigliere di PT ha chiesto alla Giunta se sia possibile intervenire per migliorare la situazione del piccolo specchio d'acqua che si trova lungo la provinciale tra la Val di Cembra e la Valsugana, nel comune di Fornace, che prende il nome di lago di Valle. Un laghetto che da tempo si trova in una situazione di degrado a causa dei reflui provenienti dalle cave circostanti.

La risposta: l'assessore Gilmozzi ha ricordato che nel 2003 la Giunta ha previsto che nel piano delle aree estrattive la predisposizione da parte del Comune di Fornace di un progetto da realizzare in due fasi: di decantazione dell'acqua e di recupero ambientale. La prima fase è stata attuata intercettando il "solido" e riducendo il problema. La seconda fase, volta alla ri-naturalizzazione dell'area ex estrattiva, interessando delle proprietà private ha comportato la riscrittura del progetto originario da parte del Comune. Attualmente il nuovo progetto è sottoposto a verifica per accertare che abbia tutti i requisiti per poter essere attuato.

La replica: Zanon ha sollecitato l'attuazione di questa seconda fase del progetto, controllando in particolare l'efficacia del progetto di intercettazione dei residui scaricati nelle acque.

Claudio Civettini (Civica Trentina)

Valsugana chiusa

quali alternative

per i cicloturisti?

Il consigliere della Civica Trentina ha chiesto alla Giunta se, a causa della chiusura per due mesi della ferrovia della Valsugana, intenda attivarsi, vista l'importanza strategica di questo tipo del turismo delle due ruote, per offrire un'alternativa ai cicloturisti che percorrono la ciclabile fino a Bassano e rientrano in treno.

La risposta: l'assessore Gilmozzi ha precisato che dal 12 luglio saranno nuovamente garantiti i 30 posti bici nella tratta Trento-Levico. E ha ricordato che i lavori in corso per la ferrovia della Valsugana miglioreranno l'infrastruttura. Si è scelto questo periodo per dare continuità di servizio soprattutto a favore dei lavoratori e degli studenti che d'estate sono molti meno. Quanto all'accessibilità alla ciclabile, la limitazione fino al 12 luglio è minima perché le 30 bici sulle carrozze possono essere caricate a Trento. Il problema durerà solo pochi giorni. Dal 1 agosto riaprirà poi l'intera tratta con i 30 posti bici per ognuna delle 40 corse. Sono poi state programmate 6 corse sostitutive nelle giornate di sabato e domenica con autobus su tutta la tratta. I mezzi avranno la possibilità di caricare fino a 40 biciclette. Il servizio sta funzionando molto bene e i cicloturisti sono soddisfatti. Infine l'assessore ha ricordato lo stanziamento di 60 milioni di euro per l'elettrificazione della ferrovia che migliorerà sensibilmente il servizio. In ogni caso per le il trasporto delle biciclette il servizio non è rimasto scoperto.

La replica: Civettini ha evidenziato che il problema gli è stato segnalato da diversi gruppi di "diversamente giovani" e che bisognava predisporre subito un servizio sostitutivo. Ha però preso atto che qualche risposta dalla Provincia è arrivata dopo quest'importante sollecitazione. Il consigliere ha ricordato anche i problemi di transitabilità della statale della Valsugana causati dei recenti e numerosi incidenti.

Pietro De Godenz (UpT)

Trentino Sviluppo

e acquisto di

aree industriali

Il consigliere dell'UpT ha chiesto all'assessore all'industria se intenda rivitalizzare l'acquisto diretto, da parte di Trentino sviluppo, delle aree da mettere a disposizione delle aziende e quali altri strumenti intenda attivare per favorire nuovi insediamenti produttivi.

La risposta: l'assessore Olivi ha confermato che la Provincia continuerà su questa strada, privilegiando però la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente per ridurre il consumo di territorio. Si punterà dunque su alcune piastre funzionali soprattutto lungo l'asta dell'Adige e la Valsugana. Ma si eviterà di pianificare sulla carta aree artigianali e produttive con il rischio di prevedere esborsi di finanza pubblica senza aver preso accordi con le aziende interessate. D'ora in poi vi sarà sempre un impegno sancito da protocolli d'intesa perché le aree vengano effettivamente utilizzate. Oltre a promuovere le aree esistenti nei territori strategici si faciliteranno dunque, anche accogliendo richieste, raccordi tra la pianificazione pubblica e progetti di sviluppo aziendale.

La replica: Degodenz, soddisfatto per la risposta, ha ribadito come "avere aree a disposizione si sia rivelato vincente negli ultimi anni".

Marino Simoni (PT)

Accatastamenti,

sanzioni

troppo pesanti

Il consigliere di PT ha chiesto se la Giunta non ritenga di intervenire, soprattutto per le aziende agricole di montagna, per contenere il peso delle sanzioni che vengono applicate per il ritardato accatastamento di fabbricati rurali o per il ritardo delle denunce di variazione dei fabbricati rurali.

La risposta: l'assessore Daldoss ha puntualizzato che la Provincia gestisce solo una delega amministrativa dello Stato e ha un margine limitato di manovra sulle sanzioni. Anvendo un regime probatorio della proprietà che è il tavolare e quindi solo per giustificati motivi si può intervenire sull'applicazione di sanzioni relative al catasto. Due sono le iniziative di salvaguardia e di tentativo di non applicazione delle sanzioni attivate dalla Provincia: la non retroattività prevista dalla delibera prima del 26 maggio scorso, l'altra agevolazione è data dalla voltura automatica, per cui oggi chi presenta oggi una variazione al tavolare, ottiene che anche il catasto provveda subito alla rettifica. Per il resto però sulle sanzioni e sulla loro applicazione la Provincia non ha la possibilità di intervenire.

La replica: Simoni ha preso atto che la Provincia sconta l'applicazione delle norme nazionali, ma ha sollecitato comunque ad adottare tutte le agevolazioni possibili per evitare l'applicazione sic et simpliciter della norma, in modo da agevolare il più possibile le aziende locali.

Rodolfo Borga (Civica Trentina)

La Pat e il piano

di  abbattimento

dei lupi

Borga ha chiesto se la Provincia ha preso parte alla Conferenza Stato – Regioni dove si è proposto, da parte del ministero dell'ambiente, un piano di abbattimento rigoroso dei lupi. Piano approvato dalla Provincia di Bolzano e dalla Toscana e bocciato dalle altre regioni, Trentino compreso. Borga ha chiesto conferma del no al piano di abbattimento da parte della Pat e le ragioni di questa posizione.

La risposta: l'assessore Gilmozzi, rispondendo per il collega Dallapiccola, ha sottolineato che la Provincia ha condiviso la previsione di attivare il controllo dei lupi, "a determinate condizioni". Il monitoraggio è ritenuto strategico per salvaguardare le attività zootecniche nel territorio alpino. E ha aggiunto che la Giunta trentina ha sempre partecipato alla predisposizione del piano d'intesa con la Provincia di Bolzano per quanto riguarda l'individuazione di obiettivi e strumenti. Sul piano Galletti "la conferenza nazionale degli assessori ha espresso parere favorevole solo con la Regione Toscana, mentre in quell'occasione la Provincia di Trento si è astenuta subordinando una presa di posizione ad un accordo da prendere con Bolzano. Dunque il piano lupo proposto dal ministro Galletti è stato respinto e si è ora in attesa di nuova versione.

La replica: Borga ha nuovamente chiesto se la Provincia era presente alla riunione con le altre regioni. E ha aggiunto: "siete più attenti ai documentari che a chi vivendo in montagna con il lupo è costretto a convivere". A suo avviso la Provincia non sta facendo nulla per ridurre la presenza dei lupi. A differenza che in Abruzzo, dove viene annualmente prelevato il 30% sia degli orsi sia dei lupi. L'unico "poliziotto buono" che nella maggioranza si dimostra interessato ai danni e ai rischi per la zootecnia sembra, a Borga, il consigliere Tonina. "Agli altri non interessa assolutamente nulla".

Filippo Degasperi (5 Stelle)

Tassullo spa,

il progetto Calce

è credibile?

Il consigliere di 5 Stelle, riguardo alla vicenda della Tassullo Materiali, ha chiesto se alla Giunta sia noto il progetto industriale della cooperativa Calce; se lo ritenga credibile e, eventualmente, quali iniziative intenda assumere per sostenerlo e per evitare che l'azienda torni nelle mani di chi ha gestito il Gruppo Tassullo con i risultati noti.

La risposta: Olivi ha osservato che la Provincia deve chiedere a tutti la stessa cosa: piani industriali seri, capaci di assicurare in futuro la redditività, mantenimento dell'unitarietà degli asset per evitare speculazioni sulle parti più ricche dell'azienda. La cooperativa, ha precisato l'assessore, non ha presentato un piano industriale per il rilancio competitivo dell'azienda. La Provincia adotterà comunque con tutti criteri di serietà e trasparenza. Olivi si è dichiarato d'accordo con Degasperi sul fatto che la sospensione delle procedure di alienazione degli asset, segna una battuta d'arresto, non tanto per decidere a chi andranno assegnati ma perché senza investimenti e senza risorse nuove dirette a migliorare la qualità "non si può non pensare che inerzialmente non si depauperi tutto". Resta in piedi oggi l'ipotesi dell'affitto, ha concluso Olivi, "ma mi chiedo con quale forza qualcuno assumerà quest'impegno senza sapere se l'azienda sarà dichiarata fallita o meno. Certo la Pat non si può muovere con un quadro tanto incerto".

La replica: Degasperi, soddisfatto della risposta, ha precisato che in discussione non è l'operato della Provincia. Quanto all'obiettivo del mantenimento dell'unitarietà dell'asset, ha ricordato che quella dello "spezzatino" era stata una scelta degli amministratori dell'azienda, che avevano indicato i tre lotti da cedere e il relativo valore di riferimento di ciascuno. Degasperi ha espresso perplessità sul fatto che nessuno abbia ancora presentato alla Provincia un piano industriale. Condivisibile per lui anche con il concetto di discontinuità, purché si "prenda atto che le scelte adottate in passato sono state confuse", e che è stato perso di vista il cor business dell'azienda: la calce.

Giuseppe Detomas (Ual)

Poliambulatorio

di Fassa, verrà

ripristinato?

Il consigliere della Ual ha chiesto se, in base alla riorganizzazione dei servizi sanitari e anche in conseguenza della chiusura del punto nascite di Cavalese, l'assessorato alla salute intenda ripristinare la copertura sanitaria specialistica e riabilitativa nel Poliambulatorio di Pozza di Fassa e, in generale, se si stia pensando ad un potenziamento dei poliambulatori locali della zona, evitando così l'accentramento dei servizi nell'ospedale di Cavalese.

La risposta: l'assessore Zeni ha ricordato che la riorganizzazione dei servizi sanitari provinciali prevede l'equilibrio tra servizi ospedalieri e territoriali. Quanto alla funzione specialistica cardiologica nel poliambulatorio di Pozza, dal 2007 si è preferito svolgerla nella struttura di Cavalese mantenendo però a Pozza la possibilità di eseguire l'elettrocardiogramma. Funzione ginecologica: il servizio è attualmente assicurato a Pozza per una mattina ogni 15 giorni (e questo è ritenuto sufficiente ad assicurare le risposte medico-specialistiche), ma nelle valli di Fassa e Fiemme è stato attivato un percorso nascita che permette di seguire a livello locale tutte le donne durante l'intero periodo della gravidanza, anche con accessi domiciliari. Fisioterapia: in val di Fassa operano due fisioterapisti, uno a tempo pieno e l'altro part time. Attualmente risultano in attesa due pazienti, che verranno presi in carico la prossima settimana, mentre altri 11 affetti da patologie croniche sono presi in carico con tempistica pianificata e adeguata ai loro bisogni. Anche la riabilitazione post chirurgica avviene entro i termini previsti. Per i minori, a causa di un'assenza per gravidanza della titolare d'incarico (che rientrerà a tempo pieno in agosto) si è optato per un incarico libero-professionale a 24 ore, che sta permettendo di sopperire alle esigenze assistenziali dei minori affetti da menomazioni neuro-psicocognitive di grado medio-grave. La carenza nella funzione logopedica, dove si registra oggi una criticità, troverà presto risposta con la selezione di personale prevista domani (22 giugno). Sui minori vi è stato da poco un incontro con la dirigente neuropsichiatra infantile, i referenti dell'associazione Bambi, i pediatri di zona e responsabili della direzione aziendale, che ha appurato come la carenza sia di tipo più socio-educativo che riabilitativo, per cui è stato previsto un incontro ai primi di luglio con i servizi sociali di valle. Funzione geriatrica territoriale (oggi non presente in nessun ambito del Trentino): a breve sarà assunta una geriatra nell'ambito del piano Alzheimer per assicurare al Centro per Disturbi Cognitivi e Demenze delle valli di Fiemme e Fassa una funzione specialistica più dedicata alla problematica delle demenze, auspicando di poterla integrare stabilmente con l'azione delle associazioni locali di volontariato. Una progettualità sperimentale presente solo nelle due valli di Fiemme e Fassa, prevede la presa in carico delle persone affette da scompenso cardiaco grave in una prospettiva di "cure palliative a lungo termine" per supportare una terminalità non esclusivamente di tipo oncologico. Questa progettualità si integra nei percorsi valutativi e di presa in carico della non autosufficienza, assicurati dalle cure domiciliari su tutto l'ambito provinciale. "Si conferma quindi – ha concluso l'assessore Zeni – l'attenzione a garantire servizi territoriali molto importanti, anche con interventi puntuali frutto di confronto tra professionisti".

La replica: Detomas ha preso atto delle precisazioni dell'assessore riconoscendo che il servizio sanitario anche nelle valli è ineccepibile. Le criticità dipendono dalla carenza di organici e dalla difficoltà nel reperire specialisti. Questo in particolare per le maternità che hanno bisogno di una continuità del servizio. Detomas ha preannunciato che segnalerà alcuni casi problematici e ha plaudito alla funzione di supplenza esercitata dall'associazione Bamby. A suo avviso comunque, "sulla questioni della logopedia e della fisioterapia pediatrica qualcosa in più bisognerà fare".

Alessio Manica (PD)

Nago – Busa

previste misure

sul traffico?

In consigliere del Pd ha chiesto all'assessore ai lavori pubblici se, per quanto riguarda il trafficatissimo tratto Loppio – Busa, siano state previste misure per ridurre i disagi degli automobilisti, come lo snellimento dell'attraversamento di Nago, magari con la sospensione del semaforo, e se sia stato predisposto un piano di assistenza al traffico sulla base dei flussi turistici.

La risposta: l'assessore ha ricordato che il traffico, soprattutto il sabato e la domenica, viene attualmente monitorato costantemente da parte del servizio competente e con la polizia locale anche attraverso telecamere piazzate in galleria. Sulla base di questo monitoraggio vengono attivati pannelli che assicurano agli utenti informazioni aggiornate sulle eventuali code. Quando si verificano intasamenti viene inoltre disattivato il semaforo a Nago e si assicura la fluidificazione del traffico anche nelle festività infrasettimanali e in occasioni delle prossime manifestazioni turistiche avverrà lo stesso, prestando la massima attenzione nei momenti in cui si registrano i maggiori flussi veicolari. Al di là del monitoraggio non si sa come fare.

La replica: Manica ha preso atto che c'è un piano per la gestione del traffico d'estate e che anche le amministrazioni locali sono attivate. Il problema tuttavia rimarrà anche nei prossimi anni.

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